Anime & Manga > D'Artagnan
Segui la storia  |       
Autore: lady lina 77    13/06/2011    5 recensioni
I moschettieri sono impegnati nella battaglia contro gli Ugonotti a La Rochelle. D'artagnan parte, sperando in una grande e nuova esperienza, quella guerra di cui tanto ha sentito parlare e che mai ha vissuto sulla sua pelle. Ma ci metterà poco a capire che la guerra non è un'avventura da romanzo... Il suo mondo, i suoi affetti, la sua anima finiranno risucchiati in un incubo buio come la notte...
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi! Ci ho messo un pò ma sono stata oberata di lavoro, le elezioni mi hanno risucchiato tempo ed energia!

Però, per festeggiare il quorum raggiunto nei referendum, eccomi col nuovo capitolo!

Grazie a tutti quelli che leggono e commentano, grazie di ♥

Un bacione e a presto!!!





Un incontro fortuito



Rouen era una splendida cittadina. Non molto grande, allegra, vitale, storica per la maggior parte, formata da piccoli viottoli e casette dai tetti rossi, spioventi e a punta. Ed era in pace, non come La Rochelle...

E, sebbene lottare lo facesse sentire vivo, d'Artagnan non aveva potuto non innamorarsene... Finalmente un pò di pace, finalmente un pò di calore e intimità casalinga con sua moglie Grethel, finalmente un posto dove si viveva e non si moriva per le strade, durante i combattimenti.

Erano giunti due settimane prima e i signori Geronielle, una vecchia coppia amica di Grethel, gli avevano prestato una loro casetta in pieno centro. Piccolissima ma accogliente e arredata modestamente ma con buon gusto. L'ideale per una giovane coppia di sposi in fuga dalla guerra e alla ricerca di un pò di pace...

Quelle due settimane erano state belle... Per lui, perchè scoprire davvero, senza fretta e occhi indiscreti, una donna di cui non ricordava nulla era paragonabile alla gioia e alla sorpresa di quando si è piccoli e si scarta un regalo. Grethel era bella, in gamba, femminile, intelligente e amava ridere. A La Rochelle non si era accorto di questo lato del suo carattare perchè era sempre irascibile e sospettosa, mentre lì a Rouen era solare, felice... E d'Artagnan, giorno dopo giorno, capiva di aver fatto bene a compiere la scelta di abbandonare la guerra. A sua moglie aveva fatto bene. E anche a lui!

Anche Grethel era serena. E non era una farsa quella, le due settimane appena trascore con d'Artagnan erano state belle. Mai le era capitato accanto un uomo, seppur molto giovane, così gentile, onesto, innamorato, sincero e leale. Ben altri uomini aveva conosciuto nella sua vita e l'incontro con d'Artagnan sembrava messo apposta dal destino sulla sua strada per dare un raggio di luce alla sua esistenza... Certo, tutto si basava e fondava su una bugia, certo, c'era qualcuno che doveva raggiungere e d'Artagnan gli serviva allo scopo ma... c'era dell'altro... Pian piano, si stava scoprendo... innamorata... Davvero! Ed era la prima volta che le capitava sul serio. Gli piaceva quel giovane, gli piaceva stare con lui e amava il senso di pace che d'Artagnan riusciva a infonderle con la sua sola presenza. Niente e nessuno avrebbe dovuto mettersi fra loro, non lo avrebbe permesso!

La donna si rigirò nel letto, baciandolo sensualmente sulle labbra. "Forse... dovremmo uscire a comprare qualcosa, del cibo... Stiamo passando troppo tempo sotto alle lenzuola e fra un pò finirà che moriamo di fame!" - disse sensualmente...

D'artagnan sorrise, poi ci pensò su. In effetti, tutto quel 'movimento' gli aveva messo appetito. "Mh, si dovremmo... Non ne ho voglia ma abbiamo la dispensa vuota!".

