Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: shirupandasarunekotenshi    08/05/2011    1 recensioni
Dopo avere sconfitto Arago, i nostri cinque ragazzi devono rimettere in piedi i cocci della loro vita e immaginare di poter riprendere una vita normale... che tuttavia potrebbe dividerli. Riusciranno ad accettarlo? O le cose andranno diversamente?
Gioco di ruolo nato, ORIGINARIAMENTE, come una fic breve. Evolutasi poi in qualcosa che ha lasciato perplesse le stesse autrici. Poi molto soddisfatte. Ma comunque perplesse ...
Il rating rosso in realtà è solo per un capitolo, ma vogliamo andare sul sicuro, così come la lemon^^
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Rowen Hashiba, Ryo Sanada, Sage Date
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- 3 -


Gli occhi viola di Seiji Date si levarono verso il corpo raccolto nel letto vicino; Touma si era addormentato. Più di tutti loro amava perdersi nel sonno e, siccome avevano fatto tardi, sicuramente il mattino dopo sarebbe stato ancora più difficile convincerlo ad aprire gli occhi.

Korin invece non riusciva, i suoi sensi erano fin troppo svegli, in subbuglio e se ne stava seduto sul proprio giaciglio, la schiena appoggiata al muro dietro di lui, le gambe raccolte sul petto... e guardava Touma... guardava un cucciolo raggomitolato su un fianco, come in un ventre materno, ad abbracciare il cuscino.

Ancora una volta, ciò che quella vista suscitava in lui lo spaventava, nuovamente lo trovava adorabile, in un certo senso irresistibile... e lo contemplava... questo era il termine esatto... ne assaporava nello spirito ogni lineamento, ogni tremolare di ciglia, ogni frammento di quelle labbra e di quel corpo allenato, atletico, ben proporzionato ed armonico in ogni sua parte.

Poi, un movimento più strano degli altri attirò la sua attenzione, udì un sottile lamento levarsi dalle labbra di Tenku e sulle sue guance luccicò, inconfondibile, una lacrima.

Corrugò le sopracciglia e non fece in tempo ad avvedersene che le sue membra già si erano mosse, si mise carponi sul pavimento e avanzò gattonando fino a portare il suo viso vicinissimo a quello di Touma, così vicino che... le sue labbra si trovarono a contatto con quella lacrima, la sua lingua uscì un poco e la raccolse, la inghiottì, lasciando scendere dentro di sé il sapore salato.

Poi sgranò gli occhi e si risvegliò da quella sorta di sonnambulismo nel quale era precipitato: cosa aveva fatto?

Touma si agitò, un suo occhio si schiuse appena, la sua bocca esalò alcune parole impastate dal sonno:

“L'incubo si è trasformato in un sogno meraviglioso.”

Seiji fece un balzo indietro, appoggiò le mani dietro di sé e, in quel momento, avrebbe tanto desiderato fuggire.

Ma non lo fece. Rimase paralizzato ad osservare il compagno che sollevava il capo, un pò ciondolante, gli occhi si schiudevano in due sottili brecce appannate e le labbra che si aprivano e, nuovamente, sussurravano parole.

"Seiji ... Seiji ... sei proprio qui ...?".

Un'altra lacrima scese e stavolta ricadde sulle lenzuola, mentre Korin, paralizzato da incredulità e paura, lo guardava un pò come si guarda un'apparizione, fin troppo reale, fin troppo malinconica.

"Tou ... ma ..." riuscì infine a sussurrare, mentre osservava il ragazzo muoversi, come se fluttuasse nell'aria e crollare dolcemente di fronte a lui. Quegli occhi, così limpidi e saettanti, contenevano qualcosa di inaspettato e destabilizzante ... qualcosa che, fino ad allora, aveva solo immaginato. E doveva ammetterlo, vedere la sua immaginazione tramutarsi in realtà era terribilmente triste. "Touma..." sussurrò ancora ed il capo corvino si posò dolcemente sulla sua spalla mentre, soffocata, giungeva ancora la voce di Tenku.

"Seiji ... sei qui ... con me ...".

Il samurai della luce, le spalle rigide al suo tocco, il cuore in una corsa sfrenata e recalcitrante, cercava il coraggio di muovere il proprio corpo, immobilizzato come una statua di sale.

Era proprio uno strano scherzo del destino quello ... o forse no. Touma vagava per la casa di notte, mentre tutti dormivano? Senza un rumore, un respiro irregolare, senza nemmeno Byakuen che si accorgeva di quello strano vagare? Nel fondo della mente, Seiji comprese allora il motivo per cui Tenku dormisse sempre così tanto... come se la spossatezza fosse un peso indicibile per la sua persona.

