Una magnifica giornata
Life is a road
And I want to
keep going
Love is a river
I wanna keep flowing
Life is a road
Now and forever
Wonderful journey
Le luci dei
riflettori si accesero e Emma capì che quello era il segnale.
Diede una timida occhiata dal muro dove era nascosta e prendendo coraggio si mostrò al
pubblico.
Da sopra la
scalinata, sentì una voce indistinta che sussurrava:-Ma è bellissima-
Cominciò a scendere le scale, sorridendo
ammiccante alla sua sinistra, dove si trovava Stanislav
in un elegante abito rosso che la guardava.
Ma con la coda dell’occhio spiava le
mosse di Daniel: era totalmente entrato nell’ottica di
Harry e la fissava ammaliato.
Quanto avrebbe voluto quel suo perenne
sguardo rivolto veramente a lei!
Lui era bellissimo, i capelli scuri gli
circondavano il volto in un modo così perfetto e armonioso che Emma sentì lo
stomaco contorcersi in una piacevole morsa; indossava un completo nero, da
perfetto damerino: si ricordò il momento in cui lo aveva misurato per la prima
volta, durante la lezione di ballo.
-Oddio,
sembro un pinguino!-
-
Dan, devo ammettere che sei veramente carino!-
Carino?
Carino?!
Era
semplicemente incantevole.
Il
ragazzo si voltò e rimase un attimo interdetto quando
la vide: era avvolta da un vestito rosa di seta, con le maniche di tulle.
Aveva
i capelli raccolti in una coda che cadeva di lato e gli occhi che brillavano di
felicità.
-Emma...sei assolutamente...-
-Un
mostro.-
Daniel
non riuscì nemmeno a ridere. Gli si era seccata la
gola.
-Bellissima.-
La
ragazza arrossì, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, senza dire
nulla.
Quando
raggiunsero la sala da ballo, si guardarono riluttanti vedendo tutti ballare ad
un ritmo lento e piuttosto noioso.
Daniel
ammiccò.
-Mi
concede questo ballo, Miss Watson?-
-Volentieri
Monsieur Radcliffe!-
Si
presero per mano e con le indicazione degli istruttori cominciarono
a ballare. Quando assunsero una buona autonomia, si
staccarono un po’ dal gruppo, ballando e parlando.
-Stai
veramente bene Dan-
-Ti
prego, non prendermi in giro. Sono un tronco nel ballo e questo
abito mi fa ancora più stupido.-
-Questo
non vuol dire niente-
-Cosa?-
Daniel scosse la testa e la guardò dritto negli occhi,
mentre prima si concentrava molto a non pestare i piedi alla partner.
-Puoi esser il peggior ballerino del mondo, avere il vestito più
orribile nonostante quello di Rupert sia veramente
imbarazzante...ma sei tu. E questo basta ad eliminare i difetti
che hai. Lo ricorderai tutte le volte che sarai giù di morale?-
Si accorse troppo tardi di quello che aveva
detto e arrossì furiosamente guardando il pavimento.
Daniel
le alzò il mento con le dita e la guardò affettuosamente:-Mi
ricorderò quello che hai detto e il tuo tono della voce finché ne avrò potere-
-Anche se ti verrà un vuoto di memoria?-
Il
ragazzo sorrise.
-Farò
il possibile. Ti...voglio bene Em e grazie-
Prima che Iavenski le impedisse di vederlo, si compiacque vedendolo
sbattere velocemente le palpebre, come accecato dalla bellezza della sua
migliore amica.
Era stato Mike Newell ha suggerirlo,
perché voleva esprimere al meglio lo stupore di Harry nel vedere Hermione sotto
una nuova luce. Un cambiamento importante, no?
Il bulgaro le baciò la
mano e lei sorrise arrossendo.
Insieme si volsero verso la sala Grande e
lei salutò Daniel con la mano, ostentando un sorrisetto.
-Stop, buona!-
Stanislav fece una smorfia di dolore, toccandosi i
piedi: questi stivali sono strettissimi!- Emma scoppiò a ridere guardandolo
contorcersi per cercare di toglierseli.
