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Autore: NiNieL82    18/05/2011    1 recensioni
Tra tarocchi, alberi di Natale, incomprensioni e continui scivoloni -fisici- Grace ed Elijah vivivono la loro storia, che non sarà sempre rosa e fiori.
Per tutti quelli che hanno amato Natale A New York, regalo un piccolo scherzo del destino.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Boyd, Dominic Monaghan, Elijah Wood, Nuovo personaggio, Sean Astin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tarocchi, agrifogli e fondi di caffè'
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Come non ringraziare la mia unica fan? Grazie chiaretta per la tua recensione. Anche se ho notato che hai avuto un qualche cosa di cui lamentarti: Evangeline. Ma come ho già spiegato... A quei tempi lei e Dom erano culo e camicia. Ora lo so che lo sta facendo stare male -la loro storia è finita da pochissimo infondo- ma allora era davvero parte integrante della vita dell'attore mancuniano.

Questo è il terzo capitolo prima della fine. Credevo di riuscire a sbrigarmi prima ma mi sono resa conto che dovevo per forza dividere in due parti...

Quindi... rimbocchiamoci le maniche signori e signore e cominciamo a scrivere il 18° capitolo. Il primo passo verso la fine di una fic lunga CINQUE anni... Mica male! Ringrazio anche i lettori silenti.

Un bacio a tutti.

Niniel82...


PAURA DEL FUTURO?


Mi spiace. Io non posso farci nulla!”

Grace sentiva gli occhi riempirsi di lacrime. Non poteva chiederle questo.

Sicuro di non poter far nulla?” chiese lei con voce rotta.

Il signor O'Connor scosse la testa desolato e rispose:

Il tuo libro sta per essere lanciato in tutta Europa. Dovrai stare due settimane in Italia, due in Francia, tre in Inghilterra. Poi dovrai andare in Canada, Russia, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Cina e Sud America. Ci vorranno come minimo tre mesi!”

Grace sospirò frustrata. Elijah doveva partire a sua volta per girare un film che si sarebbe intitolato Bobby e che avrebbe occupato comunque tre/quattro mesi canonici per la produzione di un film. Poi Elijah sarebbe comunque tornato a casa, a New York per la creazione, finalmente, della sua casa discografica, sogno per cui aveva raggiunto la Grande Mela.

-E io, ora, come glielo dico che starò via per tutto questo tempo!-

Naturalmente ti lasciamo una settimana per sistemare un po' tutto, preparare le valigie -anche se ti consiglio di non portare molte cose, farai shopping in tutte le città e dovresti tornare con due valigie- e per salutare i tuoi parenti... E se non può venire con te, il tuo ragazzo!”

Le parole del signor O'Connor arrivarono come da lontano.

Grace guardava le mani in silenzio, a testa china.

Sì! Il suo ragazzo. Quello che avrebbe girato con Lindsay Lohan. Come poteva salutarlo Grace, sapendolo con una che gli si sarebbe attaccata alla lampo dei jeans alla prima occasione utile, usando la semplice scusa dell'immedesimarsi nella parte, mentre Grace se ne stava a bere un drink guardando il sole tramontare sul mare di Singapore.

Tutto ok?” chiese il signore O'Connor.

Grace sollevò la testa e sorridendo tirata rispose:

Certo! Tutto ok! Il mio libro sta avendo successo. È quello che volevo, no?”

Il signor O'Connor sorrise poco convinto dalla risposta alla ragazza. E sollevandosi dalla sua poltrona rossa, si avvicinò a Grace e mettendole le mani sulle spalle, con fare paterno, disse:

Sono sicuro che puoi farcela. Tutta la nostra casa editrice crede in te, Grace Thompson. Davvero!”

Grace sorrise e stringendo la mano al suo capo e senza aggiungere altro scese le scale, verso la quinta strada. Prese un taxi. Ci volle qualche tempo prima che una macchina gialla si fermasse.

E quando lo fece e l'indiano alla guida le chiese l'indirizzo, dopo che lei disse la strada di Harlem dove abitava assieme ad Elijah, poggiando il mento sul pugno chiuso, guardò fuori dal finestrino piangendo in silenzio.


Elijah stava con la testa china, cercando di pensare.

Ma non le veniva niente in mente. Il massimo che erano rimasti divisi era stato per nemmeno un mese, quando Elijah stava girando a Parigi il suo ultimo film. Prima di allora, avevano fatto tutto assieme.

In quei otto mesi, non si erano mai separati.

