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Autore: Kate_88    10/06/2011    24 recensioni
Cos'è il Crystal?
É il negozio di dolci più rinomato di tutta Tokyo, al centro della città, con un'insegna che mette appetito.
I suoi dolci sono conosciuti in tutti il Giappone e Usagi, la Co - proprietaria con Makoto, gestisce il locale.
D'altronde tutti sanno che al Crystal ci sono i Dolci d'Amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Makoto/Morea, Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 13 – Meringata al Limone

 

 

Le luci di una casa in allegria si offuscano se dall'altra parte della città, i complotti del mondo insano nascono al fine di danneggiare i piccoli giardini in fiore delle persone comuni.

 

Il mondo degli affari era un po' come la lotta tra partiti: ci si danneggiava a vicenda pur di raggiungere il vertice, dimenticando lo scopo comune.

Come nei quartieri a luci rosse dove tutto era dannatamente concesso, anche lui alla mercé di quella donna si concedeva.

Con la mente altrove ed il corpo in una stanza sfarzosamente arredata, confondeva il suo sudore con quello di una sconosciuta al suo cuore, dai capelli mossi ed il corpo impreziosito, anche se nudo, da accessori in oro e diamanti.

Sognava. Desiderava. Bramava da troppo tempo un altro corpo, un'altra donna, altri occhi ed un paio di Odango unici.

Ansimava sotto quella donna mentre lei si dimenava sopra di lui, agitandosi per ricercare il piacere comprato con del denaro squallido.

 

Usagi e gli altri si erano addormentati nell'appartamento quando la sveglia suonò, ricordando loro che era ora di andare a lavorare, d'impastare le mani in nuovi meravigliosi dolci e servire con il sorriso le loro prelibatezze.

Usagi aveva il mal di stomaco per le continue schifezze ingerite ed inaugurò la mattinata con un digestivo, a differenza degli altri che trovarono appaganti dei soffici Pancake con sciroppo d'acero o burro, accompagnati dalla spremuta o dal latte.

Ovunque il tocco di Makoto si faceva sentire.

L'odore dei pancake, soffici ed inondati dallo sciroppo d'acero, si diffondeva in tutta la casa, risvegliando la fame di Usagi che doveva trattenersi per non far sfociare il mal di stomaco in una colica addominale.

In quattro seduti al tavolo, con tre piatti carichi di cibo, parlavano tra un boccone ed un altro, masticando quel trionfo di pastella.

« Vi volete sbrigare? Faremo tardi! Vi ricordo che il locale deve aprire, sono già le sei e posso licenziarvi » Usagi mostrò una punta d'acidità mentre con lo sguardo mangiava i pancake su tutti i piatti.

« Usa chan mangia qualche biscotto classico, giusto un paio, poi a pranzo una minestrina e ti passa l'acidità » borbottò Makoto con la voce impastata dal sonno e carica di dolcezza dopo il boccone ingoiato.

« Dai Usa chan, segui il consiglio di Makoto » Mamoru aveva appena finito la sua porzione mentre Motoki proteggeva il piatto da eventuali attacchi dell'amico, rispondendo poi ad Usagi per incoraggiarla: « Pensa Usa chan che neanche sono eccezionali »

Makoto rifilò un'occhiataccia a Motoki che subito si scusò, catturando le occhiatacce di Usagi che s'alzò in piedi borbottando « Strozzatevi » chiudendosi poi in camera per cambiarsi.

 

Arrivando al locale, trovarono una decina di persone all'ingresso che attendevano l'apertura preoccupate per il lieve ritardo delle ragazze.

Alcuni ragazzi esprimevano il loro rammarico per quell'apertura leggermente posticipata e s'interessavano allo stato di salute delle ragazze mentre la clientela femminile controllava che Mamoru e Motoki fossero in forma e non necessitassero di un caffè.

Una volta aperto il locale iniziarono il loro gioco mattutino, fatto di croissant, tartine, torte pronte ed alcune ordinate, biscotti, cioccolatini, caramelle e tutto ciò che nel complesso dava vita al Crystal: Il gioco dei dolci.

