Ciao a tutti!!! Direte: un’altra fanficiton??? Ebbene si!!! Ultimamente
ho letto alcune oneshot su Bella e Sirius e questa coppia ha iniziato a
intrigarmi…vediamo il lavoro finale!!! Spero vi piaccia!
Vi sonsiglio di
leggerla ascoltando di sottofondo la nuova canzone di Renato Zero alias Piton
perché è bellissima (non ho mai amato particolarmente questo cantante fino ad
oggi….) e vorrei dirvi di leggere anche il testo della canzone nella ff e di
non fare come faccio io che spesso e voletieri salto quei pezzi per leggere
solo la storia..^___^
Diciamo pure che le
strofe esprimono i sentimenti dei personaggi e se volete capire meglio la
storia….^__^
Mentre Aspetto il Tuo Ritorno
Mentre aspetto il tuo ritorno
Metto in ordine le idee
Non so davvero in quale fortunato giorno
Da quella porta spunterai
Ho aggiustato il lavandino
E lo stereo finalmente va
Sono un uomo pieno di risorse in fondo
La vita mi conosce già
Sono qui che ti aspetto
Perché ho voglia di vincere
Non c’è altro che vorrei
Rincontrare gli occhi tuoi
Cancellarmi e rinascere
Sirius era seduto scompostamente su una sedia, braccia conserte, viso rivolto verso la strada al di là del vetro del Quartier Generale dell’Ordine, le gambe tese e incrociate in tutta la loro lunghezza contro il muro adiacente alla finestra.
Lo sguardo assorto, lontano… pensieroso.
Sapeva che quello a cui stava pensando era sbagliato e impossibile, che era proibito e immorale, che era insano e contraddittorio, ma la sua mente non poteva fare a meno di formulare quelle idee.
Illusioni.
Un’attesa vana.
Eppure lui l’aspettava.
La speranza alimentava il suo cuore, il rimorso per come l’aveva trattata l’ultima volta gli opprimeva le viscere, la consapevolezza che lei non avrebbe mai più messo piede in quella vecchia casa di famiglia offuscava i suoi pensieri.
Voleva vederla varcare quella porta del salone, vestita con i suoi soliti abiti neri attillati, con quegli occhi sapientemente truccati, quella labbra perfettamente disegnate, quella camminata essenzialmente ipnotizzante.
Avevano vissuto molti momenti insieme, molti dei quali li vedevano protagonisti di calde notti, di pomeriggi passati insultarsi, di discussioni sulle scelte di famiglia, di lotte sul campo di battaglia…
Lei lo giudicava un traditore, un reietto, ma col tempo Sirius aveva capito che glielo diceva solo per nascondere il dolore che aveva provato quando quel cugino per cui disgustosamente provava qualcosa che andava ben oltre odio e amicizia, se n’era andato.
E lui, finita Hogwarts aveva cercato di farle cambiare idea, di spiegarle come si sentiva nella sua famiglia, di dissuaderla dalla sua intenzione di servire Lord Voldemort.
…Ma lei testarda aveva sempre rifiutato e ora quella “professione” che era iniziata come una vendetta nei suoi confronti, era finita per diventare la sua ragione di vita, era finita con l’occupare completamente il cervello della mora, rendendola pazza.
Sirius era sicuro che, nonostante questo, se lei fosse tornata in quella casa, anche solo per una notte, lui l’avrebbe accolta…non le avrebbe sbattuto la porta in faccia.
Non ne avrebbe avuto il coraggio.
Buffo pensare che l’unica donna che uno abbia mai amato sia in realtà un tua nemica, moglie di un mangiamorte, cugina di primo grado, conosciuta da tutti per il suo cuore di pietra e il suo carattere trasgressivo…
Però lui aveva bisogno di lei come l’aria e era sicuro che anche per lei era così, apparenza o meno.
Non gli avrebbe mai detto che lo amava, non avrebbe mai rinunciato ai Mangiamorte, anzi, avrebbe cercato di convincerlo che poteva benissimo farcela senza di lui, che lui era inutile, che stava benissimo così com’era!
Ma i suoi occhi l’avrebbero tradita nel momento in cui avrebbero incontrato i suoi…
Ovunque
sei
Ti
mancherà la mia complicità
Ovunque
sei
Qualunque
faccia mi somiglierà
Ovunque
sei
Ti impegnerai per non amarmi più
Testardo
io
Che quella fede non l’ho persa mai
Accetterò
da te qualunque verità
Non voleva aspettare per vederla…
Lei non sarebbe mai venuta di sua iniziativa… troppo orgogliosa.
Difetto di famiglia…
Prese una decisione!
