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Autore: marwari_    31/03/2011    1 recensioni
[Altro personaggio; Cylone modello 3 (D'Anna); Cylone modello 6 (Caprica); Kara Thrace; Laura Roslin; William Adamo]
La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo!
Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni?
Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.
[NB:chiedo perdono per gli errori di contenuto presenti nella fan fiction. seguo per il 50% i romanzi e per l'altro 50% la mia fantasia a totale ruota libera. QUESTA FF NON SEGUE FEDELMENTE GLI ORIGINALI BSG!!!!]
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Roslin, Numero Sei, Numero Tre, Nuovo Personaggio, Starbuck
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Si sentiva osservata. Viaggiare affiancando l'Ammiraglio William Adamo ed essere circondata da numerosi soldati che come una foresta oscura li abbracciava, mentre scivolavano silenziosi tra i corridoi del Galactica, era rassicurante e allo stesso modo spaventoso.
Tutte le persone che incontravano, scattavano sull'attenti in un micro secondo e portavano la mano destra, tesa, alla fronte e non si muovevano finché l'Ammiraglio non li aveva oltrepassati.
La ragazza seguiva la sua rigida e taciturna guida negli intricati labirinti di metallo grigio e triste, le gallerie erano tutte uguali e le indiscrete luci al neon sembravano essere le uniche fonti di ronzante speranza.
Tutti quelli che incontravano erano avvolti in una canotta nera che metteva in risalto i muscoli di sola gente palestrata infilata in una tuta grigia uguale sia per gli uomini che per le donne, sempre di quel grigio triste tendente al nero che qualcuno teneva allacciata in vita; ai piedi portavano dei pesanti anfibi neri con le lunghissime stringhe intrecciate in fitti ed intricati nodi.
- William, dove stiamo andando?- chiese con voce ingenua la ragazza, spalancando gli occhi ogni volta che il corridoio svoltava, rivelando un'altra galleria simile in tutto e per tutto alla precedente
- Ti porto all'hangar di volo. Il Presidente Roslin mi ha detto che ti servono distrazioni e dal momento che hai dimostrato un interesse speciale per i Viper... ti sto conducendo proprio là. Magari possiamo anche trovare qualcuno disposto ad ospitarti.-
- E posso provare a volare?-
- No signorina! Tu non hai il brevetto e sei solo una ragazzina, non ho tempo da perdere e nemmeno Viper da ridurre ad un mucchio di ferraglia, siamo in guerra, bambina, non c'è tempo per giocare.-
- Ma io so pilotare un Viper, l'ho già fatto. William, ti prego, voglio tornare a solcare i cieli!- l'Ammiraglio sospirò
- Senti, non che mi dispiaccia che tu mi chiami William, ma qui nemmeno mio figlio mi chiama così e almeno alla presenza degli altri vorrei che mi chiamassi Ammiraglio o se non ti piace Signore o qualcos'altro, insomma...-
- Ma William è il tuo nome...-
- Lo so... ma qui ci sono delle regole da rispettare.-
- Beh, vanno cambiate se non ti posso chiamare con il tuo nome; se io avessi un nome vorrei che gli altri lo usassero quando mi chiamano!- infondo non aveva tutti i torti e ormai tutti conoscevano la strana ragazzina umana cresciuta tra i Cyloni, sapevano che era speciale e non avrebbero fatto molte domande se si fosse comportata in modo diverso dagli altri membri dell'equipaggio.
 
Fu come essere folgorati dallo spazio. L'hangar di volo era una piattaforma enorme al coperto dove tantissimi Viper erano allineati ordinatamente e stavano ricevendo attente cure da parte di persone avvolte in tute dai colori arancio e giallo accesi.
Il tempo si bloccò per una frazione di secondo, gli uomini fecero tutti il saluto per poi rimanere a fissare la ragazza ammutoliti
- Al lavoro, non c'è nulla da vedere. Dov'è Capo Tyrol?- esclamò con voce piena l'Ammiraglio Adamo. Un uomo si avvicinò in poco tempo
- Signore.-
- La ragazza ha il mio permesso di curiosare qui attorno, e affido a lei la missione più importante: trovare qualcuno disposto ad ospitarla.-
- Sissignore.- l'uomo stava per accompagnare la ragazza a seguirlo quando una luce ad intervalli rossi si mise a saturare l'aria con il suo suono assordante
- Che frak sta succedendo?- chiese adirato William Adamo
- È Scorpion.- Tyrol fece letteralmente scappare tutti quanti in una stanzetta riparata, erano come sardine tutti l'uno contro l'altro. La galleria dell'hangar si spalancò e un Viper fumante ricadde con metallico frastuono sul pavimento e all'appoggio qualche pezzo di ferraglia si staccò con mormorii scocciati da parte degli uomini che ci avevano lavorato
- No, ancora!!- protestò una donna incrociando le braccia la petto
- Non è grave.- disse con tranquillità la ragazza guadagnandosi tutti gli occhi puntati addosso - Posso sbrigarmela in poco tempo.- Tirol lanciò un'occhiata all'Ammiraglio
- Beh hai il comando.- ridacchiò Tyrol, la ragazza sorrise
- Ma cosa sta combinando?- la stanza venne depressurizzata e tutti gli uomini si riversarono attorno al Viper armati di estintori.
Era rimasto il tenente Agathon "Helo" con l'Ammiraglio e la ragazza
- Signore, è andata fuori di testa e distrugge quasi un Viper al giorno per provare i suoi nuovi schemi d'attacco. Perdiamo un sacco di tempo solo per riparare il suo e...-
- La sospenda.-
- Come Signore?-
- La sospenda. Per alcuni giorni, le farà bene e così si terrà anche la ragazza non-Cylone... Ora devo andare; Helo, avrai l'ingrato compito di informare Scorpion.- l'uomo fece il saluto militare, ma dal suo viso si intuiva che già pregustava la scena tragicomica che si sarebbe andata a consumare. La ragazza regalò un luminoso sguardo all'Ammiraglio per poi correre verso Tirol che l'accolse con gioia.
- C'ero quasi!!- grugnì Kara Thrace uscendo mentre tossiva per il fumo che aveva inondato il suo abitacolo. Che era una donna speciale lo si capiva, il classico maschiaccio; i capelli corti e biondi le incorniciavano un viso ancora da ragazza sfrontata non del tutto incline a seguire gli schemi.
Era originale, arrogante, forse ance un po' stronza, ma erano state sicuramente tutte queste qualità, e difetti, ad averla portata dov'era adesso. Si era guadagnata quel posto, si era guadagnata tutto ciò che aveva e di certo non lo voleva perdere per uno schiocco di dita, anche se faceva di tutto per guadagnarsi l'inimicizia di quelli che incontrava, forse era fin troppo sicura di sé.
- Non ci sarai per un po', tenente Thrace!!-
- Hai voglia di scherzare?- la donna si tolse l'elmetto e si dipinse un sorriso divertito sul volto
- Non sono in vena di scherzi, non discutere sei out per cinque giorni!- le comunicò a gran voce Tyrol. Kara Thrace lesse la determinazione e divenne seria, storse la bocca e buttò in terra l'elmetto per poi ritirarsi nella stanza in cui si rifugiavano tutti i piloti per bere, discutere e giocare.
La ragazza era un po' spaventata dall'atteggiamento violento che aveva trasformato un uomo apparentemente buono in un severo capo del'hangar. Tirol se ne accorse e sorrise porgendole una chiave inglese mentre si inginocchiava assieme a lei
- Allora, capo, che vuoi fare?- le disse calcandole un elmetto in testa decisamente troppo grande per lei, che le ricadde davanti agli occhi.
 
