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Autore: minimelania    26/05/2011    1 recensioni
Elfric Arthur Philip Louis Wellington-Ingraham, quattordicesimo Duca di Therringham, fratello dell'erede al trono di Inghilterra, è esattamente come ci si aspetta che uno scapolo d'oro sia: bellissimo, mondano, perfetto, riservatissimo, miliardario e soprattutto libero. Ignora il fatto che tra poco sarà Re. E che gli serve maledettamente una moglie per diventarlo.
Wisteria Winnie Merryweather, sua cugina, è esattamente il tipo di cugina che nessuno mai vorrebbe avere. E' bellissima, petulante, testarda. Ma è anche la protagonista indiscussa di qualsiasi ricevimento di Londra. E soprattutto, da quando è nata, sa per certo che lei ed Elfric sono fatti per essere la coppia del secolo.
Millicent Bloom, grassoccia neo-laureata in lettere senza alcuna speranza di carriera, ha appena coronato il suo sogno: è stata assunta come guida turistica nella tenuta in cui abita Elfric. Non sa che c'è un trono che l'aspetta. Basta soltanto chiudere gli occhi e cominciare a credere nei sogni ...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Royal wedding
Quadri royal wedding

 Royal Wedding


Quando la vita ti sorprende, si sa, la miglior cosa è saltare sul primo jet e sparire a razzo per qualche tempo. Magari direzione Barbados, con una bionda taglia Pamela Anderson. Suo fratello l'aveva appena fatto - sorrise Elfric tra sé e sé.
Fino a quel giorno aveva sempre funzionato. Fino da quando, bambini, insieme sgattaiolavano via dalla sorveglianza di tate occhiute per correre a nascondersi o a giocare a rimpiattino nel parco.
Ma adesso Elfric era alle prese con un guaio serio, una sorpresa grossa come un uovo che si poteva anche chiamare tragedia. Se Elfric avesse avuto un briciolo di senso di quel che stava per capitargli addosso, a quell'ora si sarebbe già impiccato. Grazie a Dio non ne aveva per niente: non si passa metà della vita diviso tra campi da golf e massaggi, l'altra metà infognato in localini di Soho senza acquisire il necessario aplomb per sopportare una notizia del genere.
Perché che suo fratello, il giuggiolone, si fosse deciso a quello scherzo, era chiarissimo. Perché invece ora non saltasse fuori a gridare 'Ehi, è uno scherzo! Non dirmi che ci hai creduto sul serio!' era meno chiaro.
Stava davvero per diventare Re? Elfric se lo chiese per la centesima volta mentre salica la scalinata di marmo che conduceva agli appartamenti di sua nonna. Intorno era tutta una selva di parrucche che occhieggiavano sornione dai quadri.
- Che hai da guardare? - domandò a una mummia con una vecchia divisa da ammiraglio e un brigantino su sfondo Galapagos. Il mare, dietro le spalle dell'amico, era incredibilmente agitato.
La guida rossa di velluto, invece, sotto i piedi non faceva alcun rumore.
- Accidenti - Fece Elfric - questi sono davvero guai seri.
Ed era proprio così. Lo capì appena ebbe girato il pomello d'avorio e oro dello studio di sua nonna. Un attimo, e poi un'esplosione di alterigia regale lo investì. Fin da quando era bambino Elfric non sopportava tutto quello sfarzo, cristalli, mobili, decorazioni, intarsi che intasavano lo studio di sua nonna. C'era una foto di lei e Churchill, da un lato, e una nuova, con il presidente Obama.
- Che cavallona, la moglie, eh? - fece cercando di stemperare un po' il clima. Ma sua nonna non era dell'umore. Si alzò appena gli occhi azzurro pallido da sopra una cartella di fogli marchiati ognuno con un pomposo 'Top Secret'.
- Sai cosa sto leggendo, Louis?
Chissà perché, lei non riusciva mai a chiamarlo con il suo primo nome di battesimo. Quello che gli aveva dato sua madre. Lo aveva sempre chiamato Louis, come un antico prozio della sua parte, e probabilmente avrebbe continuato fino al giorno del giudizio.
- No, nonna. Magari tiro a indovinare: X Files? Sono sbarcati gli alieni a Saint James?
Sua nonna lo fulminò.
- Non è il caso che tu faccia dell'ironia. Generalmente non apprezzo questo genere di cose. Ma soprattutto adesso, Louis: ti rendi conto di che scandalo è appena scoppiato?
E senza dire una parola gli girò la cartellina. Era piena zeppa di commenti satirici dei tabloid: i paparazzi si erano scatenati e mezza Londra non faceva altro che parlare della fuga del neo-Re.
- C'era da aspettarselo, nonna. Lui lo aveva detto che non lo voleva fare.
Stavolta sua nonna non si limitò a guardarlo male. Alzò gli occhi, stirò le labbra in una specie di ghigno e poi afferrò il tagliacarte affilato. Giocherellò un istante con la lama per poi mirare con estrema precisione in mezzo alle sopracciglia di Churchill. Il colpo andò a segno. Quando sua nonna era davvero arrabbiata, lo faceva. Avevano dovuto far sistemare il quadro tredici volte dal '52, anno della sua ascesa al trono. Questa sarebbe stata la quattordicesima.
