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Autore: marwari_    25/04/2011    2 recensioni
[Altro personaggio; Cylone modello 3 (D'Anna); Cylone modello 6 (Caprica); Kara Thrace; Laura Roslin; William Adamo]
La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo!
Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni?
Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.
[NB:chiedo perdono per gli errori di contenuto presenti nella fan fiction. seguo per il 50% i romanzi e per l'altro 50% la mia fantasia a totale ruota libera. QUESTA FF NON SEGUE FEDELMENTE GLI ORIGINALI BSG!!!!]
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Roslin, Numero Sei, Numero Tre, Nuovo Personaggio, Starbuck
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La ragazza le aveva donato un luminoso sguardo. Kara le aveva sorriso dolcemente. Era come se lo spazio attorno a loro fosse inesistente, e il tempo si fosse fermato.
Si guardavano negli occhi come se si conoscessero da sempre.

Era un angelo travestito da diavolo?                                                          

                                                                 Era una macchina travestita da ragazzina?

Era vera?

Ad Eve piaceva il suo nome, e Kara era orgogliosa di averla resa felice, solo che non poteva ammetterlo. Lei era la dura del gruppo, un autentico sergente di ferro e come tale non poteva mostrarsi carina e gentile con una fanciulla davanti agli altri, era il suo buon nome che glielo imponeva.
Anche se le dispiaceva, il ruolo che ricopriva la obbligava a trattare chiunque come soldatino al suo servizio, di certo non poteva fare la dolce con la non-Cylone.
Il suo sorriso pian piano si distese fino a tornare la consona espressione che troneggiava sul volto del tenete Kara Scorpion Thrace e il tempo ricominciò a scorrere.
La donna distolse lo sguardo e rubò il sigaro ad Hot - dog che non aveva nemmeno provato a replicare, si limitò a buttare gli occhi al cielo, poi la donna osservò con indifferenza il sigaro e lo gettò per terra
- Bene fanciulli, s'è fatto tardi... portiamo a nanna questa piccola tostapane. Facciamole vedere un po' cosa vuol dire fare veramente i piloti.- gli altri risero fragorosamente e Kara la prese per un braccio.
Eve aveva paura. Le sembrava di essere tornata sulla Pegasus.
Odiava le risate senza controllo degli umani.
Odiava l'essere trattata come un fantoccio.
Odiava sentire la paura per l'ignoto. Odiava anche quella sensazione di libertà che si animava dentro di lei quando qualcuno la costringeva a rimanere legata a qualcosa senza averla prima interpellata.
Odiava essere comandata.
Odiava essere la ragazza non-Cylone. Ora, voleva essere Eve.
I corridoi erano sempre affollatissimi, ma procedendo verso quegli intricati labirinti senza ordine, i piloti e le loro risate si disperdevano a tratti come echi.  Con essi si allentava la presa di Scorpion sul suo braccio.
La ragazza aspettò che la sua mano fosse abbastanza morbida per poter scattare all'indietro e liberarsi. Poi rimase lì a fissare la donna di fronte a sé, mentre gli altri membri dell'equipaggio passavano relativamente incuriositi da quelle due figure
- Dai, che hai? Perché ti sei fermata?- domandò seccata
- Perché fai così?- replicò l'altra
- Senti, piccoletta..- riprese la donna avvicinandosi mentre si grattava il sopracciglio destro, si accostò al suo orecchio e abbassò il più possibile la voce - Non è una cosa personale, ma qui c'è un codice.. non prendertela se ti tratto male, faccio così con tutti, lo devo fare. Ti giuro che è solo una falsità, considerami una bugiarda, ok?...hey, mi stai simpatica!- concluse con un sorriso a cui la ragazza rispose.
- Adesso, per cortesia, andiamo a letto?-
- Ma dormite tutti insieme?-
- So che la notizia non ti attira... ma non c'è altra soluzione, mi spiace.- Eve scrollò le spalle. Kara osservò altre due persone scivolarle accanto e sbuffò; Eve la fissava da capo a piedi con un'aria pensierosa. Il tenente Thrace mise le mani ai fianchi
- Ma perché le donne si vestono come gli uomin..- Kara grugnì prendendo la mano della ragazza
- Allora, ti vuoi muovere?- Eve si fece trascinare alla velocità supersonica del passo della donna attraverso le gallerie e le luci al neon, alcune delle quali lampeggiavano ad intervalli.
Stavano ancora correndo quando Kara si bloccò di colpo e la ragazza finì per schiantarsi contro la sua schiena costringendola ad un passo in avanti
- Apollo..- mormorò il tenete Thrace quasi imbarazzata. Eve scorse la testa di un uomo sulla trentina affacciarsi dalla spalla di Scorpion per poterla osservare. Lee Adamo abbassò lo sguardo sulla mano di Kara che stringeva quasi amorevolmente quella della ragazza, sorrise divertito
- Beh Scorpion, potevi anche avvisarmi che avevi avuto una figlia.- commentò
- È la Cylone.. cioè la non-Cylone.. quella che.. Eve. Lei è Eve.-
- Eve? Beh, ben venuta a bordo.. so che sei amata da tutti qui. Ed è un grande privilegio possedere un piccolo posto anche nel cuore di Scorpion.- la donna gli tirò una manata sul petto
- Non sono mica un mostro...- il figlio dell'Ammiraglio alzò un sopracciglio - Beh, insomma, non con tutti...- si corresse la donna. Apollo fece uno scherzoso inchino e proseguì il suo cammino nella direzione opposta
- È il tuo fidanzato?- domandò ingenuamente Eve guadagnandosi due occhi di fuoco puntati nei suoi
- Posso anche diventare un'arpia, piccoletta, altro che mostro!-
 
