<<
A volte mi manca Sunnydale >>
<< Come resistere al suo
fascino vampiresco >>
<< Dico sul serio Spike, mi
manca persino il mio vialetto, la cassetta della posta... É
strano
trovarsi qui senza un vero motivo. “Semplicemente”
la tua città
è andata in frantumi e non ne è rimasto nulla.
Non sono cose che
possono raccontare tutti. Eppure Sunnydale mi manca >>
<<
Effettivamente anche a me manca l'ingresso della mia cripta Dawnie,
ma a dir la verità era un po' che non la frequentavo
più. Ti
abituerai anche a questo, te lo dice uno che è stato morto
più di
quanto sia stato vivo ed è dovuto abituarsi a qualunque
cosa. Sai
che trauma aver dovuto rinunciare ai pantaloni a vita alta?
>>.
Dawn
rise di fianco a Spike seduti sul suo letto nel seminterrato.
<<
Sai non sono in molti a chiamarmi come hai fatto tu? >>
<<
Non avrei dovuto? >>
<<
No, no va bene. È strano essere qui con te ora, noi non
parliamo da
quando... >>
<<
Non finirò mai di chiederti scusa per quello che ho fatto a
tua
sorella >>
<<
Io sono venuta qui perché in fondo credo che... Beh se ci
è passata
sopra lei, forse dovrei farlo anche io. Non so come e perché
sia
successo, ma non credo che tu sia più... >>
<<
Pericoloso? Dawn non lo sono ormai da molto tempo, e con lei io non
avrei mai... >>
<<
Non ha importanza, non devi dare spiegazioni a me >>
<<
Credi che il sole sia già calato? >>.
Sentirono la porta
d'ingresso al piano di sopra sbattere violentemente contro il muro.
Dawn si alzò di scatto, mentre Spike le mise una mano sul
braccio,
come a volerla rassicurare.
<< Credo proprio siano tornati
>> disse il vampiro alzandosi a sua volta.
Senza dire altro
risalirono al pianoterra.
<< Willow! >> urlò a gran
voce Buffy.
<<
Buffy cosa succede? >> chiese Dawn preoccupata.
<<
Dov'è finita Willow? >>
<< Sono qui, cos'è successo
ragazzi? >>.
Sulla porta di casa vide gli altri entrare
parecchio sgomenti, tra tutti Layla, che camminava con lo sguardo
perso nel vuoto e si sedette lentamente su una sedia fissando un
punto imprecisato davanti a sé.
<< Oddio, stai bene? >>
le chiese la piccola del gruppo.
<<
É sotto shock. Noi, beh abbiamo avuto uno spiacevole
incontro, o per
meglio dire uno scontro con delle strane creature appiccicaticce
>>
<<
Xander che stai dicendo? >>
<<
Willow devi fare tutte le ricerche possibili su questo >>
le
disse porgendole il barattolo con la strana creatura all'interno.
<<
Non credo sia innocuo vero? >>
<< Sì lo è, finché
non ti salta addosso per soffocarti >> disse Faith
<<
Vado a farmi una doccia, mi sento uno schifo >>
<<
Mi volete spiegare cos'è successo ora? >>.
Spiegato
l'accaduto, compreso l'avvistamento dello scomparso fratello di
Layla, Willow prese in mano il barattolo e lo esaminò
avvicinandolo
a sé.
<< Non so come fare ad esaminare questo
“coso”
senza che mi attacchi, aprirlo e sperare che non si muova mi pare
troppo azzardato. Credo farò un incantesimo per poterlo
immobilizzare un po' di tempo, non è una cosa troppo
difficile,
spero solo non ne sia immune >>
<< Una volta capito
cos'è forse sapremo anche da cos'è infestato il
lago e qual è il
vero problema di questo posto. Voi il terremoto non lo avete sentito
vero? >>
<< Quale terremoto? >> chiese il
vampiro.
<<
Come pensavo >> rispose la Cacciatrice <<
È chiaro che
fosse un avvertimento solo per noi. Signor Giles secondo lei i libri
potranno esserci utili? >>
<< Controlleremo
sicuramente, anche se non sono sicuro di aver mai visto tra quelle
pagine l'immagine di quell'essere, ma potrei anche sbagliarmi
>>
<<
Credevo che i libri fossero affondati insieme a Sunnydale
>>
<<
E ti sarebbe anche piaciuto, non è vero Xander?