Lui era ritornato tranquillo e spesso le
ricordava che lui era profondamente dispiaciuto del loro primo incontro.
Daniel si avvicinò a lei, scompigliandosi
i capelli.
-Hai visto che
alla fine non sei inciampata?!-
-Già, non posso crederci!-
Emma era terrorizzata
dal fatto di dover scendere le scale con quei tacchi vertiginosi, senza
guardare in basso e con quel vestito abbastanza lungo. Gli sorrise e
insieme andarono a salutare Rupert.
Il ragazzo stava parlando con una ragazza bionda molto carina: lo guardava sognante e
rideva a tutte le sue battute. Daniel e Emma non
faticarono molto a capire chi fosse: Evanne, la
ragazza che aveva ottenuto il ruolo di Luna per OOTP, il prossimo film di Harry
Potter.
-ciao ragazzi! Devo proprio scappare, la
scuola guida è a Londra e non so come fare ad arrivare
in tempo!-
Rupert prese le chiavi della moto dalla
tasca e cominciò a giocherellarci.
-Ma come Weasley? La scopa dove l’hai lasciata?-
Il ragazzo sorrise alla
battuta della bionda e per un attimo rimasero entrambi a fissarsi
languidi.
“E’
proprio partito” pensò Emma divertita.
-Era finita la benzina...- Il cellulare
di Rupert squillò e quando vide che era la scuola guida sbiancò e corse verso
l’uscita.
-A domani ragazzi, se sono ancora vivo!-
Lo salutarono ancora con il sorriso sulle
labbra.
Aiutarono i tecnici a mettere in ordine, e
Daniel e Emma erano ancora con gli abiti da scena e andavano
in giro come damerini, prendendosi in giro.
Quando quasi tutti se
ne furono andati, Daniel corse nell’ufficio di Mike Newell. L’uomo aveva detto che doveva dirgli
delle cose importanti riguardanti la scena sott’acqua.
Il ragazzo salutò Emma con un bacio sulla
guancia e scappò per il corridoio illuminato.
Emma rimase con la mano nel punto in cui
le labbra di Daniel si erano posate e sospirò.
*°*°*°
Daniel prese la propria roba e uscì dall’ufficio
del regista. Si incamminò
verso l’uscita e si mise la giacca senza smettere di pensare a lei.
Doveva dirglielo, perché stava
scoppiando.
Ma se la vedeva
lì davanti e le sue certezze svanivano come foglie al vento: come poteva fare?
Doveva urlarle che l’amava? Doveva
inginocchiarsi e dirle quanto lo faceva impazzire, quanto
fosse bella? Doveva sussurrarle quante volte aveva
sognato di stringerla e baciarla?
Non lo sapeva. Quando sarebbe
stato il momento, avrebbe affrontato tutte le sue paure...già, ma
quando?
“Forza e coraggio Daniel”
Uscì e vide con sofferenza che pioveva a
dirotto. E suo padre non era ancora arrivato. Non
poteva tornare dentro, perché avevano chiudo gli studi, quindi rimase sotto la copertura che stava all’entrata.
Guardò le macchine sfrecciare e schizzare
acqua sull’asfalto, con i passanti sotto l’ombrello
che si scansavano per non venire investiti dall’acqua.
Non si accorse
della ragazza appoggiata alla colonna che sosteneva la struttura.
Era veramente bella ed
era sola.
Aveva i capelli bagnati che scendevano
sulle spalle e il corpo che tremava per il freddo.
Le si avvicinò e le sorrise.
-Ciao, cosa ci fai
ancora qui?-
-Oh, Daniel! Credo che mia madre si sia
dimenticata di avere una figlia...cose che capitano!-
-Nessuno potrebbe dimenticarsi di te.-
Lei sorrise e si portò
una ciocca di capelli dietro l’orecchio per poi starnutire.
Daniel sentì che era il momento. Era arrivato!
-Vieni qui-
L’attirò a sé, e fece in modo che nel suo
giaccone ci stessero entrambi, stringendosi l’uno all’altra.
Lei sentì le sue gote
infiammarsi quando l’amico appoggiò il mento sopra il proprio capo.
