CAPITOLO DICIOTTO – VITE STRAORDINARIE
 
Lizzy’s POV
 
«Lory ancora sei in pigiama? Dai sbrigati che tra un po’ vengono tutti gli invitati.» dico a una bambina di 7 anni con tono duro, ma non arrabbiato, non riesco ad arrabbiarmi seriamente con lei. Lei, la mia bambina. Lorelai, Elizabeth Campbell.
Ho voluto continuare la dinastia di famiglia, naturalmente mia mamma e mia sorella sono state contente, ma abbiamo deciso di darle come nomignolo Lory, per non confonderci.
«Anche LJ è ancora in pigiama» cantilena lei facendo finta di piagnucolare e guardandomi con i suoi occhioni neri come quelli di suo padre. È meravigliosa.
«LJ ha 3 anni e ancora non si veste sa solo, tu invece sei capace» rispondo guardandola negli occhi. Quando la guardo in quel modo sa benissimo che non deve impuntarsi e obbedire.
Senza fare ulteriori storie si dirige nella sua camera trotterellando allegramente. Ha un caratterino tutto pepe e cosa straordinaria sorride sempre.
Prendo LJ e lo porto a fare il bagnetto.
LJ è il mio secondogenito. Fisicamente è l’opposto della sorella, ma caratterialmente sono simili, insieme già ne combinano di tutti i colori.
Tutti lo chiamano LJ, ma in realtà si chiama Lucas, come il suo nonno, perciò LJ sta per Lucas Junior, lo abbiamo fatto anche qui per non confonderci, anche se papà si fa chiamare Luke, il suo nome per intero non lo sopporta, ma è stato felicissimo del fatto che il suo nipotino ha preso il suo stesso nome. Si è quasi commosso, in realtà secondo me gli sono uscite le lacrime, ma le ha sapute nascondere molto bene.
Lucas, Riley Campbell, ha gli occhi azzurri come i miei e i capelli castano scuro. Ha preso tutto da me. Lory invece da suo padre, tranne per i lunghi capelli mossi, ma il colore è quello di suo padre.
«Amore sono arrivati.» mi urla Riley dal salotto.
Abbiamo comprato una bellissima casa situata su 3 piani, ma per il momento ne usiamo solo due, il terzo è per i nostri bambini appena diventano più grandi.
«Ecco scendo, finisco di vestire LJ» urlo di rimando.
Oggi è il giorno del ringraziamento e abbiamo invitato gli amici di sempre e la famiglia per festeggiare.
Appena scendo le scale vedo una tavolata perfettamente apparecchiata con al centro del tavolo un tacchino che ti mette appetito solo a guardarlo e milioni di altre prelibatezze tutte cucinate da Nick, il quale non si smentisce mai, diventa sempre più bravo in cucina.
E oltre alla bellissima tavola, la mia famiglia e i miei amici.
Mia madre, la quale si avvicina subito a prendere LJ per spupazzarlo un po’.
Mio padre che è intento a tagliare il tacchino.
Nick, il quale porta sempre più roba da mangiare.
I miei nonni, sono invecchiati ma sono rimasti sempre gli stessi, credo che non cambieranno mai.
Ally, Emma, Mary, Ashley e Lucy, le mie migliori amiche. Sono concentrate in una conversazione, sicuramente qualcosa che ha a che fare con l’amore e i pettegolezzi. Appena mi vedono mi dicono di avvicinarmi.
Charlie. Io e lui ormai siamo inseparabili. Ci capiamo, aiutiamo e consigliamo. È fidanzato con una ragazza da 6 mesi, ma tempo fa mi ha confidato di essere stato innamorato di me, però è felice che non c’è stato nulla tra noi perché tiene molto di più al nostro rapporto di amicizia, ed è felice di avermi come migliore amica. Anch’io lo sono di avere un amico così meraviglioso.
Mia sorella Rory con Tristin e i miei nipotini stupendi: Richard ha 14 anni e ha cominciato quest’anno il liceo, mentre Sophia ha 10 anni e ha 10 anni e ha legato molto con Lory, non fanno altro che stare insieme e sono un terremoto.
E infine Christian. Si c’è anche lui, ormai fa parte della famiglia.
Riley e Christian sono tornati grandi amici e o non posso che esserne felice. Mi piace vederli parlare, uscire e ridere, a volte mi sembra ancora impossibile ma per fortuna è reale. Tutto questo è reale.
Cosa ancora più assurda è: Christian con Ally. Io ancora stento a crederci.
È accaduto un pomeriggio che dovevamo uscire io, Riley, Ally e Christian, ma abbiamo dovuto dargli buca per impegni di lavoro, loro erano già là e hanno deciso di uscire ugualmente e da quel giorno è nato l’amore.
«Allora neurochirurgo a te l’onore di sederti a tavola per prima.» mi dice mio marito avvicinandosi e baciandomi la fronte.
Mi sono specializzata in neurochirurgia, amo sempre tutta la chirurgia, ma la mia passione per la neurochirurgia è più forte, ho proprio la vocazione. Tra un po’ potrò dire di essere un neurochirurgo.
Ci sediamo tutti a tavola a mangiare, ridere e parlare, ricordano anche aneddoti significativi del passato. Felici, felici nel giorno del ringraziamento. E proprio in questo giorno io voglio dire grazia per essere così felice, per aver persone così meravigliose al mio fianco, essendo consapevole che sarà così per sempre.
 
