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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    19/05/2011    6 recensioni
Le Grandi Guerre ninja hanno portato grossi cambiamenti al Villaggio della Foglia, ma soprattutto ai loro abitanti... lasciando dientro di sè soltanto una scia di ricordi e rancori di emozioni e desideri che non hanno avuto pace, mai..
I tre ninja leggendari si ritroveranno faccia a faccia, ognuno con i propri ricordi che condizionano inevitabilmente il presente... Tre diversi peniseri, tre animi inquieti che sembrano tanto distanti quanto vicini... Cosa accadrà?
"Quel giorno avrei preferito morire.
Ma la gioia di vederla finalmente felice mi impedì il suicidio.
Forse aveva ragione Orochimaru, sono proprio uno stupido…
Ho lasciato che Dan l’amasse, come avrei voluto fare io, senza muovermi.
Senza oppormi, senza allontanarmi da lei.
Perché ero innamorato.
E questo andava oltre."

 PS. Questa è una fanfic dove saranno presentati i punti di vista di ognuno dei sennin: ho voluto dare voce ai pensieri e ai sentimenti di ognuno di loro, in quanto importati tutti e tre.
 
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Orochimaru, Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Life of a Queen'
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Avverto che questo è il capitolo finale (Sì sono molto triste anch’io T.T) e per questo ho deciso di farlo più lungo degli altri!! =)
Spero che possa concludere degnamente questa drammatica ma dolce storia ^^.
Ringrazio di cuore tutti coloro che l’hanno seguita, spero di avervi trasmesso qualcosa! =)

 
 
Jiraya
 
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E’ finita.
La battaglia finale si è consumata nel peggiore dei modi, e lui è morto.
 
Certamente non posso che sentirmi sollevato dalla cosa:
io sono vivo,
Tsunade è viva, nonostante sia debole fra le mie braccia, ma è viva.
Non l’ho perduta, sono riuscito a salvarla finalmente!
L’ho sottratta alla morte, l’ho liberata di quel peso che la affliggeva da troppo tempo.
 
E ci siamo baciati…
O Meglio, lei ha baciato me.
Credevo che mi avrebbe dato il colpo di grazia dopo quella richiesta, invece ha posato le sue labbra sulle mie senza troppa esitazione:
sentire il suo calore,
le sue labbra morbide e carnose venire a contatto con le mie,
sentire che in quel momento lei era soltanto per me…
 
Avrei voluto che quel momento durasse in eterno, il dolore al petto non mi pareva neanche qualcosa di rilevante:
sentivo soltanto il mio cuore riprendere a battere,
il mio animo ribellarsi alla morte grazie all’amore,
la sua pelle calda e delicata vicino alla mia…
Avevo mantenuto la mia promessa, ce l’avevo fatta.
 
Il mio amore, o meglio, il nostro amore ci aveva salvati,
ci aveva sottratto alla morte anche se tutto sembrava perduto,
ci ha dato la forza per continuare, per lottare ancora.
 
Mentre lui… Lui non ce l’ha fatta.
E nonostante tutto quello che ha fatto,
le cattiverie che ci ha fatto subire,
il dolore che abbiamo provato per lui,
la paura di perdere l’unica persona che amavo per causa sua….
 
Io non riesco ad odiarlo, non ci riesco dannazione!
Lo vorrei, con tutte le mie forze,
ma sapere che è definitivamente sprofondato in quell’oscurità mortale,
che resterà solo in eterno,
non fa altro che provocarmi compassione, nei suoi confronti…
 
Mentre esco a passo lento da quel luogo orribile, superando mille corridoi,
sento Tsunade sempre più debole, sempre più appoggiata al mio petto…
Non che sentirla così vicino a me mi dia fastidio, per carità!
Ma saperla debole mi fa ancora soffrire…
So che siamo vivi, che non moriremo, che ora il nostro legame non può che essersi rafforzato ulteriormente,
ma io… Io vorrei che quel momento che ci ha legato durante quel meraviglioso bacio durasse anche adesso, e per sempre.
Ma so che probabilmente non sarà così…
 
