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Autore: Paolo Ciraolo    14/04/2011    2 recensioni
C'era una volta…in una terra fatta da ruscelli e alberi verdi e lussureggianti, un giovane naufrago .
Il naufrago di nome Tom , avendo paura delle bestie feroci, salì sulla palma più alta di tutte; in essa trovò per puro caso “Lo Specchio Dei Sogni”, che disse al naufrago: “Sei fortunato ! Questa è la terra del Re Generoso , ed io sono Lo Specchio Dei Sogni ed è un gran ricchezza che tu mi abbia trovato...
Dedicata a Chiara.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In una Terra Promessa in cui i sogni diventano realtà, e la realtà diventa un sogno, esisteva la minaccia rappresentata dall’intramontabile e terribile Cavaliere Nero.

Nelle terre Nere in cui ogni incubo peggiore è realizzato dalla Bacchetta Proibita e dal suo protetto il Cavaliere Nero, si preparava la più grande delle offensive ai danni del Cavaliere Tom e dello Specchio Dei Sogni.

”Mortimer passami quel calice di vermi frullati ! Non devono averla vinta quegli imbroglioni e buoni a nulla dello Specchio e del suo pallone gonfiato Tom.”Disse il Cavaliere Nero.

”Li odio ! Provo i sentimenti più negativi possibili . Ma ogni volta hanno vinto anzi, hanno trionfato su di noi.”Rispose la Bacchetta Magica.

” Questa volta sarà l’esatto contrario e tanto per non sbagliare toglieremo di mezzo tutte le persone a loro care e vicine a cominciare dai reali e a finire dalla “Grande Folla” ! Toh! Che trionfo sarà quando rimarranno miseramente da soli, lui e il suo Specchio.”Replicò ancora lo spregevole cavaliere.

”Si anche se noi perdiamo nuovamente anche loro non potranno cantare vittoria. ”Fece acida la bacchetta.

” Si proprio così , li voglio distruggere, annientare, sgominare!”Disse il macabro cavaliere.

Erano si passati almeno cento anni da quel famoso giorno in cui Tom e il suo Specchio avevano riportato tutti alla felicità. Ma pochissimo tempo dopo furono effettivamente allontanati, per un potentissimo incantesimo, dai loro affetti più cari. Il cavaliere Nero e la Bacchetta Magica avevano ascoltato un oracolo che aveva, loro detto, che Tom si sarebbe fatalmente...!!
Il continuo, ora, non è dato saperlo, ma i due studiarono un piano diabolico per ingannare il Cavaliere Bianco e renderlo definitivamente infelice.

 

 

La Donna dei Sogni.

 

 

 

Nella Terra Promessa esisteva anche una

reggia costituita da una dimensione fatata,in questo luogo vi abitava e viveva una principessa di nome Lilika, che aveva l'età giusta per prendere marito.

Il re e la regina genitori della principessa, organizzarono mille e una festa, tante quanti erano i pretendenti di lei che, udite udite, aveva vinto il titolo di miss universo tanto era straordinariamente bella.

Ogni sera, nel giardino dei sogni proibiti, la principessa incontrava un baldo pretendente tra i giovani del regno, principi , re, granduchi, sultani conti e baroni tutti straordinariamente ricchi.

Quella era una notte favolosa con un cielo limpido e cristallino, incastonato di stelle di rara luce e bellezza, la nostra principessa stava ascoltando un suo pretendente, il re Tebaldo che le sussurrava le seguenti parole:

  • Lilika sei non una principessa! Ma una divinità!Dai tuoi occhi esce una luce soave che affascinerebbe chiunque. Io ti conosco da sempre e sei la donna più incantevole che io abbia mai potuto desiderare.- Disse il re, realmente catturato dalla bellezza favolosa della principessa Lilika, dandole un meraviglioso diadema come pegno di amore.

In quel preciso momento passava di li Agit, un giovane indiano che vendeva fiabe. La principessa amava moltissimo le fiabe e, siccome era di buon cuore chiese.

  • Buon Agit che favola mi proponi oggi?- Chiese lei con tanta dolcezza.

-Il Commerciante di stelle!- Fece Agit.

- Bene! La compro.- Disse la principessa, distogliendo lo sguardo per un attimo dal diadema, che le aveva offerto il re Tebaldo.

- E' un affronto! Mia principessa tu preferisci una fiaba,piuttosto che il mio regalo di nozze!! Stanotte alla mezzanotte in punto ti farò pentire di questo Lilika. Parola di re Tebaldo!- Fece lui stizzito.

