Serie TV > The Dukes of Hazzard
Segui la storia  |       
Autore: Lella Duke    01/03/2006    4 recensioni
Gli ingredienti ci sono tutti: i giovani Duke, una bella ragazza, un segreto tenuto nascosto non troppo bene e una vendetta da mettere in atto. Se ne avete voglia leggete e commentate!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo settimo: Semplicemente la fine

 

Una leggera e pungente brezza scarmigliava le fronde semi spoglie degli alberi, sporadiche nuvole apparivano e scomparivano coprendo il sole e vanificando bruscamente i benefici dei suoi raggi. Non un rumore che fosse esterno al mormorio della natura si udiva nel raggio di molti metri. Una stasi irreale aleggiava attorno ai due cugini Duke e a Cooter; una situazione venutasi a creare inaspettatamente e senza alcun preavviso e che aveva colto di sorpresa i tre giovani amici. Alzandosi dal letto quella mattina, ognuno dei tre aveva ben chiara nella propria mente la visione delle rispettive giornate come se le avessero già vissute; giornate scandite da appuntamenti ed impegni già stabiliti. Di certo, ritrovarsi con una pistola puntata alla testa, non era tra i programmi di nessuno.

“Melody che cosa ci fai tu qui e chi è quest’uomo?” Domandò Luke dopo molti secondi di muto stupore.

La ragazza avanzò di qualche passo intenzionata a rispondere, ma il fratello la bloccò e parlò al suo posto: “il mio nome è Micheal e questa è mia sorella” annunciò quindi indicando con un cenno della mano Melody.

E così questo tizio sarebbe tuo fratello! Avevo capito che fossi giunta ad Hazzard sola e che non avessi altri parenti all’infuori di una vecchia zia che vive a Nashville, ma alla luce dei fatti immagino che non esista nessuna zia vero? A questo punto credo ci dobbiate delle spiegazioni e soprattutto vorrei sapere perché accusate Cooter di omicidio!” La voce di Luke era bassa e greve; le sue azzurre iridi lanciavano strali glaciali all’indirizzo di Melody e la sua voglia di chiarimento suonò più come un ordine che come una semplice richiesta.

“Già! Incuriosisce molto anche me questa storia visto che sono io l’oggetto dei vostri desideri! Sareste così gentili da dirmi che c’entro io con la morte di una persona che neanche conosco?” Si intromise poi Cooter con un tono reso vibrante dalla scarica di adrenalina che dall’incidente del furgone non aveva ancora smesso di scorrere.

E va bene vi accontento! Ho aspettato tanto per riscuotere il mio credito, quindi qualche minuto in più non farà alcuna differenza. E’ successo tutto sei mesi fa. Nostro padre, come d’abitudine, era giunto ad Hazzard per trascorrere una giornata estiva in riva al lago a pescare. Come suo solito, all’imbrunire decise di rientrare perché non amava molto viaggiare di notte, ma una volta salito in macchina si rese subito conto che qualcosa non andava: i freni non rispondevano a dovere e così decise che sarebbe stato meglio cercare un meccanico… trovò te Cooter. Ti chiese di dare un’occhiata alla sua vettura, ma tu gli dicesti chiaramente che non potevi far niente per lui perché, vista l’ora, avevi deciso di chiudere l’officina e gli consigliasti così di ritornare l’indomani. Cominci a ricordare qualcosa? Subito dopo il tuo rifiuto, mio padre telefonò a casa, mi raccontò tutto e mi disse che malgrado il guasto si sarebbe comunque messo in viaggio. Il giorno seguente avrebbe dovuto assistere alla cerimonia per la mia laurea e per niente al mondo se la sarebbe persa. Durante il tragitto per tornare a casa però i freni cedettero completamente e mio padre andò a schiantarsi contro un albero. E’ un po’ più chiara ora questa storia? Hai fatto mente locale Cooter? Per come la vedo io tu sei il solo responsabile della sua morte e pagherai per questo!”

“Senti amico io sono molto dispiaciuto per quello che vi è successo dico davvero, ma se devo essere sincero non ricordo affatto l’episodio di cui mi hai appena parlato. La mia officina è l’unica della contea e si servono da me sia gli abitanti del posto che i forestieri di passaggio, quindi non vedo come potrei rammentarmi di qualcuno che ha bussato alla mia porta sei mesi fa. Ribatté Cooter tentando di guadagnare tempo e di far ragionare Mike.

“Che tu ricordi o meno non ha nessuna importanza, quello che conta è che noi sappiamo esattamente come si sono svolti i fatti!” Rispose nuovamente il giovane.

Luke, il quale aveva ascoltato tutta la storia, non poté fare a meno di fissare Melody con aria interrogativa; mentre il fratello era furioso e deciso a mettere in atto il suo piano di vendetta, lei al contrario sembrava spaventata e assolutamente fuori luogo in quella situazione.

“Adesso che ho soddisfatto la tua curiosità, dì pure addio ai tuoi amici meccanico!” Mike appoggiò quindi la canna della sua pistola sulla fronte di Cooter, con l’intenzione di premere il grilletto; Bo e Luke rabbrividirono dal terrore perché si resero conto che in quella circostanza non avrebbero potuto far nulla per aiutare l’amico. Melody emise un urlo agghiacciante e si chinò in terra coprendosi il volto con le mani.