Ma lei è venuta da me,
ha deciso di trascinarsi e utilizzare tutte le energie che aveva in petto per salvare me, non lui.
Ha scelto me, non Orochimaru…
 
Con quel gesto aveva già deciso il nostro destino,
aveva già scelto chi dei due salvare, perché curare entrambi sarebbe stato impossibile, nelle sue condizioni.
Ma nonostante avesse tanto lottato per riportare indietro Orochimaru,
nonostante avesse sempre patito le pene dell’inferno pur di tenere vivo il suo legame con lui,
alla fine ha scelto me, e questo non può che riempirmi il cuore di gioia,
di una felicità pura e delicata,
che ad ogni suo pensiero mi accarezza dolcemente l’animo, rincuorandomi di tutte le perdite subite,
ripagando tutti quegli anni passati nell’autocommiserazione per non essere mia riuscito a fare qualcosa di davvero importante per lei…
 
E invece, il suo gesto mi ha dimostrato quanto io sia importante per lei,
così importante che avrebbe dato la sua vita pur di salvarmi…
Ma io mi merito tutto questo, da lei?
 
Non sono l’uomo dei suoi sogni,
non sono il principe azzurro,
non sono Dan…
Eppure, lei con quel bacio ha rinnegato tutto il suo passato, le sue gioie e i suoi dolori…
Ha rinunciato al suo amore per Dan per me, anche se questo è durato pochi minuti…
 
Ma mi bastano. Sapere che ha rinnegato tutto questo pur di salvarmi, pur di tenermi in vita, mi rende l’uomo più felice di questo mondo.
Sapeva bene che avrei continuato a lottare soltanto se, per una volta, avesse deciso di mettere da parte l’orgoglio e avesse ceduto al mio amore per lei…
E lo ha fatto.
 
Ancora una volta a quel pensiero il mio cuore esulta e si scalda, dandomi la forza di continuare a camminare verso l’uscita,
verso la luce,
lontano da quel luogo buio e pieno di rancori…
Forse, è lei ad aver salvato me.
 
- Jiraya… Abbiamo fallito. -
 
Fatica a parlare, ma questo non mi impedisce di comprendere il suo tono malinconico e dispiaciuto…
Ha ragione. Sì, forse ha proprio ragione.
Siamo sopravvissuti e abbiamo eliminato una grande minaccia per il villaggio…
Ma a quale prezzo?
Abbiamo rinunciato ad un essere umano,
ad un nostro ex compagno,
a quello che era un nostro caro amico…
 
E per cosa poi?
Per colpa dell’odio, dell’egoismo, del rancore, della sete di vendetta…
Tutta questa oscurità lo ha invaso, oscurandogli la vista persino di fronte ad un legame che non si era spezzato,
di fronte all’affetto sincero di due compagni che avevano lottato per anni,
che avevano affrontato mille sfide, persino quella contro se stessi pur di inseguirlo e tentare di fermarlo, di riportarlo indietro…
Ma tutto questo non è servito a nulla.
 
Orochimaru è morto, e con lui tutte le nostre fatiche, i nostri tentativi di riportarlo a casa…
Abbiamo fallito.
 
Però, non c’è soltanto questo.
Non abbiamo portato a termine la missione che ci eravamo prefissati da molto, forse troppo tempo, ma ne abbiamo conclusa una di gran lunga più importante:
abbiamo solidificato la nostra amicizia,
ci siamo resi conto che il nostro legame è indissolubile, che nemmeno la morte ha potuto infrangerlo,
abbiamo provato sulla nostra pelle la forza dell’amore…
 
E io credo che non ci sia niente di più grande di questo,
niente di più importante,
niente che possa essere una ragione di vita più valida di questa.
 
