“
Ragazzo,
le botti” urlò il Signor Drinky. Senza fiatare
Jack prese la botte che gli
passava. Era particolarmente pesante ed emanava un forte odore di rum.
Era
l’ultima botte. Infatti Jack aveva passato le ultime ore a
scaricare dalla nave
la quantità infinita di botti e roba varia. Aveva la schiena
a pezzi. Il signor
Rebbow si limitava a fissarlo mentre si massaggiava le gambe.
“ Non
sei
abituato al lavoro duro, eh, Jack?
“ In
realtà
no: non ho mai lavorato prima.
“
Neanche
tua madre lavorava, no? Tua madre non è Elisabeth Swan?
“
Sì… lo è…”
rispose Jack esitante.
“ Non
l’ho
mai vista lavorare in città” affermò.
Jack non rispose. Anche perché arrivò il
signor Loren.
“
Bene,
signor Turner! Qui abbiamo finito! Allora, è proprio sicuro
di non voler
tornare a casa?
“
Sicurissimo signore… ormai sono qui…
“
Temerario
e deciso! Ho detto, mi piacciono i ragazzi così! Bhe, allora
ti auguro buona
fortuna per… per qualsiasi cosa tu voglia fare!”
aggiunse. Jack gli strinse la
mano.
“
Grazie… lo
apprezzo davvero tanto. Grazie per avermi dato un passaggio.
“ Ma
di
niente, figliolo, di niente… potresti essere mio
figlio… ce li hai i soldi?
“
Sì…
“
Allora
tieniteli stretti! Qui bisogna tenere gli occhi aperti,
ragazzo!” disse il
capitano sottovoce. Sorrise gioviale.
“ A
presto
signor Turner!” urlò salendo sulla Romina. Jack si
limitò a salutare con la
mano prima di dirigersi al vero e proprio centro di Tortuga. Le vie
erano piene
di gente ubriaca. Quello doveva essere l’Inferno. Il signor
Rebbow, malgrado
avesse raccontato ciò che succedeva lì dentro, si
doveva essere scordato di
includere alcuni dati importanti. Un odore di alcol invadeva la
città, così che
ben presto Jack si ritrovò a barcollare stordito. Ovunque
belle donne, tante
tante belle donne. Jack non aveva visto così tante donne
prima d’allora. Troppo
fumo: malgrado fosse un caldo pomeriggio l’aria era stracolma
di fumo. Jack
tossì violentemente. In effetti si
ritrovò a pensare che il suo piano aveva molti punti deboli.
Uno tra tanti,
cosa fare a Tortuga. Si diresse verso un piccolo pub. Dai racconti di
sua madre
lì c’erano abbastanza probabilità di
incontrare l’uomo che voleva vedere.
Entrò. Chiasso, tanto tanto chiasso. Uomini ubriachi, calici
vuoti, pistole
puntate in aria… Jack non riusciva a respirare inebriato
dall’odore dell’alcol
e del fumo. Si avvicinò al bancone. L’ostessa era
grassa e arcigna,
truccatissima. Indossava un corpetto stretto e giallo canarino. Lo
guardava
troppo male.
“
Buona sera
, signorina” disse Jack sorridendo. Lei non sembrò
cambiare espressione.
“ Può aiutarmi?” domandò
cortese. Lei annuì.
“
Abbiamo
rum, tequila…
“ No,
non
voglio comprare niente!” aggiunse lui subito.
“
Allora non
posso aiutarla! Se non se ne va da solo la faccio buttare
fuori!” gridò lei.
“
Signorina,
no, sono venuto qui per farle una domanda!” disse deciso. Lei
lo squadrò.
“ Sei
dell’esercito del Re o di qualche altra diavoleria
amministrativa? Sento la tua
puzza di gentiluomo!” esclamò quella.
“ No,
sono
un semplice ragazzo che vuole sapere se lei conosce un certo Jack
Sparrow!”dichiarò. Sentì una voce alle
sua spalle.
“ Jack
Sparrow?” si girò. Una ragazza alta, bionda, con
occhi come fari blu lucenti.
“ Se
lo vedi
dagli questo da parte mia!” esclamò. E gli diede
uno schiaffo. Se ne andò
offesa. Jack anche non potette fare a meno di sentirsi sconfitto.
Uscì dalla
locanda, quando una figura con un lungo cappuccio gli si
avvicinò.
“
Jack Sparrow? Come fai a conoscere Jack Sparrow?”
chiese. La voce era
femminile.
“
Senti, se
vuoi darmi un altro schiaffo o altro…
“ No,
voglio
aiutarti invece. Dai, seguimi!” esclamò
dirigendosi verso la riva. La figura si
diresse dietro una piccola capanna posizionata sopra la riva. Si
levò il
cappuccio. Mora, scura di carnagione, due occhi scuri e profondi.
“ Tu
conosci
Jack Sparrow?” chiese.
“
No… in
realtà non di persona…
“ E
cosa
vuoi da lui allora? Ti deve dei soldi? O una
barca…” disse pensierosa. Scossi
la testa.
“
No… voglio
solo informazioni!
“
Quali
informazioni?