Grethel annuì, poi sorridendo si alzò dal letto, rivestendosi con gesti lenti. "Bravo... Perchè sai, io sono come la vedova nera... Se ho fame, mangio i miei uomini!".

"E'?". D'artagnan la fissò spaesato, poi scoppiò a ridere, seguito di gusto da Grethel.

La ragazza si avvicinò al letto, lo prese per un braccio e lo tirò su. "Muoviti, i negozi chiuderanno fra un pò, è ormai il tramonto!".

Il guascone annuì. E un pò per necessità, un pò controvoglia, si vestì e uscì con la moglie per le vie di Rouen. In fondo, una bella passeggiata non ci stava male!

Grethel lo prese per mano, camminando allegramente, investita da quel bagaglio di sensazioni buone che d'Artagnan risvegliava in lei. Di sfuggita lo guardò mentre camminavano. Era poco più di un ragazzino, chissà che tipo era prima dell'incidente a La Rochelle? Insomma, di lui sapeva davvero poco, oltre al fatto che fosse un moschettiere fra i migliori, gli altri aspetti della sua vita gli sfuggivano. Chissà di dov'era originario, chissà chi erano i suoi genitori, chissà perchè era entrato nel corpo dei moschettieri, chissà se a Parigi aveva una fidanzata o una donna che amava e lo aspettava...? All'inizio, quando poco gli importava di lui, non si era mai posta quelle domande ma ora, sempre più insistentemente, affioravano alla sua mente...

"Siamo arrivati dal panettiere!" - disse d'Artagnan indicando il negozio – "Entra tu, ti aspetto fuori!".

"Perchè non vuoi mai entrare?" - chiese Grethel incuriosita da quella strana repulsione di d'Artagnan ai negozi.

D'artagnan alzò le spalle. "Perchè quei posti son pieni di massaie assatanate, mi è bastato il primo giorno per capire che non son posti per me!" - esclamò serio, ricordando il primo giorno a Rouen e la spesa infernale fatta per i negozi della città, pieni zeppi di donne alla caccia del miglior prezzo.

Grethel scoppiò a ridere a quelle parole. "Ma non ti piaceva combattere a La Rochelle? Questa è più o meno la stessa cosa! La guerra alla pagnotta migliore!".

D'artagnan scosse la testa convinto, mentre si tratteneva dallo scoppiare a ridere. "Ah no, i soldati sono MENO pericolosi della casalinghe!".

Grethel sorrise dolcemente, poi si avviò verso il negozio. "Come vuoi, aspettami quì!"'.

Rimasto solo, d'Artagnan si sedette tranquillamente su una botte posta fuori dal negozio, ammirando l'andirivieni tranquillo della gente che tornava a casa per la sera. Quella situazione gli metteva pace... Era frustrato dal fatto di non ricordare, ma da quando era arrivato a Rouen tutto era diventato talmente stabile e tranquillo che la fretta di riappropriarsi del proprio passato si era pian piano affievolita...

"D'ARTAGNAN!!!???".

La voce infantile di un bambino giunto in un lampo e paratosi davanti a lui come una furia lo fece sobbalzare, destandolo dai suoi pensieri. Il guascone guardò il piccolo che, con occhi sgranati lo fissava, eccitato. Era un monello di strada dai capelli castani lunghi, piedi scalzi e abiti sgualciti, di circa cinque o sei anni. "Scusa?" - chiese il giovane.

"D... D'artagnan, che sorpresa, che ci fai quì?" - chiese il bambino eccitato e sorpreso.

D'artagnan lo fissò. Non lo conosceva, evidentemente lo stava confondendo con qualcun altro, però in un certo senso, non gli era del tutto sconosciuto... Ma... "Mi spiace bambino, credo che tu mi abbia scambiato per un altro!" - disse gentilmente.

"Cosa?". Il bimbo sgranò gli occhi, poi gli corse vicino. "Mi prendi in giro? D'artagnan, sono io, sono Jean! Dai, smettila di scherzare, non sei contento di vedermi?" - disse aggrappandosi disperatamente alla camicia del giovane, scuotendola con forza.