Destreggiandosi tra dolcetti alla panna, meringhe alla fragola, dolci al limone e croissant al cioccolato, la mattinata scorreva tra sguardi furtivi e baci rubati, tra carezze di sfuggita ed intrecci di mani.

Il Crystal aveva una piacevole aura d'amore ed i clienti se ne accorgevano, delusi inizialmente dalle mancate possibilità e felici in seguito per la bontà che tutto quel sentimento stava dando ai dolci.

Era tutto morbido come una crema priva di grumi e con la giusta consistenza che Makoto ed Usagi avevano sempre desiderato.

Le cose stavano cambiando, adesso anche loro erano piacevolmente avvolte dall'aura di quel locale che con tanti sacrifici avevano fondato e non avrebbero ceduto a nessuno, nemmeno all'uomo più potente del mondo.

Quel giorno Usagi avvertiva tuttavia una strana inquietudine, la stessa che provava Makoto che a differenza della prima, non aveva il mal di stomaco.

Il giorno precedente aveva innescato qualcosa di troppo grande, forse o semplicemente il sistema fatto d'imbrogli, problemi, traffici illeciti ed assurde macchinazioni si era messo in moto, puntando il suo dito contro il locale fatto di sogni e prelibatezze.

Ancora non lo sapevano ma il loro problema aveva un nome e non era Seiya Kou.

 

L'ora di pranzo ormai non era più un momento di confort bensì un lasso di tempo carico di tensione dove gli sguardi s'incrociavano e si rassicuravano a vicenda.

La campanella sopra la porta che suonava all'arrivo dei clienti, anche quel giorno suonò all'ora di pranzo, annunciando quella donna dai capelli stranamente tinti di verde e la risata stridula e straziante.

Esmeraude Green non era solo una donna dal corpo perfettamente rifatto, era anche la figlia del Signor Phantom, scomparso da poco, che aveva ereditato ogni suo bene ritrovandosi con ogni ricchezza tra le mani, tra diamanti ed azioni di società importanti.

Al suo fianco, con un sorrisetto beffardo sul volto, figurava Seiya in un abito Italiano ed un orecchino d'oro bianco a forma di luna.

Il profumo nauseante dell'acqua di colonia che Esmeraude usava, si stava spandendo per il locale mentre Makoto squadrava i due arrivati, arricciando le labbra e stringendo i pugni così come Mamoru.

« Buonasera » Esmeraude ruppe il ghiaccio, avanzando nel locale e guardando il bancone colmo di dolci « Immagino che io non debba presentarmi. Portatemi un po' delle vostre prelibatezze »

Usagi guardò Mamoru che alzò le spalle facendo capire che non sapeva chi fosse; rivolse lo stesso guardo a Motoki e Makoto senza tuttavia ricevere una risposta.

« Buonasera. Il locale al momento sarebbe in pausa pranzo, comunque se vuole acquistare qualcosa, ha in mente un dolce in particolare? »

Usagi guardava Esmeraude evitando Seiya anche solo con l'angolo dell'occhio, concentrando con quella donna eccentrica e vistosa anche solo all'apparenza.

« Cosa? Non sai chi sono? Signorina è grave quel che dici, ma spero ti farai perdonare con i dolci. Dicono che questo locale sia famoso... » si guardava intorno, squadrando quel negozio come fosse un architetto con una casa da restaurare.

« Tu con quei buffi codini dovresti essere Usagi Tsukino, ventiquattro anni e con un piccolo appartamento qui vicino. Mamma, papà ed un fratello maggiorenne. Lei invece è Makoto Kino, giusto? » interrogò Seiya che si limitò ad annuire tornando a guardare Usagi « Anche tu ventiquattro anni, senza genitori e vivi da sola da anni. Complimenti, io non ce l'avrei fatta senza paparino. Quando è morto è stato un dramma »

Parlando arricciava una ciocca di capelli intorno ad un dito mentre sfarfallava le dita dell'altra mano mostrando i diamanti sugli anelli e le pietre preziose sui bracciali; Esmeraude era sfacciatamente ricca ed esibiva il suo status a tutti.

« Mi spiace per suo padre » azzardò Usagi mentre Makoto tornava in laboratorio facendo segno a Motoki di seguirla.

