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Autore: UlquiorraSegundaEtapa    09/04/2011    2 recensioni
Ed eccomi qui con la mia long-fic promessa ai miei lettori
Il Fotball Frontier International è finito, la Inazuma Japan è la detentrice indiscussa del titolo mondiale. Eppure pochi mesi dopo, quando tutto sembra filare liscio, le cose cominciano a degenerare:alla Zeus, Byron riceve un misterioso invito che lo convoca al campo della Raimon. Altri giocatori si presentano lì, dove accade l'inimmaginabile. Pensavano che la Alius Accademy fosse strana, ma come si troverà la Terra ad affrontare i veri Alieni. Una nuova squadra, formata da alcuni fra i più forti giocatori della Terra, dovrà partecipare ad un torneo feroce, contro squadre fisicamente superiori, mentre vecchi dolori riaffioreranno dal passato(poi capirete di chi sto parlando)e nuovi problemi giungeranno dal presente. Una bellissima storia di amicizia, che vedrà la squadra di Mark, la Inazuma Legend, e quella di Rococo, i Last Warriors, impegnate in una disperata lotta per salvare la Terra dalla distruzione.
Dedicata alle PilatiGirls, che hanno sempre recensito le mie fic di Inazuma Eleven, e a tutti quelli che l'hanno fatto e lo faranno ancora.
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I VERI ALIENI

 

 

 

Era un'assolata mattina di marzo alla Raimon Junior High, mentre Mark e i suoi compagni si allenavano sul campo dietro alla scuola. I giocatori della Raimon stavano facendo jogging, capitanati come sempre dal loro unico capitano, Mark Evans. Un portiere eccezionale, e sopratutto, il capitano della squadra che aveva vinto il Football Frontier International, la Inazuma Japan. Per l'appunto, in quei giorni Mark era al settimo cielo.

Si sedette un istante sulla panchina per riprendere fiato, e bevve un sorso d'acqua. -Allora Mark, com'è essere i campioni? -gli chiese Silvia, che in quel momento era seduta vicino a lui.

-Be...è una sensazione fantastica!!! -esplose Mark. Silvia sorrise, poi il capitano riacquistò una parvenza di serietà. -Però, ti dirò che mi mancano i miei vecchi compagni di squadra:Xavier, Toramaru, Tobitaka; e mi mancano anche Eric e Bobby.

-Sono sicura che un giorno li rivedremo-gli disse Silvia. Mark sorrise, poi si mise a fissare il cielo.

-Sai Silvia, stavo pensando...-iniziò. La ragazza si voltò, credendo che dovesse dirgli qualcosa d'importante.

-...perchè non partecipiamo al Football Frontier International anche l'anno prossimo? -chiese Mark con un gran sorrisone.

-Aahh Mark-urlò lei, tirandogli un asciugamano sul volto. Lui lo schivò e si mise a ridere.

-Certo che non sa proprio accontentarsi:hanno da poco vinto il torneo e lui pensa all'anno prossimo. -sbuffò Nelly, rivolgendosi a celya.

-Be, Mark è un tipo un po' eccentrico-si giustificò lei.

Tutti sorridevano, tutti erano felici e spensierati, tutti si godevano la meritata vittoria anche a distanza di mesi dall'accaduto...non sapevano che sarebbe durata ancora poco.

-Siamo pronti, capitano-lo informò Alexander.

-Eccellente:raggiungetemi al più presto nel punto stabilito. Daremo a quei terrestri un assaggio della nostra forza-fece Gigas, con un sorrisetto malefico.

Alexander annuì e si congedò.

Ad uno schiocco di dita, Gigas aprì la cupola della sua navicella, che si alzò rivolgendosi all'indietro. Schiacciò con la sua zampa a tre dita un pallone verde appoggiato a terra, poi con un fluido movimento lo calciò nello spazio:spiccando un salto, e compiendo un movimento rotatorio a spirale, si posizionò di fronte al pallone, a mezz'aria nello spazio siderale, porto il braccio destro indietro, quello sinistro in avanti e diede un pesante calcio alla palla, che, come colpita da un meteorite, schizzò verso l'atmosfera terrestre.

Come se fosse un asteroide, perchè di fatto lo stava diventando, bucò l'atmosefra, penetrandovi come se fosse burro, e schizzò in direzione di Inazuma, più precisamente verso il campo da calcio della Raimon Junior High.

Gigas riatterrò sul ponte della navicella il tempo sufficiente per darsi una spinta ripartire alla volta della Terra, mentre dietro di lui schizzavano molteplici capsule nere:lui era infatti l'unico che poteva sopravvivere al contatto con l'atmosfera senza avere bisogno di una corazza, questo perchè il clima ostile del suo pianeta gli aveva permesso di sviluppare condizioni fisiche ineguagliabili.

Presto, presto sarebbe venuto il tempo.

Sam fu il primo ad accorgersene:alzando gli occhi al cielo, vide uno strano punto che sembrava ingrandirsi sempre di più, qualcosa che si avvicinava.

-Che cavolo è? -fece Todd.

-Ahh aahh, è un extraterrestre, è un ufo, è un ufo-fece Max, come impazzito.