Vengo con te a Denver!” disse Elijah sollevando la testa e guardando sorridente Grace.

Grace scosse la testa e rispose:

Lij... Non so nemmeno se voglio andare a Denver!”

Devi salutare la tua famiglia. Non la vedrai per molto tempo!” replicò Elijah serio.

Loro ci saranno sempre, quando tornerò!” pigolò Grace.

Elijah sollevò un sopracciglio e disse:

Scusa!”

Grace portò le mani tra i capelli ed emise uno strano rumore, quasi un ringhio, per la frustrazione. E lasciandosi cadere nel divano disse:

Ho paura Elijah. Ho paura di Lindsay Lohan. Ho paura di qualsiasi donna che ti può stare vicino. Ho paura di tutto... Possibile che tu non te ne sia reso conto? Che sono terrorizzata dall'idea di perderti? Che ho paura di qualsiasi donna lavorerà con te, ti starà vicino!”

Elijah la guardò e sollevando un sopracciglio sorrise.

Grace se ne rese conto e scuotendo la testa, disse:

Lij! Non c'è nulla da scherzare! Io me la faccio sotto davvero!”

Elijah scoppiò a ridere divertito, provocando anche un forte attacco di tosse, nella norma per un fumatore accanito come lui.

Grace lo guardò con tanto d'occhi e seria disse:

Elijah mi sto arrabbiando!”

S-s-scusa... Amore... Non volevo...” e tossì forte diventando tutto rosso in faccia: “... Non volevo...”

Grace si avvicinò al compagno e dandogli delle pacche sulle spalle, disse:

Calmati!”

Acqua!” disse Elijah ancora divertito, con la voce roca.

Grace andò verso la cucina e riempì un bicchiere d'acqua fresca. Una volta in salotto lo porse ad Elijah e seria domandò:

Stai meglio!”

Era arrabbiata ed Elijah lo capiva dal tono. Mandò giù il suo bicchiere d'acqua, lo poggiò sul tavolino e sorridendo accarezzò una guancia a Grace.

Sai che a me non mi importa di nessuna Lindsay Lohan. Che non mi importa di altre donne. E che appena posso, giuro, giuro davvero, prendo un aereo e ti raggiungo anche in Siberia. Perché te l'ho detto, te lo ripeto e non smetterò mai di ripeterlo: ti amo Grace Melanie Thompson. E non c'è bisogno che elenchi tutti i motivi per cui ti amo. Ma so che è così e devi smetterla di aver paura. Perché nessuna, mai, sarà come te. Alla tua altezza!” e sorridendo la baciò. Poi sulle labbra di lei, le chiese: “Quando devi partire?”

Tra due lunedì!” rispose Grace.

Uhm! Quindi abbiamo undici giorni!” disse Elijah malizioso baciandola di nuovo.

Grace annuì e lasciò che Elijah la baciasse di nuovo.

Avvisa i tuoi parenti di non cercarti durante il week end... Anzi... Di non cercarti da oggi fino a lunedì. E che martedì andiamo a Denver per tre giorni!” disse Elijah allegro.

Lij! Che stai dicendo?” chiese Grace che non capiva.

Elijah la guardò malizioso e baciandola propose:

Che ne dici se, ora, tu ed io ci chiudiamo in casa fino a lunedì e non rispondiamo al telefono, al postino, al lavoro... A nessuno? Solo tu ed io...” e la baciò di nuovo.

Grace sorrise e allontanandosi appena notò:

Abbiamo il frigo che sembra il Deserto del Gobi!”

Elijah rise e guardando l'ora rispose:

Bene! Allora appena torneremo dal supermercato, ci chiuderemo in casa fino a lunedì e non risponderemo al telefono, al postino...”

Ai vicini che chiedono lo zucchero...” aggiunse Grace baciandolo.

... ai datori di lavoro!” ricordò Elijah con voce bassa e sensuale.

Ai parenti!” continuò Grace ridendo sulle labbra del ragazza che assaporando il sapore della ragazza disse:

Se non la smetti di usare questo burro di cacao giuro che ti denuncio per molestie sessuali continuate... Mi sono dimenticato cosa dovevamo fare!”

Grace rise e indicando l'ingresso rispose:

Prima di murarci vivi come si usava fare nel Medioevo, dovremmo fare una cosa che ci aiuterà a sostenerci in questi giorni di esilio volontario... Andare al supermercato!”

Elijah annuì e serio si sollevò e prendendo in braccio Grace cercò di portarla verso l'ingresso, ignorando le grida della ragazza che diceva:

Mettimi giù. Elijah! Ti prego! Cadiamo! Non ce la fai a port...”

