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Autore: Ellie    28/01/2006    14 recensioni
Anche lei lo guardava. Cedric lo sapeva.
L’aveva capito incrociando numerose volte gli occhi chiari e profondi di lei, che tristi cercavano sempre i suoi; l’aveva capito guardando con desiderio le sue labbra rosate che tanto avrebbe voluto baciare; l’aveva capito guardandola ballare, leggiadra ed elegante come un angelo, ma in ugual modo triste di non poter dare il meglio di sé, di non poter esprimere tutto il suo amore ballando con lui.
Cedric l’aveva capito perché provava i suoi stessi sentimenti.

Dedicata a misspersnickety (e lei sa perché)!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! In questi giorni l’ispirazione per scrivere nuove fanfics è piuttosto numerosa (un po’ meno per scrivere Lost… chiedo perdono a tutti quelli che aspettano da tempo il nuovo capitolo!!ç_ç), e così sono riuscita a sfornare anche questa one-shot.
Che dire, è diversa rispetto a quelle che io scrivo di solito. È più poetica. Più romantica. Più struggente. E, soprattutto, è su un pairing assolutamente assurdo, che però a me piace da matti! Provate a indovinare qual è ;).
Scrivendo questa storia mi sono venuta varie idee per una long-fic, di cui questa one-shot potrebbe far parte. E qui entrate in ballo voi, gente. Per favore, per favore, recensite in tanti e fatemi sapere cosa ne pensate! Se piacerà, infatti, potrei mettermi al lavoro e iniziare a scrivere una fanfic più lunga sulla coppia protagonista…
Forse i personaggi sono un po' OOC e la storia è un po' AU... voi che ne dite? Fatemi sapere, così al massimo aggiungo questi avvertimenti.
Attenzione! Temo che la fic, alla fine, sia venuta schifosamente romantica. Pericolo carie, insomma.
Questa one-shot è dedicata a misspersnickety; infatti il pairing di questa fic, che scoprirete solo alla fine, piace ad entrambe, nonostante sia un po’… bizzarro (un po’ molto)!! Spero che la fanfic sia di tuo gradimento, cara, e perdonami se ti farò cariare i denti! Bacioni! ^__*



Cho non era mai stata bella ed elegante come quella sera. Gli sorrideva radiosa nel suo bel vestito chiaro, gli teneva dolcemente la mano e avanzava fiera al suo fianco, pronta ad aprire le danze con lui, senza vergogna o imbarazzo.
Sembrava una regina.

Cedric ricambiava il suo sorriso, eppure non riusciva a vederla del tutto; non riusciva a vedere tutta la sua bellezza, tutta la sua gioia, tutti i suoi sentimenti profondi che si leggevano nei bei occhi scuri. Cedric non riusciva a vederla del tutto, perché al suo posto vedeva lei, solo ed unicamente lei.
Cedric non riusciva ad essere felice, non riusciva a sorridere a Cho sinceramente, non riusciva a provare gioia mentre le teneva la mano e le sfiorava i fianchi ballando con lei. Nella sua mente, infatti, l’immagine del suo angelo era ormai troppo nitida perché quel sorriso o quell’abito elegante potessero cancellarla. Cho non sarebbe mai riuscita a sostituirsi a lei, al suo fiore, nella sua mente. Cedric l’aveva capito da tempo, e poteva solo guardarsi intorno, sperando di scorgere dal vero, in tutta la sua accecante bellezza, il suo vero amore che, purtroppo, non poteva essere suo.

Se solo se ne fosse accorto prima. Se solo si fosse reso conto prima dei suoi sentimenti, sarebbe stato sicuramente meglio.
O no?
Forse sarebbe stato semplicemente meglio che non si innamorasse mai di lei.
Ma ormai era successo, e Cedric non poteva più cambiare le cose.

Quando l’aveva incontrata per la prima volta era già fidanzato con Cho ed era veramente felice con lei; era molto contento di passare del tempo accanto alla bella Corvonero, ridendo con lei, baciandola e abbracciandola.
Ma poi tutto era cambiato; improvvisamente si era reso conto di non riuscire più a baciare Cho senza pensare a un’altra ragazza, di non riuscire più a godersi i momenti felici insieme alla fidanzata.
Si era reso conto di amare lei, proprio lei; quell’angelo che non poteva essere suo.

La Sala Grande era così bella, addobbata a festa, così luminosa, splendente ed elegante. Era così diversa dal solito; ora rivelava tutta la sua bellezza nascosta.
Così facevano anche gli studenti, che danzavano intorno a lui, radiosi nei vestiti da principi e principesse, perdendosi negli occhi del rispettivo partner e vivendo, finalmente, una favola indimenticabile. Per lui non era così.
Per lui quella non era una favola, purtroppo, ma solo un brutto sogno. Non poteva essere nient’altro se non quello, senza il suo angelo, il suo fiore.

Si era reso conto che ormai, senza di lei, tutta la sua vita era un incubo.
Un incubo fatto di bugie.
Di sorrisi falsi.
Di parole dette con lo sguardo.
Di solitudine.

Mentre apriva le danze insieme agli altri campioni del Torneo, Cedric si immerse nuovamente nei suoi pensieri e alla mente gli tornò un ricordo passato.

Era l’ora del coprifuoco e lui stava facendo la ronda in giro per il castello. Fuori era buio e il cielo era coperto di stelle.
Quando se l’era trovata davanti, accucciata per terra in un angolo, in lacrime, quasi non aveva creduto ai suoi occhi. Senza rendersi conto di quel che faceva le era corso incontro e le aveva tolto le mani dal viso, fissando a lungo i suoi occhi tristi; l’aveva stretta a sé e l’aveva baciata.

