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Autore: Naoms    29/04/2011    0 recensioni
Questa è una fan fiction Naomily. La coppia è in crisi per la storia di Sophia e grazie all'aiuto di Cook le due si rimettono insieme. Semplice :D
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Naomi Campbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 2 Il suono del vento.
Promesse.



Naomi ormai viveva una vita noiosa: letto-bagno-cucina e alcool, tanto, più del solito. Era quasi scomparsa dalla circolazione, tranne per un paio di feste alle quali partecipò trascinata da Effy dove non si divertì per niente. Stava lì a bere, sempre. Dimenticare, scordare i problemi..a questo mirava. Semplicemente non era affatto pronta ad incontrare Emily, anche se moriva dentro ogni volta che considerava quest’ occasione. E lo stesso faceva l’altra che era lì, fissa sotto casa della sua ragazza, anzi, appoggiata al muro della camera di Naomi che si affacciava sulla strada sperando che nessun sospetto avrebbe invaso la mente della bionda.

 -Perché sono qui?-

In quella poltiglia di sentimenti, riusciva a percepire la mancanza di una figura precisa al suo fianco e il vivere con lei, ora che veniva ospitata da una nuova “amica” ogni notte.  Non voleva essere una stronza (non come sua sorella, Katie Fuckin’ Fitch, perlomeno) ma il destino era risoluto su ciò: la Fitch andava avanti con questa convinzione. Si voltò di scatto, coprendosi il viso, come per nascondere quelli occhi lucidi abbastanza evidenti.

-Fitch!- qualcuno la chiamò dalla finestra di casa Campbell. Conosceva quella voce e, alzato lo sguardo, vide Cook a petto nudo, e chissà perché era lì.

-Ehi bella vieni, facciamo una cosa a tre!-.

-Coglione come al solito, Cook!- fu la sua risposta apatica.

Dopo secondi di silenzio il ragazzo gridò:

-Ems qui la tua amica se la cava bene e ne vuole ancora. Cazzo sapevo fosse una bomba. Lesbica un cazzo.-

Emily sapeva che Naomi non l’avrebbe mai fatto o almeno così le aveva detto, promesso e giurato. L’istinto del momento però la portava ad ammucchiare ancora un po’ di rancore nella zona della rabbia repressa. Ne aveva abbastanza, si alzò e fece per andarsene quando Cook, che la osservava dalla finestra le gridò contro: -Dove vai? Non stai bene qua sotto ad aspettare che la tua puttanella finisca di farsela con me? Dai cazzo sali, o non vuoi vedere la tua ragazza che ti cornifica per l’ennesima volta? Bah, ti senti in colpa anche tu?- e con questo Cook riuscì a dare una bella scossa all’animo di Emily che intanto era sparita dallo scenario dileguandosi all’angolo del viale, correndo.

 

-Cook, con chi parlavi? Chi c’era fuori?- Naomi era appena uscita dal bagno in accappatoio.

-Mi dispiace tanto non poterti scopare ma sai..qui sono sempre pronto.- Cook aveva mentito ad Emily..cos’è che aveva in mente?

-Cookie, smettila. Allora chi era?-

-Niente, ho detto a Ems che io e te abbiamo scopato.-

-Cosa?- Ecco, quel poco che era rimasto dell’amore fra le due crollò in un sol colpo.

-Cook ma non è così! Perché cazzo l’hai fatto?- si vestì più in fretta del solito, aveva da correre dietro qualcuno per pregarlo di non fare cazzate. Ad esempio mandare tutti a farsi fottere, prendere il treno e partire con poche sterline e un mucchio di pasticche in mano da ingoiare come fossero caramelle; poi sarebbe arrivata la principessa azzurra in suo soccorso. Non fu proprio così. Naomi certo, era preoccupata, correva a perdifiato, voleva raggiungere subito Ems e fermarla, non che avrebbe cercato di suicidarsi ma chissà. Perché era tanto importante una fottuta bugia, una della tante in quella relazione?

Era un nonsense..il dolore del tradimento con Sophia quasi faceva meno male.