Non riuscì a finire la frase. Franarono miseramente sul pavimento, ridendo come due scemi.

Quando si dice: sei ancora un bambino!



Grace stava cucinando. Tutte le finestre erano state chiuse e il condizionatore cercava di contrastare la forte calura che c'era fuori per le strade della Grande Mela.

Ecco cosa mi manca di Denver. Che non fa caldo come fa qua!” disse Grace friggendo una cotoletta.

Elijah si avvicinò e cominciò a baciarle il collo. Giada sorrise mordendosi il labbro e sussurrò:

Lij! Sto friggendo. È pericoloso, lo sai?”

Davvero?” domandò lui continuandola a baciare.

Grace sospirò e cercando di scansare Elijah disse:

Prima del sesso... Ho bisogno di mangiare Wood” e guardandolo domandò: “Tu non hai fame?”

Elijah sorrise e rispose:

Si. Un po'!”

Grace poggiò la cotoletta fritta sul piatto e porgendoglielo rispose:

Allora porta a tavola che è pronto!”

Elijah fece come ordinato e apparecchiò la tavola. Grace lo raggiunse dopo poco e cominciarono a mangiare, ascoltando e commentando le notizie del telegiornale.

Finirono subito e quando anche l'ultima briciola venne raccolta, Elijah si avvicinò a Grace e baciandola disse:

Per quel discorso lasciato prima in sospeso?”

Grace sorrise e maliziosa disse:

No! Lo sai che appena mangiato viene tutto su! E non è bello ruttare in faccia al rispettivo compagno durante l'intimità!”

Elijah la guardò sollevando un sopracciglio e chiese:

Lo stai facendo apposta, vero?”

Grace si morse il labbro e mettendosi a sedere sul divano, battendo la mano sul posto vicino a lei, rispose:

Forse. Ma stasera c'è anche un bel film, sai?”

Elijah sollevò gli occhi al cielo e mettendosi a sedere guardò il canale che aveva selezionato la compagna e a bocca aperte, incredulo disse:

Stai scherzando, vero? Non ci posso credere!”

Grace rise di gusto e indicando lo schermo con il telecomando spiegò:

L'ho letto quando stavamo al supermercato. E siccome non l'ho mai visto...”

Non hai mai visto Deep Impact?” esclamò Elijah ancora più esterrefatto.

Grace scosse la testa e ammise:

Mio fratello amava più Armageddon! Mi spiace!”

Elijah si colpì la faccia, facendo scivolare la mano sulla guancia. E sospirando domandò:

Tesoro. Io ho girato questo film. Non puoi...”

Oh! Certo che posso! Io lo voglio vedere!” replicò indispettita Grace.

Ho il DVD a casa! Te lo porto quando vado a Los Angeles!” implorò Elijah.

Grace scosse la testa irremovibile. E zittendo Elijah disse:

Zitto! Sta iniziando!” e accucciandosi al compagno cominciò a guardare il film.


Guardare il film assieme ad Elijah fu divertente. Grace passò maggior parte del tempo a prenderlo in giro, salvo poi piangere come una bambina quando lui e la ragazzina che aveva sposato, su di una moto, lasciavano i genitori della ragazza dietro e portavano in salvo il fratello di lei appena nato.

Quando il film finì, dopo il discorso di Morgan Freeman, Grace guardò Elijah e sorridendo disse:

Ne valeva la pena, non trovi?”

Elijah sorrise e baciandola si sdraiò su di lei, ignorando i mugolii di protesta, tutt'altro che convincenti, di Grace, che ridendo cinse il collo del compagno e lasciò che il resto accadesse da solo.


Responsabilità.

Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!” una risata malefica nell'oscurità.

-Chi sta ridendo?- si chiese Grace allungando le mani. Erano vecchie e aggrinzite e piene di macchie.

Solitudine.

Sì! Lo sai che rimarrai sola!” disse una voce sconosciuta.

Chi sei?” domandò Grace spaventata.

Non ottenne risposta se non il riecheggiare della risata diabolica.

Stava per gridare ma non ci riuscì: venne risucchiata all'indietro, angosciata, spaventata da quello che poteva succedere.

E fu allora che si svegliò.



Grace si mise a sedere sul letto. Il lenzuolo scese soffice, lasciando i seni scoperti.

Passò una mano nella faccia e guardò Elijah che dormiva abbracciato al cuscino al suo fianco.

Sospirando si alzò e mise una maglietta dei New York Yankees di Elijah.

