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Autore: NEPTUNE 87    19/02/2006    4 recensioni
Quando un periodo di vacanza può far nascere un'amore. Scusate per il disguido ora la fan friction si vede
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA GITA A VENEZIA




"Si è addormentata?" "Sì, in fondo oggi è stata una giornata movimentata e si è stancata molto. Non capita tutti i giorni di festeggiare il primo compleanno!". "Già, la nostra Kaori ha già compiuto un anno, certo che il tempo è volato!"
E già, erano passati ben nove anni da quando lei aveva capito di amarlo. "Amore, io vado non posso lasciarli soli" " D'accordo, ma pensi di rientrare presto, vero?" "Affermativo!!". E detto questo lui uscì.
"E pensare che all'inizio quella sua fissazione per la roba e il linguaggio militare mi dava fastidio!", pensò Kaname mentre sistemava la piccola Kaori nel lettino. "Certo è proprio vero, il tempo è volato da quando mi sono accorta di amarlo e quante cose sono successe dopo."............



Era passata quasi una settimana da quando Sosuke aveva battuto Gaul e l'aveva portata in quella bellissima spiaggetta per pescare, solo loro due da soli. La cosa che non riusciva a capire era perchè non riusciva a dimenticare le parole che le aveva detto: .
Decise di non pensarci troppo, dopo qualche giorno le sarebbe passata sicuramente, in fondo era sempre così ogni qual volta che qualcuno le rivolgeva delle parole gentili ci pensava per qualche giorno poi le passava.
Trascorrevano i giorni, ma non riusciva a dimenticare le parole di Sosuke, anzi ogni giorno a scuola cercava di mettersi in evidenza, cercava di incrociare il suo sguardo con quello di lui, cercava disperatamente un suo sorriso, tutto questo le risultava strano, non si era mai comportata così!! Ma la cosa davvero strana era quello che provava ogni volta che lo vedeva, invece di provare la solita insofferenza nei suoi confronti, sentiva nello stomaco come una morsa che gli si stringeva quasi a soffocarle il respiro.
La causa di tutte queste senzazioni, la attribuì al fatto di essere stressata, in fondo una ragazza di sedici anni che vive da sola e studia potrà avere un momento di stress!
Tutto però cambiò quandò arrivò la notizia della gita scolastica: si sarebbe tenuta a Venezia!! "Finalmente, un momento per riposarmi e per scrollarmi di dosso tutto questo stress, e poi Venezia è una città che adoro, quindi voglio vivere questa gita fino in fondo"
Il giorno tanto agognato della partenza arrivò, e tutti si ritrovarono all'areoporto. Sosuke, come suo solito sorvegliava Kaname, ma non piantonandola, anzi questa volta le stava a debita distanza e aveva preferito arrivare in areoporto da solo senza aspettarla. Non riusciva a capire il suo comportamento negli ultimi tempi, aveva paura che fosse ancora arrabbiata con lui per avergli rovinato le vacanze, perchè quando c'era lui, lei non parlava più, e qualunque sforzo lui facesse per instaurare un discorso, non gli riusciva di avere come risposta che un monosillabo. Eppure lui avrebbe potuto parlare con lei per ore, solo per starle vicino e vedere quello splendido sorriso che le illuminava il viso e che lo faceva sentire l'uomo più felice del mondo, solo per il fatto che quel sorriso era rivolto a lui.
Kaname non riusciva a capire perchè Sosuke non la avesse aspettata, questo la metteva in agitazione, la faceva sentire come un pulcino solo, senza la madre che lo protegge. Lo stava cercando disperatamente per tutto l'areoporto, finchè il suo sguardo non incrociò quello di lui. Finalmente lo aveva trovato, si sentiva più sollevata, ora poteva smetere di cercarlo e di fissarlo, eppure non riusciva a toglierli gli occhi di dosso. Lui se ne accorse e la salutò con un cenno del capo al quale lei rispose timidamente arrossendo.
"Secondo me tu gli piaci!" Una voce alle sue spalle aveva parlato, Kaname si girò e vide la sua migliore amica che le sorrideva. "Come hai detto, scusa?" disse Kaname. "Dicevo che secondo me tu gli piaci, non vedi come ti guarda, quello sguardo è carico d'amore per te" "Ma dai non dire sciocchezze, non penso che a lui possa piacere una come me, e non credo neanche che lui possa mai innamorarsi di qualcuna" rispose Kaname alla frase dell'amica. "Io non credo, anzi oltre a quello che ti ho appena detto, sono convinta che a te piaccia Sosuke, non è forse vero?" "Io, innamorata di uno come quello, ma per chi mi hai presa?" "Sarà, comunque io aspetto l'evolversi dei fatti e poi se sarà necessario mi rimangerò quello che ho detto".

