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Autore: Kate_88    20/05/2011    23 recensioni
Cos'è il Crystal?
É il negozio di dolci più rinomato di tutta Tokyo, al centro della città, con un'insegna che mette appetito.
I suoi dolci sono conosciuti in tutti il Giappone e Usagi, la Co - proprietaria con Makoto, gestisce il locale.
D'altronde tutti sanno che al Crystal ci sono i Dolci d'Amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Makoto/Morea, Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 11 – Torta al limone

 

 

Il Crystal quel mattino aveva visto il sole, dei raggi che splendevano estivi ed irradiavano il locale, filtrando attraverso le finestre.

Quel giorno il Crystal sarebbe stato lo scenario perfetto per l'amore.

Il mattino si dice che abbia l'oro in bocca ma Mamoru e Usagi sulle labbra avevano il sapore delle fragole e Makoto e Furu il sapore dolce della nocciola; il Crystal aveva iniziato a splendere di luce viva e forte, ancora più forte di quella che già lo avvolgeva.

Tutta l'atmosfera era cambiata ed i clienti non tardarono ad accorgersi di quanto i dolci fossero più buoni e dell'intesa perfetta di Mamoru ed Usagi, contornata da un pizzico ancora d'imbarazzo.

Dopo duecento croissant, cento tartine, otto torte ed altre paste, una ragazza attirò l'attenzione di Usagi, restandosene in silenzio in un angolo, in attesa che la folla sparisse, in favore di una visione migliore del bancone.

« Ami! Ciao! Che bello rivederti! Hai bisogno di qualcosa? »

« Ciao Usagi! Tranquilla, aspetto che termina il pienone. Ho del tempo libero. »

Usagi sorrise a quella ragazza dai capelli azzurri e gli occhi pieni di timidezza e speranza, eppure sorrideva, mostrando all'intero locale la gioia di quel giorno.

Quando ormai a metà mattinata la prima ondata di gente aveva lasciato spazio ad un po' di tranquillità, Ami si avvicinò al bancone salutando ancora una volta Usagi ed in seguito Makoto che uscì dal laboratorio.

« Ami! È fantastico vederti! Come mai da queste parti? »

« Makoto ciao! Ho un favore da chiedervi. Mio padre ha detto che tornerà proprio oggi, per pranzo e sapete che di solito gli faccio sempre trovare la torta al limone, solo che stavolta mi ha avvertito all'ultimo e non ho potuto ordinare la torta. Si può fare qualcosa? Mi servirebbe davvero semplice. »

Ami giocava con le mani tra le pieghe della lunga gonna che le carezzava le caviglie e di un giallo chiaro che faceva risaltare i suoi occhi ed i capelli dal taglio corto.

« Ami senti Makoto a riguardo. Si occupa lei dei dolci. »

Makoto osservò Ami pensierosa, scrutando quello sguardo dolce che chiedeva solo aiuto in silenzio.

« Quanto ci può aspettare qui? Un paio d'ore? »

« Certo! Anche tre! Papà arriva per l'una a casa. »

« Perfetto! Intanto prendi qualcosa da mangiare, offre la casa! » esclamò Usagi mentre il campanellino della porta tintinnava, annunciando l'arrivo di un nuovo cliente.

« Salve... »

« Buongiorno! »

I quattro ragazzi salutarono quel nuovo cliente mentre Ami osservava i dolci, presa, rapita da quello che il bancone offriva.

« E così questo è il fantomatico Crystal. Mi siete costati una mattinata insonne dopo un turno di notte. »

Usagi osservava quel ragazzo incredula, prima di scoppiare a ridere.

« Oddio ma sei Taiki! Cavoli, non ti avevo riconosciuto! Un turno di notte? »

Ami, dopo le parole di Usagi, si voltò verso Taiki ed arrossì mostrando quell'espressione ingenua che da sempre la caratterizzava.

« Mizuno, buongiorno. »

« Buongiorno Kou. »

« Vi chiamate per cognome? » domandò Makoto affacciandosi dal laboratorio dov'era tornata.

« Ehm si... è una forma di rispetto. »

Mamoru e Furu si scambiarono un'occhiata d'intesta tra la sala ed il laboratorio, mentre Usagi alternava lo sguardo tra i due.