Scalza, scompigliando i ricci resi ribelli dal sesso e dal sonno, andò verso il frigo e lo aprì, non prima di aver acceso la lampada vicino al divano.

Guardò dentro e prese una Heinekenn. L'aprì e poggiandosi sul piano di lavoro della cucina guardò la stanza illuminata fiocamente dalla luce calda.

-Ci vogliono solo i sogni, adesso...” pensò Grace sorseggiando in silenzio la sua birra, evitando di guardare lo schermo della TV spento.

'Sì! Lo sai che rimarrai sola!'

-Solo suggestione. Grace è solo suggestione. Come i rumori che sentivi la notte, quando era tutto buio! Era solo un incubo. Uno stupido incubo...- e sorseggiò di nuovo la sua birra.

Perché aveva paura? Elijah non le stava forse dimostrando che voleva stare davvero con lei? Non aveva pensato lui stesso di stare a casa con lei, staccandosi dal mondo circostante non usando cellulari, telefoni e non aprendo a nessuno, per poter utilizzare a pieno i giorni assieme, prima che lei partisse?

Un modo per lasciarti un bel ricordo quando scoprirai che ha un'altra!

Dannata vocina che parlava dentro di lei nei momenti meno opportuni.

-Mi ha detto che mi ama!- lottò Grace silenziosamente.

Certo! Con tutte le belle ragazze che le capiteranno a tiro. E quella Lindsay Lohan, cara! Quella si che sa come tenersi un uomo tra le gambe!

Grace scosse la testa e replicò:

-Non è tipa per Elijah. Lui non è fatto per stare con ragazze simili!-

Cara! Raccontale a tua nonna queste cose. Io non ci credo nemmeno se lo vedo!

Grace sospirò e guardò verso la finestra. Il cielo newyorchese si stava schiarendo pian piano. L'alba del primo vero giorno lontano dal mondo stava cominciando.

Un modo per lasciarti un bel ricordo quando scoprirai che ha un'altra!

-Mi ama! Lo so. Mi ama! E non devo avere paura di niente!-

Bevendo un lungo sorso dalla sua bottiglia, Grace andò in camera da letto e spogliandosi sovrastò Elijah che svegliando non fece troppe domande e accolse felice la silente proposta della compagna che prese l'iniziativa e cominciò a fare l'amore con lui.



I giorni a seguire furono pieni di risate, fumo di sigarette, cibo, vino, coca-cola e birra, sesso, film alla TV e scommesse idiote, come quella che vinse Elijah quando Grace gli disse che non avrebbe avuto il coraggio di uscire in guardino nature. Grace non dovette aspettare molto dato che Elijah si spogliò in cucina e la stupì mettendosi nudo nel giardino ad innaffiare le piante, sorridendo e salutando i vicini. E anche la sfilata di moda di Grace, con addosso una ridottissima camicina da notte di seta nera e tacco a spillo finì tra le risate dei due quando la ragazza, dopo l'ennesimo capitombolo, uscì dalla stanza a carponi e con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

Furono giorni belli che Grace sapeva avrebbe ricordato con nostalgia.

Nonostante ogni volta che chiudeva occhio finiva a fare incubi che al risveglio avevano il potere di lasciarla nel panico totale.



Hope allargò le braccia e sorrise dicendo:

La mia piccola Gracie!”

Grace rispose all'abbraccio mentre Adam aiutava Elijah a prendere le valigie della macchina.

Mamma!” disse lei abbracciandola.

Devo dire che è molto carino da parte tua non degnarmi di un saluto dopo che ti ho scaricato tutte le borse!” notò risentito Adam.

Grace si voltò e saltando al collo del fratello disse:

MA certo che mi ricordo di te, piccolo idiota!”

Ti voglio bene anche io, Grace!” rispose sarcastico Adam facendo ridere Hope ed Elijah.

Grace fece una linguaccia al fratello e voltandosi verso la mamma domandò:

Prudence?”

Tua nonna è andata a giocare a burraco con le sue amiche. Tornerà prima di cena!” rispose Hope.

Grace sollevò un sopracciglio e disse:

Hope Thompson! Ti rendi conto che tua madre ha una vita sociale più attiva della tua?”

Adam sorrise e passando vicino a Grace replicò:

Si vede sorellina che manchi tanto da Denver!”

Grace si voltò Adam e guardando la madre le domandò:

Che significa?”

Hope arrossì e prendendo il bagaglio a mano della figlia e salutando Elijah con un po' troppa enfasi -cosa che lasciò perplesso anche l'attore- invitò i due, farfugliando cose senza senso, ad entrare in casa.

