Martha aprì la porta
del loft silenziosamente. Infondo sperava di non trovare nessuno a casa,
soprattutto suo figlio. Ripensandoci a mente fredda, doveva ammettere che forse
aveva esagerato con i riferimenti alla vita privata di Richard…e
questa sensazione era aumentata quando Ryan ed Esposito alla fine dell’incontro
avevano insistito con Martha per avere ulteriori (imbarazzanti) dettagli sulla
vita di Castle, dettagli che i due detective si erano
prontamente segnati su un taccuino che avevano a portata di mano.
“Mmhh…forse
è più saggio se di questo non dico nulla a Richard…è
così suscettibile a volte!” pensò Martha accompagnando la porta alle sue
spalle.
-Oh, ecco qui la mia
personalissima Giuda Iscariota!- esordì Castle nel
vedere entrare la madre. Stava preparando la cena insieme ad Alexis, armato di
coltello e occhiali da sole, il che poteva significare solo una cosa: zuppa di
cipolle per cena! -Il mio Bruto, il mio Dart Feder, il mio Denethor…
-Ok, papà! Abbiamo
capito! Nonna ti ha tradito…- intervenne Alexis nel
vano tentativo di fermare il padre.
-Tesoro, non ti sembra
di esagerare? Ho solo dato due o tre informazioncine
irrilevanti sulla tua vita privata in modo del tutto casuale!- continuò Martha
lasciandosi cadere sul primo sgabello disponibile davanti al bancone della
cucina.
Castle rise amaramente costringendo Alexis
ad alzare gli occhi al cielo sconsolata: -Primo, non erano due o tre informazionicine, ma la mia intera biografia, direi!
Secondo- aggiunse lo scrittore prima che la madre potesse obiettare. -Non direi
irrilevanti…la mia vita sessuale soprattutto non è
irrilevante. Perché devi sapere, Alexis, che la tua adorabile nonnina se ne va
in giro a raccontare a tutti quello che faccio nella mia camera da letto….
-Ecco….se potessi evitare di far partecipe
anche me delle tue avventure notturne, papà, te ne sarei grata! Ho già avuto la
mia parte di traumi infantili da superare nella mia breve vita…
-E terzo…non
era affatto casuale! Ma volontariamente preordinato alla mia pubblica
umiliazione!
-D’accordo, ammetto
che forse mi sono lasciata un po’ prendere la mano…
Castle e Alexis alzarono contemporaneamente
lo stesso sopracciglio sinistro. -Forse?- dissero all’unisono.
-Era tutto a scopo
puramente educativo ed istruttivo! Per il bene dei tuoi amici poliziotti…
-Oh, andiamo, non
scherzare! Pensi davvero che qualcuno fosse seriamente interessato a sviluppare
il suo “potere interiore”? Quelli erano lì solo per conoscere aneddoti
imbarazzanti sulla mia vita e poterli utilizzare contro di me alla prima
occasione!
-Richard Castle!
Sei un uomo di poca fede! Il fatto che non apprezzi quello che invece io ho da
dire non significa che altre persone non possano apprezzarlo! La verità è che
tu non hai una mente sufficientemente aperta per queste cose!
-Ah, io non avrei la
mente aperta! Il più grande scrittore di macabro dell’ultimo secolo non avrebbe
la mente aperta…
-In realtà hai solo il
terrore che qualcuno possa avermi dato retta per una volta! Cosa che tu non hai
mai fatto, del resto…
-Sai una cosa, mamma!
Scommetto quello che vuoi che nessuno oggi ha ascoltato una sola parola del tuo
Life Coaching!
Martha lo fissò per un
istante con aria di sfida. -Accetto la scommessa, Richard! E se vinco mi
lascerai guidare la tua Ferrari per almeno un mese…a
mio piacimento! Senza porre condizioni.
Rick serrò le mascelle
sorpreso: non si aspettava che la posta in gioco sarebbe stata così alta. La
sua Ferrari! La sua preziosissima e amatissima Ferrari! Ma c’era di mezzo il
suo onore! Richard Edgar Castle non si tirava mai
indietro da una scommessa! Che figura ci avrebbe fatto?
