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Autore: Flaqui    13/04/2011    4 recensioni
Questo è il modo in cui funziona: Sei giovane finchè non lo sei più. Ami finchè non smetti. Provi finchè non puoi più farlo. Ridi finchè non piangi. Piangi finchè non ridi. E tutti devono respirare fino al loro ultimo respiro.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 El podere de las mujeres
(Il potere delle donne)


Malvina
 
Morale della nottata folle…
Tefi si svegliò si sentiva come se fosse precipitata da un palazzo a trenta piani per trenta volte.
-Come se una mandria di bufali imbestialiti le fosse passata sopra- riferì più tardi Caridad a Melody che era venuta a trovarli.
Ma il mal di testa, che la rendeva ancora più isterica, era nulla al confronto del clima che regnava nella Casa. Alcuni pensano che le urla e i litigi siano i segnali che qualcosa non va. ma non è così.
A fare da padrone era il silenzio.
E dal silenzio si possono capire molte cose.
Niente più baci, niente paroline d’amore, niente risate.
Solo silenzio.

 
Sono davvero strane le donne non trovate?
A volte io stessa, mi sorprendo della nostra complicatezza.

 
Quella mattina le ragazze si svegliarono con intenti omicidi, ma per il bene collettivo, li soffocarono. Più che altro nei loro cuori si stava affermando la solitudine, ecco. E per quanto lo negassero, la solitudine non è una cosa bella.
Caridad prese a fissare intensamente il telefono.
-NO!- si bloccò di scatto, trattenendosi dall’afferrarlo –Non lo voglio chiamare Nacho, neanche morta-
-E se ti chiama lui?- chiese Mar.
-Non rispondo- esclamò la contadinella, scuotendo la testa.
-No! Un po’ di orgoglio ragazze!- intervenì Jasmine –Dobbiamo imparare a star sole! Perché io posso star sola! O no?- chiese poi rivolta a Mar, seduta accanto a lei.
-Si! Io sono stata sola per tanti anni nella mia vita! Che due anni di più che vuoi… che siano…- mormorò Caridad poco convinta.
-Ah! Ragazze io sono sempre stata sola, che vuoi che me ne importi! Meglio sola!-
-Molto meglio! Molto!- asserì Mar, sistemandosi sui cuscini –Molto meglio! E sapete perché? Perché non c’è cosa migliore se nessuno ci mette le briglie!-
Le altre annuirono, avvicinandosi.
-E allora… allora possiamo fare un mucchio di cose noi quattro!-
Le ragazze si unirono in un abbraccio di gruppo, lanciando degli urletti di felicità e sorridendo. Poi ritornano a rimurginare.
-Lo so!- esclama Caridad.
Tutte si girano verso di lei.
-Riordiniamo!-
Le ragazze scoppiarono di nuovo in urletti entusiastici e iniziarono a sistemare cuscini e oggetti vari. Mar si allontanò un attimo e decise di fare un ultimo tentativo.
-Io faccio solo una telefonata, ragazze! Così poi vi aiuto a riordinare che è di sicuro la cosa più bella che si può fare!-
-Mar?- rispose Simon.
-Non attaccare pagliaccio! Quando ti svegli vedi le cose differenti, sai?-
-Io vedo tutto uguale a stanotte-
-È perché non hai visto bene, stanotte! È per questo!-
-Ho visto perfettamente e non so se si nota ma sono molto arrabbiato- ribatté il ragazzo chiudendo la telefonata.
Mar fissò per un secondo buono il cellulare.
Poi afferrò un cuscino e chiese a Caridad.
-Dove va questo?-
 

E sono sicura che se ci ragioniamo insieme possiamo arrivare alla conclusione che se gli uomini sono “tutti uguali”, allora noi donne siamo “tutte diverse”.
 

