Cross
Universal - Macnair/Crudelia
(La Carica
dei 101)
Grammatica e
Ortografia: 14,7/15
Walden Macnair si trascinò
fuori dalla cella, maledicendo il
ministro Shacklebolt e i suoi parenti fino alla ventesima generazione.
Dannazione a lui e alle sue idee strampalate! Aveva lasciato mano
libera alla
Granger, quella mocciosa ficcanaso e saccente, e la schizzata si era
messa in
testa di trasformare Azkaban in una prigione modello, con tanto di...
come li
chiamava? Ah, sì: programmi di
recupero.
Tanto per stare allegri, i programmi di recupero
erano in comune con
alcune carceri Babbane,
per abituare i detenuti alla tolleranza. Quel giorno gli toccava fare
volontariato in un canile, vale a dire trascorrere tutto il pomeriggio
tra
esserini pelosi, sbavanti e ringhianti, e Babbani altrettanto ringhianti
(e spesso
altrettanto pelosi, per Merlino:
non
avevano rasoi nel loro mondo?), a lavare ciotole, pulire cacche e
somministrare
vaccini.
Quando il camino di massima sicurezza
di Azkaban lo vomitò
alla sua destinazione, senza che i Babbani presenti facessero una piega
(era
ufficiale, il mondo andava alla rovescia), la responsabile del canile
lo
condusse subito nell’ambulatorio, dove ceste e ceste di
cuccioli attendevano il
vaccino contro la rabbia; normalmente il suo compito sarebbe stato
quello di
tenere le bestiacce mentre la veterinaria affondava con perizia
l’ago della
siringa, ma quel giorno l’inutile Sanguesporco aveva
l’influenza e dunque il
lavoraccio toccava a lui, dato che nella mente contorta dei Babbani un
incarico
all’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Pericolose
equivaleva ad una
laurea in Veterinaria. La responsabile gli mostrò brevemente
come tenere gli
animaletti senza far loro del male e poi lo lasciò solo, in
compagnia di
un’altra detenuta che ostentava il suo stesso stato
d’animo.
Resistendo alla tentazione di finire
i mostriciattoli a
colpi di Avada Kedavra (anche perché non aveva la bacchetta,
che peccato),
Macnair raccolse un delizioso, piccolo cocker dal pelo color miele e
l’aria
mite e innocente e questo lo ringraziò all’istante
piantandogli i dentini
minuscoli nella pelle del pollice. “Odio i
cuccioli!” sbottò furibondo,
lasciando cadere il cagnolino e stringendosi la mano ferita. Con sua
grande
sorpresa, la sua esclamazione ebbe un’eco inaspettata da
parte di una voce ben
diversa dalla propria: si trattava della compagna di sventura, una
strana donna
dai capelli bicolore che vantava una disturbante somiglianza con la non
compianta signora Lestrange.
“Mi associo,
signora...”
“De Mon” si
presentò la donna. Aveva una voce roca, da
fumatrice incallita. “Crudelia De Mon, della casa di moda De
Mon. E lei è...?”
Crudelia De
Mon. Bel
nome da Mangiamorte pensò Macnair. Ad alta voce
disse: “Walden Macnair,
signora. Ex boia del Min... ehm, addetto alla soppressione di animali
pericolosi”.
“Che bel
mestiere” commentò la donna. “Le
detesto, quelle piccole
bestiacce moleste buone solo a fare pellicce. Se potessi le ucciderei
tutte!”
L’istintiva simpatia di
Macnair si era ormai evoluta in
affinità spirituale.
“Comunque...”
proseguì Crudelia, abbassando la voce ed
accostando la testa alla sua con aria da cospiratrice, “lei
è un mago, no? Oh,
mi risparmi quella faccia, le voci girano anche in gattabuia. Dicevo,
se lei è
un mago, perché non sfonda una parete e non ci fa uscire da
qui?”
“Non è facile,
sa, senza bacchetta” rispose acido Macnair.
“Per non parlare degli incantesimi protettivi. Lei,
piuttosto... i vostri
guardiani Babbani mi sembrano molto più
creduloni”. Come tutti i Babbani,
del resto aggiunse in cuor suo.
“Un modo ci
sarebbe” rispose la donna in tono noncurante.
“Programma di condizionamento psicologico. Un dottorino
arrogante dovrebbe
riprogrammare il mio cervello e rendermi una brava cittadina”.
Macnair si grattò un
sopracciglio. “Uhm... e poi la
lascerebbero uscire?”
“Già,
trasformata in un docile agnellino!” sbottò
Crudelia
con disgusto.
“Non
necessariamente!” obiettò il mago, mentre
un’idea
cominciava a farsi strada nella sua mente. “Ha mai sentito
parlare
dell’Occlumanzia? Se è abbastanza brava a
recitare, sarà fuori di qui come
detenuta modello nel giro di pochi mesi... e io con lei,
naturalmente”.