-D’accordo…-
e Rick vide un sorriso maligno spuntare sul volto della madre, soddisfatta da
quella promessa. Ma si affrettò ad aggiungere: -Ma se vinco io, mamma, nessuna
carta di credito per un mese…a mio piacimento! E
senza porre condizioni!
Questa volta fu Martha
a doverci pensare un attimo: l’assenza di qualsiasi carta di credito poteva
essere letale per un mese intero! Ma Martha Rodgers
non poteva più tirarsi indietro!
-Andata!- disse la
donna stringendo la mano del figlio per suggellare la scommessa.
-Bene…e come determiniamo il vincitore?
-Potremmo domani
mattina andare al distretto e chiedere ai tuoi amici cosa ne hanno pensato
della lezione di stamattina!- suggerì Martha.
-Oh, sì , ti
piacerebbe! Così nessuno avrebbe il coraggio di dirti in faccia che non ha
seguito nulla…no, potremmo stendere un questionario
anonimo contente domande sulla mattinata. Se raggiungeranno un punteggio minimo
vuol dire che avranno seguito la tua lezione!
-Ah, certo! Ti
conosco, Richard! Finiresti per porre domande incomprensibili in modo che tutti
sbaglierebbero a rispondere solo per farmi perdere la scommessa…
-Magari potreste infilarvi
nel subconscio degli agenti del 12th e penetrare nei loro sogni e capire quanto
le parole della nonna influenzeranno la loro esistenza!- suggerì sarcastica
Alexis che fino a quel momento aveva assistito alla guerra dei Castle con espressione incredula.
-E’ una buona idea,
Alexis!- commentò il padre sorridendole comprensivo.
-Papà! Tutto questo è
ridicolo! Perché non chiedi scusa alla nonna e le dici che il suo Life Coaching non è inutile? E perché tu, nonna, non chiedi
scusa a papà e non ammetti che forse oggi hai esagerato nel parlare della sua
vita privata?
Castle e Martha si guardarono negli occhi
per qualche istanti prima di voltarsi contemporaneamente verso Alexis e dire in
coro: -Neanche per sogno!
La ragazza scosse la
testa: se c’era una cosa che aveva imparato sul rapporto tra suo padre e sua
nonna era che era inutile intromettersi; quando decidevano di entrare in
competizione nulla poteva fermarli! Nemmeno il pensiero di avere distrutta la
propria Ferraro o di dover rinunciare alle carte di credito per almeno un mese!
Prima che i due
potessero riprendere la loro discussione, qualcuno suonò alla porta.
-Aspetti qualcuno,
Alexis?- chiese Rick dirigendosi verso l’ingresso. Vide la ragazza scuotere la
testa decisa. Le sole altre persone che bussavano a quella porta erano di
solito Beckett o il portiere dello stabile, che di tanto in tanto veniva a
chiedergli di leggere qualche romanzetto scritto da lui durante le ore di
lavoro. Mentalmente lo scrittore si preparò l’ennesima scusa da rifilare al
pover’uomo…perciò quando aprì la porta, Castle non potè non rimanere a
bocca aperta vedendo Josh davanti a lui.
-Josh?- chiese Rick incredulo; chiuse gli
occhi per un istante nella vana speranza che quello fosse solo un sogno…o meglio un incubo! Il più orrendo incubo che potesse
capitargli di vedere realizzato.
-Castle? Io…non
pensavo che anche tu abitassi qui! Che coincidenza!- il tono di Josh era vagamente scocciato ed infastidito. Evidentemente quella
visita non solo non era prevista ma nemmeno era gradita!
-Che coincidenza…- mormorò lo scrittore di rimando, continuando
a ripetersi mentalmente che era solo un brutto sogno. Detestava quell’uomo con
tutto se stesso e non riusciva a sopportare nemmeno di sentirlo nominare...e
ora quello che a tutti gli amici del distretto sembrava l’uomo perfetto che
tutte le donne vorrebbero avere era davanti a lui. -Posso sapere cosa ci fai
nel mio palazzo?