- Sì, abbiamo fallito… Ma credo che abbiamo vinto la sfida più grande che un ninja possa affrontare: abbiamo sconfitto la morte con la forza del nostro amore, e questo credo vada oltre ogni cosa. -
 
Mi sento fiero di queste parole: per una volta non ho detto delle cose insensate o che non fossero una porcata delle mie.
No, sono stato sincero e leale con me stesso: ho detto quello che sentivo, quello in cui ho creduto fin dall’inizio, magari senza nemmeno accorgermene.
Il mio cuore fa un breve sussulto, poi ritorna dei suoi battiti regolari e la sua vita si espande in tutto il mio corpo.
 
Sento che Tsunade appoggia la sua testa sul mio petto, in un gesto dolce e cauto, quasi come se volesse sentirsi per sempre protetta dal mio abbraccio, dal mio affetto…
Quanto vorrei che fosse così,
quanto vorrei che la sua mano che ora è posata sulla mia restasse così per sempre,
quanto vorrei che quel bacio non fosse stato soltanto un tentativo di salvarmi la vita…
Ma non posso illudermi.
Io l’amo e per questo la rispetto più di ogni altra persona al mondo, e non posso permettermi di infrangere la sua volontà per un mio egoismo personale.
 
Usciamo finalmente da quella grotta buia e umidiccia,
i luminosi raggi del sole mi costringono a socchiudere gli occhi ancora rintanati nel buio.
Avanzo di qualche passo, finché non sento delle voci familiari e alcuni passi avvicinarsi velocemente a noi.
 
- L’Hokage è viva! Ce l’ha fatta, l’ha salvata! -
- Viva Jiraya!!! Viva l’eremita dei rospi! -
- Viva la nostra Hokage! -
 
Una folla enorme si è radunata intorno a me: sono uomini, donne, persino bambini che sorridono e battono le mani.
E’ Konoha, l’intero villaggio è accorso sino ai piedi di questo monte, preoccupato per le condizioni del suo Hokage.
Riesco finalmente ad aprire gli occhi e vedo i limpidi visi della gente che mi applaude, mi sorride, mi chiama “eroe”…
 
Già, eroe… Magari lo fossi davvero!
Avrei desiderato diventare qualcuno per un gesto di eroismo, non soltanto per i libricini porno che pubblicavo…
Ma ora mi sento davvero felice, la gente mi è riconoscente per qualcosa di bello che ho fatto, mi ammira per il mio coraggio e il mio cuore puro che mi ha spinto sino a sfiorare la morte, pur di salvare l’Hokage…
Che poi, per me lei è semplicemente Tsunade, la mia Tsunade…
 
Sì, ora posso davvero ritenermi soddisfatto!
Per una volta nella mia vita sento di aver fatto la cosa giusta, di non aver fallito:
Tsunade è salva,
ho mantenuto la mia promessa,
ho contribuito a salvare il mio villaggio…
Sì, potrebbero benissimo farmi un monumento! Ahah!
 
Sento che mi prendono Tsunade dalle braccia e l’allontanano da me, probabilmente per medicarla ma io continuo a tenere le braccia in quella direzione:
no, non voglio che si allontani da me…
Non voglio rischiare di non vederla più…
Non voglio rinunciare a quel calore così delicato e piacevole che provavo nel tenerla fra le braccia…
 
Ma le gambe mi cedono, le ferite cominciano a fare il loro effetto…
Eppure, quando la tenevo così vicina a me non mi sembrava di provare alcun dolore:
ero semplicemente felice.
 
E’ davvero sorprendente come l’amore possa nascondere il dolore ai tuoi occhi,
come sia in grado di curare anche le ferite più profonde,
ma soprattutto quanta forza, quanta vita possa trasmettere anche ad un mezzo cadavere come me.
 
