Vecchiaia Di remoti ricordi le sue palpebre Tremulmente barbagliavano rosse Se una foto si fermavano a guardare E il noto volto un nome non trovava Smarrire lacrime senza motivo Chiedersi dove la fonte si trovi V’è l’errare di nomade fiducia E lo stringersi di straniere mani Spezzato da perpetui turbamenti L’animo fugge e dimora nel nulla, Cerca qualcuno ma non sa chi sia E smarrito nel proprio abisso muore