Crossover
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Autore: CFC    23/04/2011    1 recensioni
Gli exiles dopo essere stati riuniti in Blade vs Twilight si preparano a combattere Belasco, Dracula e a salvare il Multiverso.
Genere: Avventura, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Fumetti, Libri, Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Exiles'
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VI
Al club infernale Donald corse dietro Deadpool, mentre Sebastian con una spada si preparò ad uccidere Wolverine che però prima che venisse colpito, lo infilzò al petto con tutti e sei i suoi artigli. Sebastian venne colto dallo stupore e guardò Emma sorridente incredulo. Quella troia lo aveva tradito, gliela avrebbe fatta pagare. Sebastian ferito si rialzò a fatica, ma riuscì a schivare un altro tentativo di Wolverine di ferirlo e poi a denti stretti disse: “Emma, pagherai per il tuo tradimento!”
Lady Mastermind vedendo ciò che stava succedendo perse la concentrazione e così liberò Spike dal suo inganno, che quando si ritrovò di nuovo nella stanza del Club Infernale, capì l’inganno che aveva subito, il gioco mentale a cui era stato sottoposto, e pazzo dalla rabbia si lanciò contro la ragazza che gli stava di fronte. La morse al collo e poi la fece a pezzi. Quando la rabbia cessò, Spike capì ciò che aveva fatto e la sua anima iniziò a tormentarlo. Disse: “Che cosa ho fatto? Io sono un campione, non dovevo comportarmi in quella maniera…dovevo stare calmo…”
Wolverine gli urlò: “Non è il momento di pensare al massacro che hai commesso, devi pensare al massacro che devi ancora compiere, idiota!”
Sebastian però aveva ignorato il mutante canadese e aveva afferrato per il collo Emma e la stava uccidendo. Wolverine era tentato di non intervenire, di farsi uccidere tra di loro, mentre lui e i suoi amici scappavano, ma…quella donna lo aveva aiutato. Non poteva fare finta di nulla, non sarebbe stato un vero eroe. Sebastian si ritrovò così la mano, che teneva Emma, staccata dal suo braccio. Poi Deadpool che si era sbarazzato di Donald Pierce, tagliò la testa anche a Sebastian. Quindi i quattro scomparvero nel nulla, prima che tutti gli altri membri del club infernale entrassero nella stanza e vedessero il massacro.
Non molto lontano Rosalie e Bella si rialzarono e si lanciarono di nuovo contro Capitan America. Rosalie colpendolo in faccia gli disse: “Non bastano due proiettili ad uccidere due vampiri, idiota!”
Capitan America, capendo la pericolosità dei soggetti che aveva di fronte, schiacciò la sua radio e disse: “Allarme Rosso! Vendicatori Uniti!”
L’Agente Temporale nel frattempo disse: “Credi che così si stiano rilassando? Tra hanno dovuto affrontare il club infernale e altre due devono affrontare i vendicatori. Potrebbero essere annientati immediatamente.”
Sullo schermo apparve la scritta: “Devono diventare una squadra prima di poter affrontare Lilith e vincere.”
Adamo lasciò soli Leone e Lilith e si diresse verso un enorme caverna. Lilith, volendo sapere dove stesse andando il primo uomo, colpì il Leone con un pugno in testa staccandogliela di netto e lo seguì. Lilith non aveva mai visto un leone né aveva osservato bene la testa rotolare per terra, altrimenti avrebbe visto che qualcosa non andava in quell’animale. Lilith entrò dentro la caverna e usando i suoi sensi da vampira iniziò a seguire Adamo, quando sentì la sua voce si fermò e si mise in ascolto. Con chi stava parlando?
Adamo stava dicendo: “Mio signore ho incontrato una donna…sei stato tu a mandarmela?”
Una voce rimbombò su tutte le pareti della caverne e gli rispose: “Adamo, si sono stato io. Non volevo che rimanessi solo e così ti ho mandato una donna con cui poterti moltiplicare.”
Lilith sgranò gli occhi. Stava veramente ascoltando la voce di Dio? E se si perché Dio stava mentendo ad Adamo? Non era stato Lui a mandarla su quella Terra o forse si? Doveva parlare con Dio assolutamente. Voleva delle spiegazioni e le avrebbe ottenute. Si diresse con passo sicuro verso Adamo che quando la vide le chiese: “Tu che ci fai qui?”