Si sedettero, rimanendo vicinissimi,
dondolandosi per riscaldarsi. Entrambi stavano bene così, volevano rimanere
abbracciati per sempre, senza complicazioni e senza nessuno. Solo
loro due.
Ma Daniel doveva continuare, non poteva
fermarsi. Non ora. Quando gli sarebbe capitata un’altra
occasione come quella? Mai.
Le alzo con le dita il mento,
in modo che i loro sguardi si incrociassero.
Gli occhi della ragazza erano lievemente
umidi per il freddo e le pagliuzze color grano fremevano
per l’emozione.
Emma si sentì inghiottita da quel mare
azzurro che brillava di una luce sicura ma piuttosto
fragile.
L’emozione era talmente forte, che una
lacrima sfuggì a dagli occhi di lei.
Il ragazzo rimase un
attimo spiazzato da quel gesto, ma si apprestò ad asciugargli la guancia
con un bacio.
Aveva scritto milioni
di biglietti con discorsi interminabili e tutto stava accadendo senza parole.
Una lezione di italiano
in cui si chiedevano se fossero più importanti le parole o i gesti. In quel
momento Daniel non sapeva cosa rispondere.
Lei sorrise e si avvicinò
un po’ a lui, senza smettere di guardarlo. Il cuore a quanto pare non ne voleva
sapere di battere regolare e sembrava voler uscire fuori e fuggire via.
Con le dita, gli tolse una goccia di
pioggia che pendeva dal capo, ma la sua mano rimase tra i suoi capelli neri,
accarezzandoli.
Lui chiuse gli occhi sotto quel gesto,
felice come non mai. Li riaprì dopo alcuni attimi. Lei era ancora lì, vera e
stupenda come non mai.
Emma si sentì sollevata da terra, così
vicina a lui, con il suo corpo accanto al suo. La sua bellezza interiore e esteriore non aveva limiti e lei ne era innamorata
infinitamente.
Non avevano più paura di quello che sarebbe successo. Volevano solo amarsi.
Amarsi per sempre...
Lei si avvicinò
pericolosamente e sicura ed entrambi chiusero gli occhi.
Le loro labbra si unirono insicure e
timide. Ma dentro di loro tutto esplodeva di gioia e ogni
cosa parve illuminarsi e prendere vita.
Si abbracciarono continuando a baciarsi.
Lei giocherellava con i suoi capelli come
non aveva mai fatto; lui aveva una mano sul suo collo e l’altra sul suo fianco.
Si era chiesto molte volte come sarebbe
stato baciare le sue labbra e quale sensazione avrebbe provato. Ora lo sapeva.
Celestiale. Divino.
Ora lacrime di felicità uscirono dagli occhi di lei e lui sorrise sentendo gocce salate cadergli sulla bocca. Si staccò
da lei pensando a qualcosa da dire. Non gli venne in mente
niente tranne due semplici parole.
-Ti
amo-
Lei ci pensò un attimo, arrossendo
furiosamente. Tutti i suoi sogni si stavano realizzando.
-Grazie-
Daniel la guardò con fare interrogativo.
Grazie? Cosa voleva dire? Glielo chiese.
Lei lo guardò stringendo le labbra: un
gesto che faceva da quando era una bambina.
-Grazie...di amarmi.-
Lui si sentì sprofondare dall’euforismo.
Poi gli rimase una domanda.
-...ehm...tu-
Una carica di dolcezza percorse Emma
guardandolo insicuro come un bambino.
Lo baciò lievemente.
-Ti amo, Daniel Jacob
Radcliffe...da sempre-
Venne da piangere anche a lui.
L’abbracciò con forza e
lei ricambiò.
Tornarono a baciarsi, senza accorgersi
che il sole faceva capolino tra le nuvole, accompagnato da
uno splendido arcobaleno.
Evviva! Direte voi, certo che è stata dura,
ma alla fine ne è valsa la pena! Ragazzi, però dovete recensire,
se no io non scrivo più, mi rifiuto! Ok?
Grazie a tutti quelli che hanno recensito, recensiscono e recensiranno!
Maripotter