"Forza ragazzi è ora di salire sull'aereo, non avete sentito che hanno chiamato il nostro volo?" intervenne la professoressa, che interruppe il discorso tra le due ragazze.
Appena saliti i ragazzi si sistemarono nei posti assegnati e Sosuke capitò proprio nel posto di fronte a Kaname. Mentre Kaname stava sistemando il suo cappotto e il bagaglio a mano nell'apposito vano Sosuke disse:"Spero che questa gita possa compensare le nostre vacanze estive che non abbiamo potuto passare insieme!" Kaname si voltò di scatto, quella voce era di Sosuke, non si era accorta che sedeva di fronte a lei! "Già, forse" rispose timidamente e si mise a sedere.
Il viaggio era lungo e dopo qualche ora quasi tutti si erano addormentati, quasi tutti, sì perchè Kaname non ci riusciva, continuavano a tornargli in mente le parole che gli aveva appena detto Sosuke e quelle della sua amica. "Chissà se Kyouko ha detto la verità, chissà se Sosuke è innamorato di me, comunque una cosa è certa a me non piace per niente uno come quello, un uomo che si crede sempre in guerra e fissato di roba militare. Però devo ammettere che quando vuole sa essere dolce e simpatico, in fondo i momenti più belli degli ultimi anni lì ho vissuti con lui, forse ero in pericolo di vita e mi trovavo in una base militare, però ero tranquilla perchè sapevo che la mia "assicurazione sulla vita" era lì e mi avrebbe protetto, ma questo non basta a dire che una persona mi piaccia..... Tanto lui mi proteggerà ancora per poco tempo, poi partirà per un'altra missione e se ne andrà via da me....per sempre!" Questo pensiero rattristò molto Kaname, e una lacrima le rigò il viso. Si girò verso Sosuke e lo guardò, stava dormendo. "Però è proprio carino il mio angelo custode!" e un brivido le percorse tutta la schiena.Un pensiero chiaro le squarciò la mente come un fulmine a ciel sereno! "Io...io sono innamorata di Sosuke!"
Il viaggio continuava tranquillamente e tutti si divertivano come potevano, tranne Kaname, continuava a ripensare a ciò che aveva appena realizzato, e questo la sconvolgeva. "Che c'è hai qualche problema, ti vedo così pensierosa!" la voce di Kyouko distolse Kaname dai suoi pensieri. "Eh?... No, no va tutto bene ero solo sovrappensiero. Allora ti stai divertendo? Io non vedo l'ora di arrivare!" "Anch'io, però questo viaggio è davvero troppo lungo mi stà sfinendo" Rispose l'amica per niente convinta dalle parole di Kaname, era sicura che ci fosse qualcosa che non andasse, di solito Kaname era sempre quella che animava tutto il viaggio di andata!

L'arrivo a Venezia fu per i ragazzi motivo di grande eccitazione, perchè la maggior parte di loro, a parte qualche rara eccezione, non aveva mai lasciato il paese natale, figurarsi arrivare fino a Venezia!
La visita panoramica con il pullman per il centro di Venezia distolse per qualche ora la tristezza dagli occhi di Kaname. Come era strano vedere i cartelloni pubblicitari in una lingua diversa dalla tua! E come era bella la città, piena di storia antica! Durante la visita qualcuno aveva addirittura contato quante fossero le farmacie lungo una strada, ce ne erano molte di più che nella loro città!
Quando l'autista annunciò che si era in prossimità dell'albergo, molti dei ragazzi cominciarono a tirare a indovinare se il palazzo più cadente fosse il loro hotel.
Finalmente arrivarono all'albergo, ci si poteva finalmente riposare!
Le brutte notizie però non tardarono ad arrivare ed infatti appena arrivati in hotel, la professoressa annunciò che le ragazze avrebbero dormito in quello stabile, mentre i ragazzi sarebbero andati in un altro albergo, due traverse più avanti.
La notizia fu per Kaname come una doccia fredda "Così non potrò vederlo tutti i giorni, proprio adesso che ho più bisogno di lui!"pensò la ragazza, mentre l'insegnante spiegava che si sarebbero incontrati nella hall alle 8 per poi andare a cena tutti insieme, nel ristorante poco distante dall'albergo.
Kaname con uno sguardo sconsolato cominciò a salire le scale portandosi faticosamente dietro la valigia. "Cosa c'è? Sei triste perchè non potrai vedere tutti i giorni il tuo Sosuke?" Kyouko aveva colpito nel segno, ma Kaname non voleva darlo a vedere, così senza nemmeno girarsi verso l'amica, rispose freddamente, per quanto questo le riuscisse:"Ma cosa stai dicendo! Anzi sono molto contenta, così non dovrò vedermelo sempre appiccicato dovunque io vada!" Le parole che aveva appena pronunciato Kaname, la fecero sentire strana, come se avesse tradito se stessa con quelle parole, in fondo non era quello che voleva. Cercò di non pensarci e continuò a trascinare la valigia lungo le scale dell'albergo.

La professoressa lasciò ai ragazzi un ora di tempo per svagarsi subito dopo la cena a patto che non si muovessero dal giardinetto antistante il ristorante. Molti ragazzi cominciarono a giocare con dei sassi come fossero dei palloni, mentre le ragazze ne approfittarono per chiamare i familiari e rassicurarli che tutto andava bene.
Kaname era appoggiata ad una cabina telefonica quando Sosuke le si avvicinò. "Ciao, come va? Spero tu non sia stanca, anche se ho notato che non hai mai dormito durante il volo. Allora ti piace questa città?" Kaname con la salivazione azzerata, rispose:"No, non sono affatto stanca, l'idea di stare qui mi elettrizza e questo mi fa sentire piena di energie. Questa città non è bella, ma molto di più qui si respira un'atmosfera magica, quasi eterea. Sai, ho sempre sognato di venire qui con la persona che amo , forse ti sembrerà stupido, ma questo è il mio più grande sogno".
"Non lo trovo affatto stupido come sogno, anzi mi piacerebbe molto che tu lo coronassi con me" pensò Sosuke, ma quello che uscì dalle sue labbra fu un semplice:" Speriamo che tu lo realizzi presto il tuo sogno Kaname, te lo auguro vivamente" "Ma io lo voglio realizzarlo con te! Non vorrei condividerlo con nessun altro. Tu sei la persona che io amo"pensò Kaname dopo aver ascoltato la risposta di Sosuke, ma rispose timidamente:"Grazie, lo spero anch'io".

"Forza ragazzi è ora di tornare in albergo, le ragazze con me, mentre i ragazzi andranno con il professore". Le parole dell'insegnante spezzarono quel momento magico che si era creato tra i due, nessuno di loro voleva lasciare l'altro. Fu Kaname a fare il primo passo:"Bè, allora ciao, devo andare" "Ciao a domani" rispose Sosuke. I due si guardarono negli occhi per un lungo interminabile istante. Kaname non aveva mai notato quanto fossero puri e profondi gli occhi di Sosuke, mentre lui ogni volta che guardava negli occhi di lei, un brivido freddo gli percorreva la schiena e non poteva fare a meno di notare quanta innocenza c'era in quegli occhi. I due si lasciarono ma con la consapevolezza di quanto l'altro fosse importante per sè.