Ma perchè mai tutto questo? Perchè di notte vagava per la casa? Era come il fantasma di quel libro, che vagava nella notte per placare la propria anima, le proprie paure, le proprie ansie…

Era sonnambulo quindi... e come ci si doveva comportare con i sonnambuli? I suoi ragionamenti si misero febbrilmente in moto.

“Non svegliarlo...” borbottò, “non devo svegliarlo, potrebbe fargli male...”

E allora, cosa avrebbe dovuto fare? Rimanere in quella posizione in attesa che fosse lo stesso Tenku a svegliarsi... ed a rendersi conto di quel che stava combinando? E come avrebbe reagito dopo la scoperta?

Non ho nessuna intenzione di subirmi una sua sfuriata unicamente perché sono stato tanto gentile da... da lasciarlo dormire su di me... Santi numi, che sto dicendo?”

Gettò indietro la testa, portò una mano al ciuffo e lo spinse indietro, sbuffando, mentre l'altra mano restava inerte al suolo e Touma continuava ad appoggiarsi con tutto il proprio peso addosso a lui. Sembrava aver ripreso un sonno regolare, almeno per qualche istante, ma poi Korin fu sorpreso da un nuovo movimento, tramite il quale Touma si aggrappò di più, strofinando il corpo contro il suo, quasi volesse venirne inghiottito.

Il samurai della luce si sentì avvampare, sapeva con assoluta certezza che le sue gote erano diventate di fuoco e come fuoco bruciavano; chinò il capo ad osservare con espressione costernata e al colmo dell'imbarazzo, quella creatura assurda che pareva fare le fusa come un gatto.

“Adesso mi sembra un po' troppo però...” mugugnò tra sé.

Con una mano andò a cercare la spalla di Touma; forse, con un po' di fortuna, avrebbe potuto spingerlo via senza svegliarlo. Lo sfiorò, poi lo toccò con più decisione... e fu in quel momento che Tenku sussultò, come attraversato da una scossa elettrica.

Un mugolo basso, gutturale, come di un gatto che, alla luce della luna, lancia grida estasiate d'amore e natura, così la voce di Tenku vibrò dalla sua gola, alla stanza ... arrampicandosi sulle gambe di Korin, lungo i suoi fianchi, fino al suo viso che ormai era preda di un infuocato imbarazzo. Alzò ancora una mano verso le spalle del compagno ma, stavolta, essa fu intercettata da un'altra mano ... più piccola della sua, ma così salda e forte, decisa e tenera assieme. Sentì quella mano calda lasciare la presa e poi scivolare sul palmo della mano, le dita sottili dalle punte callose che sfioravano gli incavi tra le dita; Korin inghiottì, paralizzato eppure tremante e quasi impaziente... impazienza di cosa poi?

"Seiji ...".

Il suo nome uscì da quelle labbra e sentì come se quella voce avesse, con tocchi decisi e affilati, graffiato ogni tratto del suo nome nell'anima. La sua o quella di Touma? Quella domanda lo tormentò per qualche istante, finché l'attenzione precipitò pericolosamente sulla mano che era discesa sul polso, per risalire lenta sul braccio, sul gomito... e la pelle che rabbrividiva ed il calore di Tenku che si tramutava nel suo stesso calore...

“Touma... per favore... non so più che cosa fare...”

Effettivamente stava diventando impensabile non svegliarlo, quella situazione si mutava inesorabilmente in una scena surreale e persino grottesca alle percezioni di una persona come Seiji, tanto avvezza a mantenere il totale controllo su tutto. Ma un corpo che impazziva in preda al sonnambulismo, come lo si poteva controllare se ci si raccomandava tanto di non svegliare l'interessato?

L'alternativa era cercare di riaccompagnarlo a letto senza destarlo, anche questo aveva sentito dire; sarebbe tuttavia stato necessario, prima, scrollarselo di dosso ed era più facile a dirsi che a farsi. Non perché Touma fosse fisicamente più forte di lui... ma perché era insistente e morboso come una serpe; per staccarlo avrebbe dovuto ingaggiare una lotta e come non svegliarlo in quel caso?

Prenderlo in braccio, forse?

Seiji si mosse, si divincolò per poter portare le proprie braccia dietro a Touma, tentò di infilarne una sotto le ginocchia, con l'intento di sollevarlo ma Tenku si fece più deciso, lo spinse con foga ed entrambi si ritrovarono a terra, lui schiena contro il pavimento, Touma sopra di lui; ed incontro i suoi occhi, accesi e vivi... e il viso che gli sorrideva con aria maliziosa e monella.

“Ma sei sveglio, razza di delinquente?!”



  
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