Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: Kirby    08/02/2006    4 recensioni
Eccomi qua, pronta con una nuova ficcy... Non voglio svelare troppo... Solo che i protagonisti sono Anna e Gilbert... Buona lettura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Gilbert

“Gilbert?!” domandò pallida la rossa fissando il giovane con occhi sgranati, come se avesse visto un fantasma.

“Ciao Gilbert sei tornato ad Avonlea…” cercò di dire Diana stupita quanto la sua amica, nel riconoscere l’amico che da cinque anni mancava dal loro villaggio.

“Già mi è mancata parecchio… Ora sono tornato per restare…” assicurò lui, distogliendo a malincuore lo sguardo dalla rossa per posarlo sulla ragazza dai capelli corvini.

“Arrivi giusto in tempo per la festa annuale a White Sands…” gli ricordò Diana tranquilla, avendo superato lo choc iniziale.

“Me ne ero dimenticato ci verrò sicuramente posso magari sperare di poter accompagnare una di voi?” suggerì lui di trattenendosi a fatica dallo sbirciare Anna.

“Gilbert!” rispose Diana senza nascondere il suo compiacimento “Io ho già il mio cavaliere, ma Anna… ” disse l’amica.

“Ho anch’io il mio cavaliere…” sbottò lei anticipando l’amica.

Aveva capito dove Diana voleva andare a parare e non l’avrebbe permesso. Non avrebbe sofferto una seconda volta per Gilbert Blythe!

“Ah pazienza…” disse lui stupito dal tono della ragazza.

“Lo vuoi il passaggio?” chiese Diana, evitando lo sguardo che sapeva puntato su di sé, immaginando il severo ammonimento per aver rinnovato la proposta.

“Se non disturbo…” domandò lui ritroso, accorgendosi della tensione tra le due ragazze.

“Non te l’avremo proposto altrimenti…” ribattè Anna evitando lo sguardo di lui.

Dopo che il giovane ebbe presto posto sul calessino, partirono alla volta di Avonlea.

“Come va con Fred?” chiese Gilbert, rompendo il silenzio che da quando erano partiti era sceso tra loro.

“Tutto bene, non potrebbe andare meglio…” disse sognante la ragazza.

“E tu Anna?” domandò lui, con una noncuranza che in realtà non provava.

“Con Fred non va proprio: continua a considerarmi solo un’amica…” ribattè lei, eludendo il senso della domanda.

“Anna!” protestò Diana scuotendo la testa e non riuscendo a non arrossire, mentre cercava di trattenere un risolino divertito a quella battuta.

“Io intendevo con il tuo cavaliere…” specificò il giovane, per nulla sorpreso dalla risposta della ragazza.

Se l’era aspettato. Dopo cinque anni di lontananza Anna non intendeva dimenticare quello che lei considerava un’offesa ed era decisa a comportarsi come già aveva fatto in passato: ignorare l’artefice della sua sofferenza.

La battaglia tra loro era appena iniziata. Ma stavolta, lui, aveva una nuova priorità, ed avrebbe vinto, superando la sua diffidenza e tornando a riallacciare quell’amicizia così speciale, trasformandola magari in qualcosa di più.

“Il cavaliere è solo per la festa…” chiarì lei, escludendo qualsiasi possibile legame affettivo.

Non gli avrebbe dato alcun tipo di soddisfazione.

Era decisa a vendicarsi: lui l’aveva abbandonata e lei aveva sofferto come una sciocca per lui, lui che in tutto quel tempo era sparito senza farle sapere alcunché.

Lei sapeva dove si trovasse, gliel’aveva detto quando si erano detti addio… ma per una questione di principio e d’orgoglio non l’aveva mai cercato, aspettando un cenno da lui; dopotutto era stato lui a lasciare Avonlea, si era ripetuta ogni giorno per superare il dolore che soprattutto la notte attanagliava il suo giovane cuore.