“
Relative
alle mete delle sue carte nautiche!” esclamò Jack.
La bruna rimase immobile,
sorpresa.
“ Le
sue
carte nautiche… a cosa ti riferisci, ragazzo?
“ Sono
speciali, no? Non sono delle normali carte…”
ammise il ragazzo. Lei lo guardò
accigliato.
“ Chi
te
l’ha detto?” disse lei incredibilmente sfoderando
una pistola. Jack
indietreggiò.
“ Oh!
Pazza,
abbassa quella pistola!” la donna avanzò
minacciosa.
“ Se
sei uno
stupido membro di qualche stupida Compagnia delle…
“ Sai,
è già
la seconda volta che mi scambiano per quello che non sono in questa
città!”
esclamò Jack abbastanza scocciato. La donna
abbassò l’arma.
“
Avanti,
come fai a sapere delle carte di Jack? Chi te l’ha
detto?” chiese. Jack abbassò
gli occhi.
“ Mia
madre…
“ E
chi
sarebbe questa? Qualche ‘ amichetta’ di
Jack?” domandò lei. Jack alzò lo
sguardo.
“ No,
mia
madre. Elisabeth Swan” dichiarò. La donna
spalancò la bocca meravigliata.
Squadrò Jack dalla testa ai piedi.
“ Sei
il
figlio di Will?” domandò. Jack sobbalzò
al nome di suo padre.
“
Conosci
mio padre?” chiese. La donna annuì.
“ Ma
certo.
E come potrei non conoscerlo. La prima volta che lo vidi era un
qualsiasi
sempliciotto, proprio come te, ragazzo. E l’ultima volta era
il capitano
dell’Olandese Volante, la nave più temuta dei
sette mari. Non mi sono
presentata: Annamaria Grack. Scusami per prima, ma non immagini quante
persone…
“
Nessun
rimpianto” tagliò corto Jack. “ Quindi
conoscevi anche mia madre?
“
Sì, certo,
anche tua madre. È stata lei a farci avere la Perla Nera.
Tua madre te ne avrà
parlato, no?” domandò.
“
Sì… la
nave di Sparrow?
“
Sì… anche
se dopo la riuscita della missione, sono scesa a Tortuga e mi sono
arruolata a
un altro equipaggio. Solo ultimamente ho ripreso a frequentare Jack.
Dopo la
sua missione per la Fonte della Giovinezza…” il
suo sguardo si riposò su Jack.
“ E tu perché vuoi le sue carte? A che ti servono?
Non mi sembra che tu abbia
bisogno di giovinezza o altro!” commentò.
“ Mi
serve
la posizione dell’isola di Lothos. Devo trovare il
leggendario Fiore Blu”
disse. A quelle parole la donna sbuffò sarcastica.
“
Spiacente
di deluderti, Jack, ma non esiste il Fiore Blu. È una
leggenda, ne sono sicura!”
ammise. Lui scosse la testa.
“ No,
non è
una leggenda. Un uomo, al villaggio, si vantava di essere stato nella
ciurma di
Sparrow, e di aver visto sulla sua Mappa l’isola di Lothos.
È tornato al
villaggio solo per motivi famigliari, visto che la moglie era morta e
la figlia
piccola non sapeva a chi darla. Non è una leggenda. E se
esiste devo prenderlo”
disse. Annamaria lo guardò sospettosa.
“
Avanti,
chi è in pericolo di morte?” chiese. Jack
abbassò lo sguardo.
“ Mia
madre,
purtroppo” disse. Annamaria rimase in silenzio per qualche
attimo. Poi, dopo un
po’, rispose.
“
Bene,
Jack, io devo a tua madre un favore. E anche a tuo padre. Se vorrai
cercherò di
condurti da Sparrow. Anche se la vedo molto molto dura senza una
barca” disse.
“ In
effetti, quali erano i tuoi piani una volta qui?
“
Io…
pensavo di trovarci Jack… o… mio
padre…” sussurrò Jack preso da un senso
di
vergonga. Annamaria scosse la testa.
“ No,
tuo
padre è troppo onesto per venire qui. Questo è un
posto da pirati” disse. Jack
rimase sorpreso.
“ Mio
padre
è un pirata, lo so, mia madre…
“ Tuo
padre?
Sì, diciamo di sì. Ma non per scelta, te lo posso
assicurare. Will Turner…
quando lo conobbi era solo un garzone che voleva salvare una damigella
in
pericolo. Ammetto di averlo sottovalutato in principio,
ma…”
“
Sì,
conosco la storia” tagliò corto Jack. Annamaria
sorrise.
“
Comunque,
per quanto riguarda Jack, se arriverà, arriverà
domani. Domani è il Giorno
dell’Arruolamento”
disse sorridendo. Jack la guardò interrogativo.
“
Praticamente tantissime persone vengono qui per arruolarsi. Scommetto
che Jack
abbia bisogno di ragazzi forti e volenterosi. Poi, dopo
l’ultima missione…”
commentò pensierosa. Jack non indagò.
Fissò il mare. Con un po’ di fortuna, il
giorno dopo, avrebbe visto delle vele nere all’orizzonte.