"Allora che vi siete detti?" chiese Kyouko, non appena tornarono in camera. "A cosa ti stai riferendo?" "Non fare l'ingenua, ho visto benissimo come stavate parlando fitto, fitto tu e Sosuke, eravate come estraniati dal mondo...allora lui si è dichiarato?" "Ma cosa stai dicendo Kyouko, stavamo parlando solo del più e del meno, e poi cosa ti ha fatto pensare che lui si possa essere dichiarato?" "Dal modo in cui ti ha guardata quando siamo andati via, aveva uno sguardo di uno che attende una risposta, e che spera con tutto il cuore che si affermativa. E poi ho notato che anche tu lo guardavi con occhi adoranti, non è forse vero? Non mentire, a te piace Sosuke, vero?". Kaname, che ormai non riusciva più a trattenere la tristezza per averlo lasciato, cominciò a piangere tra le braccia dell'amica. "E' vero lui mi piace da impazzire, non lo avevo mai notato, sei stata tu che mi hai insinuato questo dubbio, che poi è diventata una certezza. Non ce la faccio, non riesco più a essere naturale, mi viene difficile anche parlarci e quando lo lascio andare via, un nodo mi si stringe in gola e faccio fatica a trattenermi dal piangere, perchè non sò se il giorno dopo lo rivedrò e poi sono convinta che un giorno o l'altro lui se ne andrà, se ne andrà per sempre da me" disse Kaname tra le lacrime. Ormai aveva abbattuto tutte le difese che aveva creato, per difendere quel sentimento che fino a qualche giorno prima aveva chiamato stress. Kyouko la vide così fragile che faticava a riconoscere in quella ragazza disperata la sua amica, sempre forte e determinata. "Non ti preoccupare, lui non se ne andrà mai da te, te lo assicuro, ti ama troppo per lasciarti andare. L'unica cosa che devi fare adesso è prendere il coraggio a due mani e affrontarlo, confessandogli ciò che provi per lui" Kaname si asciugò le lacrime e riflettè su quello che gli aveva appena detto l'amica. "Dichiarare a Sosuke il mio amore? Ma sei matta! Io non ce la farò mai! Mi vergogno troppo, e se poi lui mi rifiutasse?" "Di questo non ti preoccupare, lui ti ama. Però se non riesci a dirglielo in faccia, dobbiamo creare una situazione che spinga tutti e due a dichiararsi"
"E cosa potremmo fare?" chiese Kaname tra il preoccupato ed il felice. "Bè" disse l'amica "Domani prenderemo sicuramente il vaporetto, tu ti siederai vicino a lui e.. e poi da cosa nasce cosa si vedrà! Che ne dici?" "D'accordo, ma se non ci riesco? Che figura ci faccio?" "Non ti preoccupare, se la situazione che si viene a creare è favorevole, vedrai che le cose avverranno naturali" "Mi fido di te, sono sicura che non mi diresti mai una bugia, sei o non sei la mia migliore amica?" "E' vero, ma ora andiamo a dormire, che domani devi essere in forma per dichiararti" disse Kyouko facendo l'occhiolino a Kaname. Kaname si mise a ridere e si sentì come libera da un peso e più sicura di se stessa, le parole dell'amica l'avevano molto confortata.
Il giorno seguente la classe aveva come programma la visita guidata a Piazza San Marco. "Bene" pensò Kaname"andremo in vaporetto, così avrò l'occasione di parlargli!"
"Allora ragazzi dobbiamo scendere tra cinque fermate, mi raccomando state attenti e controllate ad ogni fermata dove vi trovate". Quando il traghetto arrivò, Kaname salì insieme a Sosuke sul vaporetto. Decise di rimanere all'interno, che era quasi vuoto e molti posti erano liberi, a dispetto dell'esterno che era stato occupato dai suoi compagni di classe. Sosuke si sedette su una panca e Kaname decise che sarebbe stato meglio aspettare la fermata successiva per sedersi accanto a lui. Il vaporetto si fermò e Kaname spintonata dall'amica si accomodò vicino al sergente. "Tu per caso riesci a vedere quante fermate mancano? Per me sono contro luce!" disse Kaname così per rompere il ghiaccio. "Sì, dunque..... una, due..... ne mancano quattro, rilassati pure, il viaggio è ancora lungo" "Ok, allora mi avvisi tu quando arriviamo?" "D'accordo, ma sei sicura che io ti chiamerò in tempo, e se per dispetto ti lasciassi sul vaporetto, oppure ti facessi scendere una fermata prima?" disse Sosuke con aria di sfida, ma con un pizzico di tenerezza, gli piaceva stuzzicare la sua Kaname. "Non te lo perdonerei mai, ti raggiungerei e ti farei a pezzi, sai che sono capace di queste cose" disse lei avendo perfettamente capito il suo gioco. I due si misero a ridere e subito dopo calò un silenzio imbarazzante tra i due. Kaname facendosi coraggio, sbadigliò e facendo finta di sentirsi stanca si appoggiò sulla sua spalla, poi come se si accorgesse solo in quel momento cosa avesse fatto, chiese scusa a Sosuke e gli chiese se poteva appoggiarsi, perchè la notte prima non aveva dormito e adesso era molto stanca. Lui alquanto imbarazzato, ma anche contento acettò. Passarono alcuni minuti e nessuno dei due osava proferire parole finchè ad un certo punto Kaname disse:"Sai, credo che non ti ringarzierò mai abbastanza per avermi protetto in tutti questi mesi e per quanto hai fatto per me, infondo tu sei stato come un compagno speciale, una persona intima che comprende ogni mio stato d'animo, che conosce ogni mio piccolo segreto. Devo dire che apparte qualche piccola incomprensione, sono stata bene in questi mesi con te e il rapporto che si è venuto a creare tra di noi è molto più profondo di una semplice amicizia." Il momento era arrivato doveva confessargli quello che provava per lui, non ci sarebbe stata occasione migliore, l'interno del vaporetto era semi-vuoto, nessuno li poteva sentire "Sai Sosuke io devo confessarti una cosa, credo di ........."
"Piazza San Marco, stazione di Piazza San Marco!!!"
"Dobbiamo scendere Kaname, siamo arrivati!" "Aspetta Sosuke io devo dirti una cosa...." "me la dirai dopo, non possiamo perderci è troppo pericoloso". Sosuke prese Kaname per il braccio e la trascinò fuori dal vaporetto. "Uffa, perchè non mi ha lasciato finire, non riuscirò più ad avere un coraggio simile, se solo quello stupido mi avesse lasciato terminare la frase!". Sosuke intanto ripensava alle parole di poco prima. Come era cambiata ultimamente Kaname, non avrebbe mai immaginato che lei potesse dire delle cose così dolci nei suoi confronti. Forse in quel momento era arrabbiata perchè non aveva finito il suo discorso, ma Sosuke era troppo imbarazzato da quelle parole, fortunatamente erano arrivati alla fermata a cui dovevano scendere, altrimenti lui preso dall'emozione l'avrebbe sicuramente baciata!.

