Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Ricorda la storia  |      
Autore: __Aivlis    14/06/2011    5 recensioni
"Dietro ad ogni grande uomo si nasconde una grande donna". In questo caso Valary di benedetto è la grande donna che si nasconde dietro a cinque grandi uomini. Lei e il suo soliloquio. Un'introspezione nella vita di chi ha sofferto il dolore della perdita. Un viaggio nella storia nascosta della figura femminile attorno alla quale ruotano gli Avenged Sevenfold. Un omaggio dovuto ad una persona senza la quale non sarebbero dove sono ora.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
jnkds © Amor Vincit Omnia

Avvertimenti. Salve ragazzi. Allora, questa è una one-shot che ho scritto di getto questo pomeriggio e credo che sia un delirio puro, poi giudicate voi! :D

Disclaimer. Gli Avenged Sevenfold (Matt Sanders, Brian Haner, Zacky Baker, Johnny Seward e Jimmy Sullivan), Valary e Michelle DiBenedetto sono personaggi realmente esistenti. Tutti i fatti riportati qui di seguito non sono necessariamente realmente accaduti e con questo scritto, non pubblicato a scopo di lucro, non intende dare un'idea neanche vaga del carattere o della vera vita dei personaggi, ne tantomeno delle circostanze della morte di Jimmy. E' la mia personale visione delle cose ed è puramente inventato da me, pertanto la riproduzione totale o in parte di questo testo è severamente vietata.

***

Siamo a San Diego, ultima data del primo tour negli States per la promozione di Nightmare. Dopodiché questa famiglia che mi porto dietro sbarcherà in Europa lasciandomi qui ad aspettarli.
Perché ci deve pur essere qualcuno che li aspetti per quando torneranno, qualcuno qui, per loro, ad accoglierli come meritano. E allora adesso me ne sto qui, dietro le quinte ad osservarli mentre si esibiscono per un pubblico sempre maggiore. Di certo le cose sono molto cambiate dai tempi del Chain Reaction, eppure siamo ancora qui, dopo gli alti e i bassi, dopo tutte le bufere; c'è chi si è perso, per volontà propria o di forze esterne, e chi, come me, può avere l'onore di dire: “sono ancora qui per loro”.
Mi chiamo Valary DiBenedetto ma molti di voi mi conosceranno come “la fidanzata del Signor Ombra”. Be', lasciate che vi dica che non so niente di questo Signor Ombra di cui tutti parlano. Io conosco Matt, Matt Sanders, l'uomo che ho sposato, e posso giurarvi che quel soprannome non gli si addice affatto, per quanto lui cerchi con tutto se stesso di far sembrare il contrario. Non fatevi ingannare da quei rayban calati sul volto.
Ho conosciuto Matt quando eravamo ancora ragazzi e credo di esser stata la sua migliore amica prima ancora di diventare la sua fidanzata. Forse è per questo che riusciamo a sopportarci anche da sposati.
Fatto sta che quello che pochi sanno è che gli Avenged Sevenfold sono qui grazie a me.
No, ok, non voglio fare la presuntuosa e prendermi tutti i meriti, però è così. Diciamo che è stato merito mio e del talento di quei cinque animali che chiamo “amici”.
Nessuno si accorge di essere dentro a qualcosa di grandioso fin quando lo sta vivendo. Anche io me ne sono resa conto solo dopo, a distanza di tempo e di seguito ad una brutta doccia fredda, e quella consapevolezza è arrivata in modo agghiacciante e inaspettato.
Comunque mi vedo –  e li vedo – ancora come gli stessi ragazzoni di dieci anni fa, quelli che facevano musica davvero inascoltabile (e me ne accorgo solo a distanza di tempo) ma che amavo e amo ancora con tutta me stessa.
Probabilmente, senza di me loro non sarebbero dove sono ora, ma quelo che è certo è che io senza di loro non sarei ancora viva. Perché amo Matt più di quanto non faccia con me stessa e perché mi hanno insegnato a prendere la vita come viene.