-Sto cercando Martha Rodgers! Mi hanno detto che abita qui, ma evidentemente
devono avermi dato l’indirizzo sbagliato!- senza nemmeno salutare Josh si era già voltato in direzione dell’ascensore.
-Veramente Martha Rodgers abita qui…- disse Rick
costringendo il motocycle boy a voltarsi nuovamente verso
di lui. -Mamma…cercano te!- disse poi rivolto a
qualcuno all’interno dell’appartamento.
-Mamma?- di nuovo
quella punta di nervosismo e quasi di rabbia nella voce di Josh,
che di certo non piacquero a Rick. -Martha Rodegers è tua madre, Castle?
-Già….sembri sorpreso, Josh!
Forse all’università di medicina non vi insegnano più come nascono i bambini? Ti
svelerò un segreto: non si trovano sotto i cavoli e non vengono portati nel
becco da una cicogna!- rispose Castle che non perdeva
occasione per punzecchiare il dottorino. Era una specie di compensazione karmica poterlo prendere in giro: lui si era preso la sua
Musa!
-Molto divertente, Castle! Kate mi ha detto del tuo strabiliante senso dell’umorismo…- commentò ironico Josh.
-Posso parlare con tua madre?
Rick sembrò pensarci
per qualche istante, poi si fece da parte e con un cenno della mano lo invitò
ad entrare nel suo loft.
-Però…pagano bene quelle tue storielle da quattro
soldi- continuò il dottore muovendo i primi passi nell’appartamento. Castle accusò il colpo: doveva aspettarsi una rappresaglia
da parte del nemico.
-Un nuovo amico,
tesoro? Piacere, io sono Martha Rodgers…- la donna si
fece avanti non appena vide Josh entrare nel loft. Evidentemente
anche la madre di Rick pensava che il dottorino non fosse niente male.
-Ehm…mamma, lui è Josh
Davidson. E, come avrai capito Josh, lei è mia madre,
la donna che stai cercando!- disse Castle dirigendosi
nuovamente verso il bancone della cucina e posizionandosi vicino ad Alexis.
-Josh? Lui è Josh?
Quel Josh?- sussurrò la ragazza al padre.
-Già…
-Wow…- fu il solo commento di Alexis. Che si
meritò un’occhiataccia del padre. Possibile che tutte le donne della sua vita
sembravano trovare quel dottorino da quattro soldi irresistibile?
-Cosa posso fare per
te, caro?- chiese Martha a Josh con il suo tono più
gentile. Castle si sentì in imbarazzo per lei.
-Al momento direi che
ha già fatto abbastanza, signora! E sono qui per dirle che non aveva il diritto
di intromettersi in cose che non la riguardano! Ma ovviamente ora, dopo aver
visto che lei è la madre di Castle, non mi stupisce
che abbia fatto quello che ha fatto!
Josh sembrava veramente furibondo con la
donna, che, per tutta risposta, continuava a fissarlo con un sorriso ebete
stampato in faccia: evidentemente non aveva compreso il motivo di quello sfogo!
-Ehi! Attento a come
parli! Sei a casa mia e stai parlando con mia madre, quindi ti pregherei di
avere un po’ più di rispetto per lei! O potrei dimenticare le buone maniere e
prenderti a calci finchè non sei fuori da questo
palazzo!
L’uomo si voltò
scocciato verso Rick fingendo di scusarsi per il suo tono aggressivo con un cenno
del capo.
-Mio caro ragazzo, non
so di cosa tu stia parlando! Io non ti ho mai visto prima e onestamente…-
ma Martha venne interrotta nuovamente da Josh che
sembrava desideroso di sfogare tutta la sua rabbia sulla donna.
-Ah, lei non sa di
cosa sto parlando! Non è stata lei a dire a Kate di lasciarmi, forse?