La nostra principessa, per nulla pentita di avere fatto quella scelta dettata da buoni sentimenti, si ritirò nella sua maestosa dimora fatta da una singolare dimensione, dove il tempo e lo spazio erano dilatati facendo vivere a Lilika, quando era veglia una favolosa realtà mentre, quando dormiva, dei meravigliosi sogni.

Lilika adagiò, la fiaba comprata dall'indiano Agit, accanto al suo comodino, dove vi era una libreria in cristallo, essa raccoglieva tutte le fiabe più belle del mondo.

Si abbandonò sul suo sontuoso letto a baldacchino, di color turchese,puntando gli occhi in direzione della volta della sua stanza, da dove si rimirava il cielo stellato. Era la notte di San Lorenzo e vide cadere delle stelle comete; espresse un desiderio.

Poi rapita dal sonno, si addormentò beata nelle braccia di Morfeo, sognando la favola Il Commerciante di Stelle; infatti la nostra principessa non aveva bisogno di leggerle le favole, le viveva meravigliosamente in sogno.

Nulla poteva svegliarla dai suoi sogni, ad eccezione del bacio di uno dei suoi pretendenti.

Alla mezzanotte in punto, mentre la principessa sognava la favola bellissima che con tanto amore aveva comprato, il re Tebaldo si aggirava nelle stanze della reggia. La voleva svegliare la sua amata dal sogno, baciarla e quindi rapirla, per poi sposarla nel suo regno.

Nel frattempo che la nostra Lilika sognava, in uno stato di estasi le meraviglie della fiaba entrò, quatto quatto, dalla porta il re che rimase a bocca aperta nel rimirar la stanza reale splendida, della giovane principessa.

Con fare furtivo, si avvicinò a lei e mentre era, li li, per baciarla si frappose tra loro due lo stesso Commerciante di stelle, che da sogno era diventato realtà.

  • Re Tebaldo! Per stanotte farò finta di non avere visto nulla! Ora dovrai venire con me, ti porterò nel tuo regno dove, per punizione, vi rimarrai finché la principessa Lilika si sposerà.-

Il re, preso in castagna e non avendo altra scelta, accettò anche se mal volentieri.

La Principessa continuò a sognare beata la sua favola per tutta la notte, ignara di quanto era avvenuto alla mezzanotte.

L'indomani era una giornata meravigliosa e, tiepidi raggi del sole, facevano desiderare quella reggia incantata, circondata da spiagge tropicali, uccellini il cui cinguettio era celestiale, e palme altissime, piene di cocchi grossi e succulenti.

La principessa Lilika si bagnava nelle acque del mare, calmo e di un intenso colore marino, le barriere coralline erano ricchissime di pesci multicolori, con delfini di una bellezza spettacolare che le saltavano attorno.

Dopo il bagno la principessa salì sul suo nerissimo destriero, il cui nome era Fuentes, quindi galoppando raggiunse la sua reggia, scortata da gabbiani bianchi belli come dipinti in un cielo azzurro.

Alla sera, nel giardino dei sogni proibiti, la giovane riceveva un Sultano.

Lei era bellissima, con occhi celesti che rapivano lo sguardo dei pretendenti, capelli finissimi di un biondo oro che profumavano di un balsamo raro, proveniente da una lontana terra esotica; la sua carnagione era lievemente abbronzata, aveva labbra sottili e un portamento da principessa facevano di Lilika una donna favolosa.

Il sultano ebbe parole d'amore stupefacenti per lei, paragonandola alla bellezza del sole, la indicò preziosa come il mare ed eterna come le stelle.

Poi le porse un diamante come pegno d'amore. Proprio in quel momento passava il giovane indiano Agit, ancora una volta la principessa davvero gentile gli chiese:

  • Che fiaba porti questa volta caro Agit?-

-La Colomba Bianca! Mia signora.- Rispose lui cortesemente.

Era questa una fiaba che parlava di una colomba che diventava impertinente con i superbi, ma molto dolce proprio benevola con i candidi e i puri, come raccontò Agit l'indiano alla principessa Lilika.

L'attenzione mostrata alla favola, piuttosto che al suo favoloso diamante, fece insuperbire il sultano che inveì contro la principessa. Le disse quindi che, alla mezzanotte, avrebbe scagliato su di lei le forze della natura rapendola.

La nobil donna, per nulla intimorita, congedò il suo pretendente e comprò la fiaba mostrando ancora una volta di essere caritatevole e candida di animo.

Ancora una volta, la buona principessa, si ritirò nella sua stanza dimensionale dove adagiò la sua bella favola nella vetrinetta di cristallo, insieme a tutte le altre fiabe.