***
 
E' incredibile come ad ogni concerto riescano a farmi rivivere una vita intera. Sarà che le loro canzoni sono state la colonna sonora delle nostre esistenze, eppure sono convinta che ci sia dietro qualcosa, o qualcuno. Ci sono certe sere in cui le scalette dei concerti sono impostate in maniera così cronologicamente giusta – come oggi, per esempio – che stento a credere siano frutto di una scelta non studiata.
Seize the day è forse la seconda canzone d'amore più bella che Matt mi abbia mai dedicato – la prima è Warmness on the soul, per forza di cose - e ogni volta che la suonano mi vengono i brividi.
E quasi mi abbiano letto nel pensiero ecco che inizia, e mi sento morire dentro, perché non era in programma.  
Cerco nella tasca dei pantaoni il foglietto con su scritta la scaletta di stasera. Niente Seize the Day.  Questo è quello che intendevo quando dicevo che ascoltare un loro concerto per me è sempre un'emozione. Perché, finché sei preparata psicologicamente a ciò che ascolterai, va tutto bene. Ma quando ci sono questi cambiamenti improvvisi e non sei stata avvertita (e credetemi, avvengono spesso e stranamente non ne sono mai al corrente) potresti svenire da un momento all'altro. Questo Matt lo sa, e penso che lo faccia apposta, lo capisco dalle occhiate che mi lancia in queste occasioni. Gira distrattamente lo sguardo verso le quinte per vedere se ci sono ancora o se sono svenuta. E poi sorride. E io muoio dentro.

"These streets we travel on  
will undergo our same lost past."

Ricordo come fosse ieri il giorno in cui abbiamo girato il video per questa canzone. Era stata una giornata bellissima. Io facevo la fidanzata incinta e per un attimo ho pensato che tutto quello potesse diventare vero. Non avrei però immaginato che lo sarebbe stato. Già, perché ora dentro di me c'è qualcun'altro, ed è il figlio di quell'uomo dalle spalle giganti che ora mi sta guardando con occhi dolci mentre canta la nostra canzone.

"Trials in life,  
questions of us existing here,  
don't wanna die alone without you here,
Please tell me what we have is real."

A volte me lo chiedo. Come è possibile che tutto questo sia vero? E' che me ne accorgo solo in certi momenti di come sia stata piena la mia vita fino ad oggi. Di cosa non importa, momenti belli e brutti, gioie e dolori, solo.. piena, ecco.Ma è bello pensare che c'è sempre stato qualcuno accanto me, nonostante tutto. Tralasciando Matt per un seconodo, perché è mio marito e perché è un'abitudine a cui non saprei rinunciare. Brian, Zacky, Johnny e in qualche modo anche Jimmy. E' questo che intendo quando parlo di famiglia. Qualcuno su cui contare, sempre, su tutto. E potrei dire anche il nuovo Arin, anche se è presto per trarre conclusione affrettate.  
Io e Arin siamo in un certo senso sulla stessa barca. Siamo i due punti chiave, nonostante il resto.  
Io ho finanziato la band agli esordi e lui sta dando tutto se stesso per far sì che quel sogno, quel sogno che poi è anche il mio, non vada in frantumi.  
Di lui mi piace soprattutto la discrezione con la quale agisce e regge tutta la situazione. Non é facile prendere il posto di un amico come Jimmy è stato. E se ci penso, ancora mi si chiude lo stomaco.  
E' passato più di un anno ormai, da quando se ne è andato, eppure le ferite che ha lasciato sono ancora fresche e fanno male come il primo giorno. Ed è questa la doccia fredda di cui parlavo, quella che mi ha fatto rendere conto di cosa avevo tra le mani. Però, in un certo senso, la morte di Jimmy mi ha fatto capire il vero valore delle cose che avevo e che tutt'ora ho e guardando indietro a tempi migliori, ho capito di avere una famiglia fantastica su cui contare. La magia di Jimmy: portare del bene anche in situazioni in cui il bene non lo vedi neanche in lontananza.


***

Sento le prime note di Critical Acclaim e penso che oggi questo concerto mi sta giocando brutti scherzi.
So già cosa succederà, alla canzone e a me. Come sempre, non c'è niente di nuovo. L'ho sentita milioni di volte, la sua voce alle casse durante questa canzone, eppure no, non ci sono abituata.
E' facile abituarsi ad una presenza e vorrei poterlo dire, ma non è la stessa cosa quando si parla si assenze. E alla sua assenza credo non mi ci abituerò mai: per me ogni giorno sarà sempre come se lo avessi visto per l'ultima volta da poco tempo; ricordo il suo votlo come fosse ieri.  

"I' ve had enaugh it's time for something real
Don't respect the words you speaking
Gone too far, A clone."