Mamoru osservava Seiya e non gli toglieva lo sguardo di dosso. Non aveva dimenticato cos'era successo il giorno prima e non aveva sicuramente dimenticato le mire che aveva quel ragazzo sulla sua Usagi.

« Il locale deve andarvi davvero bene se avete anche dei dipendenti. Quanti sono? Fanno dei turni? Insomma, avete mai pensato d'ingrandirvi? Io potrei aiutarvi »

« Signora mi dispiace ma noi stiamo bene così, comunque mi farebbe piacere se s'accomodasse, potremmo portarle dei dolci prelibati da assaggiare » Usagi continuava a mostrare la sua gentilezza, mantenendo la calma anche di fronte a quel ragazzo con il codino finché proprio Seiya non prese la parola.

« Si. Vorrei proprio mangiare qualcosa. Chiba, portami dei bignè alla crema. Adoro quei pasticcini da divorare »

A quelle parole, Mamoru ed Usagi avvertirono sensazioni differenti: lui sopprimeva la rabbia avvertendo la bile capovolgersi; lei sentiva lungo la schiena il brivido della paura del cambiamento.

« Tu caro prendi i bignè alla crema? » iniziò a ridere continuando con quel suono stridulo, accomodandosi ad una sedia ed accavallando le gambe, senza scusarsi delle provocazioni continue che indirizzava a Mamoru « Io non lo so, sono indecisa... »

« Potrei consigliarvi io un dolce particolarmente buono? »

Makoto era appena uscita dalla cucina, seguita da Motoki che reggeva un vassoio coperto dal rispettivo coperchio a cupola.

« Che dolce è? » Seiya intervenne sulla difensiva mentre Mamoru gli preparava il vassoio con i bignè alla crema, preoccupandosi di schiacciarne qualcuno facendo uscire parte della crema.

« Seiya tranquillo, è una semplice meringata. So del tuo problema quindi non mi azzarderei mai ad offrirti un dolce particolare di fronte alla tua fidanzata »

« La mia...? »

« Oh no. Io e Seiya siamo solo amici, lui mi aiuta in alcune pratiche lavorative... » la voce si abbassò, caricandosi di una volgare sensualità mentre sventolava il ventaglio di piume che aveva estratto dalla borsetta.

« Comunque questa è una meringata fatta di crema semplice all'arancia e delle meringhe bianche, alternate ad alcune fragoline di bosco »

« Mi piace questa idea. La parte sotto è frolla o biscotto? »

« Frolla, ovviamente. Con i biscotti non avrebbe una base solida, nonostante ci sia il burro a consolidarli. La base di biscotto la utilizzo per la cheesecake, viene molto buona ed ad Halloween, con la gelatina all'arancia impazziscono tutti »

« Makoto Kino... sei brava con i dolci ma dimmi, il tuo aiutante è? »

« Motoki Furuhata! Lui... »

Makoto non riuscì a terminare la sua frase che notò lo sguardo di Esmeraude su Motoki, uno sguardo fatto di sorrisi maliziosi e pensieri che andavano oltre il limite del buon costume.

« Motoki... vorrei assaggiare qualcosa fatto da te »

Makoto avvertì la rabbia che come un fulmine le trapassava la spina dorsale, facendo reagire i suoi nervi che tuttavia doveva tenere a bada.

Motoki si scambiò uno sguardo d'intesa con Mamoru e sorrise alla nuova cliente, mostrando quella cordialità che le due ragazze gli avevano sempre detto di mantenere.

« Un mio dolce? Sicuramente non eguaglieranno quelli di Makoto, lei è la migliore, ma se le piace potrei farle assaggiare il muffin ripieno di chantilly. Sazia molto ma il sapore non è male »

« Un muffin? Bene. Ne prendo uno mentre tu Seiya, assaggia pure quella meringata, un pezzo lo prenderò anche io, di certo non ho problemi di linea »

Rideva. Esmeraude non la smetteva di ridere mentre attendeva quel dolce e si guardava le unghie ricostruite smaltate di rosso.