Tefi entrò in cucina con le mani fra i capelli.
Possibile che la testa potesse girarle così tanto?
Si sedette sospirando e affondò il viso fra le braccia.
-Buongiorno!- esclamò allegra Francesca sedendosi accanto a lei.
Tefi le rispose con un grugnito.
-Consegna speciale!- proferì Feli entrando in cucina con un enorme mazzo di fiori.
-Oh, che belli! Per chi sono?- chiese Francesca.
Tefi suo malgrado alzò la testa, curiosa.
-Per la principessina Tefi- rispose zuccherosa la donna porgendo i fiori alla ragazza, poi si dileguò a svegliare i bambini.
-Uao, e chi te li manda?-
Tefi lesse velocemente il biglietto.
“È stato bello conoscerti l’altra sera.
Spero di rivederti presto, con affetto Johnny”
La ragazza sollevò lo sguardo, preoccupata.
-Chi è Johnny?- chiese all’amica.
-E che ne so io?- fu la pacata risposta.
Luca, entrò in quel momento, e dopo aver preso al volo un toast, sorrise ambiguamente a Tefi, facendole l’occhiolino e uscì di corsa.
Un dubbio si fece largo nella mente di Tefi.
-Francesca, che cosa ho fatto ieri?-

 
Ma ci sono dei punti che accomunano ogni ragazza.
Dicono di essere a dieta e poi mangiano un’enorme quantità di cioccolato.
Odiano essere interrotte quando parlano e non sopportano che venga loro dato torto.

 
Thiago si guardò intorno con circospezione.
Poi entrò furtivamente in bagno e puntò verso la sua destinazione finale:gli armadietti.
Peccato che, a quanto pare, non era l’unico mattiniero quel giorno.
Tacho, anche lui appoggiato agli armadietti del bagno, per l’esattezza a quello di Jasmine, gli rivolse uno sguardo imbarazzato.
-Che cosa… fai?- chiese incerto Thiago.
-Stavo… stavo pulendo gli stivali- esclamò lui sparando la prima cosa che gli passava per la testa.
Thiago sorrise, facendo un cenno con la testa.
-Sono sincera, non posso vivere senza Jasmine- confessò.
-Senza Jasmine o senza i suoi baci?-
-Ma dai è lo stesso no? E tu? Vai a fare pace?- chiese il biondino sbirciando il regalo che Thiago aveva accuratamente nascosto dietro la schiena.
Tacho sorrise mostrando il suo regalo che aveva nascosto nell’armadietto di Jasmine. –Che Rama non lo sappia!-
Thiago annuì e aprì l’armadietto di Mar per depositarci il suo regalo.
Peccato che esso fosse già pieno.
-Ehi, che fai!- urlò Rama, strattonando Thiago –Lascialo lì! Quello è il regalo per Valeria!-
-E che ci fa in quello di Mar?!-
I ragazzi finirono il loro lavoretto giusto in tempo.
La porta del bagno si spalancò e i tre si rintanarono in una delle cabine doccia.

 
Disprezzano le bugie e professano la trasparenza e la sincerità, ma sono le prime a ricorrere a inganni e trucchetti all’occorrenza.
Aspettano con ansia la chiamata di un certo lui e poi, se non la ricevano, dichiarano che in fondo il ragazzo in questione non è poi così speciale.
 

-Ma ti senti male Cielo? Hai rotto con Nico, con Salvador…- commentò Alelì –Sei di nuovo sola, no?-
Cielo che stava pettinando i capelli di Luz, le lanciò un occhiata –No, non sono così sola, piccola, vedi io ho voi due, poi ho Malvina e le ragazze…-
-Ma non è la stessa cosa! E per te è uguale no?- continuò la bambina rivolgendosi anche a Luz, che si era appena mollata con Cristobal.
-Si, ma per me è diverso. Io sono piccola, Cielo è grande!-
Cielo spalancò la bocca sorpresa –AH! Ma bene però io sto bene così come sto! Cioè come dice il detto, meglio sola che male accompagnata, no?-
Intanto proprio dietro la porta, Cristobal e Nico, uniti nella disperazione, lasciavano due regali sulla soglia, pronti a tutto per riconquistare le loro innamorate.
-Papà…- sussurrò Cristobal, mentre i due si allontanavano in punta di piedi –Siamo davvero cotti…-
-Dai che con questo le conquistiamo, andiamo…-
La porta della camera si aprì scatto.
Cielo e Luz ammirarono i pacchetti lasciati sulla soglia, guardarono i loro destinatari, fermi impalati a pochi metri di distanza, si scoccarono uno sguardo d’intesa e poi con fare sdegnoso li sorpassarono, ignorandoli.
-No,no! Ragazze! No!- esclamò Nico, mentre correva a raccogliere i pacchetti.
 