Matt apre le braccia al cielo.
Questo gesto invece lo fa poche volte, solo quando se la sente.
E' che una persona da fuori non lo vede quanto faccia male a tutti loro sentire quella voce. Però lo fanno lo stesso, per sentirlo ancora una volta immaginando che sia l'ultima, come un bambino che fa i capricci per alzarsi dal letto la mattina e chiede alla mamma “ancora cinque minuti!”. Così anche loro si dicono “ancora un altro concerto e poi la togliamo”, non lo faranno mai. Per lo meno non finché ci sarà Zacky nella band.

***


Per come l'ho sempre visto, Zacky è qualcuno di cui prendersi cura; non credo che abbia la forza necessaria ad andare avanti da solo.
Per quanto abbia dimostrato di averne, quando Jimmy se n'è andato, non credo che riesca a tirarla fuori di nuovo.  
Questa è la differenza tra un fan e un'amico. Un fan può solo immaginare il loro dolore, qualcuno come me, invece, lo vede tutti i giorni. E io lo vedo davvero con i miei occhi, lo vedo da più di un anno, ormai, e le cose non sembrano voler cambiare.  
Certo, c'è stata una sorta di rinascita da un anno fa ad oggi, la forza di quattro ragazzi pronti a lottare per riprendersi ciò che era loro di diritto. Ma di fondo si è sempre tutti tristi. Soprattutto nei momenti intimi, quando ti fermi e fai il resoconto della giornata. E in quei momenti vedo gli occhi di Zacky scorrere la stanza e poi, improvvisamente, abbassarsi a terra e lui mettersi una mano al collo. Sotto le sue dita scorre la scritta “forever” che si è fatto tatuare non molto tempo fa. Inutile dire che quanto rialza lo sguardo ha gli occhi lucidi e non guarda in faccia nessuno. Lo sento sospirare e chiudersi in bagno. Allora gli altri si guardano tra di loro chiedendosi in silenzio se sarà sempre così dopo ogni concerto.  
Ormai è come un rito, e certe domande non ce le poniamo nemmeno più. Per lui è stata difficile, più che per gli altri. Io non credo che lui l'abbia ancora superata. Mentre gli altri ci hanno provato, si sono aggrappati a quelle poche certezze che avevano e hanno tirato avanti con tutte le forze in loro possesso, lui invece non ha mai avuto il coraggio di muovere un dito.
Ricordo che un giorno, non so bene in che città fossimo, alla fine di un concerto, lui è entrato in sala, ed era felice, ha abbracciato gli altri come sempre, poi si è fatto serio e tutti capimmo che era già arrivato quel momento della giornata. E nessuno ormai si azzardava a dire o a fare più niente, perché sembrava quasi tradire la memoria di Jimmy, o almeno questo è quello che pensa Zacky.  
Me lo ha confessato lui stesso proprio quel giorno. Si è appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte mordendosi l'interno della guancia destra, come fa sempre quando è nervoso, e posso giurare di aver visto una lacrima solcargli una guancia prima che sospirasse e si dirigesse in bagno. Io quel giorno l'ho seguito, perché ricordo perfettamente che lui c'è sempre stato per me.
Banalmente porto l'esempio più quotidiano che mi viene in mente, perché dovete sapere che io e Matt non siamo sempre stato una coppia felice. Da adolescenti litigavamo in continuazione, forse per ché avevamo lo stesso carattere. E quando mi chiudevo in bagno a piangere di disperazione, perché Matt ci aveva provato con un altra o per sciochezze simili, Zacky mi seguiva, bussava finché non decidevo di aprirgli e si accucciava davanti a me, che mi ero ormai abituata ad usare la tazza come la sedia di una sorta di confessionale privato, e mi asciugava le lacrime facendomi sfogare e parlandomi come solo lui è mai riuscito a fare.  
E così quel giorno i ruoli si erano invertiti. Lo seguii e bussai alla sua porta, sentii che tirava sul col naso.  
« Ei Zacky, sono io. Val.. » gli dissi sussurrando.  
Mi aprì e ci chiudemmo la porta alle spalle. Sapevo già quali erano gli sguardi di tutti nella sala accanto. Sguardi di timore e raccogliemnto. Soprattutto quello di Arin che non sapeva ancora come comportarsi in momenti come quello.  
Be', quel giorno i ruoli si erano decisamente invertiti.  
« Jimmy manca anche a me, Zacky.. » gli dissi accarezzandogli i capelli.
Quel gesto dovette avergli scatenato qualcosa dentro, perché portò le ginocchia al petto e si chiuse su se stesso, sfogando la rabbia che aveva dentro. Non potei fare altro che abbracciarlo, e dirgli tutto senza parole, per fargli sentire che ero con lui. Che capivo il suo dolore, forte quanto il mio. E credetemi, sentire i singhiozzi del proprio migliore amico mentre lo si abbraccia e farsi scuotere dai suoi stessi spasmi, come a diventare un corpo solo, può essere la cosa più bella e la più straziante insieme. In quei momenti capisci che il silenzio, quello vero, non esiste, sarà sempre occupato da qualcos'altro.
Era per farvi capire chi è davvero Zacky Baker, quello che voi chiamate Vengeance. Un uomo fragile sotto la scorza del supereroe.