- Elfric, non so se ti rendi conto, ma tuo fratello ha abdicato. In tuo favore, Elfric. Questo significa …
- Che devo saltare sul primo jet e scappare? - Questo Elfric avrebbe tanto voluto dirlo, ma attualmente che gli difettava lo spirito. E anche la saliva, quindi si limitò ad un più conciso deglutire.
- … questo significa - continuò sua nonna - che tra una settimana tu sarai incoronato Re, e che prenderai il suo posto sul trono di Inghilterra, come ti spetta. Si tratterà di una cerimonia sobria, ovviamente, per non destare ulteriore clamore, e tutto sarà fatto tenendo fino all'ultimo la necessaria riservatezza, ma purtroppo il Regno ha bisogno di un Re, e … - qui occhiata eloquente e sospiro - … non rimani altro che tu, mio caro Elfric. Il primo in linea dinastica.
- Questo significa che la settimana prossima devo disdire il campo di Go-Kart? Che peccato, è sempre così difficile trovare posto … va bene. Scusami, nonna, sono serio. Ok. Sarò Re, perfettamente. Incoronato. Dentro l'Abbazia di Westminster. C'è qualcosa che devo fare, qualcosa a cui non hai già pensato?
Sua nonna gli rivolse uno sguardo di compiacimento.
- Ovviamente … niente di niente, caro. Dovrai soltanto trovarti lì e chinare il capo quanto l'Arcivescovo di Canterbury dirà la formula e poi … reggere e governare un Paese per tutto il resto dei tuo giorni, uno scherzo. Niente di cui preoccuparsi, Louis.
Quando sua nonna faceva dell'ironia, era ancora peggio che quando era seria. Elfric sorrise, si alzò. Non voleva restare in quel posto un minuto di più.
- Va bene, nonna - disse dirigendosi verso la porta. Mentre lo faceva pensò bene di estrarre dalla tasca della splendida giacca sportiva che portava il porta sigarette d'argento e smalto che gli aveva regalato chissà chi.
- Se non hai altro da dirmi …
- Risiediti. Non ti ho detto che puoi andare. Non ancora.
Elfric sospirò piano, e tornò indietro.
- Che c'è? - chiese sbuffando un po' di fumo e mettendosi a sedere. Sperò di riuscire a mascherare l'ansia dietro a una bella passata di cafonaggine, ma sua nonna non si lasciò ingannare. Neanche per un istante.
- Elfric, caro. Hai visto che è successo a tuo fratello. Prima ti ho detto che stavo leggendo dei documenti. Bene, questo - e così dicendo prese proprio l'ultimo della cartella e glie lo porse - E' un rapporto dei nostri Servizi Segreti. Hanno raccolto informazioni, Elfric: il mondo ride di noi. E questo è inammissibile. Secondo gli ultimi sondaggi la popolarità della famiglia è al suo minimo storico. Per questo, caro, ho bisogno di qualche piccola rassicurazione prima che tu salga al trono. Capisci: un altro scapolo sciocco e scapestrato potrebbe essere il colpo di grazia.
- Per scapestrato ci possiamo accordare. Posso cercare di non farmi più vedere in giro ubriaco dopo le tre e giuro che chiuderò il periodo delle foto con le mutande in testa. Posso anche smettere di vestirmi stile Hawaii. Ma per quanto riguarda sciocco, non lo so. Non credo di essere in grado di migliorare da quel versante.
- No. E in effetti io pensavo al terzo. Al fatto che sei scapolo, Louis. E a questo proposito …
Schiacciò un bottone sul tecnologico apparecchio telefonico che aveva davanti. Quel cosino aveva un tasto giallo per chiamare direttamente Downing Street. E un altro rosso per la Casa Bianca, a Washington. Elfric, per un istante, sperò che ce ne fosse uno anche per il Padreterno. In quel momento gli avrebbe fatto molto comodo, e invece …
- Wisteria? - garrì invece sua nonna, con tono ciarliero- Ciao, senti … avresti un momento? Sì, lo so che stasera hai quel party dal Duca di Wellington, ma insomma … si tratta del tuo matrimonio.
Dopo di che poi riagganciò la cornetta. Sorrise.
Fu in quell'esatto momento che Elfric, futuro Re d'Inghilterra, ebbe il quadro di quanto vasta era la sua rovina. Anzi, Rovina.

Angolo Autrice 

Ciao a tutti! Vado un po' di fretta, ma la prima cosa che devo fare è dare un grazie mille a tutti quelli (tanti!) che hanno cominciato a seguire questo nuovo parto della mia mente insana ... davvero non mi aspettavo così tante visite :)) Naturalmente, poi, un ringraziamento speciale ai dieci che hanno cominciato a seguire questa storia: *spero di non deludervi* :)) Un ringraziamento ancor più speciale va poi a PIEMME, che ha curato la grafica dell'immagine di apertura ... è davvero bellissima!  e a Sweet Cherry ... spero davvero che l'evoluzione degli eventi continui a intrigarti :))

Scappo, ma non prima di aver rinnovato un BACIONE  a tutti quanti, e a vervi detto che spero tantissimo che

Royal Wedding

continui a piacervi ;)

Vostra Minimelania <3

  
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