« Posso farvi una domanda? »

I due ragazzi annuirono mentre Ami riprendeva a guardare quei dolci esposti.

« Ma voi due, l'ultimo anno di liceo, al diploma, non vi siete messi insieme? Insomma, se non erro non si parlava d'altro. Oddio! Non mi dite che sono stata indiscreta e vi siete lasciati! »

Usagi aveva un'espressione mortificata sul viso mentre Mamoru cercava a stento di trattenere le risate.

« Ehm Usagi magari sono affari loro... »

Mamoru cercò di tirarla un po' per farla staccare dal bancone, essendosi attaccata per sporgere oltre.

« Ma io... »

« No Usagi, scusa è che... si stiamo ancora insieme »

Ami mormorava sotto voce quelle parole mentre Taiki si grattava la nuca.

« E perchè vi chiamate per cognome? »

Stavolta fu Mamoru a fare la domanda, alternando lo sguardo tra i due mentre nella testa frullavano mille pensieri.

« La chiamo da sempre Mizuno e poi in ospedale, con il tirocinio siamo obbligati a mantenere un distacco e così... »

 

 

Makoto intanto, invece di preparare il dolce, ascoltava quella confessione di Taiki mentre Furu la osservava con uno sguardo addolcito.

« Sbaglio o stai pensando a qualcosa. »

« Aspetta, voglio vedere se finalmente rivela quello che pensa. Insomma Furu, non credi che sia strano? Il papà di Ami torna all'improvviso, lei viene qui, ordina la torta al limone e subito arriva Taiki? Io dico che c'è un bel profumino nell'aria »

« Si, quello dei dolci. Qui c'è un odore fantastico. »

Makoto trattenne le risate, voltandosi verso Furu e mostrando l'espressione divertita.

« Si vede proprio che sei un uomo. »

« Ehi è un'offesa? »

« Ovvio! »

« Dovrai farti perdonare, sai? »

« E come? »

« Vedrai... »

Furu si abbassò per baciare il collo della ragazza mentre nello stomaco di entrambi iniziarono non solo a volare farfalle ma a formarsi strane sensazioni che interessavano tutto il corpo e colpivano il sistema nervoso.

« Dai fermo, devo fare la torta... »

« Mh mh... »

 

 

Usagi e Mamoru guardavano ancora allibiti Ami e Taiki finchè non si scambiarono uno sguardo d'intesa e sorrisero.

« Siete una bella coppia. Sai Taiki, Ami ti fa bene. Comunque, facciamo così, perchè non vi andate a fare una passeggiata? Per la torta c'è da aspettare. »

« Grazie Usagi! »

Ami si mostrava sempre composta con quella timidezza che non l'abbandonava, con gli occhi pieni di speranza, in regalo a quell'uomo che figurava al suo fianco, che le sorrideva e le donava con gli occhi le migliori melodie.

« Su andate, quando tornerete sicuramente la torta sarà pronta. Ah! Taiki... non è che potresti tenere tuo fratello lontano da questo posto? »

« Eh? È venuto? Senti Usagi ma non ti va proprio di uscire con lui? Un giorno e magari la smette! »

Mamoru rifilò un'occhiataccia a Taiki mentre Ami gli diede una gomitata ed Usagi si grattava la nuca in un clima di totale imbarazzo.

« Capito! Come non detto. Senti se torna, potresti dirgli che se mi richiama alle sei del mattino, dopo il turno di notte, vado a casa sua e lo strozzo? Anche se la prospettiva di andare in carcere per omicidio alla mia età, non è allettante. »

« E se invece andiamo a fare quella nostra passeggiata? Sono sicura che Usagi saprà tenere a bada tuo fratello. Altrimenti sappiamo tutti come farlo star buono diversi giorni. »

Ami era intervenuta tirando un po' il braccio del ragazzo che annuì e mosse la mano in direzione di Mamoru ed Usagi.

« Bè allora a dopo! Ciao Usagi e Ciao anche a te! »

 

 

Makoto era riuscita a liberarsi di Furu, stabilendo una distanza di almeno un metro tra di loro per evitare di dedicarsi ad altro che non fosse il lavoro.

Usagi e Mamoru servivano i pochi clienti che entravano a quell'ora e nei momenti di pausa si concedevano un dolce momento fatto di un tenero sguardo e dita incrociata.