"Allora glielo hai detto?" Kyouko non stava più nella pelle al pensiero che la sua migliore amica si fosse dichiarata. "Lasciami in pace Kyouko, non è il momento!" Le parole erano fredde e piene di rabbia. "Cosa è successo? Ti ha risposto male, non ha capito le tue parole?" "Magari le avessi pronunciate quelle parole, il problema è che siamo arrivati alla fermata e mentre io gli dicevo che gli dovevo parlare, lui sai cosa mi ha detto? me lo dirai dopo ora dobbiamo scendere! Capisci, non lo sopporto, ora non avrò più la forza di parlargli di nuovo!" "Ma dai! Ha fatto benissimo a dirti così!" "Che fai adesso lo difendi!" "No, non ho detto questo è solo che se foste rimasti sul vaporetto vi sareste persi e questo non sarebbe certo servito ad aiutarvi. Ci saranno altre occasioni, non ti preoccupare e vedrai che il coraggio ti ritornerà, non temere. Ora però andiamo e godiamoci la nostra giornata!" "D'accordo, hai ragione tu, non posso rovinarmi la giornata. Questo è o non è il mio più grande sogno?"

Putroppo di occasioni per dichiararsi non ve ne furono molte, anzi non ve ne furono quasi per niente. Le giornate era stracolme di appuntamenti e visite guidate, corse contro il tempo per finire di mangiare e arrivare all'appuntamento con le insegnanti puntuali, una volta per mangiare avevano aspettato 2 ore!
Però di cose magnifiche ne avevano viste. La prima mattina avevano visitato Piazza San Marco, purtroppo non salendo sul campanile, in quanto c'era troppa fila. A dir la verità un'occasione lì la avevano avuta. Davanti San Marco quando Kaname intenta a dar da mangiare ai piccioni, non si accorse che Sosuke le si era avvicinato. "Come va?" chiese il sergente come per scusarsi di quanto accaduto poco prima. Kaname colta di sorpresa, fece cadere il sacchetto con il mais. " Bene" rispose, cercando di sembrare fredda e ancora arrabbiata con lui. In realtà in quel momento l'unica cosa che riusciva a fare era pensare che lui gli stesse a così poca distanza, e questo le bastava per azzerarle la salivazione e interromperle il respiro. Poi come riscossasi da un sogno disse: "Oh, mi è caduto il sacchetto, vado a comprarne un altro!" e così facendo scappò via, lontano da lui.La seconda sera erano andati a fare una gita sul battello per i canali illuminati e ammirare la città sotto la luce lunare, era stupenda! Il terzo giorno erano andati a Murano, un paesino molto bello sì, un pò meno la visita al mastro vetraio, la guida che li accompagnava aveva spiegato tutto in modo moooolto esauriente, facendo cadere alcuni ragazzi in un sonno profondo! I rimanenti poveri studentii si trascinavano a fatica lungo i corridoi, figurarsi se in quel momento a Kaname sarebbe andato di dichiararsi! Solamente alla fine della visita Kaname riuscì a rimanere da sola con Sosuke, ma solo per qualche istante, giusto il tempo di scambiarsi un saluto e alcune opinioni su ciò che avevano appena visto. La sera decisero di rimanere in albergo, stremati dalla fatica della giornata, e questa fu l'occasione per parlare un pò tra ragazze. Verso circa le 2 di notte Kaname e Kyouko decisero di tornare in stanza. "Bè è stata proprio una bella serata, mi sono divertita molto!" sentenziò la prima. "Già sono proprio contenta, era tanto che non passavo una sera....anzi vista l'ora una nottata così! E poi sono proprio contenta che per un pò tu abbia dimenticato i tuoi pensieri tristi!" "E' vero, per tutta la serata non ci ho pensato, ero troppo presa a ridere e conversare che Sosuke non mi è proprio venuto in mente". Dopo pochi minuti Kaname cominciò a ridere "Che c'è perchè stai ridendo?" "No mi è solo venuto in mente quello che prima ha fatto Kodaci, è stato veramente divertente!" "Sì hai ragione, però adesso dormiamo, domani ci aspetta un'altra giornata lunga e chissà che non sia quella buona per te!" "Speriamo, 'notte!". Le due amiche si addormentarono, ma la notte di Kaname non fu tranquilla, anzi fu tormentata da un incubo: Lei finalmente si era dichiarata, era riuscita ad aprire il suo cuore a Sosuke, e adesso aspettava trepidante la risposta, ma invece di una risposta affermativa, Sosuke comincò a riderle in faccia, una risata cattiva, canzonatoria, come se quello che avesse appena detto fosse stupido. -Ma perchè ridi? E' così buffo quello che ho detto? -No- rispose Sosuke- Mi immagino solo la faccia di Tessa se venisse a saper ciò- -Scusa ma che centra Tessa- -Ma dai non fare la finta tonta lo sai benissimo che Tessa è la mia fidanzata! Come non te lo ricordi? Abbiamo anche fatto la festa a bordo, il giorno che te ne sei andata!-
Non ci poteva credere, lui fidenzato con Tessa, non era possibile, no, no nooooooooooooooooooooooooo!
"Che c'è Kaname, hai fatto un brutto sogno?". La voce di Kyouko destò Kaname da quell'incubo. "Sì, ho fatto un bruttissimo sogno, ho sognato che Sosuke era fidanzato con un'altra ragazza" "Interessante" disse l'amica "Questo è tipico della mentalità delle persone innamorate. Riflettono le loro paure più nascoste nei propri sogni" "Quindi tu dici che ho fatto quel sogno solo perchè ho paura di perderlo?" "Esattamente!" "Eppure era così reale, avevo l'impressione che tutto fosse materiale, che quello che stavo vivendo non fosse solamente un sogno." "Tranquilizzati, credo che non potrà succedere mai, lui, scusa se te lo dico, è un pò imbranato, e trovare una ragazza che gli stà dietro è quasi un miracolo, niente di personale, quindi non preoccuparti" "Sì, ma io conosco una ehm.... ragazza che lo ama" "Lui ci ha mai provato con lei?" "Bè, no anche se in alcuni momenti poteva benissimo approfittarsene!" "Lo vedi che non c'è nulla da temere, lui ti ama e questa è la prova! E adesso dormiamo che domani...anzi che oggi, visto che sono le 4 ci aspetta un'altra giornata durissima" "Ok, d'accordo". Kaname si addormentò, molto più tranquila di prima, ma con il dubbio che forse qualcuna poteva rubarglielo.