-Calmati Max, quello non è un ufo-gli fece Axel.

-Quello a me sembra più...-iniziò Jude.

-...un pallone da calcio. -concluse Mark. E difatti il pallone atterrò in mezzo al campo, sprofondando in una voragine che lui stesso aveva creato, e sollevando un polverone che costrinse i giocatori della Raimon ad allontanarsi.

-Cough, cough, ma cosa è stato? -chiese Kevin, gli occhi che gli bruciavano. Il pallone era verde, molto simile ad uno di quelli della Alius Accademy, la gigantesca pagliacciata di Armstrong Shiller che la Raimon aveva affrontato ormai un anno fa.

-Chi ha calciato questo pallone deve avere una grande potenza-osservò Jim, cupo in volto...come sempre.

-Si, ma chi può essere stato? -si chiese Mark.

-Ti dò subito una risposta, Mark Evans, sono stato io-fece una voce dall'alto. Instantaneamente, tutti voltarono il loro sguardo al sole, dove in quell'istante una nera figura-nera a cause della controluce-stava discendendo:schiantandosi al suolo col pugno chiuso, Gigas si manifestò ai giocatori della Raimon, causando il panico fra i membri, della squadra e gli studenti che si erano affollati lì intorno, e che alla vista dell'alieno avevano iniziato a correre, a urlare e a correre urlando sbattendo le porte della scuola, cosa che non piacquè affatto al preside.

Esso infatti si affacciò dalla finestra del suo studio e urlò:-Ma chi sono quei monà che sbattono le porte, e chiudono urlando?! *

Stranamente non fece caso alla gigantesca lucertola umanoide, alias/Alius, Gigas, che ora se ne stava con la coda saettante in mezzo al campo.

Si rialzò:squadrò tutti i membri della Raimon, uno ad uno, poi si soffermò sul loro capitano, e lo indico con un dito terminante con un unghia rovinata ma affilata.

-Mark Evans, dunque sapevo che ti avrei trovato qui-fece lui con voce sibilante. Mark indietreggiò:-Cosa cavolo sei tu:sappi che se questo è un altro scherzo della Alius Accademy, allora non siamo affatto interessati ai vostri stupidi giochetti.

Vi abbiamo sconfitti un anno fa, eppure voi continuate con le vostre ridicole mascherazioni!

Mark ne era stufo:già troppe volte aveva visto il suo calcio infangato con metodi spregevoli, e ora che avevano vinto il titolo mondiale, ecco che si ripresentava un altro buffone.

-Non so di cosa tu stia parlando, per la verità è la prima volta che ci incontriamo e quindi ti pregherei di non perdere tempo in chiacchiere, poichè vorrei comunicarvi all'istante il mio invito.

-Quale invito-fece Kevin, infuriato.

-Placati Dragonfly, e farai meglio a restare indietro:la tua indole sconsiderata, che io conosco bene, mi ha gia seccato-fece l'alieno, semplicemente voltandosi verso di lui:Kevin, che era sempre il più sbruffone e temerario, indietreggiò intimorito.

Gigas sibilò, facendo uscire una limgua biforcuta da serpente, poi si rivolse di nuovo al capitano:-Bene, sembra che i miei compagni siano qui.

-Uh? -fece Mark. Una pioggia di giganteschi spuntoni neri forò il campo da calcio, ormai andato, facendo indietreggiare nuovamente i giocatori.

-Ma chi diavolo siete?-fece Axel, questa volta veramente spaventato, come succedeva in rare occasioni. Le capsule si aprirono, in nubi di fumo, rivelando orrendi ibridi animali/umani, che si avvicinarono a Gigas, ponendosi dietro di lui.

-Apirte bene le orecchie terrestri:la Alius Accademy non era altro che una puerile parodia di ciò che noi siamo realmente. Noi siamo i veri alieni, e siamo noi quelli che porteranno la fine della vita sul vostro pianeta.

Non potete opporvi alla vostra potenza, perchè noi siamo la squadra campione dell'Universo:noi siamo i Gladiatori!

Poi guardò non solo Mark, ma tutta la Raimon lì riunita, e con un ghigno perfido che gli trasfigurava il volto disse:-E ora, Raimon:giochiamo a calcio!

***

 

*Citazione di Germano Mosconi:lo sò, potrebbe essere poco gradita, e il fatto che lui spari bestemmie a palla non lo valorizza, ma questa frase mi piaceva troppo, e l'ho sentita da un mio compagno di classe che la ripete sempre, quindi ho voluto metterla anche per dare un po' di comicità ad una fic che di comico non ha assolutamente null, a quanto pare.

Perdonatemi per la mia lunghissima assenza, ho deluso tutti i miei lettori lo so, ma il fatto è che ho dovuto faticare parecchio, anzi come un matto, per recuperare tutte le mie insufficienze scolasctiche, e ora che ci sono riuscito posto questo capitolo.

Scusatemi è un po' corto, ma voglio arrivare in fretta a quelli delle partite, che saranno invece spiegati con maestria, e mi ci vorrà un po' di tempo per postarli.

Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la clemenza di aspettarmi.

A presto!

  
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