Questa storia è dedicata ad IvanaEfp. ♥

Perché lei è… bè, è panna. Semplicemente. u.u

E poi perché ad Ade piace violento. è.è

Queen’s eyes.

Ho rubato il cuore a molti.

Nelle tenebre ho catturato ogni sguardo, anche il più sfuggente.

Sono stata ammirata, amata, desiderata. Maledetta.

Eppure ho sempre ignorato le loro parole aride, sorda allo scrosciare ininterrotto di quei sogni futili; brillavo troppo, trincerata dietro la mia bellezza irraggiungibile.

Brillavo e basta, smuovendo le maree. Ammiravo il mio riflesso abbacinante scivolare fra le onde, macchia argentea in un oblio indistinto.

Mi bastava essere attorniata da luminosi grappoli di stelle; ero convinta che la Terra fosse soltanto un pezzo di universo sfumato d’azzurro, abitata da anime sciocche ed infinitamente piccole.

Ed io mi divertivo a tormentarle, quelle anime. Sono riuscita a trasformarne alcune in mostri leggendari, dilaniandone l’essenza con algida noncuranza.

Loro piangevano, sotto un sorriso accecante.

Soffrivano, ma io continuavo a splendere; erano semplici schiave, nate per sottostare ai miei ordini.

Le ho ridotte a bramare sangue ad ogni mio comando; le ho annientate fino a farle ripudiare dai loro stessi simili.

Ora sono qui, incastonata in una notte che credevo appartenermi completamente; incastonata in un cielo rigato da nuvole sottili, intimidite dalla mia fulgida luce.

Sono qui, forte di poter governare i destini degli uomini. Ma oggi c’è qualcosa laggiù, qualcosa che è sfuggito al mio controllo, in silenzio. Un dettaglio stonato, capace di distogliermi dalla mia immagine riflessa.

Un urlo. Sofferente, straziante. Uno dei tanti che squarciano la quiete ad ogni plenilunio, cozzando disperato contro le mie risate sprezzanti.

Lo percepisco: è diverso. Non echeggia da solo. A lui s’intrecciano altri sussurri caldi, rassicuranti.

Si mescolano, si confondono, fino ad esplodere in un’unica voce. La sento vibrare nell’aria, forare il cielo terso, rimbalzare fra i pianeti lontani.  E poi mi trafigge, lentamente.

Vacillo, sotto il peso di una forza sorprendente. Tremo, mentre ogni mia certezza si sgretola come cenere al vento.

Perché sotto di me, in piedi contro le porte del vuoto, vedo l’amore palpitare con forza, inondando questa notte intrisa di tormento.

Un amore per un essere diverso, sbagliato. Un amore che non dovrebbe esistere.

Percepisco le stelle farsi sempre più distanti; vedo i contorni della Terra disegnarsi in linee dure, precise. E per la prima volta, capisco di non poter controllare niente.

Per la prima volta, mi accorgo di essere un semplice ammasso di polvere e sabbia. Roccia vuota, brillante di raggi riflessi.

Solevo guardare il mondo con gli di una regina.

Ma in realtà, sono solo un satellite.

Una luna pallida, spenta dalla luce abbagliante di quei cuori che pulsano all’unisono.

…

*Si dissolve*

Questo è il frutto d’infinite elucubrazioni notturne.

Ho voluto raccontare l’amore di Remus e Sirius da un punto di vista un po’… diverso, ecco.

La trovo un po’ troppo zuccherosa, in effetti o . O Spero, comunque, di non aver fatto totalmente schifo ^^”

Alla prossima! :)

Cate.