Quarto giorno: Burano e Torcello, due piccole frazioni di Venezia. La prima famosa per i suoi pizzi e merletti, la seconda per i suoi scavi archeologici. Le ragazze trovarono molto divertente la gita a Burano, perchè per la prima volta videro i loro compagni di classe circondati dai merletti, una cosa irripetibile!!!!!!La sera si decise di andare a vedere Piazza San Marco illuminata. Uscirono subito dopo la cena, il tempo era nuvoloso, ma appena usciti dal vaporetto, cominciò a piovere molto forte. "Questa è l'occasione giusta!" Kyouko aveva avuto un'idea stupenda. "Ma cosa devo fare per avvicinarlo?" "E' semplice piove, quindi ti si rompe l'ombrello e vai sotto il suo" "Ma il mio ombrello non è rotto!" "Sveglia Kaname, tu lo dai a me io corro avanti e certo lui non viene a indagare se veramente hai l'ombrello rotto!" "Ok, tieni l'ombrello e vattene velocemente non voglio rimanere sotto la pioggia per secoli" "Allora io vado, buona fortuna!" "Grazie".
Kyouko cominciò a correre come una pazza davanti a tutti e Kaname si avvicinò a Sosuke. "Scusa" esordì Kaname "Posso venire sotto il tuo ombrello, il mio si è rotto e mi stò inzuppando d'acqua!" "Certo" rispose Sosuke alquanto stupito che una ragazza così organizzata potesse non aver previsto ciò, ma in fondo era contento di poter stare un pò con lei, non c'erano state molte occasioni per parlarsi. "Andiamo al centro della piazza così possiamo ammirare meglio tutto il panorama?" la voce di Kaname lo distolse dai suoi pensieri. "Certo, credo che sia bellissimo!" "Già, forza andiamo!" Kaname lo prese per un braccio e cominciò a tirarlo fino al centro.
Lo spettacolo era veramente stupendo e creò un'atmosfera magica che convinse Kaname che quello era il momento giusto per dichiararsi. "Sai" intervenne all'improvviso, facendo sobbalzare Sosuke "Ti ricordi che quando eravamo in metro ti volevo dire una cosa importante, vero?" "Certo, dimmi tutto adesso se vuoi!" "Dunque.........quello che volevo dirti............riguardava noi due......... ehm....dunque" era troppo nervosa, non riusciva a formare una frase di senso compiuto, le parole le morivano in gola, era troppo difficile. All'improvviso le venne in mente il sogno della sera precedente e pensò che se non si fosse dichiarata in quel momento sicuramente qualcun'altra glielo avrebbe rubato. "Quindi....cioè......io non sò se tu te ne sei accorto,ma io........." "Piove troppo ragazzi,non possiamo rimanere qui,torniamo in albergo forza! tutti alla stazione del vaporetto!" la proff interruppe il discorso di Kaname. "Ho perso tutto il mio coraggio e adesso che faccio?" pensò Kaname. "Allora cosa mi volevi dire riguardo noi due?" disse Sosuke teneramente. "Niente solo che........." "E' troppo imbarazzante non ce la faccio" pensò Kaname "Niente scusami!" e scappò via sotto la pioggia con le lacrime agli occhi, raggiunse l'amica sotto l'ombrello. Kyouko la guardò e vedendo che stava piangendo capì perfettamente che non era andata come sperava. "Che cosa è andato storto?" chiese l'amica dopo un bel pò, dando a Kaname il tempo di calmarsi. "Stavo per dirglielo quando la proff ci ha interrotto, poi lui mi ha chiesto di continuare, ma non ne ho più avuto il coraggio e sono scappata via." "Dimmi una cosa quando sei con lui e stai per dichiararti a cosa pensi? Pensi che sarai ferita e che non ti voglia oppure pensi che comunque vada tu gli hai dichiarato il tuo amore e che quel sentimento comunque vada non cambierà mai e che questo lo renderà felice?" "Bè ad essere sincera mi rifletto più nella prima ipotesi, perchè?" "E' semplice tu hai paura che lui ti ferisca e quando stai per dichiarargli tutto ti chiudi in te stessa e il sentimento che provi per lui, non viene dettato dal tuo cuore, ma dalla paura che hai, per questo non riesci a dirglielo non è il tuo cuore che parla!" "Dici che è per questo?" "Ne sono sicura, la prossima volta che ti capita un'occasione così, lascia che il tuo cuore si apra ed esprima ciò che veramente sente, senza farsi prendere da inutili paure,ok?" "Ci proverò" "Dai andiamo alla fermata". Le due amiche si avviarono alla banchina senza sapere che il destino avrebbe riservato loro una grande opportunità.
Arrivati di fronte all'albergo, alcuni ragazzi cominciarono a far circolare la voce che dietro il loro stabile c'era un Hard Rock Cafè e che siccome era triste rimanere in camera l'ultima notte, potevano andarci. Ci vollero molte insistenze, ma alla fine i proff cedettero e li portarono al locale.
La serata era magnifica, tutta la classe riusciva a stare insieme, senza inutili pregiudizi e le solite prese in giro. Tutti ballavano e chiacchieravano insieme, era proprio una bella serata. Dopo un pò Kaname decise che era ora di sedersi, ballare per 2 ore di seguito non le faceva più sentire i piedi! Si sedette su uno sgabello vicino al bancone del bar e cominciò a guardare i suoi compagni sulla pista da ballo. L'occhio le cadde su un gruppo di sue compagne che si stavano divertendo da morire, ridevano e ballavvano molto sinuosamente vicino ad un suo compagno, ma chi era, non riusciva a vederlo era nascosto dal grupetto di ragazze. Finalmente una di loro si scostò e vide il ragazzo................................non ci poteva credere era...........Sosuke!!!!
Gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, non riusciva a credere a ciò che aveva appena visto, come poteva fare il cretino con le altre? Alcune calde lacrime cominciarono a rigarle il viso, non poteva farsi vedere in quello stato, non dai suoi compagni e tanto meno da lui, doveva fare qualcosa.... sì, sarebbe tornata in albergo.
Si avvicinò ad alcune poltrone, dove avevano poggiato le borse, prese la sua e cercò di uscire, ma una mano la afferrò. "Dove vai, non puoi andartene la proff lo deve sapere", Kaname si girò di colpo e vide la sua amica che la stava ostacolando. Senza nemmeno accorgersene le rispose:"Lasciami stare non me ne frega niente della proff, che mi tenga chiusa in camera per punizione se lo viene a sapere, ormai non me ne importa più niente di questa gita, è stata tremenda e non vedo l'ora di andarmene!Ti prego lasciami tornare in camera, non voglio più rimanere qui!!!" "Ok, però posso accompaganrti?" "Ancora non l'hai capito?" le gridò in faccia Kaname "Voglio rimanere sola, nessuno può aiutarmi in questo momento, nessuno, io sono sempre stata sola e ci rimarrò per sempre!". Detto questo Kaname si liberò dalla stretta dell'amica e uscì dal locale.