D'artagnan indietreggiò, staccando il bambino da lui. "Scusa..." - mormorò stranamente turbato, mentre strane e nebulose immagini a cui non riusciva a dare senso, sembravano formarsi nella sua mente – "ma io... io non mi chiamo d'Artagnan! Il mio nome è Denis Rimaud, mi spiace...".

Jean spalancò gli occhi sorpreso, ma deciso ad insistere. Era d'Artagnan, ne era certo... Anche se la sua espressione sembrava annebbiata, confusa... Non ci capiva un accidente ma non si sarebbe arreso senza capire cosa stesse succedendo. "Cosa? D'artagnan, che ti prende???" - insistette disperatamente mentre, parlando, si accorgeva che lo sguardo vaquo di d'Artagnan assomigliava in modo impressionante allo sguardo perso che aveva Constance quando era rimasta ferita e priva di memoria a causa di Milady.

Il bambino fece per replicare quando una donna giovane e dai bellissimi capelli neri si parò fra lui e il suo amico. "Moccioso, cosa vuoi? Hai sentito mio marito, no? L'hai confuso con un altro, quindi sparisci e smettila di rompere!" - disse Grethel con aria minacciosa e furente, fulminandolo con lo sguardo.

Jean indietreggiò. E quella donna chi era? Poi... MARITO??? Lo sguardo del bambino divenne confuso... Era d'Artagnan, l'avrebbe riconosciuto ad occhi chiusi solo dal tono di voce... Però... Perchè quel nome falso? E perchè diceva di non conoscerlo? Chi diavolo era quella donna il cui sguardo tanto ricordava la perfida Milady? Cosa ci faceva d'Artagnan a Rouen e dov'erano i moschettieri?

Grethel gli lanciò un ultimo sguardo rabbioso, poi si avvicinò a d'Artagnan, prendendolo sotto braccio. "Andiamo a casa tesoro, questo bambino ci sta importunando e ho fatto la spesa! E' ora di cena!" - disse frettolosa, intenzionata ad allontanarsi il prima possibile da quel dannato bambino che, inaspettatamente gli si era parato davanti. Dannazione, un intoppo del genere non se lo aspettava! Chi diavolo era quel bambino? Probabilmente un altro pezzo del puzzle del passato di d'Artagnan che lei non conosceva. Però va beh, poco male, era un moccioso, non avrebbe dato più di tanto problemi, tuttal'più in virtù del fatto che a d'Artagnan, rivedendolo, non era tornata la memoria... Solo un piccolo moscerino fastidioso... "Andiamo?" - intimò frettolosamente al marito che fissava il ragazzino.

D'artagnan annuì, confuso. "Andiamo!".

Si incamminarono e Grethel si voltò un'ultima volta verso Jean. "E tu, tornatene a casa!" - intimò perentoria.

Jean rimase fermo a guardarli allontanarsi. Il suo istinto gli diceva che d'Artagnan era in pericolo. E poi... Lui mica era uno che prendeva ordini da una donna maleducata qualunque! Altro che andare a casa, li avrebbe spiati e seguiti di nascosto! E magari così ci avrebbe capito qualcosa.

Come un gatto agile, lesto e silenzioso, Jean seguì a debita distanza i due, nascondendosi dietro a muri, botti di vino, persone. Ogni tanto, si accorse, Grethel si voltava per vedere se li stesse seguendo ma, a occhio, sembrava non essersi accorta di niente...

E così facendo, Jean arrivò davanti alla piccola casa della coppia. Si accucciò dietro ad un muro, aspettando che qualcosa succedesse.

Nel mentre, giunti a casa, d'Artagnan e Grethel entrarono, chiudendo bene la porta. La donna mise il cibo comprato sul tavolo, simulando indifferenza. "Tesoro, ti preparerò una zuppa coi fiocchi!" - disse allegra.