***

Porto una mano al petto e sento il bambino scalciare. E' un maschio, e non vi nascondo che si chiamerà Owen. Owen James Sanders, per la precisione.  
Sento i primi accordi di Tonight the world dies e maledico in tutte le lingue chi di quei quattro ha deciso di cambiare scaletta. Controllo meglio sul foglio che mi era stato dato e confermo che la canzone non era in programma.  
Solo che questa è una pugnalata.

"Lost the meaning of our stay,
Learn to live another day,
Doubt the choices that we've made.."

Potrei paragonare tutta questa storia, con tutti questi ghirigori che ci sono stati fatti intorno, alla nota più acuta di una chitarra elettrica suonata ad oltranza finché non scava come una fossa nelle tue orecchie e continua a rigirarci sopra. Potrei fare esempi più macabri e dolorosi ma ve li lascio immaginare da soli.

"Tonight the world dies.."

E mi rendo perfettamente conto di cosa abbia spinto Matt a scrivere quelle parole. Perché Jimmy quella sera si è portato via con sè il mondo intero.  
E adesso cosa rimane? Non è più vita, è un tirare avanti a forza di note. Vivere di musica non è sempre bello come lo si immagina quando lo fai in un senso così letterale del termine.


***

So far away è una delle canzoni più belle del CD ed è anche la prima che il nostro Brian abbia mai scritto.  
Non so, è che ero ignara delle sue capacità letterarie e quando è arrivato in studio con quei fogli rovinati in mano e la mano del padre sulla spalla, mi ha lasciata un po' così, con la bocca semi aperta e lo sguardo sbalordito.

"Never feared for anything
Never shamed but never free
A light that healed a broken heart with all that it could"

Che poi non tutti sanno cosa abbia spinto Jimmy a fare ciò che ha fatto. E molti non sanno neanche se la cosa è stata volontaria o no.  
Ecco, a questo proposito, noi della famiglia sappiamo per certo che non si è trattato di suicidio vero e proprio. E' stato più un fattore di noncuranza. Semplicemente, a lui non importava di vivere o morire.
Aveva un male al cuore, attacchi di panico, roba del genere, non ho mai neanche ben capito cosa avesse di preciso. Fatto sta che ha provato davvero di tutto, ma sembrava che il suo fosse un male incurabile, non letale ma incurabile. E lui aveva semplicemente deciso di velocizzare il processo che lo avrebbe portato a vivere su un letto d'ospedale.  
Il suo motto era “Meglio trent'anni vissuti bene che ottanta vissuti male” ed era proprio questo a cui si riferiva. Non che per “vivere bene” intendesse diventare un alcolizzato depresso. No, quella è stata solo una conseguenza, chiamiamolo incidente di percorso. E credetemi, parlare di lui in questi termini fa male, ma è necessario.

"Lived a life so endlessly
Saw beyond what others see
I tried to heal your broken heart with all that I could"

E in questo Brian ha effettivamente ragione.  
Credo che lui sia stata la persona che ha cercato di tirarlo su maggiormente.  
Una volta ricordo che ci aveva anche quasi litigato perché continuava a bere e a fumare, imperterrito.
Ma alla fine ci ha rinunciato anche lui.

"How do I live without the ones I love?
Time still turns the pages of the book it's burned
Place and time always on my mind
I have so much to say but you’re so far away"

Questa canzone è in gardo di distruggerti l'anima, se vuole.  
Perché è malinconica, sì, ma ha un fondo di allegria non meritata, quella che tutti noi stiamo cercando ma che non riusciamo a trovare. Ed è per questo che quando l'ascolti ti senti quasi in colpa per quella felicità che ti è stata negata da un anno a questa parte.  
Fa un male cane, cazzo.