- Fatto.- concluse soddisfatta la ragazza osservando il suo operato. Tirol si alzò squadrando sfiduciato il giro di cavi che si trovavano nella parte inferiore del Viper
- Così è più efficiente... ma se non blocchiamo quei cavi, Scorpion se li perderà durante i viaggi...- azionò la fiamma ossidrica, ma la ragazza lo fermò
- No! Così rovinerai tutto... bisogna fonderli, è vero, ma non dall'esterno. Bisogna renderli parte del Viper e l'unico modo è quello di farli fondere dall'interno... volando e surriscaldando il motore in poco tempo in modo da riuscire a fare tutto senza perdere niente.-
- E come pensi di riuscirci?-
- Una doppia rotazione a motore freddo, è semplice. Posso farlo io se non volete voi...- passò a rassegna tutti i piloti, ma tutti si dimostravano ostili
- Facci vedere che sai fare.- la voce dell'Ammiraglio era salda e confidente.
 
Era saltata agilmente sull'ala del Viper per poi sprofondare in quello stretto abitacolo che apparteneva alla gelosissima Kara Thrace. Non avrebbe mai permesso a nessuno di salire su quel Viper, sul suo Viper, eppure se ne stava lì nella semiombra dove nessuno poteva vederla ed osservava quella piccola umana non-Cylone armeggiare e guidare la sua unica ragione di vita. Le si erano illuminati gli occhi quando aveva avuto il permesso dall'Ammiraglio, la sua anima gioiva, per questo le aveva permesso di salire sul suo Viper. Kara "Scorpion" Thrace si accese un sigaro e ritornò nella stanza vuota.
Fuori tutti vociavano, ma nella sua testa non c'era che il silenzio. Tutte le spie lampeggiavano davanti a lei e quando impugnò la cloche si sentì come a casa, di nuovo completa. Sorrise.
Il vapore accompagnò la chiusura dell'abitacolo ed ebbe l'impressione di essere isolata dal resto della nave; c'erano lei e la sua macchina per volare e nient'altro.
La pista si svuotò mentre la gente si appiattiva contro le pareti per assistere al nuovo spettacolo.
La ragazza premette sapientemente su alcuni pulsanti e il Viper si alzò di qualche centimetro da terra, era come galleggiare nell'aria, ormai era abituata ai Caccia Cyloni non più funzionanti, eppure era da settimane, forse mesi, che non volava più; ma non c'era tempo per prendere la mano, doveva sbrigarsi.
Tirò bruscamente la cloche verso di sé, per poi far compiere al Viper alcuni giri su sé stesso a pochi metri dal suolo; era un'operazione oltremodo difficile e pericolosa, operazione che la ragazza stava eseguendo quasi alla perfezione. I cavi si erano completamente fusi e non si era rovinato nulla.
Si bloccò a mezz'aria e prese un lungo respiro.
Poi si poggiò delicatamente a terra e uscì trionfante dall'abitacolo.
Aveva un largo sorriso dipinto sul volto, ma la severità del volto del'Ammiraglio quasi la demoralizzò
- Cosa vuoi fare?- domandò bruscamente
- Voglio volare.- ripose d'impulso
- Per cosa combatti?-
- Per ciò in cui credo. I Cyloni combattevano per un futuro migliore.-
- Noi combattiamo per l'armistizio: la pace va' conquistata con la guerra.-
- Credo abbiate obiettivi comuni, voglio combattere con voi, qui ho più possibilità di partecipare attivamente.-
- Vuoi allearti contro coloro che ti hanno allevata?-
- Io combatto per il mio mondo migliore: la guerra è guerra, non importa da che parte stai.-
- Allora sarai una dei nostri. Buona Caccia, piccola!-
  
   
 
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