Pensieroso, d'Artagnan guardò fuori dalla finestra. Quel bambino, quel nome... 'D'artagnan'... gli continuavano a frullare nella testa e non riusciva a levarsi quei pensieri. "S... Si..." - rispose, senza averla udita davvero parlare.

Grethel sospirò. Doveva riprendere in mano la situazione. "Ascolta Denis, era solo un moccioso di strada che probabilmente stava cercando di spillarti qualche soldo con quel mezzuccio di far finta di conoscerti! Dimenticatelo, a volte capitano queste cose e tu sei troppo sensibile per fartele scivolare addosso! Tutto quì!".

"Però" – obbiettò d'Artagnan – "Se avesse avuto bisogno d'aiuto?".

Grethel lo fissò. Ok, c'erano due modi per distrarre un uomo. Il primo era il cibo e non aveva funzionato. Il secondo era una piacevole attività sotto le coperte, cosa che lui amava. "Dimenticatelo..." - disse sensualmente avvicinandosi a lui, cingendolo con le proprie braccia prima di baciarlo e trascinarlo in camera da letto...


....


Era ormai notte. D'artagnan dormiva profondamente, spossato dalle doti amatoriali di Grethel. Lei invece era sveglia, sospettosa... Quel bambino non aveva l'aria di uno che si arrendeva tanto facilmente.

Si alzò silenziosamente dal letto e nel buio raggiunse la finestra. Sbirciò fra le tende e gli bastarono solo pochi minuti per avere una conferma ai suoi dubbi. Jean dormiva semi-nascosto all'angolo della casa davanti alla loro.

Bene, era ora di far capire a quel bambino che doveva girare al largo...

Si rivestì e poi, silenziosamente per non svegliare il marito, uscì fuori...

Scese in strada e si parò davanti a Jean, svegliandolo con uno strattone. "E allora moccioso, non hai capito cosa ti ho detto oggi?" - disse minacciosa.

Jean indietreggiò spaventato, preso alla sprovvista e mezzo addormentato. Accidenti, si era fatto beccare!!! "Cos'hai fatto al mio amico?" - disse senza mezzi termini, con la voce ancora impastricciata dal sonno.

Grethel lo prese per il bavero, sollevandolo di peso. "Il tuo amico NON è il tuo amico, capito? Vattene e non metterti in mezzo a cose più grandi di te! Se insisti, non hai idea del guaio in cui ti cacceresti!".

"NO!!!" - gridò Jean dimenandosi.

Grethel gli mise la mano sulla bocca. "Zitto! E ora oscoltami bene" – disse penetrandolo con lo sguardo dei suoi profondi occhi verde smeraldo – "Il tuo amico non esiste più, d'accordo!? Quindi, o tu ora te ne vai per la tua strada tranquillo e la smetti di rompere, oppure ti faccio fare una brutta fine, sicura di farla franca perchè sei un dannato moccioso di strada e nessuno verrà a cercarti... Chiaro?" - concluse sibillina.

Jean, ancora bloccato e impossibilitato a parlare, annuì con la testa.

E solo a quel cenno affermativo, Grethel lo liberò. "E ora sparisci! Se ti becco a gironzolare ancora quì in giro, me la pagherai!".

Jean non rispose nulla, indietreggiò di alcuni passi, poi fuggì. Ma non si arrese! Ora era certo, era d'Artagnan ed era nei guai. Ma da solo lui non poteva fare niente, lo sapeva bene! Era in viaggio per la Francia alla ricerca della sua mamma e un posto valeva l'altro. Quindi... Immaginava dove fossero Athos, Porthos e Aramis! A La Rochelle, impegnati in una guerra di cui tutti parlavano... C'erano tutte le forze del re impegnate in quella città, lo aveva sentito in giro...

Decise di partire. Li avrebbe cercati e gli avrebbe raccontato quello che aveva visto. E forse avrebbe scoperto una volta per tutte cosa era successo al suo migliore amico.



  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D'Artagnan / Vai alla pagina dell'autore: lady lina 77