Rieccomi :D Che felicità =A=', voi direte. Lo dico anche io çAç
Tralasciando gli sproloqui, ecco altri guardiani ubriachi… anche se mi piacevano più quelli di prima. Non so se questo capitolo è al pari del primo, che già non era un granché.
Di nuovo: né Reborn né i suoi personaggi sono miei, ma della grandissima Amano di cui vorrei leggere il capitolo 336, ma non so né il cinese né il giapponese. Uhm, sì, sto zitta. Ok.
Che dire spero vi piaccia. Ci vediamo a fine pagina ;) A voi.
 
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“Haru-chan, sbrighiamoci! Siamo già in ritardo e il cibo si fredderà se non ci muoviamo!”.
“Kyoko-chan! Non ti preoccupare. D’altronde potevano almeno aspettarci prima di iniziare la festa!”.
In cinque minuti si trovarono a destinazione. Davanti al “Take-sushi” di Yamamoto.
 
 
Appena entrate nel locale le due giovani notarono in un angolo, stranamente buio e umido (Haru avrebbe giurato di poter vedere qualche fungo crescere nella penombra), una figura rannicchiata…
“Y-Ya-Yamamoto-san?!” Chiamarono le due non appena riconobbero l’amico, impresa non facile dato l’umore diametralmente diverso dal solito.
“Lasciatemi stare. Non sono dell’umore.” Rispose quello, come se ogni parola gli costasse dolore.
“Che cosa succede, Yamamoto-kun?”
“Ragazze, siete gentili e vi ringrazio; ma non voglio annoiarvi con le mie poco felici vicende familiari.” Sospirò l’atleta, chinando il capo, forse per nascondere le lacrime.
“Yamamoto-kun, non dire così! Conta pura su di noi, se hai bisogno.” Cercò di consolarlo Kyoko, poggiandogli una mano sulla spalla sinistra, mentre Haru lo osserva alla sua destra.
Al che il ragazzo alzò la testa, tirò su col naso: “Non potete capire… io… “ Prese le due ragazze in un esageratamente affettuoso abbraccio di gruppo “Mia… mia madre… è… mia madre è un maki!” e scoppiò in un pianto drammatico, più che tragico.
Haru e Kyoko non poterono che avere in mente una parola: “Eh?”
 
 
Ma la serata era appena iniziata, almeno per le due nuove arrivate; le quali non fecero in tempo a liberarsi dallo strangolante abbraccio di Yamamoto che due altre braccia scivolarono intorno alle loro spalle.
“Non badate a lui, dolcezze. Non sa reggere l’alcol”.
“Sham-… GOKUDERA-SAN!”
“Se hai bisogno di urlare, vuol dire che non siamo abbastanza vicini, tesoro” tentò l’improvvisato playboy, con una delle peggiori frasi da rimorchio. In ogni caso, le ragazze erano state colpite più dall’atteggiamento completamente inusuale del ragazzo che non dal suo charme.
“Non c’è ne è bisogno. Grazie.” Lo spinse via Haru, quando all’improvviso un fruscio pericolosamente vicino alle loro teste bloccò il trio. 
 
“I miei sensi di braccio destro mi dicono che il Decimo è in pericolo!”
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“DECIMOO! Fermatevi! Smettete di volare così vicino ai lampadari! Potreste far-… Decimo!!” Dimenticando le sue “prede”, l’italiano si catapultò al fianco del suo Decimo, al quale l’alcol sembrava aver fatto perdere il controllo, facendolo vacillare tra lo stato normale e l’Hyper Mode.
“Decimo! State bene? Lasciate che baci dove vi siete ferito” ammiccò l’albino, sorreggendo l’infortunato ton…Tsuna per le spalle. E sarebbe anche riuscito nell’impresa, senza che il Boss, stordito dalla rovinosa caduta, avesse opposto resistenza, se non per colpa di un guardiano che si era (piuttosto faticosamente) issato in piedi su un tavolo.
 
“Chi disturba la pace di Namimori volando nei locali pubblici sarà morso a morte! Sono Hibari Kyoya e sono qui per punirvi in nome di NAMIMORI!”.
Haru e Kyoko erano rimaste paralizzate nel frattempo, credendo di essere capitate in qualche sorta di mondo parallelo di cui erano state informate mentre si trovavano nel futuro, senza capire bene di cosa si trattasse. Tuttavia, non fecero in tempo a stringersi l’una all’altra, che qualcuno aveva preso a urlare all’autoproclamatosi paladino di Namimori.
 
“HIBARI! TORNA QUI! E’ una sfida all’ultima uomo estremo di goccia… all’ultima estrema di uomo goc-… è UNA SFIDA ESTREMAMENTE ESTREMA, PER TUTTI GLI ESTREMI!”.
“Onii-san?” chiamò Kyoko flebilmente. Ormai anche il suo ottimismo andava scomparendo, vinto dal desiderio di allontanarsi il più presto possibile da quel branco di ebbri guardiani il più presto possibile.
 
“Kyoko-chan? Perché non vieni a prendere un tè a casa mia. Guardiamo Titanic.” Decise di concludere Haru con tono del tutto indifferente al manicomio intorno a loro, mentre le ragazze appoggiavano finalmente i vassoi sui tavoli.  
 
Mentre le due uscivano, cercando di concentrarsi solo sul raggiungere la porta sane e salve, sentirono una voce cantilenante da sotto uno dei tavoli:
“Tonni volanti. Tonni volanti. Tonni volanti. Tonni volanti. Tonni volanti. Tonni volanti. Tonni volanti. Tonni volanti. NON E’ POSSIBILE CHE QUALCUNO SIA UN MAGO MIGLIORE DI ME!”
 

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A/N: Haai~*saluta con manina* Ancora qua? Eh già. Basta con questa canzone che neanche mi piace!
No, ecco, volevo solo dire che la frase che avevo pensato per Hibari in realtà era questa:
“Chi disturba la pace di Namimori volando nei locali pubblici sarà morso a morte! Sono Hibari Kyoya, il presidente del comitato studentesco che veste senza seguire le leggi di gravità e sono qui per punirvi in nome di NAMIMORI!”.
Poi, però, mi è sembrata esageratamente parodistica e più che un ubriaco, sarebbe stato proprio un mio sfogo personale X°
 
Secondo: devo dirlo chi è il mago? XD
 
 
Terzo: scusate se questo capitolo non mi è riuscito come l’altro m(_ _)m
 
Ah! E non si nota che amo Gokudera all’estremo, no vero? Vero?
Non ho potuto fare a meno di buttarci dentro un pizzico di 5986 e 5927… forse anche 5995 di cui sinceramente non so cosa dire…. Se non che seme!Gokudera sta bene anche con i tavoli e si abbina perfettamente alle mie nuove scarpe(?)
 
Sto delirando. E ora che vada. u_u
Alla prossima! Bye-bii