Usagi tra i due era quella più romantica ma aveva capito che le piaceva da morire quella stretta così forte che solo Mamoru sapeva fornirle.

In quel poco tempo di frequentazione le cose erano cambiate, l'intesa era aumentata e l'imbarazzo in quegli attimi per loro era diminuito, tuttavia c'era sempre una barriera tra di loro, qualcosa che non riuscivano ad abbattere e che impediva loro di vivere al meglio quella gioia che caratterizzava l'inizio di ogni rapporto.

Era ormai passata un'ora dall'uscita di Ami e Taiki e dal laboratorio iniziava ad arrivare un odore prepotente, acre ed allo stesso tempo dolce di Torta al limone; Makoto era davvero un genio nel suo mestiere ed ogni opera aveva il suo tocco artistico, un marchio dolce che donava quel gusto in più alla sua creazione.

Makoto plasmava i sogni in dolci e con il cuore e le mani dava loro una forma.

« Mi mancano alcune piccole cose. Furu me le vai a comprare? »

« Serve che faccio la lista? »

« No no. Ricordati solo le foglie d'ostia verde, quelle del limone eh! Non portarmi delle foglie di fico. Mi servono poi dei limoni di zucchero e ah! Già che ci sei, prendimi per favore il latte, dei germogli di soia e guarda se c'è della carne in offerta. »

« Scusa ma ti serve la carne per la torta. »

« No, ma visto che vai, ti dispiace prenderla comunque? Mi sono ricordata che ho il frigorifero vuoto. »

Furu rischiò di scoppiare a ridere ed annuì lanciandole un bacio.

« Mi porto Mamoru eh. »

Furu uscì dal laboratorio con lo sguardo di un ragazzo felice e fece segno a Mamoru di seguirlo, scusandosi con Usagi per il rapimento di persona momentaneo.

« Torniamo subito! »

 

Camminando per la via centrale, allontanandosi un po' dal locale per fare spesa, Mamoru e Furu camminavano alla ricerca del supermercato ideale per quel tipo di acquisti perchè lo sapevano bene, Makoto voleva solo il meglio.

Entrarono in un negozio e mentre Furu cercava la carne, Mamoru rimuginava pensieroso davanti ad un pacchetto di patatine alla pizza.

« Vuoi le patatine? »

Furu reggeva il cestino con la spesa all'interno, sorreggendolo con due mani.

« No grazie, niente patatine. » Mamoru guardò poi all'interno del cestino ed inarcò un sopracciglio incredulo « Scusa, avrai preso quasi quattro Kili di carne, chi se li mangia? »

« Non sapevo quale prenderle. »

Mamoru trattenne a stento le risate e mentre cercavano le foglie giuste per il limone, il moro iniziò uno strano discorso.

« Senti Furu, un mio amico ha un problema »

« Un tuo amico? E chi è? »

« E dai! Un mio amico... »

« Si ma lo conosco? »

« No, non credo... »

« Ah forse è un tuo vecchio compagno di liceo. Ti senti ancora con loro? »

« Si, posso continuare? »

« Certo! Dimmi! »

« Dicevo, c'è questo mio amico che ha un problema. Sta con una ragazza e mi ha chiesto un consiglio... »

« A te? »

« Si, perchè? »

I due si guardarono per un attimo; Mamoru aveva lo sguardo un po' scocciato mentre Furu sembrava davvero cadere dalle nuvole, con gli occhi color nocciola che scrutavano l'amico.

« No è che tu in amore sei un po' una frana eh. »

« Infatti sto chiedendo a te. Dicevo, questo mio amico ha questo problema, dunque, sta con una da poco e non vorrebbe correre troppo solo che quando la vede la fantasia gli fa brutti scherzi. L'altra notte, mi ha detto sempre questo mio amico, l'ha sognata con un grembiulino da Maid, la cuffietta in testa e priva di altri abiti che gli dava il bentornato a casa e gli diceva cose carine. Che consiglio posso dargli? »

« Non so. Forse deve provare a parlargliene. Io devo parlarne con Mako chan. Mi ha messo ad un metro di distanza perchè dice che se gli sto vicino mi salta addosso. »

« Parlate di queste cose? »

« Certo! Mamo, non stiamo più al liceo eh, diglielo a questo tuo amico. »

Furu si avviò alla cassa, con il sorrisetto sulle labbra e le foglie giuste nel cestino.

