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Autore: Anna Veronica    31/05/2011    1 recensioni
Questa Fan Fiction è il mio primo esperimento, cioè prima di pensare ad un finale o sviluppo alternativo di Utena la mia mente aveva fantasticato su molte altre serie ma questa mi ha preso in una tale maniera che non ho potuto non metterla per iscritto.
Questa FF può essere considerata sia una OOC che una AU, tratta del rapporto tra Wakaba e Saionij. I personaggi sono stati completamente stravolti sia per quanto riguarda l'anime che il manga, la scuola potrebbe apparire simila ma viene privata di tutte le "stanezze" che la Saito ci aveva abituato. Utena è insieme a Touga ma per sapere come si svilupperà la loro storia dovrete attendere un'altra FF...
Buona lettura e siate clementi con i commenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima una volta a settimana, poi due, in tre settimane si incontravano praticamente tutti i giorni, all'inizio non era stato facile, il livello di Saionji era più basso di quanto si fosse aspettata ma nonostante questo riuscì comunque a mettersi al pari con il programma.
Il loro rapporto era migliorato, le battute acide di lui diminuivano a vista d'occhio, evidentemente si era accorto di quanto Wakaba fosse brava e questo gliela faceva rispettare, qualche volta non riusciva a controllare la rabbia che gli veniva quando non riusciva in un esercizio ma lei pazientemetne gli ripeteva tutto il procedimento. Nessuno era mai stato così paziente nei suoi confronti, con Touga era un altro discorso perchè era un ragazzo ma lei era una ragazza che lui aveva sempre visto solo in un modo e cioè per divertimento.
Gli venne l'idea che forse, se fosse riuscito a passare il test di quella settimana avrebbe dovuto ringraziarla ma non sapeva da che parte cominciare, così decise controvoglia di rivolgersi all'unica persona che in quel momento le sarebbe stata d'aiuto e cioè Utena.
- Utena potrei parlarti?- era l'intervallo e la ragazza stava chiaccherando animatamente con Wakaba che rideva a crepapelle, vedendola così Saionji si imbarazzò leggermente anche se non si sapeva spiegare il motivo di quella reazione.
- Vostra signoria ci fa onore della sua presenza.- disse l'altra con tono beffardo.
- Falla finita, è una cosa importante ora vieni con me, per favore.- vedendo che il ragazzo non demordeva Utena lo seguì non prima di strizzare l'occhi all'amica che divenne rossa come un peperone.
I due rimasero a parlare per qualche minuto, Saionji arrivò subito al sodo e chiese, nella più totale sopresa della ragazza, quali fossero le cose che piacevano a Wakaba e cosa le avrebbe fatto piacere ricevere. Utena avrebbe voluto dirgli tutta la verità, ma si limitò a consigliargli i girasoli che erano il fiore preferito dall'amica, anche se scettico Saionji accettò il consiglio.
Il giorno prima del compito nell'aula di scienze Wakaba stava correggendo gli ultimi esercizi di Saionji quando lui le chiese:- Ce l'hai il ragazzo?- a quella domanda la ragazza si irrigidì, il viso le divenne color porpora, deglutendo in modo visibile rispose in modo titubante: - No e tu? - il ragazzo poggiò il viso su una mano e guardò fuori il sole che volgeva al tramonto:- No, ma penso di essermi innamorato.- credendo che fosse una delle sue solite battute Wakaba disse subito: - Fammi indovinare ultimo anno?- ma lo sguardo di Saionji rimase serio e con tono pacato continuò:- No, hai presente l'incidente in cui sono stato coninvolto circa tre settimane fa, bè una ragazza mi ha salvato, aveva degli occhi bellissimi e dei capelli lunghi fino alle spalle, cavolo...- il viso della ragazza era una sfinge, fissava il ragazzo davanti a lei con un'espressione indescrivibile, costui vedendola al quanto stupefatta le chiese: - Per caso la conosci? - e quelle parole furono come il colpo fatale, lo sguardo di Wakaba si fece cupo, le lacrime cominciarono a comparirgli agli angoli degli occhi, ma abbassò velocemente lo sguardo e disse velocemente: - No mi dispiace, comuque sei pronto per domani, il test sarà un gioco da ragazzi.-
- Grazie.- disse lui e si aprì in un sorriso, il primo che lei avesse mai visto, quella fu proprio l'ultima goccia.- Ora devo proprio andare.- e presa il quanderno corse fuori, cercando di coprirsi il viso da cui ormai sgorgavano copiose lacrime.
Il mattino seguente ci fu il famigerato test, Saionji fu uno dei primi a consegnarlo e non perchè come suo solito lo aveva lasciato in bianco ma perchè era riuscito a risolvere tutti i quesiti in tempo record. Sfruttò la pausa pranzo per andare dal fioraio dove prese un bel mazzo di girasoli, pensandoci capì che non poteva esserci fiore più adatto alla personalità di Wakaba anche se ultimamente l'aveva vista un pò giù.
