Passarono alcuni giorni e la data delle nozze si avvicinava sempre di più. 

Il collegio era diventato un via vai di vampiri nobili e di ex studenti della Night Class che avevano ricevuto l’onore e il privilegio di essere invitati a uno che si apprestava a essere l’evento mondano più importante degli ultimi tempi. 

Mentre Kaien tentava in tutti i modi di sistemare i mille invitati nelle migliori stanze, nell’ex edificio della Night Class che per l’occasione era stato adibito a dimora provvisoria per famiglia Kuran, i due fidanzati stavano discutendo con gli addetti al catering gli ultimi dettagli per il grande giorno.

“Come preferite sia il colore dei tendaggi, signorina Kuran?”

“Per quanto riguarda il tipo di fiori, avete delle preferenze?”

“Per il buffet pensavamo a un antipasto di pesce e verdura, cosa ne pensate?”

Per un momento, Yuuki si sentì soffocare da tutte quelle domande e si mise le mani al collo come se qualcuno stesse tentando di soffocarla.

“Tesoro, tutto bene?” le chiese preoccupato Kaname, che si era accorto dell’espressione sofferente assunta dalla fidanzata.

 “Si, certo! E’ solo che mi sento un po’ stanca.” lo rassicurò la donna.

“Chiedo il permesso di ritirarmi nelle mie stanze. Lascio a voi la scelta, nobile fratello.”

Kaname scrutò Yuuki con sospetto. Ultimamente si stava comportando in modo molto strano: non si preoccupava minimamente dei preparativi, non lo guardava più negli occhi quando gli parlava e, cosa ancora più grave, a letto lo evitava in ogni modo.

“Certo che puoi ritirarti, piccola Yuuki.”

“Grazie mille, con permesso.”

Yuuki abbozzò un finto sorriso e, dopo un breve inchino, uscì dalla stanza.

“La sua fidanzata è adorabile, signor Kuran!” disse una delle donne.

“Già! E’ veramente molto educata e a modo!” rincalzò un’altra. 

Tutti questi complimenti nei confronti della sua fidanzata, fecero dimenticare a Kaname le precedenti preoccupazioni nei suoi confronti.

Era ben lontana l’immagine della ragazzina che era solita correre, saltare ed agitarsi per il collegio urlando e ridendo.

Stava raccogliendo adesso il frutto del lavoro di anni. 

L’aveva vestita, pettinata, truccata e le aveva insegnato come mantenere un comportamento corretto in ogni occasione. In poche parole, aveva fatto di lei la sua bambola di porcellana, senza un minimo difetto.

Un sorriso spuntò sul suo volto.

“Vi ringrazio signore per i complimenti che avete dispensato sulla mia fidanzata. Per quanto riguarda il matrimonio, sarò io a prendere le decisioni.”.

Yuuki chiuse la porta dietro di sé e si lanciò sul letto. Tutto questo stress la stava facendo impazzire. Affondò la testa nel cuscino e si lasciò andare ad un pianto liberatorio. 

Pochi secondi dopo, qualcuno bussò alla porta. Yuuki si asciugò il volto e si diede una rapida occhiata allo specchio. Si alzò a malavoglia, aprì la porta e quando alzò gli occhi, il suo cuore sussultò. Davanti a lei c’era il suo bellissimo Zero. 

Arrossii notando quanto fosse diventato affascinante col passare degli anni.

“Bentornata, era ora. Sempre in ritardo come al solito!”

Yuuki stava per rispondergli a tono quando si ricordò della promessa fatta a Kaname e si zittii.

“Cos’è? Oltre a non meritare la tua vista, non mi merito nemmeno una parola?”.

Yuuki scosse violentemente la testa e gli afferrò il braccio: “No, no, no. Dannazione! Ti prego Zero non dire così.”

“Io davvero non ti capisco!” urlò, svincolandosi dalla sua presa “Quando abbiamo passato la notte insieme in quella foresta, mi è sembrato di esserti così vicino da poterti toccare l’anima. Poi, il giorno dopo, tu sei sparita con quello senza dirmi niente. Andandotene, è come se avessi voluto scavare un solco profondissimo per dividerci e, adesso, non mi parli nemmeno. Che ti è successo, Yuuki? Che CI è successo?” 

Lei pianse, ma non proferì parola.

“Non puoi parlare?”

Il viso di Yuuki s’illuminò e annuii.

“E’ Kaname che te la imposto?”

Abbassò il capo e fece segno di sì.

“Maledetto bastardo purosangue.”

Yuuki corrugò la fronte con disappunto e si puntò le mani sui fianchi.

“Ah già, scusami.”

Seguirono molti secondi di imbarazzante silenzio in cui Yuuki lo guardò intensamente negli occhi aspettando una sua parola.

“Dai, non mi guardare così! Lo sai benissimo che non sono mai stato bravo con le parole!”

Yuuki rise, quello era decisamente il suo Zero, schivo e burbero. 

Istintivamente si alzò sulle punte e lo baciò sulla guancia sinistra.

Quel gesto della donna fece dimenticare a Zero tutto il trascorso degli ultimi cinque anni. Tutto quello che voleva e che bramava era lì davanti a lui.

“Hai sbagliato ma sei ancora in tempo per correggerti andando un più a destra.”.

Yuuki rise e lo baciò un po’ più in là.

“Ancora un po’.”

Ancora più in là.

“Ancora un pochino.”

Finii per baciarlo sulle labbra.

“Così va decisamente meglio, signorina Cross. ” mormorò Zero che la prese di peso, chiudendo con la gamba la porta alle sue spalle.

“Ora, se non le dispiace, rivendico il mio diritto a possederla.”

“In cinque anni non sono mai stata così felice.” Pensò la donna.  

Zero era lì. Il resto non contava.

Aidou si appoggiò al muro, sconvolto e disgustato. Quello che aveva appena visto era inconcepibile: Yuuki, la fidanzata del vampiro di sangue puro Kuran Kaname, fare l'amore con un misero vampiro di livello E. 

Arrancò per il corridoio, confuso sul da farsi, e si diresse verso le stanze di Kaname.