>>
<<
Questo è un colpo basso Signor Giles. Le ricordo che ci ho
passato
anni e anni su quei libri, ormai sono il mio pane quotidiano
>>
<<
Bene, allora non ti dispiacerà andare in camera mia a
prenderli,
sicuramente sentono la tua mancanza >>
<< Fregato >>
rispose lui dirigendosi verso le scale.
<<
Layla, sei sicura di stare bene, vuoi che ti prepari qualcosa di
caldo? >> chiese Dawn avvicinandosi a lei.
Lo sguardo ancora
perso, gli occhi vacui.
<<
Ragazzi spero davvero non si tratti di un altro coma, non ho proprio
voglia di rientrare nella testa di uno di voi, con tutto il rispetto
>> disse Willow guardando Buffy.
La
bionda le rivolse un sorriso.
<<
Ci penso io >> disse Faith avvicinandosi alla nuova del
gruppo.
<< Faith, non penso che con la violenza tu possa
risolvere qualcosa >>
<<
Sentiamo, come vorresti farla rinsavire tu che sai sempre tutto? Oh
sì, perché non le parliamo amorevolmente, magari
l'abbracciamo e le
facciamo qualche carezza Buffy, vuoi? >>
<<
Giusto, pestiamola a sangue, forse così si
riprenderà. Non puoi
sapere che shock abbia avuto vedendo suo fratello, non puoi sapere...
>>
<< Non siamo un gruppo di psicologi, non siamo qui
per questo. Se lei può esserci utile e aiutarci allora
faremo in
modo che si riprenda, altrimenti... >>
<<
Come puoi parlare di lei in questo modo? >> disse Dawn
con tono
stizzito.
<<
Ma bene, le sorelle Summers alla riscossa >>
<<
Non ci hai mai parlato, nemmeno per un secondo e lei ti ha accolto in
casa sua senza chiederti nulla in cambio. Non sei cambiata affatto
>>
<< Questa non è casa sua, e
io non le devo proprio niente >>
<< Adesso basta! >>.
Tutti
si voltarono. Layla in piedi, lo sguardo basso, ma il tono della voce
fermo, sicuro.
<<
Visto? Sta benissimo >>
<<
Io, scusatemi non volevo farvi preoccupare. Credo andrò a
letto...
>>
<< Ma noi... >>
<< Dawn, no >>
le disse girandosi, poi se ne andò senza dire una parola.
<<
Hei, sono stato via solo cinque minuti, che è successo?
>>
<<
Forse è meglio se andiamo tutti a farci una dormita, ne
riparleremo
domani >>.
§
<<
Si può? >>.
Wood aveva assistito all'intera discussione senza dire una parola, per una volta aveva preferito non intervenire e non prendere le parti di nessuno, anche se dentro di sé si sentì dispiaciuto di aver visto la ragazza per cui forse stava iniziando a sentire qualcosa, reagire in quel modo, quasi crudele.
<< Se ti dicessi di
no? >>
<<
Mi farei da parte >>
<<
Non sei venuto qui per sentirti dire di no >>
<< In
effetti... >>
<<
Allora entra >>.
La
camera di Faith sembrava quella di un ricercato che da un momento
all'altro sarebbe dovuto scappare dall'altra parte del mondo. I
mobili erano spogli di qualunque tipo di oggetto, tutto pareva
anonimo, abbandonato.
<<
L'hai resa, molto personale >>
<< L'importante è che
ci sia un letto per dormire. Mi accontento di poco ultimamente
>>
<<
Non hai nemmeno disfatto i bagagli che sei riuscita a portare.