Grace guardò Elijah che sollevò le spalle per indicarle di essere completamente allo scuro alla compagna.

Grace sospirò e prendendo Elijah per mano entrò a casa.

Si prospettava una vacanza breve ma intensa, quella di Grace ed Elijah a Denver.



Prudence sorrideva alla nipote accarezzandole il viso.

Piccola! Ti vedo strana. Sembri pensierosa!” disse la nonna alla nipote.

Grace si guardò intorno. Elijah stava parlando con Adam, mentre Hope si era rinchiusa in camera a chiamare qualcuno.

Facendosi coraggio, Grace prese le mani di Prudence e stringendole rispose:

Ho scoperto una cosa su Elijah!”

Prudence aggrottò la fronte e chiese:

Qualcosa di brutto?”

Grace scosse la testa in risposta. E guardando di nuovo verso il compagno, fece cenno alla nonna di avvicinarsi e le sussurrò:

Ho scoperto che non ha intenzione di prendere nessun impegno!”

In che senso?” chiese allarmata Prudence.

Grace rivolse un altro sguardo fugace in direzione di Adam ed Elijah e sospirando rispose:

Non si vuole sposare. Per via della storia di suo padre e sua madre!”

Prudence sollevò un sopracciglio e sorridendo disse:

Tesoro. Tu hai ventiquattro anni. Lui venticinque! Ti sembra normale fare questi discorsi?”

Grace guardò strabiliata Prudence. Non si attendeva una risposta simile.

Nonna! Tu alla mia età avevi già due figli!”

Appunto. E dovevo sfamarli durante la guerra. E poi ne ho avuti altri tre e ho dovuto spaccarmi la schiena quando la famiglia è cresciuta... Ti sei mai chiesta che cos'è il matrimonio per una donna? Ti sei mai chiesta che cosa vuol dire trovarsi sole a crescere due figli? Ti sei mai chiesta che cosa mi sarebbe piaciuto fare quando avevo la tua età, invece che stare a penare per mio marito in guerra e per dare da mangiare a miei figli?” e sospirando, accarezzando la guancia della nipote, aggiunse: “Tu non te ne rendi conto. Ma sei più fortunata di me e di tua madre messe assieme. Hai il mondo ai tuoi piedi. Hai la possibilità di fare cose che anche quando sei nata tu erano impensabili. Vuoi mettere a repentaglio la storia con un uomo che ti ama solo perché non si sente pronto a sposarsi? Piccola mia! Ma sai quanto è difficile trovare un uomo maturo come Elijah al giorno d'oggi? Lui ha paura di quello che ha vissuto con la separazione dei suoi genitori. Ha paura di far soffrire te e un vostro figlio se fa errori di valutazione dovuti alla fretta! Pensa come lui. E abbi pazienza. Non lo biasimo, Grace. Anzi! Ti dico di tenerlo stretto dopo questo. Perché è una prova della sua maturità...”

E se a trent'anni mi trovo che lui non si vuole sposare? E se rimango incinta? Devo forse ricordarti che quando gli ho detto di aspettare un bambino stava per avere un embolo?” replicò Grace.

Prudence sorrise e disse:

Trent'anni li avrai tra sei anni. E da qui al 2012 quanta acqua credi che sarà passata sotto i ponti? Te lo dice una che ha visto non solo i fiumi scorrere, ma ingrossarsi e allagare tutto oltre gli argini. Sii paziente. Ora è così. Domani pure. Ma dopodomani sia tu che lui cambierete... Fattelo dire da una povera vecchia pazza che legge tarocchi!”

Grace stava per rispondere quando il campanello di casa suonò. Adam si scusò con Elijah e andò ad aprire, mentre Hope, di fretta, scese le scale.

Ciao!” disse Adam tranquillo.

Grace si sollevò cercando di capire se fosse la ragazza di Adam. Zampa, il gattino vagabondo di Grace miagolò tranquillo, segno che conosceva la persona che stava entrando in casa. Grace preparò il suo miglior sorriso, che morì subito dopo.

Alla porta c'era un uomo alto e slanciato. Non doveva avere più di cinquant'anni.

George!” disse Hope avvicinandosi alla porta.

Grace guardò la madre abbracciare l'uomo e baciarlo. Sulla bocca. A lungo.

Adam si avvicinò alla sorella che guardava basita la coppia e disse:

Quello è George Green. Primario dell'ospedale dove sei stata ricoverata quando hai avuto l'appendicite!”

