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Autore: marwari_    14/04/2011    3 recensioni
[Altro personaggio; Cylone modello 3 (D'Anna); Cylone modello 6 (Caprica); Kara Thrace; Laura Roslin; William Adamo]
La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo!
Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni?
Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.
[NB:chiedo perdono per gli errori di contenuto presenti nella fan fiction. seguo per il 50% i romanzi e per l'altro 50% la mia fantasia a totale ruota libera. QUESTA FF NON SEGUE FEDELMENTE GLI ORIGINALI BSG!!!!]
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Roslin, Numero Sei, Numero Tre, Nuovo Personaggio, Starbuck
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Name me!
- Hai fatto un ottimo lavoro!- si congratulò Capo Tyrol, la ragazza si limitò a sorridere mentre assaporava di nuovo la strana carezza del grasso e dell'olio sulle mani. Le mancava un po' tutto quello che riguardava il suo passato sprofondato, ormai, nell'oblio.
Il Viper era a posto, e lo sarebbe stato per un altro po', a prova anche delle spericolate acrobazie di Kara "Scorpion" Thrace; tutti i turni erano terminati, anche se di fatto non lo erano mai, e i piloti e i tecnici si erano ritirati nella stanza adiacente per parlare, bere e fumare in compagnia.
Nell'hangar di volo erano rimasti solo Tyrol, la ragazza ed un mucchio di Viper pronti per l'uso. Era tutto avvolto nella semiombra ed ogni loro più piccola mossa veniva amplificata dall'eco che si propagava verso l'alto, anche loro avevano finito e a Tyrol non rimaneva altro da fare che passare il suo testimone umano non-Cylone nelle mani del tenente Karl C. Agathon, Helo, il quale aveva l'ingrato compito di andare ad informare l'irascibile Kara della sua speciale nomina a sorvegliante.
La ragazza si avviò verso l'uomo, mentre Tyrol stava sistemando le ultime cose, intraprese una leggera corsa e raggiunse Agathon con un largo sorriso sul volto.
Non sembrava una ragazza travolta dal fato, era una normalissima fanciulla estasiata dalla vita e da tutto ciò che essa poteva offrirle. Dalle battaglie per la sopravvivenza, alle lotte per un futuro migliore, quella piccola donna affrontava tutti i suoi ostacoli con spensieratezza e allegria; niente e nessuno poteva abbatterla. Sembrava esserci uno strano filtro invisibile davanti ai suoi occhi che le faceva vedere tutto idilliaco, a tal punto da considerare ogni cosa degna di essere vissuta al massimo, e lei si impegnava dando anima e cuore per riuscire a vivere al meglio.
Ce l'aveva dentro quel coraggio, o lo aveva dovuto imparare a sue spese?
- Come ti chiami?- domandò la ragazza, non aveva ancora avuto occasione di domandarglielo. L'uomo rimase per un attimo sulle difensive, perso ancora nei suoi pensieri su quella strana ragazza non-Cylone
- Helo, se ti piace.-
- È il tuo nome?- ripeté con un velo d'impazienza
- Più o meno..- disse l'uomo con un velo di insicurezza
- Ma qual è il tuo nome?-
- Karl Agathon, ma qui mi chiamano tutti Helo.- proseguì più sicuro
- Quindi è Karl il tuo nome?-
- Sì, è il mio nome..-
- Allora ti chiamo Karl. Volerai anche tu?-
- Certo, quando il *DRADIS rileverà qualcosa, torneremo a solcare i cieli. Ma tu, prima, devi imparare i piani di volo, poi potrai affiancare i Viper della flotta.. e chissà, un giorno, potresti averne uno tutto tuo, come Scorpion.- il viso della ragazza s'illuminò.

