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Autore: Mpc_Pao    09/04/2011    6 recensioni
Una storia sugli dei dell'Olimpo dal punto di vista di povere fanciulle naufragate al liceo classico (almeno una delle due).
Il punto di partenza è l'arrivo di Ganimede sull'Olimpo che creerà non poco scompiglio tra gli dei.
E comunque questa storia si scrive da sola!(o almeno è quello di cui cerchiamo di convincerci).
Tutto iniziò durante un incontro nudico di gruppo, indetto da Zeus, per l’appunto nella città di Troia...
Genere: Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ira di Era
*Tuono*
Il ritorno

 

Se non puoi convincerli, confondili.




Tutto iniziò durante un incontro nudico di gruppo, indetto da Zeus, per l’appunto nella città di Troia. Il ‘’potente’’ deo dell’Olimpo, dopo essersi divertito a lungo, vide un fanciullo (o una fanciulla, non si capiva bene) molto affascinante e trash che ballava su un palo per lap - dance.
Incuriosito, ma non volendosi esporre troppo, mandò Ermes alla CIA per raccogliere informazioni sull’esserino del palo.
Non staremo qui a cianciare a lungo sulle disavventure di Ermes alla CIA per due buoni motivi:
-Primo: a nessuno interessa di Ermes;
-Secondo: a nessuno interessa di Ermes.
Diremo solo che fu molto persuasivo e i MEN IN BLACK, intimoriti, non esitarono nemmeno un momento ad accontentare il dio.
Ma se così non fosse stato, vi ricordiamo [a voi, i nostri millemila lettori (non siamo mica come Manzoni, siamo più realiste..)] che Ermes è anche il dio dei ladri.
Torniamo, comunque, a cose più importanti. Vedendo che Ermes non tornava, Zeus ne approfittò (non avendo testimoni) per mettere un paio di centoni nelle mutande del fanciullo\a.
Ermes tornò vittorioso dopo quaranta giorni e quaranta notti, passati in un centro benessere. Era una notte di luna piena, pioveva e c’era un sole che spaccava le pietre. Dopo aver camminato per lunghe, corte, strette, larghe strade egli arrivò nella discoteca più IN di Troia (dove, lo ricordiamo a scanso di equivoci, era stato organizzato l’incontro nudico su citato). Qua Zeus stava ancora guardando Ganimede, le cui mutande erano ormai strapiene di centoni.
Ermes, stupito da quanti centoni le mutande di Ganimede potessero contenere, chiamò Apollo, facendo il segno del cellulare con le dita e portandosele all’orecchio, per chiedergli di venire a spettegolare con lui.
Subito rispose la centralinista di turno di Apollo: “Qui Apollo 14, come posso esserle utile?”. E Ermes disse, cortesemente: “Bando alle ciance, essere inutile, sono il Signor Ermes! Dì a Febuccio che urge la sua presenza al mio cospetto!” e riattaccò galantemente il telefono in faccia alla povera disgraziata. Aiutato da Goku, che lo teletrasportò in meno di dieci secondi, Apollo arrivò in accappatoio a Troia.
Dopo aver passato ore e ore a spettegolare come brave comari, decisero finalmente di agire. Ermes andò a conferire privatamente con Zeus, mentre Apollo era appostato fuori dal palazzo – discoteca con il suo carro, aspettando le news. Quel giorno ci fu un eclissi solare.
Zeus scoprì che Ganimede era un ragazzo simpatico e sechisi, pieno di qualità e potenzialità, da approfondire nei suoi appartamenti privati.
Dopo circa mezz’oretta Ermes uscì scioccato dalla discoteca e urlò ad Apollo:
“Zeus ha trovato un nuovo concubino: Ganimede!”
Apollo partì immediatamente, diretto sull’Olimpo, si recò da Era e le diede la grande notizia. La più equilibrata dea dell’Olimpo, in risposta, prese la prima cosa che le capitò fra le mani – per sfortuna di Febuccio, i suoi capelli – e iniziò a sbatacchiarla da una parte all’altra della stanza.
Si sa come corrono le voci e così ben presto tutto l’Olimpo scoprì che Era era di nuovo una cerva.
Zeus tornò sull’Olimpo tre minuti dopo (perché era noto che Zeus non durava molto) e convo    
ὁ ἀ    γών θέων(il concilio degli dei).
Erano tutti presenti: Afrodite, Ade, Ebe, Era, Venere, Proserpina, Atena, Ermes, Apollo, Ilizia, Ares e Elena di Troia. Mancava solo Poseidone. Il fanciullino\a era nascosto dietro un altare dedicato al dio del mare e tremava di paura.
Zeus si alzò in piedi e disse con aria solenne: “State zitti, inetti!” e Afrodite gli fece eco: “Siete tutti cessi!”.
Zeus fulminò con uno sguardo Afrodite, che si passò una mano tra i capelli con aria indifferente e tornò a sedersi.
Il grande capo si schiarì la voce e iniziò il suo discorso:
“Cari miei più o meno adorati dei è giunto il momento di rinnovare il nostro staff! Vi informo, anche se non ero costretto a farlo, che da oggi Ebe è licenziata e ad occupare il suo posto è l’affascinante Ganimede o, come tutti voi, probabilmente, lo conoscete Gianni Medde”.
Zeus lanciò uno sguardo cuccioloso a Ganimede, mentre Ebe scoppiava a piangere e rompeva una brocca di vino in testa a Ganimede, sbraitando in greco antico: “VENDETTA!! Vostra Magnificenza, fate qualcosa!”.
Era, sentendosi chiamata in causa, si alzò dal suo posto e, indicando Zeus e l’usurpratore\ice, gridò:
“Tu! Lurido verme! Come osi sminuire la mia autorità? Concubinati chi vuoi, ma non cambiare le mie disposizioni! Basta! Voglio il divorzio!”.
Ebe in sottofondo gridava e strepitava, picchiando a tratti Ilizia, a tratti Ganimede.
Alla fine la situazione precipitò nel caos:

    *     Era lanciava bicchierini di Martini e giocava a freccette con gli stecchini e le olive con Zeus, che ormai sembrava un porcospino;
    *     Ebe rincorreva Ilizia e Gianni Medde, riempiendoli di botte e lanciando loro coppe di ambrosia e insulti poco carini; quando Ilizia le chiedeva cosa avesse fatto, le sbraitava contro: “SEI NATA!”
    *     Apollo scoprì di essere da sempre attratto intensamente da Ermes e si mise a rincorrerlo con il carro, emettendo schiamazzi cavallereschi;
    *     Afrodite promuoveva i suoi libri: “Anche i soldati fuggono – Kamasutra militare”, “Sulle orge di Pompeo”, “Manuale: come farsi crescere il pene pregando Afrodite” e il best seller che aveva conquistato i critici di ogni dove “Siete tutti cessi”;
    *     Elena, Ade e Proserpina giocavano al gioco dei puffi: avevano una tinozza con tre poveri malcapitati al suo interno. Il gioco consisteva nel tenere la tersa sotto l’acqua a quegli esserini e, il primo che riusciva a farli diventare blu, vinceva.
    *     Ares attentava alla vita di tutti.



Tutti erano in crisi e nessuno capiva gli altri, giocavano tutti a chi urlava più forte. Poseidone comparve all'improvviso coperto di alghe e grondante d’acqua e Era, come lo vide gocciolare sul suo nuovissimissimo tappeto persiano, per poco non ebbe un collasso. Poseidone, vedendo solo Ganimede, fece: BU! Il ragazzo1a, che si era di nuovo nascosto dietro l'altare del dio del mare, a causa della furia omicida di Ebe, vedendo quell'imponente e potente figura, riprese a correre decidendo che i colpi di quella psicopatica erano meno pericolosi. Uno dei bicchierini di martini di Era arrivò per sbaglio a Poseidone, che non fece attendere molto la sua timida reazione: spaccò con un gran casino l'altare e salì su una delle due estremità per farsi vedere meglio (come se fosse basso), iniziando il suo discorso:
“Miei cari fratelli, siamo oggi qui riuniti per la stoltezza del nostro re. Quell'uomo" E qua Poseidone lanciò uno sguardo molto significativo a Zeus, che lo guardava arrabbiato. "ha deciso di chiamarci tutti a raccolta per le sue perversioni, fregandosene del più grande problema che tutti noi, e ripeto TUTTI potremmo mai affrontare." A questo punto il dio del mare fece silenzio e si guardò attorno per controllare se aveva la completa attenzione di tutti gli dei.
Tutti pendevano dalle sue labbra, così Poseidone continuò a parlare: "Oggi sono arrivato in ritardo per un motivo molto serio: le balene azzurre cisalpine narbonensi si stanno estinguendo. Ah! So che a voi altri non importa niente! Ma questa è una cosa molto grave! Tutto è dovuto all'inquinamento di Zeus che butta in mare enormi quantità di preservativi usati, tra l’altro anche bucati, come testimonia la sua grande prole sull’Olimpo!"
Atena, che da tempo si batteva con gli ambientalisti e il WWF, non sapendo come poter contraddire il dio del mare che gli stava sugli zebedei, sbuffava rumorosamente, mentre gli lanciava occhiatacce. E alle rivelazioni di Poseidone guardava sempre più scioccata Zeus, chiedendosi come il padre potesse non fare la raccolta differenziata. Si, non le interessava sapere che il re tradiva la Venerabile Maestà (VM).
Poi decise finalmente di agire: ok ambientalisti, ma qua si stava superando il limite!
Era lei ad appianare le discussioni e ad illuminare d'immenso il popolo dell'Olimpo.
Non poteva farsi battere da quello sciocco di Poseidone!
Così, si alzò dal suo scranno, dopo aver battuto un cucchiaino contro una coppa d'oro e disse:
"Grazie Poseidone per averci deliziato con queste storielle. Ora vorrei passare alle cose serie. Come tutti voi sapete" disse guardandoli con aria minacciosa "Perché lo sapete, vero?! Dobbiamo pensare a cose più urgenti. E non mi riferisco alla nuova edizione di “Ulisse” condotta da Alberto Angela, no signore e signori qui c’è in ballo qualcosa di più serio. Tutto quello che ci ha raccontato Poseidone può essere risolto tagliando i fondi-preservativi a Zeus, che tanto – anche se glieli facciamo comprare – non ha ancora capito come si usano.” Lo sguardo di Atena tornò a farsi serio e per un attimo i suoi capelli sembrarono circondati da elettricità.