Lui e tua madre si sono conosciuti lì, dopo la tua operazione. Quando tu sei partita a Parigi hanno cominciato ad uscire assieme... E ora stanno assieme!” spiegò Prudence con un sorriso.

George parlò a bassa voce con Hope, mentre Grace li guardava. Fu allora che Hope si voltò e vedendo la figlia guardarla con tanto d'occhi, disse:

George. Lascia che ti presenti mia figlia. Anche se so che la conosci già! Questa Grace! La scrittrice di casa che adesso deve partire in tournée per il mondo...”

George sorrise e tendendo la mano a Grace disse:

Forse tu non ti ricordi. Ma ero io il tuo medico curante quando sei stata ricoverata!”

Grace guardò la mano dell'uomo e poi, non del tutto convinta la strinse dicendo:

P-Piacere!”

L'uomo strinse forte la mano di Grace e la ragazza osservò per un attimo le sue dita strette nella mano curata dell'uomo. Chi era quello sconosciuto? Che voleva da sua madre? Perché voleva entrare nella sua famiglia?

Si voltò e guardò Elijah.

Tutto cambia. Niente si conserva intatto nel tempo. Nemmeno gli oggetti. I sentimenti sono quindi mutevoli come l'aria. E questo le faceva terribilmente paura.



Tenendo Zampa in braccio, Grace scese le scale.

Sua nonna Prudence le aveva detto che quando voleva scacciare gli spiriti cattivi bastava che tenesse il gatto in braccio e quelli non le si avvicinavano.

Era stata una giornata pesante ed Elijah era stato quasi in disparte, anche quando le era stato vicino.

Conoscere George l'aveva sconvolta, sicuramente. Normalmente, quando ci si prende l'appendicite, tutto si pensa meno che tua madre flirti con il primario del tuo reparto.

A quanto pare, però, Hope aveva accettato la corte di questo dottoruncolo da strapazzo e -per quello che aveva capito a tavola (ed era davvero poco!)- sua madre stava pensando di portare George a casa e cominciare a convivere con lui.

Certo! Dopo appena tre mesi, convivere e la cosa migliore.

Anche se lei non doveva parlare, visto la sua storia con Elijah.

Stava accarezzando Zampa pensierosa e il gatto ronfava tranquillo tra le sue braccia, quando sentì:

Devo pensare che stai diventando un'adulta! Cominci a non dormire la notte. Segno che hai troppi pensieri per la testa!”

Grace sorrise guardando Prudence aprire il frigo e mostrandole il latte le chiese:

Un bicchiere anche per te, vagabonda?”

Grace annuì e lasciò che Zampa se ne andasse verso il salotto, a dormire sul divano.

Prudence porse il latte alla nipote e facendo un brindisi senza far toccare i bicchieri, bevvero in silenzio un lungo sorso di latte.

Fu la donna a parlare per prima:

Non hai preso bene la storia di tua madre con George, vero?”

Grace girò il bicchiere tra le mani e sospirando rispose:

Non è che non l'ho presa bene. Sono diversa dalla ragazzina di sette anni che ha fatto di tutto per rovinare la storia di sua madre con il suo maestro! È che non so se per lei vada bene mettersi tutta questa fretta!”

Prudence, che stava bevendo un sorso di latte, poggiò il bicchiere sul tavolo e sorridendo esclamò:

Cosa odono le mie orecchie? Grace Thompson parla di essere precipitosi? E allora con chi stavo parlando io, questo pomeriggio, prima che arrivasse Doug Ross in salotto? Mi sembrava la mia nipotina spaventata dall'idea di rimanere zitella a ventiquattro anni!”

Le due risero e Grace, sempre giocherellando con il suo bicchiere, replicò:

Non ho paura di rimanere zitella. Stasera ho pensato a quello che mi hai detto. Sì! Elijah ha paura di prendersi le sue responsabilità. Non gli do torto. Ha venticinque anni. È un bambino. E ha avuto tutti quei problemi riguardanti la separazione dei suoi... Ma ho capito una cosa stasera... Quando io stavo in silenzio, tutti si sono resi conto che qualche cosa non andava. Tutti, in un modo velato, per non essere maleducati con il dottor Green -è una battuta!- mi siete stati vicino a modo vostro... Anche la mamma. Elijah stava da una parte, in silenzio...”

E allora?” chiese Prudence incrociando le braccia.