"Ma cosa è successo a Kaname, non l'ho mai vista così sconvolta" pensò Kyouko. Poi improvvisamente ebbe un'illuminazione, forse Sosuke le aveva fatto qualcosa, si girò di colpo verso di lui e lo vide che ballava con alcune sue compagne molto provocanti. "Ecco perchè Kaname è in quello stato, è accecata dalla gelosia!"
Kyouko decise di fare una cosa molto coraggisa, prese Sosuke per un braccio e lo portò fuori dal locale. "Cosa vuoi Kyouko, mi stavo così divertendo!" "Certo" disse lei "Non hai notato che manca qualcuno nella sala?" Sosuke si guardò in torno spaesato, poi capì. "Certo, manca Kaname, perchè me lo dici? Cosa centro io?" "Non lo hai ancora capito? Se ne è andata via perchè era gelosa, non riusciva a guardarti mentre ballavi con quelle quattro gallinelle" "Scusa, ma adesso non sono più libero di ballare con chi mi pare?" "Ma allora sei duro!!! Lei ti ama più di qualsiasi cosa al mondo, e vederti ballare con quelle l'ha fatta soffrire da morire. Quando se ne è andata dal locale stava piangendo". Le parole che Kyouko gli aveva appena detto lo lasciarono di sasso, non poteva crederci: Kaname lo amava, dopo tanto tempo finalmente il suo sogno si era realizzato. L'aveva fatta soffrire, comportandosi in quel modo l'aveva solo fatta soffrire, e pensare che lui ballava con quelle perchè voleva togliersi dalla mente Kaname. Doveva fare qualcosa, doveva raggiungerla e chiarirsi con lei. "Senti kyouko adesso Kaname dov'è?" "E' tornata in albergo" "Grazie, grazie di tutto, ci vediamo". Sosuke la lasciò lì senza darle il tempo di proferir parola, chissà cosa aveva in mente.
Intanto Kaname, dopo aver camminato a lungo per le viuzze della città, era arrivata all'albergo, si fece dare la chiave della stanza e salì in camera. Stava ancora piangendo quando aprì la porta e accese la luce. "Sei un cretino Sosuke, ti odio non voglio vederti mai più!" Kaname era veramente arrabbiata, senza alzare lo sguardo da terra, buttò la borsa sul letto. "Ahi!". Qualcuno aveva parlato, c'era qualcuno nella sua stanza. Alzò lo sguardo e lo vide "Sosuke!" esclamò. Il ragazzo era seduto sul suo letto. "Come..... come hai fatto ad entrare qui?" "Sono entrato dalla finestra, sai l'avete lasciata aperta e così ne ho approfittato". Kaname non poteva crederci il suo Sosuke era nella sua stanza come aveva tante volte sognato, ma quello certo non era il momento di fare sogni sdolcinati, lei era molto arrabbiata con lui. "Cosa ci fai qui" disse in modo freddo e irritato, facendo trasparire però anche un briciolo di felicità. "Sono venuto per chiarire le cose con te" "Che cosa hai da chiarire con me, tu della tua vita puoi fare quello che ti pare, non devi giustificarti con nessuno, per me puoi ballare con chi ti pare" "E chi ti ha detto che ero venuto a parlare di questo? Sei forse gelosa perchè io ballo con altre ragazze?". Kaname si morse la lingua, si era scoperta troppo Sosuke aveva capito i sentimenti che provava nei suoi confronti . "Senti" disse improvvisamente Sosuke " Devo dirti una cosa importantissima, ti prego non interrompermi. E' da tempo che devo confessarti questo segreto che porto nel cuore da ormai troppo tempo. Dopo che mi avrai ascoltato potrai fare quello che vuoi, buttarmi fuori, odiarmi per tutta la vita, però io devo confessartelo, IO TI AMO CON TUTTO IL MIO CUORE, non riesco più a stare senza di te, ogni momento della mia vita è scandito dai tuoi movimenti, dalle tue parole, dalle tue risate, dai tuoi respiri". Le lacrime cominciarono a scendere copiose sulle guance di Kaname. "Forse, mi reputi un idiota perchè non sono riuscito a dirtelo fino adesso, ma sembrava strano anche a me essere innamorato e confessarlo a me stesso è stato difficilissimo, impensabile dirlo a te. Non sai quante volte ho pensato di prenderti per mano e guardarti negli occhi e dirti queste due semplici parole, ma ogni volta che tentavo un approccio con te determinato a dirti tutto, le parole mi morivano in gola, le gambe mi tremavano e avevo paura. Sì, forse ti sembrerà strano, ma avevo paura, paura di tutto, di perderti, di farti arrabbiare, di essere rifiutato. Ora, però ti chiedo solo una cosa, di parlarmi sinceramente e dirmi ciò che tu provi nei miei confronti, poi se tu non mi vorrai io sparirò per sempre dalla tua vita". Le parole che Sosuke aveva appena pronunciato fecero capire a Kaname quanto lui l'amasse, e che non doveva avere più paura di niente, lui le sarebbe sempre rimasto vicino. "Sosuke anch'io TI AMO, non sai da quanto te lo voglio confessare, ma anch'io avevo paura e non riuscivo ad aprirti il mio cuore, ma ti prego promettimi una cosa, non lasciarmi mai!" "Certo, che non lo farò, sei la cosa più importante Kaname". Lei si avvicinò al letto dove era seduto Sosuke e si accoccolò sulle sue gambe, le loro labbra si unirono in un bacio dolce e delicato, che tutti e due avevano sognato per molto tempo e che finalmente era diventato realtà. I baci che seguirono diventarono più lunghi e passionali. Le mani di Sosuke cominciarono a percorrere la schiena di Kaname, le mani di lei continuarono a stringere le spalle forti e possenti del suo amato.
Sosuke trasportato dalle emozioni, infilò le mani sotto la maglia di Kaname toccando la pelle nuda di lei, il contatto con quelle mani fece rabbrividire la ragazza. Lei cominciò a sbottonare la camicia di lui sfilandogliela, lui la seguì e gli sfilò la maglia. Con mani tremanti Kaname ridisegnò con le dita la corporatura di Sosuke, lui le toccò le spalle nude, portando poi quelle carezze sulla sua vita sottile, finchè arrivato alla gonna non gliela sfilò, lei di rimando gli sbottonò i pantaloni. I due continuarono a baciarsi e si spinsero sul letto.

