Fanfic su artisti musicali > Take That
Segui la storia  |       
Autore: marikadreamworld    22/05/2011    0 recensioni
Due ragazzi che hanno sempre vissuto uno accanto all'altra, che non si sono mai parlati, e che non conoscono l'amore. Riusciranno, tra una partita a tennis e l'altra,a capire cos'è l'amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jason Orange
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il concerto fu spettacolare. Io che non avevo mai visto ne un loro live nè un loro dvd non potevo confrontarlo con gli altri show, ma le ragazze mi assicurarono che questo era sicuramente il migliore show di tutti i tempi!
Durante i primi 40 minuti i ragazzi avrebbero cantato Relight My Fire e mi avevano obbligato a cantare la strofa di Lulu. Andai quindi a cambiarmi aiutata dalle ragazze.
Quando mi mostrarono il vestito che avrei dovuto indossare, rimasi shokkata.
Era di pelle nera, aderentissimo, con scollatura alla schiava, con dei tagli sui fianchi e sotto il seno. E soprattutto, era cortissimo. Ero fortunata se mi arrivava sotto il sedere. Inoltre, avrei dovuto indossare degli stivali di pelle altissimi, che mi arrivavano quasi fin sopra il ginocchio.
Mi rifiutai di vestirmi così. Erano per caso matte? Beh, si lo erano.
Ve-“O te lo metti, o te lo metti, fra un po’ arriva il tuo turno!”
Così, conciata il quel modo, cantai Relight My fire con i lads. Fu fantastica anche questa performanca e mi accorsi che Jay mi guardava. Ma Felicia mi confermò poco dopo che non era l’unico.
Mi disse che Robbie, appena mi vide, rimase un po’ spiazzato. Cavolo, mica piacevo a Robbie??
Lo spettacolo proseguì, i ragazzi erano fantastici, così anche le canzoni. Dopo i primi 40 minuti durante i quali i ragazzi cantarono i loro grandi successi degli anni novanta, arrivarono i 40 minuti in cui cantò solo Robbie. Poi i lads in quattro e infine di nuovo tutti insieme.
Quando i lads in quattro stavano per finire e Robbie si stava preparando per rientrare in scena le ragazze mi chiamarono.
F-“Vieni, devi cambiarti!”
M-“Cambiarmi? E per cosa?”
T-“Devi tornare in scena, muoviti!”
Tornammo in camerino dove le ragazze mi fecero indossare un bellissimo abito. Lungo, stretto sotto il seno, con un’ampia scollatura. Era tutto a fiori, con prevalenti i colori rosa e verde. Inoltre Chiara mi ritoccò velocemente il trucco, rendendolo più delicato, eliminando il viola, e mettendo sugli occhi un rosa molto chic.
M-“Cavolo, è fantastico, ma che ci faccio con questo io?”
 
Ve-“Devi cantare Flowerbed con Jay!”
Rimasi shokkata.
 
M-“Io non devo cantare quella canzone!”
F-“Si, invece, muoviti!”
Arrivai dietro le quinte, e mi diedero il microfono.
“La base iniziale sarà più lunga, quando ti diamo l’ok nell’auricolare comincia a cantare!”
Mi disse uno dei microfonisti.
Salii sul palco e fu di nuovo molto emozionante. Non c’era nessuno sul palco insieme a me. Ormai era buio e potevo vedere le luci dei flash dal pubblico. Ero forse più agitata di prima. Avrei cantato con Jay.
 
Sentii la musica partire e quando mi dissero “Ok” nell’auricolare cominciai a cantare. Le luci cominciarono pian piano ad accendersi, dapprima soffermandosi su di me, poi illuminando tutto il palco. Era così emozionante. Dopo le prime note, il nervosismo sembrò svanire… Ma quando finii non sapevo più che fare. Sarei dovuta tornare dietro le quinte?
Nessuno mi diceva che diamine dovevo fare.
Mi sentii toccare il fianco e la voce di Jay risuonò per tutto il Sunderland Stadium.
 
Mi guardava mentre cantava quelle parole.
“Darling please forgive me…”
Era forse un consiglio? Continuò a guardarmi per tutta la performance, sempre fisso sul mio volto.
Volevo capire cosa diamine stava pensando, se quella sera allo studio aveva significato qualcosa per lui, perché l’aveva fatto…
Per tutta la canzone mi guardò dolcemente, mi tenne stretta a se, e quasi mi sembrò di tornare indietro a quelle settimane, a quei mesi, in cui, ora ero sicura, ero stata sua. E forse, col cuore, lo ero ancora.
E io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Era così evidente che mi piaceva da morire?
 
Quando la canzone finì, mi prese per mano ed insieme tornammo dietro le quinte.
Quando fummo dentro, mi lasciò subito la mano e corse a cambiarsi.
Io rimasi li impalata come una scema. Quella canzone, il suo sguardo mi avevano ipnotizzata.
 