Grace sospirò e rispose:

Voglio qualche cosa che mi dia sicurezza nonna. E non parlo di matrimonio! Parlo di certezze. Di sapere che anche se non vuole prendere un fottutissimo impegno, lui ci sarà quando starò male, senza che debba essere io a farglielo capire. O peggio... A dirglielo...”

E allora?” incalzò Prudence.

Grace la guardò e rimase qualche secondo in silenzio. Poi voltò lo sguardo verso il salotto e chiese:

Nonna? Mi puoi fare i tarocchi?”

Prudence sorrise e facendo cenno di alzarsi, guidò la nipote nel salotto.

Prese i suoi tarocchi dal solito cassetto e dopo averli mischiati, li fece smazzare alla nipote.

Li poggiò sul tavolo nella consueta posizione e cominciò a decifrare.

Gli Amanti... Siete voi. Ed è positiva. Un unione forte... L'Angelo del Giudizio... Ti aiuterà nel tuo lavoro, ti affermerai... L'Appeso è la saggezza... Quello che mi preoccupa è questa carta...” e prese il tarocco incriminato in mano: “La Torre. Non è una carta buona. È pericolo. Dolore. Separazioni!”

Grace deglutì e domandò:

Ed è nel contesto della storia?”

Prudence guardò bene le carte e disse:

Tesoro. Il quadro è complicato. Il dolore non è legato a lui. Potrebbe essere legato a tutto. Anche alla relazione di tua madre...”

Grace sbuffò e accogliendo Zampa in grembo, disse:

Non parto. È questo viaggio il problema. È la paura di non riuscire a tenere Elijah per me, ora che sto andando lontano... Ed è anche la paura della nuova storia della mamma. Tutto ora... Io... Io non posso partire, nonna!”

Non puoi ma devi!” ribatté Prudence riponendo i tarocchi.

Grace rimase per la seconda volta colpita dalla risposta della nonna che, senza lasciarle il tempo di ribattere, disse:

Questo è il tuo lavoro, Grace. Hai sempre sognato di scrivere, da quando eri bambina e ti inventavi storie sul tuo papà per raccontarle a scuola... Ti sembra giusto, ora che ce l'hai fatta, mollare tutto per la tua storia -importante, non c'è dubbio, ma non è un matrimonio per darle più importanza di quella che ha!- e per la storia che tua madre, dopo ventidue anni, ha cominciato con un uomo? Vuoi buttare al vento tutto quello che hai costruito?”

Grace non ribatté e Prudence continuò:

Prenderai quell'aereo. Dovessi portarti all'aeroporto io stessa. A calci nel didietro!”

Grace sorrise, immaginando Prudence che l'accompagnava all'aeroporto a calci. Poi, sospirando, disse:

Nonna... C'è una cosa che voglio chiederti... E non c'entra con Elijah, con George, con la mamma, con i tarocchi e con il mio viaggio”

Non ho un compagno se è quello che vuoi chiedermi!” scherzò Prudence.

Grace e la nonna risero sommessamente e Grace, accarezzando la testa di Zampa che ronfava grato, chiese:

Com'era papà?”

Prudence rimase in silenzio. In tutti quegli anni, con l'ausilio delle foto e con la sua fantasia, Grace aveva creato la sua immagine di Fred Thompson, senza chiedere niente alla madre o alla nonna. Sentirla quindi chiedere qualche cosa del padre, lasciò Prudence di stucco.

La vecchia si sistemò nella sedia e schiarendo la voce disse:

Fred era un uomo fantastico. E non è il solito buonismo fasullo che i vivi usano per parlare dei morti... Tuo padre era uno con le palle. Lui e Hope si sono sposati giovani. E si amavano da sempre. Credo che Hope, tua madre, non abbia mai amato un uomo come ha amato tuo padre. Quando nacque Adam, ricordo che stavo all'ospedale, con lui. Lui era orfano. Lo sai. Sua sorella abitava in Iowa. Era solo. C'ero solo io... Pianse tutto il tempo. Prima per la paura. Poi per la gioia. E quando prese Adam in braccio si illuminò e gli promise che gli sarebbe stato vicino. Che gli avrebbe insegnato a giocare a baseball, gli avrebbe insegnato ad andare in bici... Lo fece. Puntuale come un orologio... Quando gli sembrava il momento giusto, lui insegnava ad Adam quello che poteva. E quando scoprì che tuo fratello amava la pallacanestro piazzò il canestro sopra la porta del garage...”

E quando ha saputo che sarei nata anche io?”