-Tu e Kate vi siete
lasciati?- esclamò Castle, che malgrado tutti i suoi
sforzi non riuscì a mascherare la gioia nella sua voce per quell’annuncio
inaspettato. In quel momento lo scrittore avrebbe voluto fare altre domande a Josh, approfondire l’argomento, chiedere chiarimenti…e soprattutto correre da Kate per confessarle
tutto quello che si era dovuto tenere dentro fino a quel momento poiché la sapeva
fidanzata con il dottorino. Ma ora che lui aveva annunciato la tanto sospirata
rottura, forse Rick poteva osare…
-Già, Castle! E non dirmi che non sapevi niente! Scommetto che
sei stato tu a mandare tua madre al distretto per quella maledetta lezione di
Life Coaching! E scommetto anche che tu le hai detto
quello che doveva dire a Kate per convincerla a lasciarmi…
-Come, giovanotto?
Kate ti ha lasciato per merito della mia lezione di Life Coaching?-
Martha aveva spostato lo sguardo su suo figlio. La sua espressione era
inequivocabile: Josh le aveva appena fatto vincere la
scommessa con il figlio! Qualcuno aveva ascoltato la sua lezione di Life Coaching…e quel qualcuno era proprio Kate Beckett che a
quanto pare aveva lasciato il suo ragazzo Josh
proprio grazie alle parole di Martha. Un’aria di trionfo si era dipinta sul
volto della donna che attendeva la resa del figlio sotto il peso della
confessione di Josh.
-Già! Non so cosa le
abbia detto oggi, signora, ma pare che Kate l’abbia ascoltata!
-Quindi, Josh, fammi capire…ora Kate è
single? Sicuro?- la mente di Rick si era fermata sulla notizia della separazione
tra la detective e Josh. Tutto il resto era come se
non l’avesse nemmeno sentito…
-Sì, Castle. Mi sembrava di essere stato sufficientemente
chiaro!
Lo scrittore sembrò
svegliarsi all’improvviso. Si avvicinò a Josh
poggiandogli una mano sulla schiena e spingendolo (poco) educatamente verso la
porta.
-Bene, Josh. Grazie per la visita! Ci ha fatto molto piacere…non ti offendere se non ti dico “torna pure quando
vuoi”!- disse Rick aprendo la porta e lasciando che il dottore uscisse sul
pianerottolo. E senza dare a quest’ultimo il tempo di rispondere gli chiuse la
porta in faccia.
Castle si diresse a grandi passi verso il
proprio ufficio: Alexis e Martha lo sentirono rovistare nei cassetti e dopo
qualche istante lo videro venire di corsa verso di loro. Allungò una mano verso
la madre porgendole una chiave e un paio di carte di credito.
-Ecco le chiavi della
Ferrari, mamma! Fanne quello che vuoi…distruggila,
fatti arrestare ubriaca al volante! Non mi interessa! Hai vinto la scommessa! E
non sono mai stato tanto felice di perdere in tutta la mia vita…-
disse lo scrittore poggiando un bacio sulla guancia della madre. -Non aspettatemi
sveglie, stasera, ragazze! C’è un’altra scommessa che vorrei vincere!- continuò
facendo l’occhiolino alle due donne della sua vita. Era tempo di andare da
Beckett, di dirle tutto quello che si era tenuto dentro per troppo tempo! Non voleva
più aspettare! Aveva già sprecato troppo tempo e non voleva perderne altro!
Non appena Rick si
chiuse la porta del loft alle spalle diretto all’appartamento di Beckett,
Martha gongolante con ancora in mano le chiave della Ferrari prese il telefono
e compose un numero.
-Potrei parlare con Jamie, per favore? Gli dica che sono Martha Rodgers. Sì, attendo in linea.
La donna vide che
Alexis la guardava perplessa in cerca di spiegazioni.
-Credi che Beckett se
la prenderà se modifico il mio biglietto da visita aggiungendo il suo nome
oltre a quello di tuo padre nelle referenze?
Alexis scosse il capo
divertita: niente poteva fermare l’uragano Martha Rodgers!
Bene! Eccoci alla seconda e ultima parte di questa storiella
(spero divertente)!
Mi piaceva l’idea di un incontro/scontro tra Josh, Rick e Martha e così…eccolo
qui nero su bianco! Credo sia qualcosa di diverso dal solito…
Non mi dilungo oltre perché devo uscire…quindi,
spero che vi sia piaciuto! E fatemi sapere cosa ne pensate!!!
A presto!!!
Laura