Da quel giorno molte cose per lui erano cambiate.
Da quel giorno Cedric aveva iniziato a vedersi con la ragazza che da poco aveva capito di amare, e aveva scoperto con gioia che lei, dentro di sé, provava i suoi stessi sentimenti da tempo, ma come lui non osava dichiararsi.
Ma se da una parte Cedric si sentiva davvero felice di questi ultimi avvenimenti, dall’altra provava anche un forte dolore e senso di colpa. Non aveva lasciato Cho; non ne aveva avuto il coraggio. Anche il suo vero amore aveva continuato a vedersi con altri ragazzi, ma entrambi sapevano che potevano raggiungere la totale felicità solo stando insieme.
Per questo avevano continuato a vedersi, anche se non avrebbero dovuto.

Mentre danzava con Cho, Cedric si chiese per la millesima volta perché non poteva essere lì a ballare col suo vero amore. E per la millesima volta tantissime risposte gli vennero alla mente.
Non potete stare insieme. Non dovreste neanche essere amici. Dovreste essere rivali.
Gli altri non approverebbero. Nessuno approverebbe.


Il giovane Tassorosso sospirò tristemente, in modo così lieve che Cho non se ne accorse. Lui cercò di distrarsi, guardando le altre coppie che ballavano accanto a loro.
Riconobbe molte facce conosciute, ma nessuna era quella che cercava, quella che voleva vedere veramente.
E poi, finalmente, la vide.
Vide lei, stupenda come non lo era mai stata, e non potè fare a meno di rimanere a guardarla a lungo.

Anche lei lo guardava. Cedric lo sapeva.
L’aveva capito incrociando numerose volte gli occhi chiari e profondi di lei, che tristi cercavano sempre i suoi; l’aveva capito guardando con desiderio le sue labbra rosate che tanto avrebbe voluto baciare; l’aveva capito guardandola ballare, leggiadra ed elegante come un angelo, ma in ugual modo triste di non poter dare il meglio di sé, di non poter esprimere tutto il suo amore ballando con lui.
Cedric l’aveva capito perché provava i suoi stessi sentimenti.

“Stai bene?” La voce preoccupata di Cho riportò bruscamente il Tassorosso alla realtà. Lui si girò di scatto verso la sua dama e tentò un sorriso.
“Sì, sto bene.”
“Forse abbiamo ballato troppo.” Mormorò la Corvonero con un sorriso, e prendendo Cedric per mano lo condusse fuori dalla pista da ballo. Lui la lasciò fare, ma con gli occhi continuava a seguire la figura del suo angelo.

Cho condusse il suo cavaliere su una panca isolata e lo fece sedere accanto a lei.

“Mi sto divertendo molto, Ced” Gli disse, sorridendogli in modo seducente. Ma Cedric la degnò appena di un’occhiata. La Corvonero parve accorgersene. “Sei strano, stasera…” Mormorò infatti, prima di baciarlo con passione.
A sentire il tocco caldo delle labbra di Cho il Tassorosso spalancò gli occhi, sorpreso, poi rispose senza troppo entusiasmo al bacio. La sua dama sembrava comunque soddisfatta, perché si allontanò un attimo a prendere qualcosa da bere.

Cedric si girò e incontrò immediatamente gli occhi del suo amore, che ormai riusciva ad incrociare al primo tentativo, come se loro due fossero calamite; vide la tristezza e la gelosia saettare negli occhi di lei. Poi la vide allontanarsi dal suo cavaliere e uscire dalla sala, dandogli le spalle.

Fu allora che Cedric, approfittando della momentanea assenza di Cho, si mise a seguirla, veloce, seguendo attento ogni suo movimento per non perderla di vista.
Lei, sentendosi come pugnalare da quello sguardo così profondo, si girò e incrociò di nuovo gli occhi di Cedric. Si fermò, immobile, gli occhi puntati nei suoi, aspettandolo nel giardino.
Lui la raggiunse, continuando a guardarla. Lei gli sorrise, finalmente serena e felice. Gli prese una mano e gliel’accarezzò, mentre lui annullava la distanza che li separava e la baciava dolcemente sulle labbra.

“Non sai quanto ho aspettato questo momento.” Mormorò lei, quando si furono staccati. Lui la prese fra le braccia, cullandola leggermente.
“Lo so, invece. L’ho letto nei tuoi occhi, così come tu l’hai letto nei miei.”
Lei gli sorrise, bella come non mai, e lo baciò di nuovo. Poi, tenendosi stretta a lui, si allontanò insieme al suo amore e rientrò nel castello.


In seguito Cho Chang cercò a lungo il suo cavaliere, Cedric Diggory, ma non riuscì a trovarlo; questo fatto la indispettì un po’, ma era comunque soddisfatta per la bella serata e così, infine, tornò nel suo dormitorio.
Anche Roger Davies cercò la sua dama, Fleur Delacour, ma anche lui non riuscì a trovarla; rimase più indispettito e insoddisfatto di Cho, ma alla fine anche lui lasciò la Sala Grande.

I due non lo sapevano, ma le strade delle persone con le quali avevano passato il ballo e con cui speravano di condividere, un giorno, la stessa vita, si erano già incontrate in un unico destino fatto di amore segreto e parole dette con lo sguardo, un destino che però, veloce come era stato creato, sarebbe presto stato infranto.

Ma né a Cedric, che baciava con passione le labbra di quella che sarebbe dovuta essere la sua rivale, né a Fleur, che accarezzava dolcemente la pelle calda del suo amore impossibile, sarebbe importato. Almeno per quella notte.
  
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