Sono curiose e capaci di estirpare il tuo conto in banca in pochi minuti.
Cambiano idea facilmente e vogliono avere sempre ragione.
Sono capaci di ricordarsi qualsiasi cosa.

 
Le ragazze in bagno erano in piena agitazione, e si sfogavano, ignare della presenza dei tre ragazzi nella doccia.
-Non è che mi dispiaccia stare sola! È che mi dispiace rimanere sola per colpa di Thiago! Come il fatto di Nacho, che ha mentito a Caridad e poi è andato dietro…-
La contadinella, si lasciò scappare un singhiozzo.
-No, no!Caridad scusa! Scusami non volevo farti intristire! Sai che ti dico! Pulisco io gli armadietti, pulisco io tutto!-
Mar aprì di scatto il suo armadietto, dove troneggiava in bella mostra il regalo di Thiago –E questo?-
-L’avrà lasciato Simon…- ipotizzò Caridad.
-No se era così arrabbiato non può essere lui!-
La scoperta di due altri regali negli armadietti di Valeria e Jasmine fece nascere nuove congetture, sempre più improbabili.
-Buongiorno!- esclamarono i tre ragazzi emergendo dalla cabina doccia con un sorriso a trentadue denti.
Ma r sorrise, prima di lanciare sulla testa di Thiago il regalo.
-Che cosa mi hai regalato’ non sono la tua ragazza!-
-Ma potresti esserlo!- esclamò lui con fare piagnucoloso.
-C’è stata confusione!- provò a intervenire Tacho.
-Sei tu che sei confuso!- urlò la gitana seguendo l’esempio di Mar e lanciandogli il pacchetto.
-Amore mio…- provò Rama, il suo discorso fu però il più breve di tutti, interrotto dal brusco lancio del regalo che lo colpì in pieno volto.
-Ehi!- un idea illuminò Caridad che si gettò sul suo armadietto –Forse anche Nacho mi ha fatto un regalo!-
Peccato che l’unica cosa che trovò fu il piumino delle pulizie.
 
Non sono impulsive e se fai loro qualcosa se “la legano al dito”, colpendoti alle spalle quando meno te lo aspetti.
Ma non ostante queste caratteristiche non c’è nulla di più potente delle donne.
Possiedono il potere delle persuasione e saprebbero farti confessare qualsiasi cosa.

 
-No! È troppo poco altri e dieci!- protestò Monito.
-Altri e cinquanta!- precisò Lleca.
-Come cinquanta!- protestò Nacho, contando di nuovo i soldi.
-Ok allora non se ne fa niente!- esclamò il biondino lasciando il mazzo di fiori.
-Calma, va bene, va bene!- disse il ragazzo porgendo loro la cifra esorbitante –Ehi, sapete già quello che dovete dire, no?-
Quando i due annuirono Nacho si nascose dietro lo stipite della porta in attesa.
Caridad, appena uscita dal bagno, si ritrovò davanti a Lleca e Monito, vesti da Guachi, con enormi mazzi di rose rosse in mano.
-Per te panciotta!- recitò Monito.
-Per te cow- boy!- esclamò Lleca, svogliatamente.
-Contadinella!- lo corresse Nacho da dietro la porta.
La ragazza lo guardò e il suo sorriso scomparve.
Nacho scacciò i due e si avvicinò sorridendo a lei.
-Mi perdoni Caridad?-
La ragazza restò muta per un momento buono.
-Sai dove devi metterli i fiori?- urlò poi come un ossessa –Nel gabinetto!-
Poi girò i tacchi e corse via.
-Ma che dici Caridad, sono rose!-
 
Non vedrete mai una donna perdere il controllo, o urlare istericamente, non vedrete mai una donna insultare o picchiare.
No, loro esercitano un forma di controllo particolare, disarmante.

 
-Non ti perdono!- fece Luz, con una smorfia.
Cristobal abbassò il regalo che teneva in mano.
Questa volta fu il turno di Nico a porgere il regalo.
-Tu, non chiamarmi mai più amore mio- fu la fredda risposta.
Le due sorelle girarono i tacchi e se ne andarono, lasciando padre e figlio a bocca asciutta.
Per un secondo i due non dissero nulla.
-Buon compleanno figliolo- commentò poi Nico, porgendo il suo regalo a Cristobal e prendendo il suo in cambio.
 