Scattò su dalla sedia, prese il suo giubbetto sul divano e uscì dalla casa, senza salutare nessuno.
Sapeva.
Sapeva che non avrebbe spiaccicato parola davanti a lei.
Sapeva che sarebbe stato impacciato nel solo vederla.
Lo sapeva.
Sapeva.
Sapeva.
Eppure voleva solo che lei lo accettasse, ammettendo una volta per tutte la verità sui loro sentimenti.
Sapeva anche che lei non l’avrebbe mai fatto.
La loro storia non era perfetta, ma lui voleva solo viverla.
Viverla per quei pochi giorni che lei era ancora sana mentalmente.
Ancora qualche settimana al servizio di Voldemort e lei sarebbe diventata pazza.
Pazza, desiderosa di potere, come sempre.
Voleva incontrarla prima che fosse perduta.
Sarà
come la prima volta
Impacciato
starò lì
Cercando
di strapparti una risposta
Un
meraviglioso “si”
Ogni
amore ha i suoi tarli
Ogni
storia ha i suoi limiti
Resistenze
non farò
Se
destino accetterò
Anche il rischio di perderti
Erano dei vigliacchi.
Dei vigliacchi innamorati persi.
Ovunque
sei
Di
maledirmi non stancarti mai
Quello
che vuoi
Ma
questo cuore sanguina lo sai
Vigliacchi
noi
Ci
consegnamo a questa realtà
Vivremo
poi
Con
questo dubbio per l’eternità
Svegliarmi
dovrei
La
casa è aperta torna quando vuoi
Mi
trovi qui
Perché non voglio perderti così
Mille
altre volte ricomincerei
Ancora
ti perdonerei
La
voglia c’è
È
sempre viva questa nostalgia
Di
te
Ovunque
sei
Mi
manchi...
Fuori pioveva, anzi, era più corretto dire che diluviava.
Il vetro a contatto col palmo della sua mano e della sua fronte era appannato e freddo.
Gelido come la sensazione che provava nella sua anima.
Sola.
Nella sua camera da letto. Sola.
I lunghi capelli neri mossi erano sciolti sulle spalle, gli occhi appena struccati, cupi, scrutavano i prati aldilà della finestra, la lunga camicia da notte verde scuro di seta toccava terra con un’innata sensualità.
Tutto in Bellatrix era eccitante.
Tutto era animato e vivo.
Tutto tranne, buffo dirlo, la sua anima.
Sospirò, il suo sguardo si posò sulla maniglia d’ottone della finestra.
Voleva aprirla.
Voleva provare a vedere il mondo con occhi nuovi…
Non sapeva perché, ma dentro di sé avvertiva questa forza maggiore che la spingeva a far entrare quell’aria gelida dentro la stanza… ma non lo fece.
Sentì qualcuno bussare alla porta.
Aggrottò le sopracciglia pensando a sua marito: era uscito poco prima, impossibile che si fosse dimenticato qualcosa tanto quanto che fosse già tornato.
Era impeccabile nelle missioni e se si trattava dell’Oscuro signore poteva impiegarci anche il doppio del tempo solo per terminare i massacri con quella classe che solo lui possedeva.
Per quanto riguarda gli alfi domestici, loro non bussavano mai senza prima annunciarsi dietro al legno.
Si guardò l’avambraccio sinistro con uno strano presentimento, rendendosi poi conto dell’assurdità della sua idea.
Da quando in qua Lord Voldemort passava dalle case dei suoi adepti e bussava alla loro porta per chiedere “Allora, come state? Sono passato per sapere se avevate un po’ di tempo libero per farmi un favore…”
-Chi è?- chiese sospettosa.
In risposta altri “toc toc”.
-Chi è?- ripetè spazientita avvicinandosi alla porta.
-Io.-
Una parola.
Quella voce.
Gli occhi di Bellatrix si spalancarono.
Spalancò la porta e si ritrovò di fronte un Sirius fradicio e affannato.
-Cosa ci fai qui? Come sei entrato?- chiese allarmata.
-Aspettavo che tu tornassi.- disse solo lui
-Non tornerò.-
-Lo so.-
-E allora cosa sei venuto a fare?-
-Per vederti.-
Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi lei si scostò dalla porta, facendolo passare.
-Mio marito starà per tornare.-
-Non è vero…-
-Come puoi esserne sicuro?-
-Ho aspettato per mez’ora nascosto dietro il cancello…è appena uscito e anche tu sai che non tornerà prima di mezzaotte.-
-Che fai ora, mi spii??-
-L’ho sempre fatto…-
-Sirius, stai diventando patetico!- lo schernì lei sedendosi sul letto e afferrando una spazzola.