 

La torta al limone prendeva forma e con essa i sentimenti dei due ragazzi.

Makoto era convinta che quella torta fosse qualcosa di più di un semplice dolce da pranzo e farcendola con crema al limone e pepite di cioccolato, la timidezza e la forza di Taiki si fondevano in quel dolce così speciale.

Aveva assaggiato la crema e per un attimo aveva avvertito l'unione perfetta di quei due innamorati, il giusto equilibrio tra timidezza e forza, sogno e realtà.

Usagi entrò in laboratorio ed annusò l'aria, sorridendo all'amica.

« Ultimamente i dolci ti vengono meglio. Stai bene con Furu, vero? »

« Io non mi sarei mai aspettata una situazione del genere. Stare con lui è genuino. È dolce e calma il mio istinto un po' troppo evidente. Mi fa stare bene e per la prima volta non mi ricorda nessuno dei vecchi ragazzi che mi piacevano. »

« Io invece non capisco cosa succeda tra me e Mamo chan. »

« Che succede? Siete così carini insieme! »

« Si ma non so perchè a volte mi guarda e poi subito si allontana come se avesse paura di me. Devo trovare il modo di fargli capire che mi piace stare con lui. »

« Invitalo a cena, no? »

« Eh? Noi due a casa da soli? »

« Usa, ma non siete mai rimasti da soli? »

« Mh... no. »

« Usciti? »

« No... »

« Cena? »

« No... »

« Ma scusami, come fai a stare con lui se non avete momenti per voi? Senti, ti guarda come se fossi il suo dolce preferito, lui ti vuole! Organizza presto una cenetta da te, magari cucina tu. »

« I piatti precotti! »

« Se proprio non riesci a fare di meglio... »

Usagi fece una linguaccia a Makoto ed assaggiò la crema, rubandola dalla pentola con il dito come una bambina, tornando al bancone quando il campanellino annunciò un nuovo cliente nel locale.

La figura del moro dal lungo codino si presentava nuovamente davanti ad Usagi che da parte sua guardava quel ragazzo con un disprezzo celato da un falso sorriso.

« Seiya... »

« Ciao Usagi. Senti sono passato a prendere dei dolci. »

« Ah va bene. Perfetto. Che ti serve? »

Usagi era un po' titubante verso quel ragazzo, tuttavia prese il vassoio ed attese le istruzioni di quel particolare cliente.

« Come le vuoi? »

« Mh quattro alla crema, due all'arancia, poi mi servivano due dorayaki alla marmellata rossa e circa venti cioccolatini farciti misti. »

« Bene. »

Usagi, mostrandosi professionale, iniziò a riempire quel vassoio e mise tutti i cioccolatini in un sacchetto mentre Makoto nel laboratorio non si accorgeva di quel cliente.

Stranamente erano solo loro due.

« Che puzza di limone. »

« Stiamo preparando una torta per Ami. »

« Ah. Oggi Taiki conoscerà il padre. Yaten dice che per la fine dell'anno vanno a vivere insieme. »

« Farò loro i miei auguri. Tieni. »

Usagi diede prima il vassoio coperto e decorato al ragazzo, poi passò il sacchetto chiuso con dei nastri di carta colorati; Seiya afferrò entrambi gli oggetti tuttavia fece cadere il sacchetto a terra e subito mise l'indice della mano destra in bocca.

« Mi sono tagliato » borbottò succhiando il sangue dal dito e subito Usagi afferrò sotto il bancone la valigetta del pronto soccorso e raggiunse il ragazzo.

« Aspetta. Ti metto un cerotto e ti rifaccio il sacchetto. »

Seiya scosse il capo e tolse il dito dalla bocca.

Con grande stupore di Usagi, nessun taglio deturpava quella pelle e caduta nella piccola trappola di quel ragazzo, si ritrovò una mano sul fianco e l'altra che le teneva un polso.

« Ciao Usagi. »

« Lasciami... »

C'era quasi l'odio negli occhi della bionda mentre l'odore di limone avvolgeva quella sala che, all'insaputa di Makoto era lo scenario di una scena imperdonabile.