"Sleep tight, I'm not afraid
The ones that we love are here with me"

Matt si volta e mi guarda ancora, sorride mentre canta e mi da sicurezza. Ma sono convinta che non ci creda troppo neanche lui.

"Lay away a place for me  
'cause as soon as I'm done I'll be on my way to live eternally"

Sento una lacrima solcarmi una guancia e un buco aprirsi proprio sotto al petto. Una voragine vuota. Mentre questi ultimi accordi mi spezzano l'anima e la buttano nel fuoco. E anche Owen sembra percepire questo momento: si è calmato.

"I love you
You were ready
The pain is strong enough despite"

La sua voce esplode nell'arena e vedo i volti dei fan rigati dalle lacrime, alcuni dal trucco colato. Capisco che era lui, Jimmy, ad aver fatto tutto questo. Vedo l'amore che ha dato e che gli si sta ritocendo contro. Spero che lo possa vedere anche lui.
Rivivo i momenti del suo funerale come fossero piccole foto sbiadite dal dolore che ha lasciato. Gente vestita bene. Condoglianze. Ci dispiace. Era un grande uomo. Un genio. Sono sempre i migliori a partire. Sì, ok. Ma io mi sto chiedendo il perché.

"But I'll see you
When it lets me
Your pain is gone, your hands are tied"

Mi trema il mento e sento la fine di qualcosa di bello. Una fine improrogabile, forse la fine di tutto, quel tutto che è stato mio per così tanto tempo. Quella persona che credo sia stata l'unica che mi abbia mai capito veramente in tutta la mia vita. Era il mio migliore amico.

"And I needed to know"

Jimmy era fatto così, capiva tutti e il tuo dolore era anche il suo.
Sono sicura che anche in questo momento lui mi sta guardando e sta piangendo con me, per me e per il mio dolore.
Perché questo era Jimmy.

"And I need you to know"

Ti voglio bene.  