Motoki, come imponeva il servizio, preparò il piattino con il muffin, lo spolverò di zucchero a velo e spruzzò un po' di panna ai quattro angoli del piatto quadrato, terminando la presentazione con delle scagliette di cioccolata sparse per il piatto.

Esmeraude era piacevolmente colpita da quella composizione: il muffin apparteneva a Motoki in quanto suo ideatore e stranamente c'era un ottimo sodalizio tra lui ed il dolce, creando un filo conduttore tra la sensualità e la morbidezza della pietanza e la tranquillità evidente del ragazzo.

Mamoru non perdeva un attimo di quella scena, quasi fosse pronto ad intervenire mentre Makoto si mordeva il labbro inferiore per tenere a bada la rabbia ed Usagi squadrava Seiya che azzardava il primo morso alla meringata.

Il sapore della meringata era qualcosa d'indecifrabile per Seiya ma ben conosciuto da Usagi che mentalmente ringraziava Makoto: la crema con scorza di limone si adagiava su un letto di pasta frolla mentre le meringhe fluttuavano sul mare di crema, accompagnate dalle fragoline di bosco che stemperavano con la loro asprezza, l'eccessiva dolcezza delle meringhe colorate con il colorante giallo e poche gocce di succo di limone.

Makoto era così abile nel creare i dolci che riusciva a non far percepire al primo assaggio il limone, bensì solo masticando si avvertiva quel retrogusto di limone che completava in modo perfetto quel quadro zuccheroso.

Seiya avvertì il limone sulla lingua e non parlò, trattenendo le urla alla vista di Esmeraude che sembrava fare l'amore con quel muffin.

La chantilly riusciva a sentirla lungo il corpo, frenata a volte dalla forza del cioccolato che si mischiava con quella dolcezza, unendosi in un perfetto connubio tra calore e freschezza.

Nel silenzio di quel locale mentre tutti attendevano il responso, stufi d'assistere a quella scena, Seiya si alzò in piedi urlando avvertendo il volto avvampare per la reazione allergica che era in corso.

« Seiya che succede? Ti sembra il modo? Devo ancora ricordarti come sono i patti? »

« Esmeraude è stata la cuoca. C'era il limone! »

« Non hai capito? Sto finendo di mangiare il mio muffin! »

« Makoto sei una bastarda! Te la farò pagare! Ve lo dico adesso: questo locale avrà vita breve! »

Seiya aveva il volto rosso e le guance gonfie come annunciava la sua reazione allergica; puntava il dito contro Makoto che avanzò di un passo stringendo i pugni.

« Ehi damerino! Io quella faccia te la spacco! Guarda che so tutto! »

« Che vuoi fare ora, eh? Picchiarmi? Dovresti abbandonare il locale! »

« Te la spacco io la faccia se non la smetti! Adesso mi hai veramente stufato. Qui non devi metterci più piede » Mamoru si era messo tra Makoto e Seiya ed aveva afferrato il colletto di quest'ultimo tirandolo in avanti e puntando lo sguardo contro il volto sfigurato dell'ex cantante « Tu qui non devi più entrarci ne per fare acquisti e soprattutto per fare del male ad Usagi, ti è chiaro? La prossima volta la faccia te la spacco veramente »

Usagi e Makoto assistevano incredule alla scena mentre Seiya sorrideva con un ghigno beffardo ed Esmeraude si avvicinava a Motoki.

« Mi piacerebbe mangiare spesso i Muffins, sai sono i miei preferiti. Ti lascio il mio indirizzo. Vorrei riceverne almeno un paio ogni mattina alle otto. Sarai puntuale, vero? Di solito mi sveglio a quell'ora » con una voce sensuale, Esmeraude toccava le bretelle del grembiule di Motoki che a sua volta non sapeva come reagire.

« Mi dispiace. Non facciamo servizio a domicilio » affermò Makoto con un tono di voce che evidenziava il suo stato d'animo.

« No? Bè allora dovremo inserire questo servizio. Ammetto che anche queste tende ed arredi sono da cambiare... »

« Bè ai clienti piacciono... » azzardò Usagi mentre Seiya veniva rilasciato da Mamoru.