Si sdraiò nel suo letto turchese ,ammirando il cielo stellato e gli astri cadenti e poi, pian piano, si addormentò sognando la storia fiabesca della Colomba Bianca.

Verso la mezzanotte in punto, il sultano riuscì con i suoi poteri ad entrare nella reggia e, direttosi nella stanza della principessa, era intenzionato a rapirla per poi sposarla nel suo regno.

Finalmente egli riuscì ad entrare nella camera di Lilika, oltre lo spazio e il tempo rimanendone, per un attimo, impressionato favorevolmente dalla sua “dimensionalità”.

Poi, ad un tratto, si avvicinò al letto della principessa che stava sognando, per rapirla; ma ecco che la Colomba Bianca si materializzò davanti a lui, impedendogli di avanzare verso il letto della fanciulla.

Il sultano, indispettito, materializzò a sua volta un vento fortissimo per spostare la colomba; ma questa era li e non si mosse di un solo millimetro, facendo continuare al contempo il bellissimo e fiabesco sogno alla principessa Lilika.

Poi ancora egli, non dandosi per vinto, materializzò lampi sulla colomba. Ma anche questa volta essa non si mosse da dove era.

Il sultano ancora materializzò una tempesta di acqua, ma la colomba non si mosse e continuava a proteggere i sonni tranquilli di lei .

L'arabo in un gesto insano, si buttò egli stesso sulla principessa per rapirla, ma a questo punto la colomba lo proiettò nella sua terra, da dove egli non si poteva più muovere, fino a quando la principessa non avesse trovato marito e si fosse sposata.

Al pomeriggio del giorno successivo Lilika riceveva, nel giardino dei sogni proibiti, un Gran Duca. Questi come gli altri ebbe parole bellissime per la giovane fanciulla e, al solito, le fece dono di un meraviglioso rubino di grande valore.

Neanche a dirlo passava di lì come segno del destino Agit, la principessa, fatalmente attratta dalle sue fiabe, gli chiese anche questa volta:

  • -Mio buon indiano che favola porti quest'altra volta?-

- Il Fanciullino Creativo!- Rispose lui con gioia.

Anche questa volta come per le precedenti volte, il Gran Duca si arrabbiò moltissimo che la principessa, mostrava più interesse per una favola, anziché per la sua pietra preziosa di gran valore e disse lei:

  • -Stanotte fanciulla nobile io ti rapirò e ti sposerò nel mio regno!!-

-Inutile che ci provi Gran Duca, già in precedenza altri pretendenti lo hanno fatto, senza nessun risultato perché io sono protetta dalle mie fiabe!- Rispose lei fieramente e orgogliosa di avere scelto anche questa volta una fiaba da comprare.>

Lilika si ritirò nel suo appartamento, adagiò come al solito la sua favola nella colonnina di cristallo insieme a tutte le altre, si fece una doccia rilassante e dopo si distese nel suo letto, color turchese, da dove poteva ammirare la volta celeste.

La luna era di un intenso colore rosso quella sera e, anche questa volta, la principessa espresse un desiderio.

Poi, pian pianino, fu rapita dal sonno e come per incanto incominciò a sognare la fiaba che aveva comprato dall'indiano Agit; la storia era quella di un fanciullino che creava delle opere d'arte, per poi venderle ai nobili e ai ricchi per ottenerne qualcosa di valore in cambio.

Verso la mezzanotte, però, evadendo la sorveglianza il Gran duca riuscì, effettivamente, a introdursi nella sua camera per rapirla.

E mentre lei stava sognando di gran gusto, quatto quatto, egli si avvicinò al letto della principessa per svegliarla. A questo punto si materializzò lo stesso “Fanciullo Creativo” che disse:

  • Gran Duca se per stasera lasci dormire la principessa, io ti darò un mio quadro in cui lei è così reale, in esso, che il medesimo acquista un valore astronomico; in più ti darò una scultura rassomigliante la principessa che vale una fortuna, ma devi lasciar dormire Lilika nel suo sogno in questo momento.-

Il Gran Duca era anche un uomo d'affari pratico, sapeva che si sarebbe arricchito con un quadro e una scultura, rassomiglianti la principessa e quindi, accettò la richiesta che gli aveva fatto il “Fanciullino Creativo”.

La notte era ancora giovane, il nobile uomo era andato via e il fanciullino.. Puff!! Era ritornato nel mondo dei sogni della nostra principessa.

Quale altro pretendente avrebbe incontrato Lilika l'indomani, quale altra fiaba le avrebbe portato l'indiano Agit?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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