Avevamo un grosso autobus ricordi? Potevi metterci molte più
cose
>>
<< Ero più preoccupata per la fine del mondo
ricordi? >>
<<
Non cambiare discorso >>
<<
Io non sto cambian... Wood perché sei qui? Se gli altri in
così
poco tempo hanno reso la loro stanza come quella di una principessa
delle fate non è un problema mio >>
<< Non sono
venuto per parlare di questo >>
<<
É per prima... La discussione con Buffy >>
<<
Io non ti avevo mai vista così... Arrabbiata >>
<<
Tu non mi hai visto in un sacco di modi, a dire la verità
non mi
conosci affatto >>
<<
E preferisci che sia così >>
<<
Pensi che stia cercando marito? No perché se è
così hai davvero
sbagliato ragazza, non mi interessa dell'opinione che hai di me, o di
quella che hanno gli altri. Io so quello che sono, so com'ero e come
sono ora >>
<<
Invece ti interessa, ti interessa parecchio. Tu vuoi essere
importante, per il gruppo o per qualcuno >>.
Faith
rise, poi si sdraiò sul letto non curante della presenza di
Wood e
si girò dalla parte opposta.
<<
Se permetti vorrei dormire. Non vorrei sbagliarmi ma oggi sono stata
attaccata da qualcosa di disgustoso, credo di meritarmelo un po' di
riposo >>
<<
Ti dà fastidio parlarne vero? Bene “miss
io-sono-forte-il-dolore-non-esiste”, riposati pure e quando
vorrai
parlarne, beh la mia porta è sempre aperta >>.
Faith
non rispose, sentì i passi di Robin allontanarsi.
<< Robin
io... >>.
Quando
si voltò si accorse di essere rimasta sola.
§
Nell'enorme
villa regnava il silenzio. Era notte ormai, gli Scoobies per quel
giorno si erano meritati il loro riposo. Qualcosa li minacciava, come
al solito qualcuno o qualcosa ce l'aveva con loro, ma questo ormai
non li spaventava più. Erano anni ormai che ogni giorno
fronteggiavano calamità sempre peggiori, la “vita
tranquilla”
non era certo adatta a loro, il quotidiano era costituito per lo
più
da sangue, stremanti lotte, paletti, teste mozzate, vampiri, ma forse
per la prima volta, ognuno di loro per una notte, avrebbe desiderato
semplicemente essere e poter vivere una vita normale. Più di
tutti
quella sera Spike, quasi maledisse il fatto di essere un vampiro,
sdraiato sul suo letto fissava il soffitto, come se potesse
parlargli, come se potesse dargli le risposte che voleva. Preso dai
suoi pensieri non sentì i passi di qualcuno sulle scale, che
in
silenzio si era avvicinato a lui accendendo la luce, tanto che
sobbalzò per un attimo quando se ne accorse, fino a che non
riconobbe Buffy.
<< Cosa ci fai qui? >>
<<
Non riuscivo a dormire, e nemmeno tu a quanto ho visto >>
<<
Ho fatto solo un brutto sogno. Sei turbata per la discussione di oggi
con Faith? >>
<< Mmh no, non molto, in fondo è sempre
stata così lei, potrà essere cambiata, ma
è sempre Faith >>
<<
Quindi io potrò essere cambiato, ma sono sempre Spike
>>.
Buffy
lo guardò confusa.
<< E questo cosa c'entra? >>
<<
Niente, lascia perdere >>
<<
Beh, posso rimanere o preferisci che me ne vada? >>
<<
Mettiti pure qui >> disse assente spostandosi sul
materasso.
<<
Si può sapere che cos'hai? Io vengo qui con le migliori
intenzioni
>>
<< Oh ma certo, andiamo dal povero Spike, non si sa
mai che si senta solo nella sua inutilità! >>
<<
Continuo a non capire! >>
<<
É palese Buffy, è palese! Avresti dovuto farmi
morire in quella
dannata caverna, invece no, hai voluto salvarmi questa dannata vita.
Per cosa? Per vivere in uno stramaledetto scantinato in cui non servo
a nulla se non a fare da arredamento. Persino la caldaia è
più
utile di me >>
<<
Ti senti escluso? Spike tu sei parte del gruppo da molto tempo ormai,
sei utile come tutti gli altri, e sei considerato da tutti. Possono
esserci stati periodi meno belli, periodi che preferirei non
ricordare perché ne faccio parte anch'io, ma ci siamo
passati sopra
tutti, io per prima, vorrei che una volta per tutte lo capissi
>>
<<
Per te è facile parlare >>
<<
Quando avrai finito di fare la vittima fammelo sapere >>
disse
voltandosi.