***


In un contesto diverso mi sarei sicuramente vergognata delle mie stesse lacrime. Ma oggi no. E c'è Michelle che mi sta guardando con occhio apprensivo da poco lontano. Sa che venire a consolarmi non serivirebbe a niente. Sono un tipo solitario, lo sono sempre stato. Eravamo io e il mio dolore, sin da piccola, e pochi sono riusciti a scavalcare quel muro che mi ostinavo a erigermi intorno. Un muro per tutti tranne che per Michelle. Lei no, è la mia gemella. Mi consola anche senza essere presente. Non potrebbe comunque far niente per aiutarmi, sente il mio dolore come il suo. E' un'implicazione troppo affettiva, poco reale.  
Invece, ci sono stati altri. I ragazzi. Matt per primo, poi Zacky, Brian e Jimmy. E Johnny in un tempo più remoto. Loro sì che c'erano riusciti a scavalcare quel muro.  
Cammino lentamente verso il bagno e penso che in effetti Johnny si è perso, con la morte di Jimmy. Si è perso del tutto. Passa le notti ad ubriacarsi e non c'è stata una vota che l'ho visto piangere, ma nemmeno sorridere sinceramente, se è per questo. Non so. Johnny è strano, lo è sempre stato. Ma vederlo in quelle condizioni fa male a tutti. Ti sbatte in faccia la brutalità con la quale ti sono state sottratte le persone che ami, quasi le sentissi di tua proprietà. E allora credi che sia ingiusto, in realtà non lo è. E' una cosa normale, ma non ci credi davvero fino infondo.
Apro la porta del bagno e mi ci chiudo dentro. Mi sciacquo il viso e guardo i miei occhi rossi. Sto singhiozzando e non me ne ero nemmeno resa conto. Da qui si sente tutto, le voci sul palco e i fan che acclamano.  
« Bene ragazzi. Facciamo un piccolo break di dieci miuti e dopodicché tenetevi pronti per continuare a fare rock! » dice Matt ai fan che si scatenano subito dopo. Cerco di calmarmi, perché Matt starà bussando alla porta fra qualche secondo. Non ci tengo a farmi vedere in queste condizioni.
Esco, poco sicura delle mie azioni.
Non faccio in tempo a mettere un piede fuori dalla porta che vedo Matt, e subito dopo sento un'enorme fitta al basso ventre. Mi piego in due e Matt corre subito verso di me, preoccupato.
« Val, ehi Val. Stai bene? »  
Mi aiuta a rialzarmi. Sospiro profondamente.  
« Sì, tutto ok. Credo che ci farà aspettare ancora un po', il nostro Owen. »
Gli sorrido e lui mi sorride di rimando.
In effetti manca poco alla data del parto.
Matt mi mette una mano sul pancione e mi guarda negli occhi come solo lui sa fare.  
« Sto sicuro? » appoggia la sua fronte alla mia.  
E' buio, non credo abbia fatto tanto caso ai miei occhi lucidi e rossi.
Mi tradisce un singhiozzo. Maledette reazioni involontare!
« Val, stavi.. stavi piangendo? »  
Si allontana un po' per vedermi meglio. Abbasso lo sguardo ma lui me lo rialza con una mano. Vede i miei occhi rossi, probabilmente, perché subito mi abbraccia forte, stando attento al bambino.
« E' che non credo di essermi ancora abituata a questi concerti. » dico. La voce soffocata dalla sua maglietta.
Mi bacia sulla guancia e continua a tenermi sotto la sua protezione.  
« Jimmy manca anche a me »  
Mi piace abbracciarlo, perché non riesci mai a racchiuderlo tutto in una sola stretta.  
Quando si allontana ha gli occhi lucidi anche lui.  
Più in là, Zacky mi osserva.  
« Allora posso stare tranquillo che Owen non nascerà oggi? »
« Tranquillo »
« Ok. Allora torno sul palco. »
Andiamo nella sala principale dove Zacky mi abbraccia perché sa già tutto. O almeno se lo immagina.  
Brian mi da leggere pacche sulla spalla e Johnny mi attira a sé.
« Tranquilla. » sussurra. E credo sia il primo gesto di umanità che compie nei confronti di qualcuno, oltre suonare.
Tornano sul palco e sento un'altra fitta, ma non dico niente.
« Be' ragazzi, ora una canzone per ricordare il nostro amico, nostro fratello nonché grande batterista Jimmy "The Rev" Sullivan. »  
Iniziano le note di fiction e decido di tornare dentro, non lo sopporterei.  
Mentre mi allontano sento le parole de Matt sfumare.  
« Ho appena scoperto che a distanza di un anno c'è ancora chi non riesce ad ascolare queste canzoni senza piangere. E queste lacrime sono per te, Jimmy, anche se so che non vorresti. Ti vogliamo bene, fratello »  
Mi si stringe lo stomaco, ancora una volta. E l'ennesima fitta mi fa quasi cadere a terra, se non era per Michelle che mi ha ripreso al volo.  
« Val? Oh cazzo ti si sono rotte le acque! »  
Michelle è in panico e mi viene quasi da ridere. E' poco pratica per certe cose.

"Left this life to set me free  
Took a piece of you inside of me  
All this hurt can finally fade  
Promise me you'll never feel afraid"

« Ok, avvertite i ragazzi che dopo questa canzone si chiude lo show »  
Adesso riconosco mia sorella per quella che è. Una dittatrice nata che adesso si sta mettendo a dare ordini a desta e a manca mentre mi stende sul divano.  

"So tell everybody the ones who walked beside me, yeah
I hope you find your own way when I'm not with you tonight."

***

Sono i primi di Febbraio, il 9, per la precisione. E oggi è nato Owen James Sanders.  
« Benvenuto al mondo, Owen. » dice Matt guardandolo dall'alto della sua statura.  
Me lo sento tra le braccia come fosse la mia ricompensa.
Mi volto verso di lui e lo guardo negli occhi. Poi sposto lo sguardo in alto.
« Buon compleanno, Jimmy. »  
E sorrido per quella pace ritrovata che ci è stata finalmente concessa.  
Perché nonostante tutto, tra gli alti e bassi, da bambini che eravamo siamo cresciuti insieme. E quei giorni felici in cui si pensava solo a giocare con le macchinine giocattolo, non sono poi così lontani. E se siamo tutti qui, di nuovo, davvero tutti, un motivo ci deve per essere.

Fine.  

Note. Oh be' (mi è preso il vizio di iniziare un frase con queste due parole XD). Devo dire che è stato un vero viaggio scrivere questa one-shot. Se non altro ho trovato qualcosa da fare dato che sono bloccata in casa con una gamba fuori uso! (Yeeh, viva me! -.-")  
Be' spero che vi sia piaciuta. Lasciate una recensione per farmi sapere se è meglio che smetta di scrivere. Criticate!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: __Aivlis