“Dice sul serio?”
chiese Crudelia interessata. “Può
assicurarmi che resterò malvagia come prima?”
Il mago annuì.
“Dovrà esercitarsi ogni sera a chiudere la
mente, ma... in fondo ha molto tempo a disposizione lì
dentro, giusto?”
“Perfetto”
mormorò la donna. “Perfetto. Oh,
un’ultima
cosa... quando saremo fuori, sarebbe in grado di darmi una mano con un
mio...
piccolo progetto?”
“È il minimo che
possa fare” acconsentì Macnair. “Lei
pensi
a farci entrare in quel programma e poi ne riparleremo”.
“Ottimo!”
esclamò Crudelia, fregandosi le mani con un ghigno
che spedì un brivido lungo la schiena dell’ex
Mangiamorte. “Quindici tesorini
pelosi mi stanno aspettando... con molta
ansia”.
Aggiornamento veloce veloce, perché tra un'ora
circa parto
per Pisa e ho già il mal di pancia dall'ansia (se passate da
Piazza dei Miracoli stasera, sono quella che
tiene la corda e sposta il cannone). Che ne dite di questo OTP? Anime
gemelle, non è vero?
PS: Wow, 50 capitoli!
Settima classificata al Short and Published:
“Quindici
tesorini pelosi mi stanno aspettando... con molta
ansia”.
Frase macabra, alquanto
macabra; ma mi ha colpito, insieme a tutto il resto della fanfiction,
me la immagino, mentre si sfrega le mani, tipo MrBurns.
Immagine meravigliosa,
veramente.
Secondo me hai
dimenticato delle virgole:
... la responsabile del
canile lo condusse subito nell’ambulatorio [qui]* dove ceste
e ceste di
cuccioli...
Aveva una voce roca [qui]* da fumatrice incallita.
...trascorrere tutto il
pomeriggio tra esserini pelosi, sbavanti e ringhianti [qui] e Babbani
altrettanto
ringhianti... So che la virgola prima di “e” non
andrebbe messa, ma qui secondo me ci vuole, c’è
una pausa da sottolineare.
Stile e
Lessico: 9/10
Giusto qualche virgola
mancante, quindi non pienamente scorrevole, ma abbastanza fluida, non
ci sono errori di sintassi -o almeno non mi sembra di averne trovati- e
il lessico descrive a trecentosessantagradi i caratteri dei due
protagonisti.
Ho soltanto
un’osservazione: i pensieri dei personaggi in discorso
diretto.
Probabilmente
dirò scemenze, ma mi hanno sempre insegnato (e tuttora mi
insegnano), che scrivere il pensiero in discorso diretto è
molto sconsigliato, lo si può fare soltanto in via
eccezionale e soltanto se si parla in prima persona.
Quindi, ci sono due
frasi non propriamente corrette:
Crudelia
De Mon. Bel nome da Mangiamorte pensò
Macnair.
Come
tutti i Babbani, del resto aggiunse in cuor suo.
Questo non ti ha tolto
di certo molti punti, ma cerca, la prossima volta, di starci attenta,
perché ciò che bisognerebbe fare è
mostrare e non raccontare, e il dialogo è un metodo fin
troppo comodo di mostrare ciò che si
vuole narrare.
Ovviamente è
un aspetto soggettivo, quindi puoi benissimo obiettare.
Originalità:
10/10
Come faccio a non darti
il massimo del punteggio?
Cavolo se è
originale, Crudelia De Mon, Crudelia De Mon e... Walden
Macnair.
Cavolo.
Chi ci aveva pensato?
Nessuno, sicuramente, anche se questi due personaggi sono pensati per
stare insieme, praticamente, due anime gemelle!
Certo,
l’incontro è un po’ forzato, ma giusto
un pelo.
Niente da dire, se non
complimenti!
Giudizio
personale: 10/10
Mi hai lasciato a bocca
aperta, questo complotto nato in carcere Babbano, Crudelia totalmente
IC (ma si può parlare di IC per Crudelia?) e una chimica
innegabile tra i due.
Per quanto riguarda
Macneir non posso valutare l’IC, perché conosciamo
poco o niente di lui, a parte la sua cattiveria, in quanto Mangiamorte.
Ho adorato il sadismo
di Crudelia (no, non sono pazza), e la chimica che si è
formata tra questi personaggi.
Giuro che, prima di iniziare a
leggere, non mi ricordavo che si trattasse di una Crossover, e poi
è spuntata questa Signora De Mon, in modo totalmente
inaspettato, quindi... Premio Wow, senza dubbio. Complimenti!
Totale:
43,7/45