<< Credi si tratti di questo? Fare la vittima?
Per chi mi hai preso per un bambino? Mi sembra chiaro che sia un dato
di fatto Buffy, non mi sto inventando niente, non faccio i capricci.
Io qui in questo posto non c'entro niente. Prima bene o male avevo la
mia vita, ora sono costretto qui tutto il giorno. Questo non
è il
posto in cui dovrei vivere? >>
<< Vuoi che ti
cerchiamo una cripta Spike? O preferisci che mettiamo qui la tv via
cavo, in fondo non penso che per Layla sia un problema >>
rispose sarcastica.
<< Ti stai incavolando, non è un buon
segno >>
<<
Sei tu che mi fai incavolare. Come fai a dire queste cose? Cosa
vorresti fare? Nemmeno io so cosa sto facendo Spike, vivo giorno per
giorno, non è casa mia questa, non è la mia
città, ma abbiamo
dovuto salvare il mondo, un'altra volta, e Sunnydale non esiste
più,
non posso farci niente, dobbiamo prendere quello che capita, come
abbiamo sempre fatto >>
<< Come hai sempre fatto tu
forse, io... >>
<< Tu cosa? Tu non eri così? Vorresti
ridare la tua anima indietro e vivere come prima? >>
<<
No mai >>
<< E perché no? In fondo questa vita non ti
piace. Vai, ci saranno mille modi per poterla perdere, tanto qui non
servi a nessuno >> gli urlò contro.
<<
Non lo farei mai, io... É tutto ciò che ho, tutto
ciò che mi
appartiene davvero >>
<< E allora non so proprio cosa
farci Spike, non so davvero cosa dirti >>
<<
Dovevi lasciarmi lì, dovevi... Dovevi farmi morire
>>
<<
Lo capisci che non posso. Non avrei mai potuto lasciarti morire, mai!
>> gridò ancora più forte, ma il
tuo tono non trasmetteva
solo rabbia, nascondeva dell'altro.
<< E per quale cavolo di
motivo?! >> fece lui urlando a sua volta alzandosi e
mettendosi
di fronte a lei.
<< Perché ti amo dannazione! >>.
Le
si mosse il mento, per il pianto, e delle lacrime le scesero lungo le
guance. L'aveva ripetuto, l'aveva ammesso un'altra volta. Dopo giorni
senza aver proferito parola su quanto aveva detto in quella caverna
prima di scappare, ora l'aveva detto, ancora più chiaramente
di
prima, ora ne era consapevole.
<<
In quale altra lingua vuoi che te lo dica? Non avrei mai potuto
lasciare la persona che amo morire in quel posto, nemmeno se fosse
stato il gesto più eroico mai visto prima >>
<<
Tu... Tu non l'hai detto per... >>
<<
Per farti piacere? Quanto pensi che sia perfida William?
>>
<<
Buffy io... Mi dispiace >>
<< Io ho avuto paura, paura
davvero, ma è quello che sento, tacere non farà
cambiare le cose.
Speravo tu l'avessi capito anche stando in silenzio >>
<<
Ma io, io non posso darti quello che cerchi Buffy. Io ti amo da
morire, ma non avrai mai da me quello che potresti avere da qualunque
altra persona sulla terra, quello che poteva darti Riley, un corpo
caldo in cui scaldarsi, qui avresti solo mani fredde che ti sfiorano
e vivresti al buio... >>
<<
Il motivo per cui ti amo è proprio questo. Io non cerco
quello che
possono darmi tutti, tu hai qualcosa che nessuno di queste persone
potrà mai avere e se me lo faccio andar bene io non capisco
davvero
perché dovresti preoccupartene. Vuoi che te lo dica un'altra
volta
così da esserne sicuri? >>
<<
A dir la verità sì >>.
Si
sorrisero e si guardarono, si guardarono a lungo senza dire nulla.
<<
Spike, possiamo dormire ora? >>
Senza
dirsi altro il vampiro si rimise sul letto e fece spazio per Buffy.
Mise il braccio sopra il suo, quasi a volerla proteggere, poi si
strinsero la mano.
<<
Le tue mani sono più calde di quanto tu creda
>>.