Lui si trovava nel centro della stanza, sembrava non avesse la minima intenzione di spostarsi.
-Anche tu lo eri…-
-Eravamo ragazzi ed eravamo nella stessa scuola!-
-E’ passato solo un anno…-
-Un anno in cui io mi sono sposata Sirius!- disse lei pettinandosi i lunghi capelli neri.
-Tu non lo ami-
-Non è questo il punto!- iniziò ad alterarsi lei
-Un matrimonio è una promessa d’amore!- fece lui arrabbiato sbattendo un pugno sulla scrivania d’ebano di fianco alla finestra.
-E’ qui che ti sbagli Sirius… un matrimonio può essere una promessa d’amore, ma anche un’affare, come è stato nel mio caso!-
-E vorresti passare la vita con un uomo che non ami?-
-Passerò la mia vita con il Signore Oscuro ed è quello che io voglio!-
-Te ne stai uscendo pazza Bella, non so se te ne rendi conto!-
Un lampo di follia attraversò per pochi secondi gli occhi delle donna, per poi tornare del solito color pece.
-Trovati una donna Sirius e fai in modo che non sia io!-
-So che non potrai mai essere tu…-
-E allora cosa vuoi da me?-
-Te l’ho detto…ti aspettavo a casa…-
-Quella non è più la mia casa!-
-Lo so…-
-E smettila di darmi ragione!! Non ti sopporto Sirius, stai facendo di tutto per farmi saltare i nervi e se questo è il tuo intento ti dico subito che ci stai riuscendo benissimo!!-
Un piccolo sorriso dipinse il viso dell’uomo.
Si avvicinò a lei lentamente.
-Vedi Bella, il tuo animo è ancora pieno di sentimenti, non potrai mai essere una perfetta Mangiamorte…loro sono glaciali, di ferro, indifferenti a tutto il mondo all’infuori dell’Oscuro Signore!-
-Vattene Sirius!- si alterò lei alzandosi dal letto e trovandoselo così di fronte.
-E’ inutile che cerchi scappatoie.. diventerai pazza Bella, diventerai totalmente pazza del tuo Signore..non capirai più la differenza tra un’azione compiuta dalla tua volontà e un ordine… sarai completamente in suo potere!- cercò di farla ragionare prendendola violentemente pr le spalle.
-Ed è quello che voglio.-
-Sei cambiata Bella… la mia amata cugina non avrebbe mai sopportato di diventare il burattino di qualcuno…-
-Lui non è “Qualcuno”!-
-Come vuoi…la tua strada l’hai scelta…-
-Si l’ho fatto! Ed ora vattene, non ti voglio più vedere!-
-Realizza il mio ultimo desiderio Bella…-
Lei lo guardò affascinata.
In quell’istante il suo cuore stava battendo all’impazzata, come quando l’aveva baciato per la prima volta nella sua camera, sentendosi una stupida perché Narcissa aveva già dato il suo primo bacio e lei no; come quando l’avevano fatto per la prima volta nella stanza di lui a Hogwarts, dopo aver ballato tutta la notte insieme durante il ballo di Natale…
Sirius era un bellissimo uomo, i lunghi capelli scuri gli coprivano parte del viso e gli occhi, lasciando scie di goccioline sulle guance rosee per il freddo…
I sentimenti che aveva provato fino a quel momento la soffocarono.
Lei amava Sirius, l’aveva sempre amato…
-Cosa vuoi?- chiese dura.
-Voglio fare l’amore con te.-
Lei rise isterica, allontanandosi.
-L’amore Sirius noi non l’abbiamo mai fatto! E’ stato sempre e solo sesso!-
-Lo pensi davvero?-
-Si!- rispose un po’ troppo velocemente.
-Non ti credo…-
-Dimmelo guardandomi in faccia!-
-Come vuoi…-
Si voltò verso di lui, convinta che non ci volesse poi molto a far uscire quelle parole.
Era sempre stata brava a mentire.
Ma quando i suoi occhi incontrarono quello di lui, capì molte cose.
Era impossibile mentire a quegli occhi.
Impossibile mentire all’uomo che amava più di se stessa e che era obbligata a lasciare.
Impossibile mentire a Sirius.
-Vattene- disse solo alzando lo sguardo.
-Non mi hai risposto…- sorrise contento.
-Sirius, per favore, vattene…-
-Esaudisci il mio desiderio…-
-Non posso! Sono sposata e tu sei un traditore..io…non posso!- balbettò dandogli le spalle.
-Un’ultima volta Bella… - la pregò facendola voltare.