« Usagi, tu sarai mia. Arriverà il giorno in cui non potrai fare a meno di me. Accettami finchè ti cerco. »

Seiya sussurrava con rabbia quelle parole mentre Usagi a tratti tremava.

« Se non mi lasci chiamo Makoto. »

« Ah la tua amichetta. Usagi tu sarai mia, è inutile che ti difendi usando lei o fingendo con quel damerino. Sono anni che mi rifiuti ma adesso sono stufo. Ho deciso che ti avrò. »

« Io non provo niente per te. Non puoi obbligarmi. »

« Mi amerai, te lo prometto. »

Seiya si abbassò e tentò di sfiorare le labbra di Usagi, la quale accortasi di quel gesto, spostò la testa per sfuggire a quelle labbra che la colpirono all'angolo della bocca.

Seiya mollò la presa dopo quel gesto e lasciando dei soldi su un tavolo, afferrò nuovamente i suoi pacchetti ed uscì dal locale con un sorrisetto divertito sul volto.

Usagi tremava e non riusciva a dire nulla.

Aveva il cuore terrorizzato e gli occhi lucidi così andò a sistemare i soldi e cercando la voce migliore del suo momentaneo repertorio, richiamò l'attenzione di Makoto.

« Mako chan, scusami io torno a casa, non mi sento proprio bene. Perdonami, davvero. Salutami Ami e Taiki e dì a Mamo chan che mi faccio sentire io. »

Makoto uscì subito dal laboratorio e notò lo sguardo lucido di Usagi.

« Cos'è successo? »

« Scusa, non sto bene. »

Senza neanche dire altro, Usagi abbandonò quel locale prima del rientro di Mamoru e Furu.

Non sapeva come sarebbe andato il resto della giornata, non sapeva se Ami e Taiki avrebbero gradito la torta, non sapeva se Mako avrebbe baciato ancora Furu e non sapeva cosa avrebbe pensato Mamoru.

Il suo Mamoru.

In quel momento non aveva voglia di quella fantastica crema al limone con pepite di cioccolato, perchè lei non era propriamente timida ma in quel momento era insicura; voleva il suo dolce preferito, quell'abbraccio che solo Mamoru sapeva darle.

Lo voleva.

Desiderava quell'uomo contro di se, cercava nei volti altrui mentre tornava a casa, lo sguardo di Mamoru senza trovarlo.

Le lacrime scendevano lungo le gote arrossate, le mani stropicciavano gli occhi ed infilando la chiave nella serratura, aprì la porta di casa e richiudendola facendola sbattere, si andò a sdraiare sul letto.

Non voleva amare Seiya, non lo avrebbe mai voluto nella sua vita; quello sguardo arrogante, quegli occhi meschini, quei modi prepotenti, tutto di lui era sbagliato a suo avviso.

Nella sua vita, aveva scoperto da poco, voleva solo Mamoru e sperava in cuor suo che lui la trovasse nel cantuccio di casa sua, nascosta tra le coperte, immersa nella panna alla ricerca della crema nascosta in quel pan di spagna che al momento non trovava.

Il suo desiderio, al momento, era nascosto in un Dolce al gusto migliore del mondo: l'amore.








Olè! Molte di voi sapranno che questo capitolo è stato un parto plurigemellare, che non mi piace com'è venuto fuori e che lo trovo privo di sentimento ma io ho provato comunque a pubblicarlo.
Verrò odiata, lo so, ma sentivo il bisogno di dare una nota in più a questa storia anche perchè non voglio causare troppi danni al locale, insomma, il danno peggiore è Seiya e sarà il nemico di questa storia.
Usagi adesso ha subito questo affronto ed in cuor suo cerca solo quella persona che al momento la fa stare bene: Mamoru.
Questo capitolo non è stato molto dolce ma ho voluto introdurre anche Ami e Taiki, un pò perchè mi piacciono come stanno insieme e poi più in là magari avranno il loro piccolo ruolo.
Spero che a voi sia piaciuto comunque, a me no XD
Fatemi sapere cosa ne pensate ed ovviamente siate sincere, so bene che dopo quei capitoli smielati che ho scritto, questo rompe l'atmosfera, spero tuttavia di avervi regalato qualche sorriso con certi dialoghi...
Insomma, attendo le vostre parole!

Un bacione a tutte voi!


Kate

 

   
 
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