Era diventato una specie di rito passare per quei tristi corridoi con le luci al neon, ogni volta che la sua vita assumeva una svolta più o meno importante, più o meno piacevole, doveva attraversare quella strana dimensione di mondo che faceva da passaggio da un capitolo all'altro della sua giovane e incerta esistenza.
Scivolava nel silenzio, oltrepassando un boccaporto e passando al successivo, eppure quella stanza era a pochi passi da lei, ma di fronte ai suoi occhi c'era il passato, fatto di eterne fughe e nemmeno un momento di pace. La stanza dove erano riuniti i piloti era a pochi passi da lei, ma davanti ai suoi occhi c'erano interminabili lunghi corridoi illuminate da appariscenti luci bianche e da anche troppe spie rosse in continuo movimento, che non ti abbandonavano mai, nemmeno nel buio.
Era a pochi passi dalla sua nuova svolta, dal suo nuovo capitolo, ma lei vedeva quegli occhi rossi che la controllavano sempre, come se la solitudine fosse temuta e rispettata allo stesso tempo, come se l'aria mancasse sempre, come se quel mondo del suo passato la perseguitasse come un'ombra
- So che questa nave può essere un tantino spettrale.- la voce metallica dell'uomo fece svanire il suo sogno così com'era venuto, la ragazza lo guardò con gli occhi spalancati
- Un po'..-
- Adesso ci sarà un bel baccano, ma non ti spaventare.. gli animali là dentro sono del tutto innocui.- Karl Agathon voleva solo sdrammatizzare, ma l'effetto che ottenne fu esattamente l'opposto
- Qui c'è sempre tanto silenzio.-
- È difficile per tutti. Siamo in guerra.. e i militari sono, come dire, rigidi.. siamo stati addestrati così. Ci aggiriamo come fantasmi per assolvere il nostro compito, ma poi, nei piccoli spazi adibiti, tiriamo fuori di tutto e di più.- la ragazza lo osservò ancora, era piuttosto sicura se c'era qualcuno di cui si poteva fidare che le camminava al fianco, e tutto sommato, il pilota Karl C. "Helo" Agathon sembrava un tipo di cui potersi fidare.
Certo, non era diverso da tutti gli altri nel vestire, la stessa tenuta blu che lo faceva sembrare un indeformabile manichino, e in questo, sia Cyloni che Umani erano simili, entrambi erano precisi e rigidi nel portamento, sempre alla ricerca di una tattica, sempre in freddi ambienti in cui regnava il silenzio assoluto interrotto in rari casi di estremo bisogno. L'uomo portava la giacca slacciata, il che faceva intravedere l'aderente canotta nera e su di essa luccicava la targhetta che portava al collo, lunga, che culminava proprio in mezzo al petto
- Quella cos'è?- domandò curiosa la ragazza. Karl stava per aprire il portellone ed accedere, così, al frastuono di troppi piloti ubriachi che si divertivano nel solo modo che conoscevano usando la arcaica tecnica dell'autolesionismo con alcool e fumo, ma ritirò la sua mano per portarsela alla catenella e sollevarla davanti ai suoi occhi. Sapeva di avercela, ma era da troppo tempo che faceva parte di lui e quasi non si accorgeva nemmeno di possederla
- Questa è la targhetta di riconoscimento. Ognuno su questa nave ne ha una, soprattutto i piloti.-
- E io sono un pilota?-
- Quasi..- la ragazza allungò le mani per poi ripassare la scritta che riportava quella targhetta metallica "Karl C. Agathon" e più sotto il suo soprannome "Helo"
- Perciò posso quasi averne una anche io?-
- Fai parte della flotta, anche tu dovrai averne una, prima o poi.-
- Davvero?- l'uomo sorrise, era quasi incredibile quanto fosse facile renderla felice
- Certo, ma prima dobbiamo trovarti un nome.-