Le prese le mani tra le sue e le baciò, chiudendo gli occhi e assaporando quel momento.
Lei lo guardò incantata.
-Lo sai che ti ucciderò?-
-Non ne ho dubbi…- rispose serio.
Lo sapeva.
La sua pazzia l’avrebbe consumata.
-E allora perché?-
-Perché voglio ricordarmi di te come della ragazza che mi ha fatto innamorare…-
Non ci fu bisogno di altre parole, Bella gli prese delicatamente il viso tra le mani e lo baciò.
Delicatamente, cercando di assaporare ogni attimo, cercando di imprimersi nella mente quelle sensazioni, cancellando le labbra di suo marito.
Si sfiorarono le labbra, lui gli lecò dolcemente il labbro inferiore, in una muta richiesta di non lasciarlo andare.
E lei assentì.
Lo strinse forte a sé, passandogli me braccia dietro il collo, alzandosi sulle punte dei piedi per trovarsi alla sua altezza.
Lui rispose con trasporto, avvolgendo quelle forti braccia attorno alla sua schiena, premendo sulla colonna vertebrale inarcata.
Era ancora fradicio e la sua camicia stava bagnando la camicia da notte di Bella, ma a lei non importava, quel contatto la faceva sentire viva.
Gli passò una mani tra i capelli, avvicinandolo a sé, instigandolo, cercando di divorarlo.
Sirius la spinse sul letto, sdraiandosi sopra di lei, continuando a baciarla con foga.
Le loro labbra non si erano ancora staccate.
-Dimmelo…- sospirò Sirius abbassandole le spalline della camicia da notte.
-Mai- sorrise lei slacciandole i bottoni della camicia grigia.
Ben presto i loro vestiti finirono scompostamente in giro per la stanza, mentre loro continuavano a muoversi nel letto, le lenzuola ormai sfatte, i corpi accaldati.
Sirius la fece sua, per l’ennesima volta.
L’ultima.
-Bella…dimmelo…- mormorò affannato mentre si muoveva in lei.
-Ti amo- bisbigliò lei baciandolo leggermente sulle labbra.-Ti amo, ma questo non cambierà le cose…-
-Lo so…- sorrise lui lasciandosi andare ad un grido liberatorio e accasciandosi a fianco a lei.
-L’ultimo tuo desiderio…-
-Che era anche il tuo!- lui si voltò a guardarla.
Era bella anche così, con i capelli spettinati sparsi sul cuscino, piccole gocce di sudore che colavano dalla sua fronte, le labbra stranamente rosse cupe, il petto che si alzava e si abbassava ritmicamente, coperto da un leggero lenzuolo di seta.
-Ti amo.- disse solo lui scostandole i ciuffi dal viso.
-Lo so…- sorrise di ricambio lei.
Passarono ore ad osservarsi, con una mano intrecciata impegnata ad accarezzarsi.
Poi lei si alzò, prese da terra i vestiti di lui e glieli porse.
-Devi andare-
Sirius prese i boxer e i pantaloni e iniziò a vestirsi, senza staccare gli occhi da Bellatrix che avvolta sempre nel lenzuolo si piegava per raccogliere la sua biancheria.
-La mia camicia è bagnata- disse semplicemente.
-Fai un incantesimo-
-Non ho la bacchetta.-
-Usa la mia.-
-Non mi hai mai permesso di usarla…-
-Ora usala… Rodulphus sarà qui tra un quarto d’ora-
Sirius camminò verso la scrivania della donna e prese la bacchetta, pronunciando un incantesimo sul suo indumento.
Le si avvicinò, lei di spalle ormai già vestita.
-Addio Bella.- sussurrò baciandole il collo.
-Addio Sirius.- disse lei chiudendo gli occhi e tentando di nascondere le lacrime.
-Puoi tornare a casa se vuoi…-cercò di convincerla bisbigliandole quelle poche parole nell’orecchio.
-No… il mio posto è qui…-
-Con l’uomo che non ami?- domandò rabbiosamente.
-Con mio marito!- si voltò verso di lui.
-Spero che non te ne pentirai…-le sorrise
-No…ne sono sicura…-
-Addio…-
Sirius le prese il viso tra le mani e la baciò per l’ultima volta con passione.
Poi se ne andò.
Mi
manchi.
Che ne pensate???? Fatemi sapere….a me sinceramente i personaggi
non sembrano tanto OOC….ho cercato di farli più
simili all’originale possibile, anche perché poi Bella non ha rinunciato alla sua
vita da mangiamorte e il neurone della pazzia iniziava a farsi sentire….
Fatemi sapere!!!
Baci!