Il tenete Thrace la portò nel dormitorio comune. Erano sistemate delle strutture in metallo, disposti a colonne con tre ripiani per sorreggere dei materassi.
Alcuni piloti erano già sistemati nei loro letti, che chiamavano cucce, altri stavano discutendo o leggendo dei libri. All'entrata della donna, però, tutti scattarono nelle rispettive postazioni, chi più velocemente, chi il più lentamente possibile in segno di sfida verso di lei, per poi incominciare  parlottare con il vicino.
Kara alzò lo sguardo sedendosi pesantemente sulla sua cuccetta in basso
- Sistemati qui sopra e per qualunque cosa.. chiama.- la donna si sdraiò con un braccio sulla fronte
- Dove?-
- Nella terza cuccetta sopra, piccoletta, l'unica libera.-
- Ma sono tutte occupate!- replicò a gran voce. Scorpion sgranò gli occhi scattando in piedi
- E questo chi è?-
- Burst.. è tornato dall'infermeria.- disse un pilota - Non sei contenta, Scorpion?-
- Frack!- esclamò lei per tutta risposta. In realtà era felice per lui, ma non altrettanto per lei e Eve: dove l'avrebbe sistemata? La ragazza sbadigliò e Kara subì un momento di panico, non poteva lasciarla dormire per terra, infondo era solo una ragazzina. Passò lo sguardo su tutti i suoi piloti, che a loro volta la guardavano in attesa di una sua mossa; squadrò Eve, il cui viso si era trasformato in una tenera faccia da bambina assonnata, poi Kara serrò di colpo gli occhi
- D'accordo piccoletta, per stasera dormi con me, ma non ti ci abituare, chiaro? Domattina troveremo una soluzione.- Kara ripensò alle sue stesse parole mentre scivolava la fianco della ragazza. Da quanto tempo non vedeva l'alba, la mattina era solo una convenzione, lo era da tanto, troppo, e lo sarebbe stato ancora per tanto, troppo tempo.
L'ultima volta che aveva visto i tre soli di Caprica City, era stata richiamata sul Galactica, insieme ad Apollo, per volere di William Adamo che li volva entrambi sulla sua Battlestar, ora, l'ultima rimasta dell'intera flotta delle Dodici Colonie.
Certe volte dimenticava il numero di umani rimasti, certe volte dimenticava che era stata una delle poche migliaia di persone sopravvissute all'Olocausto Nucleare, certe volte dimenticava che era stata una delle più fortunate ancora vive ad essere un importante membro dell'armata Coloniale, certe volte gli altri dimenticavano che era anche grazie alle sue "bravate" che loro avevano sempre vinto mentre lei scalava di grado in grado fino a diventare il tenente Thrace
- Kara perché c'è così buio?- la donna si ridestò dai suoi pensieri. Non solo era buio, ma c'era anche silenzio. Kara Thrace allungò la mano tastando il muro in cerca di qualcosa e dopo pochi istanti lo scatto dell'interruttore accese la lampadina che illuminò la cuccetta.