Intanto le ragazze tornarono in albergo, erano tutte eccitate, sia per la bella serata che avevano passato, sia perchè sapevano che quella notte sarebbero rimaste per tutto il tempo sveglie a chiacchierare. "Kyouko" la chiamò Kodaci "Non vieni in camera mia?" "Sì" gli rispose lei "Voglio solo vedere come stà Kaname" "Ok" le rispose l'altra "Ti aspettiamo in camera". Kyouko era davanti la sua camera, stava per bussare, quandò sentì dei rumori. Si avvicinò alla porta per capire cosa stava succedendo e distinse bene le due voci all'interno e capì all'istante che i due non stavano certo parlando. Kyouko entrò nella camera di Kodaci. "Allora come stà Kaname?" "Tutto a posto, stà molto meglio, adesso stà dormendo", mentì ed un sorriso le si dipinse sulla faccia.

La mattina arrivò in fretta. In camera di Kaname si poteva respirare un'atmosfera d'estasi e di amore, purtroppo però la sveglia rovinò quest'incanto. La prima a svegliarsi fu Kaname, era abituata a sentire quel rumore! Quando aprì gli occhi e si ritrovò abbracciata a Sosuke, ebbe un sussulto, poi si ricordò della notte appena trascorsa e sorrise dolcemente. Lo guardò mentre dormiva, sembrava così indifeso, e pensare invece a come era stato spietato con Gaul! Mentre Kaname era immersa in questi pensieri, Sosuke si svegliò e appena la vide li stampò un dolce bacio sulle labbra. "Buongiorno amore" disse lui "Buongiorno anche a te". Si guardarono negli occhi per alcuni momenti, finchè non sentirono delle voci arrivare dal corridoio. "Oddio, Kyouko stà tornando in camera, se ti trovano qui per noi è finita! Rivestiti ed esci dalla finestra." "Ok, vado, ci vediamo dopo". Il sergente si rivestì in un batter d'occhio, era già al di là del balcone e stava per uscire, quando una mano gli afferrò il colletto della camica. "Anche se devi andare di fretta, un ultimo bacio me lo potresti anche dare!" disse Kaname. "Affermativo, amore mio" rispose lui ed immediatamente i due si unirono in un tenero bacio. "Adesso è meglio che tu vada, ciao". Sosuke saltò giù dal balcone e si ritrovò subito in strada.
Qualche attimo dopo la porta della camera di Kaname si aprì. "Allora come è andata?" Kyouko era appena entrata in camera ed era curiosa da morire. "Come è andata cosa?" chiese Kaname ingenuamente. "Ma come cosa, la tua notte con Sosuke" "Cosa ti fa pensare che io sia stata con Sosuke?" "Il fatto che quando ieri notte stavo per entrare in camera ho sentito benissimo le due voci provenienti dalla camera, e non mi sembrava che steste parlando, dai raccontami tutto di me ti puoi fidare" "Ok".