Prudence sorrise e gli occhi divennero lucidi:

Tuo padre e tua madre ti hanno cercata. Per sette anni. E quando sei arrivata... Tuo padre non ci voleva quasi credere. Saltò per tutta la casa, ridendo come un matto. E poi... Poi... Quando abbiamo saputo che sarebbe nata una bimba... Lui ha tinto la tua camera di rosa. E ha sistemato la culla. E quando sei nata stava anche per ore a fissarti, dicendo incantato che eri piccola, troppo piccola. Molto più piccola di Adam...” e le due risero assieme: “Tuo padre amava i Queen. E Carlos Santana. Amava i Beatles. E questa passione smodata te l'ha contagiata. E amava ballare musica country abbracciato a tua madre. Mi chiamava mamma. E mi faceva commuovere ogni volta... Tuo padre era uno che si batteva se qualcuno calpestava i diritti di un suo compagno. Ed era patriottico. Molto più di Hope, di me, di mio marito che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale. Soffrì parecchio perché non lo presero a combattere in Vietnam per colpa della mononucleosi. Rispettava la bandiera. Rispettava i Presidenti. Era Repubblicano...”

Avremmo litigato come matti!” sorrise Grace.

No! Avrebbe disapprovato George W. Bush. Almeno credo...” e risero assieme: “Amava 'Il Padrino' e anche i film western. E tutti quei film pallosi, da intellettuali che guardava solo lui. E si commuoveva guardando Rossella O'Hara prendere la carota e giurare di non mollare mai, anche se non si faceva vedere, quando lo faceva...” e guardando Grace, con gli occhi pieni di lacrime, Prudence disse: “Aveva i tuoi occhi. E quando è morto l'ho pianto come un figlio...” e prendendo un fazzoletto dalla tasca del suo pigiama aggiunse: “Nemmeno a me piace George. Ma sai cosa penso. Hope è mia figlia. Amerà George. Ma mai come ha amato Fred!”

Grace sospirò. Stava piangendo anche lei. Per la prima volta in vita sua si rese conto di sentire un buco dentro. E stringendo la nonna, pianse in silenzio quel padre che non aveva conosciuto, ma che viveva in ognuno dei suoi tratti.



Elijah sospirò guardando davanti a se.

Era stato un errore andare a Denver senza informarsi. Se lo avesse fatto avrebbe saputo di George e avrebbe studiato un modo per preparare Grace senza dirle nulla. Invece si era trovato in mezzo a quell'uragano anche lui, sballottato e senza sapere cosa fare.

Zampa lo distrasse dai suoi pensieri ed Elijah lo prese in braccio. Lo accarezzò e solo allora si rese conto che Grace lo stava guardando in silenzio.

Grace mi hai fatto prendere un colpo!”

Scusa!” disse lei seria. E indicando il posto vicino ad Elijah chiese: “Posso sedermi vicino a te?”

Elijah annuì e Grace si lasciò cadere sulla panchina che stava nel piccolo giardino della sua casa.

Rimasero qualche secondo in silenzio. Poi Grace disse:

Penso che dobbiamo parlare, Lij!”

Elijah si voltò a guardare Grace e non rispose. Lei, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo disse:

Ho capito che non mi basta chiudermi in casa per essere tranquilla, Lij. Ho capito che non mi basta essere la ragazza di su di un giornale se poi basta che ti fotografano con una che non sono io e a mille chilometri posso immaginare tutto... Voglio una certezza Elijah. Voglio partire sapendo che ti ritroverò... Che ci sarai, nonostante la mia lontananza!”

Ma io ci sarò!” sorrise Elijah che non riusciva a capire dove volesse parare Grace.

Lei si voltò, lo guardò e replicò:

Voglio che tu prenda un impegno. Che tu non faccia solo una promessa formale, ma qualche cosa che mi leghi a te. E non mi faccia avere paura di nulla!”

Grace? Come ti viene?”

Grace si voltò e disse:

Adam si sposa tra poco, lo sai? Mia madre sta con uno. Lo hai visto... Io sto con te. Ti conosce la mia famiglia. Io conosco la tua. Molto bello. Ma io e te? Quando faremo un salto. Quando renderemo la nostra storia ufficiale? Quando cresceremo Elijah?”

Elijah la guardò. Non rispose. Grace sbuffò stizzita e rispose:

Ecco. Appunto!” e senza aspettare che Elijah potesse replicare, si alzò e se ne andò.

Aveva paura del futuro, Grace. Non capiva che con le sue paure stava mettendo a repentaglio uno dei pochi scogli sicuri della sua vita: la sua storia con Elijah.





   
 
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