In fatto d’orgoglio e di cocciutaggine nessuno poteva sperare di competere con Anna Shirley.

Gilbert ricordò con piacevole nostalgia i suoi primi tentativi di riappacificarsi quand’erano a scuola. Inutili… solo quattro anni dopo avevano fatto pace. Una pace che Gilbert aveva fatto di tutto per consolidare giorno dopo giorno, riuscendo a diventare il suo miglior amico al pari di Diana.

Ma cinque anni prima aveva commesso un errore, almeno dal punto di vista di Anna, ed ora le ostilità erano riprese. Ma in Gilbert ora c’era una nuova consapevolezza. La consapevolezza che in cinque anni Anna non fosse cambiata, di questo era certo soprattutto grazie alle informazioni che gli erano state date.

Già perché se Gilbert non aveva mantenuto i contatti con la rossa, ci aveva pensato qualcun altro a tenerlo costantemente informato sulla ragazza.

“Io mi fermo qui…” dichiarò Anna non appena il calessino superò il ponticello che conduceva al Tetto Verde.

“Sicura? Non mi costa nulla accompagnarti fino alla porta…” propose Diana.

“Un po’ di moto non può che farmi bene. Ci vediamo domani Diana?” propose Anna scendendo.

“Certo, così iniziamo a cucire il vestito” suggerì Diana felice.

“Benissimo, a domani!” disse lei afferrando la stoffa e pronta a dirigersi verso casa.

“Ciao Anna ci si vede” disse fiducioso Gilbert.

“Ciao Gilbert” rispose lei, mentre il suo sguardo faceva chiaramente capire al ragazzo che, se fosse dipeso da lei, non si sarebbero mai incrociati.

Anna si avviò risoluta al Tetto Verde, mentre il calesse s’avviava verso casa Blythe.

“Sono a casa!” disse Anna appena entrata in casa.

“Hai trovato la stoffa che cercavi?” le domandò Marilla entrando in cucina.

“Sì e domani io e Diana iniziamo a i tagliare i vestiti e poi vedremo di cucirli: tra due settimane saranno prontissimi!” assicurò lei sorridente.

“Mi è sembrato di vedere il giovane Blythe sul calessino di Diana…” insinuò Rachel Lynde entrando nella stanza.

“E’ tornato?” domandò sorpresa Marilla fissando con stupore Anna che aveva taciuto un simile dettaglio.

“Già e sembrerebbe deciso a restare stavolta…” disse la ragazza con voce atona.

“Meglio così… Si era sentita parecchio la sua mancanza” ribattè Rachel sbirciando attenta Anna.

“Non mi pare” rispose quest’ultima alzando lievemente le spalle.

“Vado a portare in camera la stoffa e a preparare la lezione per domani” disse lei dirigendosi verso la sua camera.

 

L’arrivo di Gilbert a casa Blythe fu un tripudio di baci ed abbracci. Il giovane non si sorprese e rispose ad ogni abbraccio con lo stesso calore. L’indomani sarebbe andato a parlare con il suo collega ed avrebbe iniziato il suo nuovo lavoro.

Quel giorno voleva dedicarlo alle persone che avevano creduto in lui, infondendogli spesso la forza necessaria per andare avanti e permettendogli così di realizzare il suo sogno.

Avrebbe desiderato avere Anna al suo fianco, ma sapeva e soprattutto sperava che in un futuro non molto lontano avrebbe potuto festeggiare i suoi successi con lei.

 

Anna si svegliò con la certezza di non aver dormito molto.

Sapeva che il motivo della sua insonnia aveva un nome ed un cognome: Gilbert Blythe!

Si vestì lentamente, rivolgendo improperi mentali al primogenito di casa Blythe.

Scese al pian terreno e Marilla e la signora Lynde poterono constatare che la loro pupilla era di umore nero.

Decisero entrambe di attendere la sua mossa, non volendo irritarla ancor di più.