Intanto Sosuke era tornato all'albergo, come fare per non essere scoperto? Guardò in alto e vide che la finestra della sua camera era aperta. "Meno male" pensò "Così nessuno mi vedrà!". Si arrampicò, non senza fatica, sul balcone ed entrò in camera. Il suo compagno stava ancora dormendo. "Perfetto!" pensò. Aprì il letto tanto per dare la parvenza che avesse dormito ed andò in bagno a fare una doccia. Appena entrò in bagno, si guardò allo specchio, c'era qualcosa di diverso in lui, qualcosa era cambiato. Ripensò alla notte appena trascorsa con Kaname e tutto gli fu chiaro, lui era cambiato grazie a lei, lei lo aveva cambiato.

"Hai visto che alla fine ci sei riuscita a conquistare il tuo Sosuke" Kyouko era ancora elettrizzata dal racconto dell'amica. "Già" rispose lei "Non riesco ancora a crederci!". Kyouko posò lo sguardo sulla sveglia erano......erano le 8:30!!!!! Dovevano fare colazione e anche in fretta, l'appuntamento nella hall era alle 9. Si vestirono velocemente e scesero a fare colazione. Mentre stavano mangiando l'insegnante si affacciò e disse loro:" Avete già portato giù i bagagli tra 5 minuti andiamo!". Quelle parole lasciarono le ragazze di sasso, la colazione era alle 8 e l'appuntamento nella hall era alle 8:45!! "Sì" risposero mentre si strozzavano con le brioches "Sono già sulle scale, le portiamo subito giù". Le due amiche si alzarono di scatto da tavola e salirono le scale di corsa, entrarono in camera e videro che le loro valigie, erano ancora sfatte, gettarono i loro vestiti alla rinfusa nei bagagli e scesero nella hall trascinandosi dietro faticosamente quei pesi.

L'ultima mattinata era dedicata alla visita del campanile di San Marco. I ragazzi si ritrovarono tutti davanti all'entrata delle scale. Sarebbero arrivati in cima e avrebbero ammirato lo splendido panorama che la città offriva. La giornata era quella ideale, il sole splendeva, nonostante la sera prima avesse piovuto tanto, quasi come se quella stella rifletesse lo stato d'animo dei due innamorati. Infatti per Kaname e Sosuke quello era uno splendido giorno, il giorno in cui i loro cuori si erano incontrati e avevano cominciato a battere all'unisono.
Kaname era rimasta incantata, quel panorama le mozzava il fiato. Non riusciva a cedere ai suoi occhi, si sentiva in paradiso, da lassù poteva dominare il mondo! "Alla fine sei riuscita a coronare il tuo sogno!" una voce dietro di lei aveva parlato. La riconobbe era quella di Sosuke. "Hai visto,e ti devo confessare che il mio sogno volevo realizzarlo con te!". Lui si avvicinò a lei e le cinse la vita. "E gli altri cosa penseranno?" chiese Kaname un pò imbarazzata. "Non c'è nessuno, sono scesi tutti. Quassù ci siamo solo noi due". Rassicurata da quelle parole Kaname si appoggiò alla spalla di Sosuke. Lui le baciò il collo. Lei si girò nell'abbraccio del suo amato e gli strinse le braccia al collo. "Ti amo" gli disse, "Ti amo anch'io". I loro sguardi si incontrarono, le loro labbra si stavano avvicinando.... "Ah, ci siete ancora voi due quassù!" la voce della professoressa li interruppe. I due si staccarono immediatamente. "Sì" rispose Kaname "Stavamo ammirando il panorama". Si girò verso Sosuke e gli sorrise, un sorriso dolcissimo che non aveva mai rivolto a nessuno. Lui la guardò e le sorrise, un sorriso tenero e carico d'amore, rivolto solo a lei, alla persona che amava.




"Dormi tranquilla, piccola Kaori". Si allontanò dal lettino della piccola, finalmente poteva riposarsi era stata una giornata durissima, il primo compleanno non se lo ricordava così stressante! Si sedette per alcuni minuti sul divano e si addormentò.
Una chiave fu infilata nella toppa e la porta si aprì. Alcuni passi dentro casa. Kaname si svegliò, conosceva bene quei passi, si stavano avvicinando a lei, fece finta di dormire. Lui la vide, la prese in braccio e cominciò a salire le scale. "Sei bellissima quando dormi." le disse lui." Sei la cosa più preziosa che mi sia capitata in tutta la vita. Tu mi hai cambiato, e mi hai reso l'uomo più felice del mondo." "Lo so" rispose lei "Anche tu mi hai cambiata, ed è per questo che ti amo Sosuke." "Anch'io ti amo Kaname, ti amo più della mia stessa vita".


FINE
Caro diario ti ho mai detto che la vita è strana?
   
 
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