Lorelai’s POV
 
Mi alzo dal tavolo per raggiungere Luke in cucina e mi fermo ad osservare la grande tavolata. Guardo i miei figli e mi si riempie il cuore di gioia. Mi sento una mamma orgogliosa e soddisfatta. Ho cresciuto tre ragazzi eccezionali che nonostante le divergenze incontrate nel loro cammino, alla fine ce l’hanno fatta.
Rory, la mia Rory, sta avendo le sue prime soddisfazioni con Richard e vivendo le prime preoccupazioni con la piccola Sophia.
Nick, il mio piccolo e saggio Nick. Colui che non mi ha mai creato problemi, è sempre stato capace di farcela da solo. Ora è felicemente sposato con una splendida bambina Emily, Elizabeth Danes, detta più comunemente Emy, per non confondersi con l’originale, ha detto lui, ma io ho esplicitamente detto che è impossibile confonderla con l’originale, soprattutto perché Emy non è per niente uguale alla sua bis nonna.
Emy è identica a lui, un’altra timidona, chiusa e riservata ma dal cuore immenso, nella nostra famiglia.
E Lizzy, colei che mi ha creato più problemi ma che oggi è diventata una donna responsabile e adulta, se pure è rimasta un po’ casinista, infondo proprio come me. Nonostante gli anni che passano sono rimasta sempre la stessa, identica Lorelai.
«Ci pensi che tutto questo è merito nostro?» dico a Luke appena mi si avvicina. Mi sorride e mi mette una mano intorno alla vita annuendo.
 
Luke’s POV
 
Mi metto ad osservare la mia famiglia con una mano intorno alla vita di mia moglie e mi rendo conto che ha ragione. Se i nostri gemelli sono riusciti ad arrivare fin dove sono un po’ è anche merito nostro, del fatto che abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio e non ostacolarli mai, insomma credo di essere stato un buon padre tutto sommato.
Anche con Rory, nonostante non sia mia figlia, ho sempre cercato di comportarmi come un padre e aiutarla, standole vicino. Un po’ è come se fosse mia figlia e per lei è lo stesso, lo so.
«Siamo stati fantastici come genitori» dice Lorelai intuendo i miei pensieri
Io annuisco e la bacio delicatamente sulle labbra stringendola ancora di più a me.
Continuiamo insieme a osservare la nostra famiglia, entrambi con entusiasmo e orgoglio. Da oggi in poi il nostro compito è finito, ma continueremo a esserci per loro e a guardarli con stima, consapevoli che questa felicità e amore durerà per sempre.


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SPAZIO AUTRICE: Ciao a tutti e buona domenica! Prima di tutto chiedo scusa se posto il capitolo così tardi ma ho avuto degli impedimenti... Ma ora eccomi qui con il capitolo conclusivo di questa storia. Che dire? Un po' mi dispiace che sia finita perchè ho dedicato davvero molto a questa storia e sapere che è giunta all'epilogo mi mette un po' di malinconia... Ho dedicato pomeriggi interi per idearla e scriverla, cercando di entrare nel cuore di chi legge nel migliore dei modi e spero di esserci riuscita. ^_^
Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite, ricordate e le preferite, chi mi ha recensito... insomma tutti voi che mi avete sempre sostenuto, fin dal primo capitolo. Grazie di cuore. <3
Ora prima che inizio a parlare e non smetto più, vi lascio.... Sperando che la mia storia vi abbia trasmesso l'emozione che ha trasmesso a me scrivendola.
A Presto, Cla.

P.s. Se volete continuare a seguirmi non vi resta che andare nella mia pagina, trovate altre storie miei, tra cui due originali  e una in corso. Mi fa piacere sapere che ne pensate.