 

Secondo me questo Mike è un po’ matto e se devo proprio dirvela tutta mi sento un po’ in colpa per aver pensato male anche di Melody, a mio dire è solo una povera vittima delle circostanze, voi che ne pensate?

Eh eh! Scusate l’interruzione lo so che state morendo dalla voglia di sapere come andrà a finire questa storia!

 

Un attimo prima che uno sparo ponesse fine alla vita di Cooter, il suono di due sirene irruppe bruscamente dal fondo della strada e tanto bastò perché Mike si distraesse. Istintivamente Luke con un calcio fece cadere la pistola dalle sue mani mentre Bo con un potente pugno in pieno stomaco lo costrinse ad accovacciarsi dolorante in terra. Rosco e Enos arrivarono a gran velocità e scesi dalle rispettive macchine si avvicinarono ai ragazzi.

“Mi spiegate che cavolo sta succedendo qui? Enos ed io abbiamo sentito la richiesta d’aiuto di Cooter via radio e siamo arrivati il prima possibile… e chi sono questi due? Domandò Rosco ansioso di ricevere delle risposte.

Bo, Luke e Cooter così raccontarono allo sceriffo e al suo vice l’esatto svolgersi dei fatti così come erano avvenuti dall’incidente del furgone sino a quel momento.

“E’ abbastanza ovvio supporre a questo punto che il carro attrezzi di Cooter sia stato manomesso proprio da Mike. Concluse Bo alla fine del racconto.

Va bene ho sentito abbastanza! Voi due venite con me, guarderete il mondo da dietro le sbarre per un bel po’ di anni d’ora in poi!” Disse infine Rosco afferrando Mike per un braccio e spingendolo dentro la propria vettura.

Melody, con il volto rigato di lacrime si avvicinò a Luke “mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto questo, io non avrei mai voluto mentirti. Se ho seguito mio fratello in questa follia è stato solo perché speravo di fargli cambiare idea o di ostacolarlo in qualche modo.”

Luke fissò Melody senza parlare, il terrore che le aveva letto negli occhi soltanto pochi istanti prima, confermava le sue parole, tuttavia qualcosa in lui si era spezzato irreparabilmente e non aveva alcuna intenzione di offrire la sua spalla per il pianto della ragazza. Averla conosciuta aveva fatto nascere in lui il sogno di una storia importante, ma il brutto risveglio al quale era stato costretto, aveva compromesso quel suo sentimento appena sbocciato. Luke era un ragazzo semplice, con buoni valori morali trasmessigli amorevolmente dallo zio nel corso degli anni; tra quei valori c’erano sopra ogni cosa lealtà e fiducia. Melody aveva avuto le sue ragioni è vero, ma aveva pur sempre mentito e questo Luke non poteva perdonarlo. Rimase ancora qualche secondo a rimirare quella ragazza che per qualche giorno gli aveva fatto battere il cuore e poi senza dire niente si voltò e salì in macchina. Bo e Cooter sorreggendosi a vicenda, seguirono le sue orme allontanandosi a bordo del Generale Lee.

Quello stesso giorno Mike e Melody furono trasferiti nella prigione federale di Capitol City dove rimasero per molto tempo; Cooter si prese tutto il lunedì di vacanza e passò il resto della giornata dentro il letto. Bo e Luke tornati alla fattoria, raccontarono quanto accaduto a zio Jessie e a Daisy rassicurando entrambi sulla buona salute di Cooter per poi dedicarsi alle rispettive e solite mansioni quotidiane. Melody rimase il pensiero fisso di Luke per molti giorni a venire, ma grazie alla vicinanza della sua famiglia riuscì in breve a ritrovare la sua abituale serenità perché in fondo come diceva sempre il buon vecchio Jessie: “è meglio aver amato e perso piuttosto che non aver amato affatto.”

 

E così siamo arrivati alla conclusione di questa storia. Io mi sono divertita molto a leggerla e spero per voi sia stato lo stesso. Adesso finalmente ve lo posso confessare: io già lo sapevo che sarebbe andata a finire così, ma se ve lo avessi detto fin dal primo capitolo che gusto ci sarebbe stato?

 

 

Fine

 

 

Piccole curiosità:

- Benché abbia affermato che Melody è un personaggio di mia invenzione lo stesso non si può dire per il nome. Girovagando nel web ho trovato lo stralcio di un articolo di venticinque anni fa (più o meno) dove è riportato il racconto di una storia d’amore tormentata tra Tom Wopat (Luke) e un’avvenente fanciulla di nome Melody conosciuta sul set di Hazzard. Che c’è di strano direte voi! Secondo le cronache, all’epoca il nostro bel Luke conviveva con una ragazza di nome Mary Ellen e per citare testualmente la mia fonte: “di notte tornava a casa dalla fidanzata, mentre di giorno non si staccava mai da Melody” e così è andata avanti per mesi e mesi. Purtroppo non so come sia finita questa storia (anzi se qualcuno fosse più informato di me vi prego di farmelo sapere!) di certo so soltanto che oggi Tom conta la bellezza di cinque figli e ha ben due divorzi alle spalle!

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Dukes of Hazzard / Vai alla pagina dell'autore: Lella Duke