Lilith sprezzante gli rispose: “Voglio parlare con il tuo Dio e capire che piano ha per me.”
Una scarica elettrica investì Lilith piegandola dal dolore e poi sentì la voce dirle: “Non osare usare quel tono nei miei confronti!”
Lilith guardò nella caverna ma non c’era nessuno. Da dove proveniva quella voce? Una cosa era certa, non apparteneva ad un uomo. La paura l’assalì. Davvero era davanti a Dio e doveva portargli rispetto. Si inginocchiò e gli disse: “Ti chiedo scusa mio signore, ma vorrei sapere qual è il tuo piano nei miei confronti.”
La voce le rispose: “Fa parte del mio piano non rivelare a nessuno i miei progetti e tu non farai eccezione. Ti posso solo dire, tu sei qui perché io ho voluto che tu fossi la compagna del mio primo uomo. Tu lo sarai e obbedirai ad ogni sua richiesta e sarai la sua compagna per il resto della tua vita, cioè l’eternità. Se gli dovessi disubbidire in qualche modo, la mia ira si abbatterà su di te. Adesso spogliati Lilith, non hai bisogno di vestiti all’Eden, il giardino terrestre.”
Lilith si spogliò dei suoi vestiti e rimasta completamente nuda disse ad Adamo: “Mio signore e marito, vogliamo andare?”
Lilith prese la mano di Adamo e insieme uscirono dalla caverna. Dio aveva risposto alle sue domande. Era lì perché era stato Lui a volerlo e davvero quello era il Paradiso Terrestre. La leggenda era vera, ma lei era già un demone e quindi non sarebbe stata trasformata da Dio quando non avesse ubbidito ad Adamo. O forse si? Nulla aveva senso per lei. Decise però di aspettare per poi vederci meglio.
Non molto lontano Dracula osservò l’essere completamente nudo, davvero doveva essere un angelo o qualcosa del genere visto che non aveva nessun apparato riproduttore. Non ne aveva mai visto uno, anzi credeva che non esistessero che fossero solo delle palle. Poi però si ricordò di chi era e che questi pregiudizi di non esistenza c’erano anche su di lui. Che cosa doveva fare? Quando forte poteva essere un angelo rispetto a lui? Dal raggio che aveva sparato qualche secondo fa, doveva esserlo molto di più di lui. Doveva cercare di essere diplomatico.
Dracula alzò le mani e disse: “Non sono un demone, io sono Dracula e sono un…vampiro.”
Michele gli disse: “Non mi importa quello che sei…demone o meno stai tentando di entrare nell’Eden e il mio compito è impedirtelo.”
Michele alzò il suo braccio destro di novanta gradi, poi questo si trasformò in una specie di cannone e sparò un raggio potentissimo che avrebbe ridotto Dracula in polvere, se questo non fosse stato abbastanza veloce da schivarlo. Dracula si rialzò, quell’essere era potentissimo ma non era quello che lo turbava. Quell’angelo aveva qualcosa che non andava.
Michele gli disse: “Demone, visto che con i miei colpi a distanza non riesco ad annientarti, ci penserò da vicino.”
Tra i due c’era una distanza di cinquanta metri, Dracula pensò che mentre lui tentava di percorrere quella distanza lui poteva trasformarsi in un vampiro e tentare di volare via da lui verso sua figlia. Si sbagliava di nuovo. Dracula vide uscire delle fiamme dalla schiena di Michele e poi questo alzarsi in volo e arrivare a pochi centimetri da lui e sferrargli un potentissimo pugno. Dracula si rialzò dolorante e pensieroso. Aveva visto le ali degli angeli, altri che piume di galline, era delle fiamme che generavano dalla schiena. Il pugno era stato abbastanza potente, quasi quanto il suo. Poteva battere un angelo? Lo sua risposta era negativa e così l’essere che non si era mai arreso in tutta la sua vita né davanti ai turchi né davanti alla morte, decise di arrendersi davanti a Michele, il principe degli angeli. Michele si avvicinò a Dracula a terragli puntò il braccio destro di nuovo e questo si trasformò di nuovo in un cannone. Dracula vedendo da vicino come aveva fatto a tramutare il suo corpo, capì una cosa e decise che non si sarebbe arreso per nessun motivo.
   
 
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