L'aveva chiamata con il suo nome, e questo non andava bene. Le si gettò contro arrivando a sfiorarle il viso con il suo
- Scorpion. Mi chiamo Scorpion, hai capito?- le grugnì contro. Eve sbatteva le sue lunghe ciglia senza fiatare
- Ok, ma a me piace più Ka..-
- Senti mostriciattolo, tu fai quello che ti dico io, chiaro? Mi chiamo Scorpion, mi devi chiamare Scorpion.- la donna lasciò la luce accesa, non aveva dimenticato l'affermazione della ragazza riguardo il buio, forse lo temeva.
Studiò minuziosamente le grate sopra la sua testa, ogni linea di metallo che faceva da scheletro per la cuccetta sopra la sua, ascoltò i lenti respiri degli altri piloti accompagnati al rumore delle ruvide lenzuola che strusciavano con le coperte ad ogni più piccola mossa, udì qualcuno emettere dei leggeri colpi di tosse. Tutto come al solito, ormai era quello ciò che intendeva per familiare.
- Ka.. Scorpion, dov'è la tua mamma?- la voce sottilissima di Eve giunse al suo orecchio senza quasi interrompere il silenzio della notte.
Il tenete Thrace non rispose, in effetti era da tanto tempo che non pensava a lei. William Adamo era come un padre per lei, e sua madre non l'aveva mai conosciuta veramente, si ricordava solo un particolare, che quando c'erano dei forti temporali e lei era solo una fanciulla, sua madre andava nel suo lettino affacciato a Caprica City e dormivano insieme tutta la notte. Kara sorrise
- Tua madre dove si trova?- domandò la donna a sua volta
- Non lo so.- fu la fredda risposta che ottenne - Ma mi manca.-
- Anche a me manca mia madre..- bisbigliò Scorpion con lo sguardo fisso al soffitto. Il tenete Thrace era una donna adulta pronta ad affrontare qualsiasi cosa, la piccola Eve era solo una ragazzina perduta ed incredibilmente sola
- Tu pensi che la trattino bene sulla Pegasus? Laura ha detto che solo nella prossima sessione politica potranno avere accesso all'amministrazione di quella nave, per ora, tecnicamente, le prigioni sono ancora sotto il comando di quel mostro del generale Cain. Penso non sia tanto cattiva come dicono, vero?- Kara rimase di nuovo in silenzio. Ovviamente se la sarebbero presa con quel Cylone, dopo l'affronto subito quasi certamente si erano sfogati su quel che rimaneva di quel lavoro in pelle; peccato che qualcuno ci era affezionato, peccato che qualcuno viveva grazie a quel tostapane, peccato che quel Cylone rappresentava per Eve molto più di quello che era. E forse, non c'era nemmeno più speranza
- Cerca di dormire adesso, domani ti porto in esplorazione.-
- Davvero? Su un Viper tutto mio?-
- Sì, ma adesso dormi, e dovrai eseguire alla lettera tutti i miei ordini.-
- La mamma sarà orgogliosa di me, non credi Scorpion?-
- Kara ...Kara, per te.-
 
  

   
 
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