Fumetti/Cartoni americani > X-men
Segui la storia  |       
Autore: Duir    24/02/2006    1 recensioni
...può un uomo costringere un suo simile a fargli da schiavo? Indubbiamente si......ma può un uomo costringere un mutante a fargli da schiavo? Indubbiamente no.....e se si trattasse di una donna? ps. volevo dire che non ho mai letto i fumetti e che mi baso su quanto ho appreso dai due film.....perdonate se ogni tanto faccio di testa mia :P
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I due ragazzi rimasero pietrificati per la paura e lo sbigottimento, mentre l’orda canina avanzava inesorabilmente, costringendoli a retrocedere verso il centro dello spiazzo erboso. I sordi brontolii si facevano sempre più vicini, le zampe poderose calpestavano il terreno umido, il respiro famelico si mescolava a quello spasmodico dei due giovani; improvvisamente il più grosso e ben piazzato del branco spiccò un saltò alla gola del ragazzo, deciso a sbranarlo. Bobby incespicò e cadde all’indietro, mentre Rogue terrorizzata non capiva ne vedeva nulla. Si udì un colpo sordo, un tonfo, il rumore di ossa che si spezzavano e un guaito di terrore e poi altri due occhi, molto più grandi, luminosi e terrificanti si spalancarono dinanzi a loro. I due ragazzi videro Logan alle prese con l’ultimo del branco, il più grosso e feroce, ma nel punto in cui erano la luce della luna non era sufficiente a chiarire quanto stava accadendo. Tutto ciò che potevano percepire erano tonfi sordi, guaiti, le urla concitate di Logan ed il sibilo dei suoi artigli d’adamantio, ma di ciò che stava accadendo lì accanto non potevano scorgerne nemmeno un tratto, salvo due fessure gialle scintillanti che saettavano a destra e a sinistra con una velocità straordinaria. Presto i cadaveri dei lupi iniziarono ad ammassarsi attorno a loro e l’odore del sangue a farsi sempre più intenso e penetrante; nella foga della battaglia Logan era stato più volte colpito alle braccia e al corpo, tanto che la canottiera bianca era intrisa di sangue vermiglio. Indebolito, ma non per questo meno efficace Logan continuava imperterrito la sua lotta serrata con la bestia che ora ferita era ancora più feroce e priva di controllo. Una, due, tre volte i suoi affilati artigli squarciarono il ventre della bestia, ma questa sembrava essere indistruttibile. Infine, sotto lo sguardo inorridito di Bobby e Rogue, Logan venne messo alle strette: con un balzo il lupo fu su di lui e già spalancava le fauci per finirlo con un colpo delle sue zanne, quando una velocissima figura nera apparve come dal nulla. Ci fu un sibilo, un colpo secco e poi il lupo giaceva esanime al suolo. Pochi istanti bastarono a generare il confronto tra Nightcrawler e i tre x-men: essi rimasero a fissarsi increduli, scossi e sconcertati o forse rasserenati di non essere del tutto soli, di notte, al buio. Gli occhi scuri di Logan frugarono attoniti la persona che si parava a pochi metri da lui e così fece di rimando lo sconosciuto. I loro sguardi si incrociarono e fu come se qualcosa dicesse ad entrambi di essersi già incontrati, di avere qualcosa in comune. Logan si mosse faticosamente sul suolo umido ed il suo movimento provocò un motto d’esitazione nello straniero, che fece alcuni passi indietro, spaventato. Senza togliergli lo sguardo di dosso, Logan si rimise in piedi e già stava avanzando con tutte le sue più buone intenzioni che Kurt si rimise in posizione d’attacco. Allora Logan alzò la mano destra, in segno di pace, sperando che l’altro potesse capire le sue buone intenzioni. Vendo che il gesto non sortiva l’effetto desiderato decise che era il caso di parlargli…..se solo avesse trovato le parole giuste. Non era mai stato un gran parlatore, tutto quello che comunicava lo faceva il più delle volte in modo brusco e scorbutico e ciò non lo rendeva poi così amichevole alla vista. Trasse un profondo respiro e si decise a parlare. –A-hem…..salve! Io mi chiamo Logan…ecco, non voglio farti del male, voglio ringraziarti per avermi….hem….aiutato….non devi avere paura…..di me-. In cuor suo già stava sentendosi un emerito cretino, come tutte le volte che toccava a lui fare la prima mossa in una presentazione. Nel frattempo erano giunti anche Bobby e Rogue, affannati dalla folle corsa. -Logan! Logan tutto ok?- esclamò Rogue, ma non riuscì a finire la frase poiché la vista dell’essere che stava a pochi metri da loro l’aveva paralizzata dalla sorpresa. Anche Bobby era stato preso dallo sconcerto ed ora collegava le due fessure abbaglianti alla creatura che avevano di fronte: erano i suoi occhi! Due enormi occhi luminosi nella penombra, incastonati in un volto dai tratti demoniaci. Aveva corti capelli scuri, tutti sporchi ed arruffati per la battaglia e l’intero corpo era di un profondo color blu scuro. Anche lui era lacerato da numerose ferite da cui scendeva copioso il sangue. Di rimando, Kurt rispose ai loro volti attoniti, fissando più volte lo sguardo nei loro occhi, specialmente in quelli di Logan; più che mai in quel momento era sicuro di aver già incontrato quello sguardo. Notando Logan in particolare difficoltà nel comunicare col nuovo giunto, Rogue avanzò di qualche metro e la sua voce argentina ruppe il silenzio, esclamando semplicemente un –Grazie!-. Quella parola colpì Kurt al cuore come una freccia: nessuno mai gli aveva detto “grazie”, nessuno di sua spontanea volontà lo aveva avvicinato se non per fargli pesare la sua bruttezza, per ridere di lui, per gettargli addosso verdure andate a male con la frase: -Eccoti la cena sanguisuga!-. Quella parola era pregna di delicate e forti vibrazioni, era……magica! Questi pensieri dipinsero sul suo volto un mezzo sorriso, che presto diventò un’espressione di reciproca gratitudine. Gli occhi di Logan, Bobby e Rogue scintillarono allora di una specie di affetto e un tepore dilagò nei loro cuori poiché avevano capito di aver trovato un nuovo amico. Più sicuro di sé Kurt avanzò di qualche passo mentre Logan gli tendeva una mano in segno di pace. Allora la loro pelle si sfiorò, le emozioni si mescolarono a frasi gioiose ed al sapore gustoso d’un cibo sano e agognato, lacrime di dolore e commozione scorsero al racconto di una vita vissuta nella paura e nell’orrore che ogni giorno fosse l’ultimo. Infine, laddove prima c’era un piccolo campeggio rimanevano solo i ciocchi inceneriti, mentre un jet si levava in alto nella notte stellata.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > X-men / Vai alla pagina dell'autore: Duir