A-“Forse muoviti, non puoi stare qui, dai fastidio ai lads!”
Alessia mi riportò alla realtà.
M-“Ehm, si arrivo…”
Guardammo la fine dello spettacolo tutte insieme.
Era stato davvero emozionante. Era il mio primo concerto, in tutto e per tutto, ed averlo vissuto con le mie amiche era stato a dir poco fantastico. Decidemmo che dopo il concerto, saremmo andati a festeggiare in qualche locale.
Mentre i ragazzi erano ancora nei camerini, andai a bussare alla porta di Jason.
J-“Si?”
M-“Emh… Jay, sono io… Marika.. Posso entrare?”
Chissà forse mi avrebbe mandato male.
J-“Entra! Scusa, mi sono appena fatto la doccia!”
Era a torso nudo, ma voglio dire, l’avevo visto nudo per intero, non faceva mica differenza!
M-“No, non ti preoccupare. Senti… Volevo solo dirti…”
J-“Non mi devi ringraziare, sai!”
M-“Eh? Di che parli?”
J-“Di tutto quello che stai vivendo adesso.”
 
Mi sta prendendo in giro? Io sto male e devo pure ringraziarlo??
J-“Infondo, se oggi hai cantato è anche grazie a me. Ho insistito io per farti aprire il concerto, e soprattutto per farti cantare con me Flowerbed…”
 
Oh, parlava di questo. Giusto. Tanto a lui che interessa che preferisco essere felice piuttosto che fare la diva??
Uomini.
M-“Oh, beh, si è vero… Non sapevo fosse stata un’idea tua… Grazie… Davvero…Ma non ero venuta per questo, a dir la verità..”
J-“E perché sei venuta?” Disse scegliendo una maglietta. Ne prese in mano una rossa.
M-“Io dico che va meglio quella blu. Con quei pantaloni, la rossa ci va proprio male!”
J-“Oh… - guardò la maglietta che aveva in mano – Va bene… Dicevi?”
M-“Ah, si.. Ti ho visto, con la ballerina, quando sono scesa dal palco, prima del concerto…”
J-“Senti, non sono affari tuoi, tra noi non è quasi cominciata, anzi non comincerà mai, quindi…”
Quell’indifferenza e quelle parole mi fecero sentire male. Non è quasi cominciata.
Forse per te, avrei voluto gridargli, visto che per me era cominciata eccome, e non era ancora finita.
Non comincerà mai. Questo mi diede ancora una volta la conferma che di me non gli importava un bel niente.
Cercai di riprendere il discorso senza far tremare la voce.
 
M-“No, non sto parlando per me. Tania è una delle mie migliori amiche, e io le voglio bene, molto bene. Quindi non ti azzardare a farla soffrire come hai fatto soffrire me.”
Mi girai e uscii dalla stanza.
Presi un lungo respiro.
Lui insinuava che io fossi gelosa? Beh, ok, lo ero ma mica glielo sarei andata a dire in faccia! Io ho ancora una dignità, cavolo!
R-“Hey, star dell’anno!” Mi baciò sulla guancia.
 
M-“Hey… Sei stato fantastico durante il concerto!”
R-“Grazie, tesoro! Sai della festa stasera, vero?”
M-“Certo…”
Mi aveva chiamato tesoro. Beh, lo aveva già fatto, prima. Ma ripensavo alle parole di Felicia. “Quando sei uscita sul palco Robbie ha sgranato gli occhi, c’è quasi rimasto!”
 
Quasi mi sentivo in imbarazzo adesso.
R-“Bene! Ma… Che ci facevi nella stanza di Jay?”
Gli spiegai l’accaduto, e reagì proprio come me.
M-“Che dici, dovrei dirlo a Tania?”
R-“No… Se vedi che continua a farlo, dille di tenere gli occhi aperti.. In fondo, tra loro due non è successo ancora niente, quindi in un certo senso Jay è libero, anche se si sta conoscendo con Tania. Ah, hai saputo la novità?”
M-“Quale novità?”
Rise sotto i baffi.
R-“Sembra strano, ma tuo fratello si è fatto la ragazza!”
M-“Di che parli?”
R-“Guarda!” Mi indicò la fine del corridoio. C’erano due ragazzi, lei con le spalle contro il muro, il viso di lui vicinissimo a quello della ragazza. Erano Howard e Alessia.
M-“Hai capito Alessia!”
R-“Già… E’ da prima del concerto che si mandano le occhiatine furtive! Durante uno dei cambi d’abito penso sia avvenuto il primo bacio! Non sono romantici?” Mi disse facendo la voce femminile.
M-“Scemo!” Gli diedi una spintarella.
 
Uscimmo fuori dal Sunderland Stadium e mi fece accomodare sul sedile anteriore della sua auto.
R-“Credo che ci andremo da soli, al party… Sai, gli altri si sono già armati di fidanzatine!”
M-“Sono proprio partiti tutti!”
R-“Si... Manchiamo solo noi!”
Mi guardò insistentemente.
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Take That / Vai alla pagina dell'autore: marikadreamworld