“Buongiorno…” fece laconica Anna sedendosi e sbocconcellando un pezzo di torta di mele.

“Buongiorno…” la salutarono le due matrone, fingendo d’ignorare il suo strano comportamento.

“Meglio che vada, altrimenti faccio tardi a scuola…” disse lei dopo qualche minuto sbirciando la pendola ed afferrando i libri di testo.

“Buona giornata cara…” disse Rachel sorridendo maliziosa, mentre Marilla guardava la torta lasciata a metà.

“Ci vediamo questo pomeriggio” rispose lei senza guardarle, uscendo frettolosamente dalla porta.

“Quella ragazza mi preoccupa. S’ammalerà sicuramente se inizia a saltare la colazione! Lo sa che è il pasto fondamentale!” sbottò Marilla.

“Marilla, non si ammalerà, puoi starne certa…” disse Rachel con aria saputa, iniziando a riordinare la tavola.

 

La mattinata si trascinava insolitamente lenta e monotona: cosa alquanto insolita per Anna, che non riusciva a spiegarsene il motivo.

Fissò i suoi alunni senza apparentemente vederli.

Aveva modificato l’ordine dei posti in base alle classi. Non era stato facile far accettare il cambiamento, soprattutto ai genitori, ma con il tempo i fatti le avevano dato ragione.

Ora le classi, in ordine crescente da destra a sinistra, erano più unite.

La scuola non era cambiata di molto dacché lei aveva smesso di frequentarla: i muri bianchi erano stati abbelliti da vari disegni a tema, che davano un’aria familiare, evitando che l’enorme stanza spaventasse i più piccoli.

Le finestre alla sua sinistra le permettevano di veder luccicare il lago dalle acque splendenti, mentre le finestre a destra facevano scorgere lo splendido faggeto che si estendeva dietro alla scuola.

Dopo aver dato un’ultima occhiata ai suoi allievi, sbirciò fuori lasciando correre i suoi pensieri verso posti fatati, nei quali non c’era nulla che potesse turbare le driadi o gli elfi che liberamente giocavano tra loro senza paura.

Passi affrettati fecero voltare i bambini e distolsero Anna da quei piacevoli pensieri, facendola tornare velocemente alla realtà.

La porta si aprì improvvisamente, rivelando così l’identità del visitatore.

“Diana? Cosa ci fai qui?” domandò sorpresa la ragazza alzandosi in piedi ed avvicinandosi lentamente all’amica.

“Anna… Marilla… dottore…” cercò di dire la ragazza dai capelli corvini con il fiato corto.

“Resta qui!” urlò Anna, uscendo di corsa dalla scuola e dirigendosi a passo spedito al Tetto Verde ripetendosi mentalmente d’andare più veloce.

Arrivò poco dopo con la fronte madida di sudore: respirò profondamente cercando di calmare i battiti affrettati del cuore e si sistemò la gonna sgualcita dalla foga della corsa.

Entrò in casa e vide Marilla seduta sulla sedia con il piede fasciato e Gilbert intento a sorseggiare un the.

“Cosa ci fai tu qui!?” sbottò lei seccata.

Non era stata una mattinata facile e vedere Gilbert tranquillo e sorridente era stata l’ultima goccia che aveva fatto inevitabilmente traboccare un vaso già fin troppo colmo.

“Anna! Che modi sono questi?” tuonò Marilla.

“Sono il nuovo medico di Avonlea…” le rispose il ragazzo, mentre Rachel Lynde entrava nella stanza con aria sorniona.

 

Ciao a tutti! Ecco qua il nuovo capitolo. Un ringraziamento speciale va a Nisi Corvonero che mi ha fatto da Beta reader. Ringrazio tutti coloro che mi hanno lasciato il loro commento ed anche quelli che leggono, ma non commentano.

Al prossimo capitolo…

Kirby alias Luana80

  
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