« I clienti? Ah scusate, nell'enfasi di assaggiare queste prelibatezze non vi ho detto la mia idea. Vorrei acquistare il locale. Ovviamente poi farò una scelta del personale e se vi riterrò adatti manterrò voi quattro oppure v'assegnerò altre mansioni. Posso portarvi domani i documenti per la cessione? Sarebbe un regalo e vorrei fare in fretta. »

I quattro ragazzi rimasero sorpresi ed increduli mentre Seiya ghignava e squadrava Usagi; in breve tutti capirono che il regalo era per lui.

Makoto avvertì nuovamente il senso di rabbia e scoppiò, anticipando Mamoru sul tempo.

« Seiya Kou, idiota, cerebroleso ed anche minuscolo ometto, te lo dico adesso con le buone e bada che sarà l'ultima volta! Muove le tue gambine ed accompagna la tua dolce metà alla porta: io qui non voglio vedere più nessuno. Il Crystal non è in vendita e se v'azzardate ancora a tentare d'acquistarlo a te taglio il codino » indicando Seiya « ed a te riduco il silicone! Sparite da questo locale! Il Crystal è un posto d'amore non l'angolo degli affari perduti! » quasi urlava dalla rabbia mentre Usagi l'affiancava e si rivolgeva ai due spalleggiando l'amica.

« Makoto ha ragione. Siamo determinati a portare avanti questo locale così come abbiamo sempre fatto. Dovete andarvene e non tornare mai più. Seiya, te lo dico ora e spero di non ripeterlo una seconda volta: non starò mai con te e non avrai il Crystal per risollevare i tuoi affari e ripagare i tuoi debiti. Ti sei scavato la fossa, ora ci affondi oppure impara a chiedere aiuto in modo meno invasivo. Adesso, se non vi dispiace, la porta è quella » ed indicò la porta mentre Mamoru e Motoki sorridevano della determinazione che le due donne possedevano.

« Usagi te l'ho detto: tu mi amerai »

« Seiya, se non vai al pronto soccorso, il più che potrò amare sarà la tua bara » rispose la bionda con una malcelata ironia mentre Esmeraude nuovamente faceva sentire la sua risata.

« Mie care, capisco che si può essere invidiose ma suvvia, io ho i soldi, posso comprare tutto, sia questo locale, sia i suoi dipendenti » e posò lo sguardo su Motoki che rispose inizialmente con un sorriso per poi ravvivare i capelli ed indicare Makoto.

« Eh ma a me hanno detto che non tutto si compra. Ad esempio, la mia fidanzata dice sempre che non posso comprare i suoi baci »

La donna rimase per un po' interdetta; fissava Makoto e Motoki alternando lo sguardo tra i due, sfarfallando le dita contro la corta gonna nera del vestito aderente, impreziosito da strani gioielli, rivolgendosi poi a Seiya in un sussurro che nessuno capì.

Esmeraude sorrise e con gli occhi iniettati di perfidia ed invidia, si rivolse a Makoto ed Usagi: « È davvero un bel locale. È un peccato mettergli fine. Sapete, Seiya ha davvero a cuore le sorti delle sue proprietarie, specie di una, non vorrei mai farlo soffire. A presto, signorine e... a presto Motoki e Mamoru » strizzò l'occhietto verso questi ultimi e facendo segno a Seiya di seguirla, uscì dal locale.

Seiya non disse nulla ai presenti, si limitò a sventolare la mano come fosse un amico che salutava.

 

Il locale doveva riprendere la sua attività tuttavia gli stessi lavoratori erano sconvolti: stavolta non era sufficiente stendere bene la frolla, mescolare bene la crema, creare le meringhe ed adagiare le fragoline; stavolta non bastava il succo di limone, ci voleva qualcosa di più efficace.






Ed eccoci nuovamente alla pubblicazione del nuovo capitolo. Come ormai saprete, la pubblicazione è rallentata perchè lavorando non riesco a mantenere tutto con un certo ritmo. Sorry!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se credo che molti vorranno linciarmi xD
Fatemi sapere cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo, perchè sapete che preferisco la sincerità.
Un bacione a tutte voi e come sempre grazie per tutto quello che fate!

Baci baci


Kate

 

   
 
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