Sento mancarmi le forze,
la vista mi si annebbia,
i dolori sono troppo forti per resistere ancora…
Sento qualcuno sostenermi, ma ora non ce la faccio a tenere ancora gli occhi aperti.
Mentre li socchiudo, vedo i suoi capelli biondi allontanarsi sempre più da me,
il suo manto verde sbiadirsi…
Tsunade, non te ne andare…. Ti prego…
 
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Apro improvvisamente gli occhi, sono sdraiato su un lettino bianco,
in una stanza con le pareti bianche,
con il comodino affianco a me bianco,
le tendine bianche mosse dal vento.
Non può essere che l’ospedale, ma io mi sento già benissimo!!
 
Mi siedo di scatto, incurante delle mie reali condizioni, quando sento alcune fitte dolorose in varie parti del corpo:
non mi riprendo più così velocemente come una volta, accidenti!
 
Guardo appena fuori dalla finestra e vedo che il sole sta calando:
c’è un tramonto stupendo, il cielo tinto di un colore roseo tenue e delicato…
E’ davvero romantico…
 
Guardo istintivamente verso il palazzo dell’Hokage e intravedo una figura sul balcone: nonostante la lontananza, per me è inconfondibile.
 
Mi rivesto velocemente ed ignorando qualsiasi dolore corporeo esco dalla finestra e mi dirigo rapido verso quella figura che non ho alcuna intenzione di perdere di vista:
devo sembrare davvero matto, considerando le bende sulla testa e sull’addome lasciato scoperto dalla tunica,
Sì, decisamente un matto innamorato che abbandona l’ospedale in cui è ricoverato per alcune ferite gravi, soltanto rischio di morte.
Ma dopo tutto, io non sono mai stato un comune ninja e non ho certo intenzione di esserlo adesso!
 
Salgo le scale che conducono alla terrazza del palazzo (no, saltare non ci riesco proprio) fin quando non raggiungo la vetta:
sì, è proprio lei, non mi stupisce che si sia già ripresa.
Mi avvicino cautamente quando lei ad un tratto si volta verso di me con un gesto lento ed armonioso: a quella visione mi pare di svenire.
 
Mi fermo, impalato in mezzo alla terrazza, incantato da quella visione a dir poco divina: la sua figura leggermente nella penombra ha il profilo illuminato dai raggi del sole che, dietro di lei, sta calando lasciando che piano piano sia lei a brillare più di lui.
La guardo con un sorriso dolce, sereno,
ma per una volta non è il suo corpo ad attrarmi, quanto più il suo viso…
I capelli mossi dal vento che brillano alla luce tenue del sole calante,
il viso limpido dai lineamenti delicati,
i suoi occhi color ambra hanno assunto una colorazione dorata ed hanno un’espressione pura, innocente…
Le sue labbra semischiuse accennano un sorriso dolce e sincero.
 
- Hai intenzione di restare lì impalato tutto il tempo?-
 
E’ una provocazione certamente, vuole stuzzicarmi ad avvicinarmi ancora a lei ma il suo tono non è né ironico né tantomeno provocatorio.
Sorride appena, sembra felice di vedermi e questo non può che riscaldarmi l’animo fino a farmi muovere qualche passo verso il mio angelo, il mio unico amore…
 
- Non è facile restare indifferente ad un’apparizione divina. -
 
Lei sorride ancora, con una dolcezza infinita che mi prende il cuore con delicatezza e sembra non essere intenzionata a restituirmelo.
Le mie parole hanno un briciolo di umorismo al loro interno, ma più mi avvicino a lei e più mi rendo conto che in realtà sono vere, non sono affatto una battuta ironica ma piuttosto la descrizione della realtà che ora più che mai mi appare chiara davanti agli occhi.
 
Mi avvicino a lei, appoggiandomi sulla ringhiera della balconata e guardo il sole di fronte a me, mantenendo un’espressione serena: finalmente in pace.
Faccio una piccola risata in faccia al sole:
lui non è nulla in confronto a lei,
i suoi raggi non sono luminosi quanto il suo sorriso,
le sue dimensioni non sono grandi quanto il suo cuore puro e generoso, quanto il suo animo buono e sincero…
 
A quella risata, lei mi guarda un attimo stupita, pur restando con un sorriso accennato.
 