Al club di tennis gli dissero che la ragazza oggi aveva il giorno libero, e così andò direttamente al dormitorio, vedendolo arrivare le ragazze andarono in disibilio, tutte speravano che venisse da loro con quei bellissimi fiori.
Incontrò sulle scale Utena che lo scortò fino alla camera di Wakaba, la quale si stava facendo una doccia ma aveva lasciato la serratura aperta. Saionji entrò e vide che la camera della ragazza era ordinatissima, ma era anche piena di colori, il copriletto lilla, le tende verdino, l'armadio tempestato di foto e ritagli colorati e sopra il letto un poster di un campo di fiori.
Wakaba era sotto la doccia quando sentì qualcuno entrare nella sua stanza, una voce gli arrivò in modo distorto: - Wakaba sono io,Saionji, ti ho riportato il libro che hai dimenticato ieri.- quasi senza pensarci prese l'asciugamano se lo passò velocemente per togliere alla bene e meglio l'acqua e infilò velocemente una canottiera e un paio si short.
Saionji aveva sentito l'acqua chiudersi, vide sulla sedia vicino alla scrivania un'asciugamano, forse se lo era dimenticato, si avvicinò ma notò che era sporco. Fu come un flash, le immagini dell'incendio tornarono a fargli visita con una nitidezza che fino ad allora non conosceva, vide che quel pezzo di stoffa aveva delle bruciature su alcune parti e da quel momento in poi tutto fu chiarissimo. - Scusa, se ti ho fatto aspettare.- la voce di wakaba lo colse alla sprovvista, si voltò e la vide, con i capelli bagnati che le cadevano sulle spalle, gli occhi languidi proprio come quel giorno, quando si accorse di cosa il ragazzo teneva in mano si portò le mani alla bocca, passò una mano sui capelli e quando capì che erano sciolti tentò di correre in bagno.
Ma Saionji gettati a terra i fiori la afferrò per un braccio bloccandola e gli disse:- Allora sei tu?- lo sguardo della ragazza era pieno di amarezza, poi il tono del ragazzo divenne furente: -Perchè non me lo hai detto?- e come se quella frase avesse contenuto tutto il coraggio che fino ad allora Wakaba non era riuscita ad avere, anche se con gli occhi pieni di lacrime alzò il viso e gli disse: - Perchè non mi avevi riconosciuto.- disse abbasando gli occhi verso il pavimento, allora lo sguardo di Saionji da prima sconsolato divenne ancora più duro.
- Perchè non me lo hai detto?- disse stringendola sempre di più.
Ma la ragazza rimase con la bocca semi aperta incapace di proferire nemmeno un suono, sempre più irato il ragazzo cominciò a squoterla e urlando le disse: - è per questo che mi hai aiutato con chimica? Credevi... - ma Wakaba non gli fece finire la frase interrompendolo: - No, non è così e poi sei venuto tu a chiedermi aiuto?- ora anche dagli occhi della ragazza si poteva intravedere amarezza e delusione, ma soprattutto rabbia, con una movimento deciso si liberò dalla morsa del ragazzo e andandogli quasi sotto il naso gli urlò: - Per chi mi hai preso, per una di quelle ragazze con cui te la spassi? Ora per favore esci dalla mia stanza.- e detto questo aprì la porta.
Saionji rimase come pietrificato dalla reazione che quella ragazza, che aveva sempre considerato solare ma senza un briciolo di carattere, aveva avuto con lui e si rese conto che non la conosceva affatto. Poco prima di varcare la soglia si volse ancora una volta all'indietro, per evitare di incrociare i suoi occhi Wakaba aveva rivolto lo sguardo altrove, non voleva che finisse in quel modo e decise che se a qualcuno spettava l'ultima parola quello sarebbe stato lui.
- Una cosa però me la devi dire, come mai mi hai salvato? - il ragazzo si aspettava una risposta veemente come quella di poco prima, ma la ragazza alzò lentamente il viso, gli occhi erano arrossati e pieni di lacrime, nonostante le labbra le tremassero vistosamente riuscì a dire: - Perchè ti amo.- a quelle parole sembrò che il tempo si fosse fermato, rimasero entrambi fermi l'uno davanti all'altro. Poi Saionji le si avvicinò, le passò una mano sul viso, lei non oppose resistenza era come in balia dei suoi movimenti, lentamente il ragazzo le si avvicinò all'orecchio e piano le sussurrò:- Come potrei mai amare una ragazza che finge così spudoratamente e cela la sua vera natura?- e detto questo se ne uscì dalla stanza.
Wakaba rimase ferma ad osservare il ragazzo uscire a passo spedito dalla sua stanza, quella frase era stata come una pugnalata alla schiena, le lacrime continuavano a rigarle il viso e non davano segno di voler smettere.
Un ansia irrefrenabile la prese, corse in bagno per cercare di calmarsi, ma quando si vide allo specchio urlò dalla rabbia, quei capelli lunghi che le ricadevano sul viso, sembrava così diversa, praticamente era irriconoscibile.
L'amore non corrisposto fa schifo... pensò mentre cercava di asciugarsi il viso. Da quel giorno niente sarebbe stato come prima.

  
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