Era colpa di Poseidone, che la pettinava.
La nostra dea della giustizia e della sapienza iniziò a fare le fusa dimenticandosi per un po’ del suo discorso. Fino a quando Ebe (che stava prendendo a padellate Gianni Medde) si schiarì la voce.
Allora Atena si riprese dall'estasi del momento e continuò in tono ispirato:
"La verità è che ormai a questo mondo va tutto a catafascio. Insomma, Afrodite ha imparato a scrivere! Afrodite e scrivere!Ma chi avrebbe mai pensato di vedere queste due parole nella stessa frase senza almeno una negazione?"
Afrodite a questo punto cominciò una filippica contro Atena, ma nessuno l'ascoltava: erano tutti presi dalla chioma di capelli elettrica di Atena, che era quasi trash quanto Gianni!
Zeus, nel mentre, era stato legato dalla moglie a una sedia e la dea si concentrava sull’ennesimo assassinio del marito che avrebbe dovuto compiere a breve.
Appena Era vide Atena, convinta che quell’elettricità fosse un dono di Zeus, si infuriò ancora di più, iniziando a conficcargli il tacco a spillo.. nel... Avete capito, no? nel naso.
Atena nel frattempo continuava il suo discorso. Doveva trovare qualcosa di intelligente da dire entro cinque minuti! Altrimenti avrebbe perso l'appoggio del pubblico!
Non sapendo come risolvere il problema della mancanza di argomenti decise di fare l'unica cosa che avrebbe assicurato l'attenzione su di se e che, ne era certa, avrebbe lasciato tutti a bocca aperta.
Cominciò a denudarsi in pubblico e fu seguita a ruota anche da Ganimede e Poseidone (geloso del fatto che quel pervertito potesse toccare la SUA Atena), che la baciò appassionatamente.
Tutti gli dei dell’Olimpo si fermarono e li guardarono con faccia scioccata,quasi terrorizzata. E, come se questo fatto non fosse già abbastanza traumatizzante, i tre iniziarono un balletto nudico di gruppo.
 Atena aveva ragione stava succedendo qualcosa di terribile e questa ne era la prova.




Guida all' INcomprensione del testo


Prima che vi appropinquiate a iniziare a leggere il prossimo coso capitolo per quei fortunati disgraziati carissimi fanciulli/e che non hanno avuto la sfiga il privilegio di sorbirsi appassionarsi a queste meraviglie, lasceremo delle brevi spiegazioni all’INcomprensione dei seguenti “brani”.

Ganimede: Bellissimo (...) giovanetto, figlio del re troiano Troo, fu rapito e trasportato in cielo da un'aquila (o Zeus sotto forma di aquila). Il re dell'Olimpo gli affidò l'incarico di coppiere degli dei al posto di Ebe.
Vostra Maginificenza (o VM): nuovo epiteto di Era, ideato da questo momento in poi, e molto in voga nella nostra storia. (copyright: Ebe-te).


In questo capitolo non riteniamo ci sia altro da spiegare ma qualora non capiste qualcosa alzate la mano e parlate (?) uno alla volta.




Angolo in cui noi parliamo senza coerenza:


Questa storia nasce da seghe mentali fatte durante un anno e mezzo. E come tutte le seghe mentali non ha senso quasi in nessun punto. Chi di voi studia o ha studiato al classico (Ma anche chi stoltamente ha consegnato l’iscrizione in questa prigione. Ma no, ma no, venite!) capirà quanto queste stupidaggini siano necessarie. 
Ci siano assegnati, nella nostra classe, l’identità di un personaggio mitologico, per passare il tempo in modo costruttivo e proficuo per i nostri voti. (o.O Ma quando?)
Io sono Ebe.  Io VM Era.
Se avete tempo (ma soprattutto se avete voglia) lasciate una recensione, anche solo per correggere gli attentati alla lingua italiana che potremmo aver fatto.
Considerate che è stata corretta (nonché scritta) durante le interrogazioni degli altri!!
Non sapendo che altro dire …



Ciao Ciao



  
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