Ti sorprendono quando meno te lo aspetti, e saprebbero fare qualsiasi cosa.
Inoltre le donne posseggono qualcosa che gli uomini non avranno mai.
Sono le uniche persone capaci di farti fare tutto ciò che vogliono senza che tu te ne renda davvero conto.
È questo è davvero unico.

 
Cucina della Casa Magica.
I ragazzi tutti riuniti intorno al tavolo si lanciano occhiate di rancore.
Al centro c’è la confezione di cioccolatini che Nacho aveva portato per Caridad.
I dolcetti sono quasi tutti finiti.
È davvero reale il fatto che mangiare aiuta nei momenti bui.
-Raccolta! Raccolta!- urla Francesca entrando in cucina –Raccolta di regali rifiutati!-
I ragazzi la guardano perplessi. Ha in mano una grossa cesta.
-Che cosa fai?-
-Raccolgo i ragali che le ragazze vi hanno tirato addosso e do il ricavato della loro vendita in beneficenza- spiegò, afferrando un cioccolatino.
-Beneficenza?- chiese perplesso Rama.
-Si, alla fondazione “A Francesca servono delle nuove zeppe!”. Un’associazione che non smette di regalare sorrisi a questa ragazza da ben sedici anni!-
-Ma perché voi donne non ve ne andate tutte in vacanza?- borbottò Tacho.
Francesca gli fece una linguaccia.
Tefi entrò correndo in cucina.
-Ho bisogno di bere qualcosa!- esclamò spingendo Thiago dal frigorifero.
-Perché non ti è bastato ieri sera?- chiese il ragazzo ironico.
-Intendevo un a camomilla!- replicò lei piccata.
 
E la cosa che più sorprendente è che non ostante sia sempre la donna a iniziare un litigio o una discussione, sarà sempre l’uomo a voler far pace o a cercare di farsi perdonare. E questo perché avviene?
 
Jasmine camminava spedita, munita di martello e chiodi.
Luca vedendola arrivare così equipaggiata, fece istintivamente un passo indietro.
Ma lei lo ignorò completamente e salì le scale che portavano alla palazzina di fronte al bar.
Lì dopo alcuni minuti di lavoro, e una piccola ferita al pollice, riuscì a concludere la sua opera d’arte. Lo striscione sventolava in alto, visibile a chiunque passasse per la piazza.
-Ehi, Tacho, il presunto traditore sta per essere tradito?- urlò ironicamente Thiago, indicando all’amico il messaggio scritto sul cartellone.
Tacho per tutta risposta gli mostrò il dito medio.
Poi tornò a guardare la scritta, scuotendo la testa.
“Angelo Rosso sei la mia fantasia, e voglio che diventi realtà! Ti aspetto, baci Jaz”
 
Perché le donne hanno potere.
Perché le donne sono potere.

 
Tefi era nel panico.
L’unica cosa che si ricordava della sera precedente era il fatto di aver parlato con Luca.
Ma di cosa?
Non potevano aver semplicemente parlato del tempo, vero?
La cosa migliore, si auto convinse, era parlarne con lui.
-Ecco senti, sai ieri…- provò la ragazza.
-Ieri?- chiese Luca perplesso.
-Ecco io, ho esagerato un pochino, ecco e potrei aver detto o fatto cose che non pensavo o non volevo…-
-E perché lo dici a me?-
Tefi si morse il labbro.
Oh diavolo!
-No, così ecco…-
Poi prima che la situazione potesse peggiorare girò i tacchi per andarsene.
-Accarezzami i capelli-
Tefi si girò guardandolo perplessa.
-Cosa?-
Luca sorrise.
-È quello che mi hai detto ieri. Poi sei crollata addormentata- spiegò.
La ragazza sorrise imbarazzata.
-Bhe, pensavo molto peggio… pensavo di averti detto…-
-Che cosa?- mormorò lui, avvicinandosi pericolosamente.
-Niente, proprio niente-
La ragazza corse via, arrossendo violentemente.
Luca la guardò andare sorridendo.
“Prima o poi sarai mia”

Angolo Autrice
Rieccomi qui! per premiarvi della vostra lunga attesa ho pubblicato ben due capitoli di seguito! Spero che vi piacciano!P.S. piccola anticipazione i prossimi due capitoli saranno dedicato a Rameria e a Tachmin quindi... godeteveli!!!!Nell'attesa.... RECENSITE!!!!!!
Flaqui


   
 
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