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Autore: Quintessence    08/04/2011    3 recensioni
Il suicidio. La vita. La sproporzione dell'amore. Questi sono i miei temi, quali sono i tuoi?
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Cosa è successo ad Alessandra, perché Matteo decise di non amarla, come questo la uccise e come il contorno cambiò all'improvviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dodici ~ Come il Tempo è tornato indietro

Matteo si aspettava che a quel punto Loretta gli dicesse che era tutta una farsa. Uno scherzo organizzato dai suoi compagni, ahah, e lui c'era cascato in pieno. Invece non lo fece. Agitò l'ampolla, notando che anche l'ultimo colore, il porpora, si era aggiunto per riempirla fino al collo. L'osservò incantato mentre i colori si miscelavano -Adesso mi dice che è un effetto speciale- si disse. Sicuramente lo è, non si può fare questa cosa, non si può tornare indietro nel tempo, no? 
"Ti senti pronto?" -No che non si sentiva pronto. Che razza di domanda era? Non era stato pronto tutta la vita, e ora doveva essere pronto di punto in bianco? Non era pronto, non lo era. Ma in fondo al cuore c'era qualcosa, una spinta segreta. Una felicità in sordina che non poteva fare a meno di considerare speciale. Una fitta d'amore. Si girò verso Loretta, non era pronto. Non lo era.
"Sì, sono pronto" -Loretta annuì mentre nei suoi occhi s'allargava una leggera sorpresa. Matteo s'alzò in piedi, e cominciò a passseggiare su e giù per la stanza. L'emozione non ne voleva sapere d'abbandonarlo, e mentre il momento si avvicinava... Lo schiacciava sempre di più.
"Ricordati le regole: non puoi cambiare radicalmente le cose fino alle due e trenta" -Spiegò Loretta, e lui si calmò per un attimo ascoltandola- "...Quando lei si ucciderà. Hai chiesto questo per lei, e quindi solo ciò che la riguarda può essere cambiato. Non puoi cambiare le tue interrogazioni, non puoi vedere la tua verifica in anticipo. Puoi interferire solo con la sua morte, poiché è per questo che hai pagato".
Poi sorrise, e anche Matteo si lasciò sorridere. 
"Non sei poi così male, ragazzo. Spero che in qualche modo, le cose andranno bene... per voi..." -Matteo la fissò con intensità.
"Vuoi dire che è possibile che accada?"
"Mi dispiace, no. Se paghi è per sempre. Rinunciare a Lei per sempre significa amarla ma non poterla avere. Lei non ti amerà, ma tu sarai costretto a farlo finché non passerà" -Ma non passerà!, si disse Matteo, non passerà mai. Queste cose non passano! Come fai a smettere di amare la persona per cui hai pagato così tanto? Alessandra non ci era riuscita... Allora come poteva sperare di farlo lui, che era così debole, così fragile, così pieno di rimpianto? L'avrebbe amata per sempre. Questa prospettiva lo terrorizzò. Amare per sempre chi non ti ama. Un disastro. 
"E non si può... Uhm.. Cambiare questa clausola?" -Ridacchiò, ma Loretta non lo fece.
"Voglio darti speranza, ma non voglio dartene una falsa. Se vuoi tornare indietro e salvarla, devi lasciarla andare; una vita per una vita... è equo, non ti ho chiesto di ucciderti ma solo di rinunciare"
"Forse il suicidio era meglio" -Borbottò lui ironico, ma Loretta non diede cenno di averlo sentito. Abbassò il capo; la vita di Alessandra era più importante. Se questo significava rinunciare a lei per farla vivere, per donarle una nuova felicità come lei aveva fatto con lui, allora avrebbe accettato tutto. Anche la rinuncia. Anche la morte interiore. Magari sarebbe partito, a cercare un altro grande amore, e l'avrebbe trovato in Australia, o in India. Speranza rinnovata. Dita incrociate. Forza.
Loretta si alzò a sua volta, e allora Matteo smise di tremare. Si mise di fronte a lei. Loretta allargò le braccia; l'ampolla restò a mezz'aria -adesso mi dicono che è uno scherzo- mentre chiudeva gli occhi e si concentrava su ciò che doveva fare.
"Ti dono tempo, ragazzo" -Gli disse. Lui annuì un po' spaesato- "Tu rinunci a tutto questo tempo in cambio?"
"Sì?" -Rispose lui, un po' interrogativo. Ancora non del tutto sicuro che non fosse una messa in scena.
"E ti dono la sua vita" -Riprese- "Tu rinunci a lei..." -Esitò- "Per sempre?"
"Sì" -Disse lui risoluto.
Paradossalmente, l'unica ad esitare in quel momento era stata proprio Loretta. 
"Allora vai da lei" -Gli disse con un gesto della mano- "Salvala" 
Lui non annuì. Ma non fece nemmeno di no. Alzò la mano destra e separò le quattro dita nel centro, indice e medio a sinistra e anulare e mignolo a destra, in un saluto di pace. Loretta ridacchiò, mentre l'ampolla cominciava a dare segni di irrequietezza.
"Vai. Quello che fai per amore è la cosa giusta" -Lo spero, pensò Matteo, ma non lo disse. Si limitò a fissare l'ampolla mentre quella si dilatava come se fosse stata di gelatina. Non riuscì più a guardarla mentre diventava di una luminosità immensa, e si costrinse a chiudere gli occhi. Era diventata troppo brillante, troppo, troppo.
La potenza della luce lo investì.
   
 
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