 -Ems! Ems dai dove sei?- ansimante gridò Naomi sperando che la ragazza non fosse molto lontana.

 


“Non l’ha fatto, non l’ha fatto!” si ripeteva la rossa fra sé mentre si fermava a prendere fiato dopo una corsa folle.  Cook intanto aveva seguito Naomi ma faceva come da guida alla ragazza mostrandole la strada da prendere celatamente.

-Che te ne sei uscita? Non vi siete lasciate voi due lesbiche?- incontrò la bionda all’angolo.

-Hai solo combinato un casino Cook, davvero- sul suo viso si potevano scorgere delle lacrime,  la sua voce era smorzata e ciò faceva risaltare lo smarrimento della ragione.

-Io sono qua per qualsiasi cosa, anche per ricevere un pugno da una lesbica.- Quest’idea dilettava la ragazza che dopo aver inseguito l’altro per qualche metro si ritrovò alle spalle di un vicolo cieco dove si arrestò di colpo per porre l’attenzione su dei lamenti che provenivano da lì dietro. Le parevano delle urla familiari, andò a vedere mentre Cook rimase indietro, apparentemente imperterrito. Lei si avvicinò titubante, inspirò a lungo per respingere la paura di un incontro con Emily e si sedette a fianco alla persona urlante.

-Sai quanto ci contavo?- Era proprio Emily, e piangeva; pronunciò quelle parole a fatica.  

-Ci avresti scommesso tutto, anche te e me. Sono solo una troia che non merita niente. Non voglio vederti.- Fece per andarsene quando Ems la strattonò per un braccio.

-Non puoi averlo fatto. Non è la verità.- e riflettendo su questo la rossa cercò lo sguardo di Naomi la quale, per prendere coraggio si voltò verso Cook.

Di nuovo si accostò alla rossa. -No, già. Non è così. Sai quant’è cazzone James no? Ma non credermi.-

-Stammi ad ascoltare. Ti sto concedendo una grazia: mi hai già tradito..perché dovrei fidarmi di te? E cazzo, ti sto pure ad ascoltare!- singhiozzava ancora -..io voglio crederti. Quindi adesso parla ragazza con le palle!-

-Sono stata male tutto il tempo senza te. Mi sono data all’alcool di brutto, si vede? E cazzo, tu sei distrutta. Di Cook..non è vero. Sai bene, una tale promessa non avrei potuto mai infrangerla anche se sono stata una lurida puttana e adesso non dovrei neanche avere il privilegio di stare qui a spiegarti le mie ragioni. La verità è che il nostro rapporto si basa un po’ sulle promesse..è cominciato tutto da una promessa. E proprio su questa avevamo creato un futuro: incredibile, impensabile! Tu, io e lui come migliore amico. Mi sarebbe piaciuto averti per sempre. Mi dispiace.-

Naomi era esausta: fare quel piccolo discorsetto le costò molto impegno soprattutto emotivo. E poi, con tutta la buona volontà del mondo impiegata in quelle poche parole, nessuno avrebbe perdonato nessuno, a meno che non l’amava troppo.

-Le promesse ci salvano.- Ems si alzò e dopo averla guardata per qualche attimo e aver ricevuto un “Ti amo” sincero dall’altra, la baciò. -Io non riesco a stare senza di te, renditene conto.-

La situazione non era ancora chiara alle due, ma la cosa davvero importante era l’avere l’altra al proprio fianco in ogni momento.

 

Cook che era rimasto ad osservare la scena interessato fino a quel momento se ne andò. Naomi si voltò ma non lo vide più: voleva incrociare ancora una volta il suo sguardo per ringraziarlo. Ma non ce n’era bisogno: Cook era a conoscenza di tutto. Era tanto bastardo, coglione, stronzo, cazzone e chi più ne ha più ne metta ma era sempre pronto a salvare gli amici in qualsiasi situazione. Sicuramente non avrebbe lasciato Naomi ed Emily ridotte in quello stato, masochiste e straziate dall’amore poiché esistevano lei, lei e lui come migliore amico.

 

 

 

 

   
 
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