- Cosa ti fa tanto ridere?-
- Il sole è davvero patetico, pensa di poter competere con te ma non credo che avrà la meglio. -
 
Chissà perché non riesco ad essere romantico,
non riesco a dire quelle frasi sdolcinate che dico a tutte le ragazze che incontro,
a farle un complimento diretto…
Riesco soltanto a dire delle mezze battute, che più che ironiche sono lo specchio esatto di ciò che penso, dei miei sentimenti…
 
Forse la mia serenità e solarità mi rappresentano davvero,
forse quelle frasettine già preconfezionate sono soltanto delle bugie, per non dire delle prese in giro, false…
Mentre invece queste mie parole sono sincere,
il mio sorriso non troppo accentuato è lo specchio della mia anima,
del mio cuore colmo di gioia per essere lì, con la persona che amo di più al mondo,
in pace…
 
- Sei il solito baka, Jiraya! -
 
Anche lei si lascia scappare una piccola risata:
è bello sentire la sua voce calda,
le sue corde vocali che dopo tanto tempo emettono un suono gioioso e sereno.
E’ bello averla accanto.
 
Sento che si avvicina pian piano a me, probabilmente vorrà darmi il solito pugno in testa per la mia battuta idiota.
Peccato che sia vera, questa volta, ma non pretendo troppo, non mi aspetto che lo abbia capito!
Stringo gli occhi abbassando leggermente la testa, il colpo sta per arrivare e considerando già le numerose ferite lo sentirò parecchio!
 
Ad un tratto sento la sua mano calda prendere il mio mento,
il suo corpo avvicinarsi lentamente a me…
Mi alza il viso con delicatezza ed io non posso che restare incantato da quel gesto così dolce, dalla sua presenza così importante per me…
Mi volta verso di lei e si avvicina col viso…
Le sue labbra sfiorano la mia fronte: un bacio caldo e delicato,
un tocco leggero,
le sue labbra fini che sembrano rendere la mia pelle indurita dal tempo liscia come la seta.
 
Non era il bacio che stavo aspettando… E’ molto di più.
Quel gesto… Lo aveva fatto soltanto alle due persone che amava di più.
Quel semplice bacio sulla fronte, che può sembrare alquanto banale, per me è la coronazione di un sogno,
la vittoria di una battaglia,
la realizzazione di una vita intera…
 
Mi ha concesso il gesto di affetto più grande per lei, rinnegando ancora una volta il suo passato positivo e negativo.
Ha scelto me tra tanti, di nuovo.
 
E questa volta il gesto non è fugace e rapido,
non ha uno scopo,
non c’è missione, non c’è obbiettivo…
 
C’è soltanto il mio amore infinito per lei e la gioia di rendermi conto che la persona che ho accanto mi ha compreso fino in fondo,
sfiorando con delicatezza il mio cuore,
liberando il mio animo peccatore da ogni rimorso…
 
Lei non mi ha donato soltanto la pace che tanto avevo cercato,
non mi ha semplicemente salvato la vita mettendo se stessa e tutto ciò per cui aveva sempre lottato in secondo piano…
Non ha soltanto ricambiato un affetto tenuto fin troppo a lungo recluso nei meandri del mio cuore…
Lei mi ha ridato la vita, la gioia di continuare ad esistere.
 

E come il sole illumina il tortuoso sentiero della vita, così lei resterà per sempre accanto a me, riscaldando il mio cuore e facendo rinascere dentro di me la vita più pura e serena che potessi desiderare.

 
E così io non morirò mai, la mia anima vivrà anche oltre la morte,
oltre l’oscurità, nella luce.
Lei mi ha donato l’eternità.
 
Ti amo, Tsunade, e ti amerò per sempre. 

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