Karl Agahton girò un paio di volte il portellone per poi spalancarlo. Erano tutti presi a parlare e a ridere e su ogni tavolo, geometricamente squadrato, era presente almeno una bottiglia che faceva da centro ad uno schieramento di bicchieri, sigari e carte a forma di esagono.
C'era il baccano che l'uomo aveva predetto, ma quando entrarono tutti si zittirono; ormai quando lei entrava il silenzio la seguiva, non si poteva dire che c'era abituata, ma era quasi prevedibile.
Ma cosa c'era di diverso in lei? Era un'umana come tutti loro, aveva le stesse convinzioni, le stesse paure, era differente solo nel suo abbigliamento, e, ovviamente, era differente in quanto a stirpe, era la figlia di due Cyloni. Era quello che la rendeva tanto diversa? Era quello che la rendeva il mostro? Era quello che la rendeva l'alieno?
- Ok, attenzione tutti quanti, per cortesia.- Helo prese parola chiamando l'attenzione di ognuno dei piloti - Ormai tutti la conoscete, almeno per sentito dire, e di certo saprete che l'Ammiraglio Adamo la vuole nella flotta.- già c'erano i primi sintomi di un scontento generale
- Helo, questo è uno scherzo, vero?- chiese Hot - dog con le labbra sigillate su di un sigaro
- No, soldato, io non scherzo.-
- E che dovremmo fare?- disse di nuovo stravaccandosi sulla sedia
- Dobbiamo darle una targhetta. Avanti, mettete in moto le cellule grigie che vi sono rimaste e tiratemi fuori un nome adatto a lei... da tradizione sono gli altri piloti a decide il soprannome, ma in questo caso si parte da zero: il suo soprannome sarà il suo nome ufficiale.- gli uomini e le donne presenti incominciarono a guardarsi negli occhi con arie divertite, alternando occhiate curiose ad Helo e alla ragazza, forse per spaventarla, forse per trovarle davvero un nome.
Il pensiero più diffuso era quello di scontento e uno dopo l'altro presero a ridere malignamente
- Una lavoro in pelle che vola accanto a noi? Ma qui stiamo dando i numeri..-
- Ne ho uno perfetto: Tost. Cosa volete che venga fuori da due tostapane?!-
- Che ne dite di "Cybergirl"?-
- No.. aspettate, perché non "Cylongirl"?-
- Eve.- una voce aveva spaccato l'aria e la stanza era caduta nel silenzio. Da un angolo buio Kara Thrace si alzò lentamente sputando dalle labbra una densa nuvola di fumo
- Ah, eccoti. Ho un nuovo incarico per te.-
- Scordatelo. Le ho già dato un nome, non farò di più, Helo.-
- Scorpion, ti hanno appena sospesa per l'ennesima bravata che hai fatto. Se ti prenderai cura della ragazza ridurranno la sospensione e potrai ritornare a comandare la tua parte di flotta e tra di loro ci sarà anche ...Eve... se l'addestri per bene.-
- No, no.. fermo, fermo.. calma, Helo. Stai correndo troppo, non farò la babysitter e nemmeno la maestrina per una fuori corso raccomandata.-
- Ci servono uomini e lei è brava a volare almeno quanto te, le serve solo una ripassata dei piani d'attacco.-
- Ma vi volete davvero fidare di una piccola Cylone? Svelerà i piani a mammina, sa il cielo come, e ci fotteranno tutti.-
- Lei vuole solo volare e combattere per il suo mondo migliore, il Presidente Rolsin si fida, l'Ammiraglio Adamo si fida.. prendilo come un ordine, Scorpion.- la donna incrociò le braccia al petto e sospirò arricciando le labbra. Spense il sigaro che stringeva fra le dita sull'angolo del tavolo e sorrise storcendo la bocca
- Infondo.. mi potrebbe anche far comodo una giovane Cylone nella mia ciurma.-
- Perché mi hai chiamata Eve?- Kara Thrace esitò alcuni istanti, non era stata un'altra delle sue ragazzate senza senso, quel nome lo aveva pensato, ed era giusto per lei. Quel nome non l'aveva deciso l'insolente, sfrontata, infantile e fuori di testa che era di solito, quel nome lo aveva ragionato la rara e pudica Kara Thrace, quella saggia, quella onesta e buona
- Perché se è vero che tu non sei un Cylone, e questo è appurato, e tua madre è davvero il lavoro in pelle chiamato modello Sei e tuo padre è anch'esso un Cylone.. beh, mia cara, tu sei la prima di una nuova stirpe: sei la prima umana generata da Cyloni, la prima donna, come nelle sacre scritture.. tu sei Eve.-










 

*DRADIS= più comunemente definito "contatto DRADIS" è l'acronimo di Direction - RAnge - and DIStance, è il dispositivo utilizzato nella serie televisiva di Battlestar Galactica, facente veci di un radar o di un sonar, e nei libri dell'omonima collana.


 

   
 
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