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Autore: Nischino    18/06/2011    4 recensioni
-Subito al sodo, Granger?- si avvicinò di un passo e lei, inconsciamente, arretrò. Nella luce che proveniva dalla finestra il volto di Malfoy sembrava ancora più pallido del solito e le ombre accentuavano la magrezza naturale, ma ora forse scheletrica, del suo viso –Obliviami-.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Voldemort | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Capitolo Settimo: Faccia a Faccia

 

Hermione si accasciò sulla sedia. Si toccò la faccia.

-Merda- disse, quando si accorse di stare piangendo.

 

Harry stava mangiando la cena quando Hermione irruppe in cucina. Aveva il fiato corto e gli occhi arrossati, come se avesse appena smesso di piangere. Il primo pensiero di Harry fu rivolto a Ron e lo maledisse perché l’aveva fatta piangere ancora.

-So come entrare a Malfoy Manor- disse invece Hermione

-Cosa?- bofonchiò Harry

-So come entrare a Malfoy Manor. C’è un passaggio, Harry, un passaggio che Voldemort non conosce-

-E tu come lo sai?- chiese Harry, scettico.

Hermione lo guardò dritto negli occhi

-Devi fidarti di me-.

 

Malfoy Manor

 

Si divisero in due gruppi, uno capeggiato da Harry e uno da Kingsley. Harry avrebbe dovuto attendere, con la maggior parte delle forze, fuori dal maniero, in attesa che Kingsley ed Hermione gli dessero il via libera per attaccare.

Hermione aveva insistito moltissimo per essere tra coloro che avrebbero formato il gruppo da mandare in avanscoperta e, alla fine, era stata accontentata.

Inoltre era stata lei a trovare la botola nella cantina di casa Zabini, ricoperta di ragnatele e polvere.

 

Fino a quel momento Hermione era stata sicura di cosa fare e di come comportarsi ma ora che stavano risalendo lentamente il passaggio segreto, cominciava a sentire la paura.

Stava per andare in battaglia. Forse stava per morire.

E non aveva nemmeno detto addio a Ron.

Che sarebbe accaduto se fosse morto e non l’avrebbe rivisto mai più? Che sarebbe accaduto se, in realtà, quella di Draco non fosse stata altro che una trappola?

Ma tutto combaciava alla perfezione e quei ricordi erano così veri, così intensi, che era impossibile non crederli reali.

Giunsero davanti ad una porta chiusa che Kingsley sfondò con un incantesimo.

Mentre le assi di legno tremavano ed esplodevano, Hermione si chiese che cosa sarebbe accaduto se la prima persona che avessero incontrato fosse stata Malfoy.

L’avrebbero ucciso?

Avrebbe dovuto fermare i suoi compagni? Come?

E Malfoy? Sapeva di essere dalla loro parte? Aveva idea di quello che aveva fatto per loro, di quello che aveva fatto per aiutarli a vincere? Ricordava abbastanza? Oppure aveva davvero scordato tutto quanto e avrebbe combattuto al fianco di Voldemort?

Strinse le dita attorno alla bacchetta. Il cuore le pulsava nelle orecchie con una tale intensità che percepì l’urlo di Kingsley come un sussurro.

La stanza di Malfoy era vuota.

 

Quando irruppero nel maniero Draco era nello studio di suo padre.

Sentì le urla e l’allarme e capì immediatamente che cosa stava accadendo.

Non si mosse.

Oltre alla porta sentiva persone correre, strillare incantesimi, cadere a terra.

Ma non si mosse.

Strinse tra le mani la bacchetta. Che cosa sarebbe successo? E, soprattutto, da che parte doveva stare?

Ma non ebbe il tempo di pensarci.

La porta della stanza si spalancò all’improvviso e, davanti a lui, comparve Ron Weasley.

Trasse un respiro di sollievo.

-Malfoy- ringhiò.

Weasley aveva i capelli sporchi di sangue, era sudato e coperto di polvere. Il sollievo abbandonò Draco non appena si accorse della sua espressione.

Alle sue spalle comparve anche la Granger.

-Ron, abbassa la bacchetta- mormorò, ma lui non le diede ascolto –Ron, abbassala-.

Weasley guardò Draco, guardò Hermione e poi i suoi occhi spaventosi tornarono a posarsi su Draco. Quando parlò la sua voce aveva una nota isterica.

-Dobbiamo ucciderlo, Hermione! Dobbiamo ucciderli tutti. Non devono più fare del male a nessuno!-

-Ron!- strillò Hermione.

Un boato si levò dal pian terreno e il pavimento tremò.

 

Harry si ritrovò davanti a Voldemort. E capì che sarebbe morto.

Non aveva alcuna possibilità contro quel mostro e, qualsiasi cosa avesse fatto, per lui sarebbe stata la fine comunque.

Non aveva molto da perdere, ma aveva paura comunque. Ripensò a Ron, Hermione, Remus, Robert, Ginny.. combatteva per loro eppure si sentiva vuoto lo stesso.

Impugnò con più fermezza la bacchetta. Avrebbe lottato fino alla morte. Tanto, vivo o morto, non avrebbe fatto alcuna differenza.

 

-Ron!- gridò ancora Hermione –Abbassa la bacchetta! Abbassala! Lui è dalla nostra parte!-

-E’ un mangiamorte!-.

Draco era paralizzato. Si era scordato perfino il suo nome. In un altro momento l’avere paura di Weasley gli sarebbe parso del tutto ridicolo ma adesso lo trovava perfettamente razionale.

-Ci ha aiutati!-.

Hermione cercò di strappare la bacchetta dalle mani di Ron ma questi la respinse, facendola cadere a terra

-Tu sei pazza- disse poi e, nuovamente, la punta della sua bacchetta si diresse verso Draco –Lui morirà e, insieme a lui, tutti quelli che ci hanno rovinato la vita. Voglio che soffrano, che soffrano come ho sofferto io! Crucio!- .

Draco si accasciò a terra

-No!- l’urlo di Hermione fu così forte da raggiungere Draco nonostante il dolore lancinante. Anche se non ricordava perché, sapeva di stare per morire per una giusta causa.

-Harry!- gridò Hermione e, allora, il dolore cessò.

 

Urla di gioia si levarono in tutto il Maniero quando Harry Potter uccise Lord Voldemort.

I mangiamorte si dispersero quando il loro Lord esalò l’ultimo respiro e quelli che non riuscirono a fuggire vennero catturati.

Harry corse a cercare Ron ed Hermione terrorizzato all’idea di trovarli morti.

Sentì le urla di Hermione provenire dal secondo piano e capì che lì la battaglia doveva essere ancora in corso.

Salì a balzi le scale, facendo capolino nella stanza a testa alta, con il fiato corto e la bacchetta in pugno

-Harry!-

Prima ancora di guardarsi attorno Harry iniziò ad urlare

-Riponete le armi! Voldemort è morto!- solo allora si rese conto che nessuno stava combattendo

-Harry! Harry ferma Ron!- gridò Hermione.

Ron era in piedi in mezzo alla stanza. Aveva gli occhi arrossati e tremava convulsamente. Ai suoi piedi era disteso Malfoy.

-Ron!- Harry gli strappò la bacchetta di mano senza che il suo migliore amico opponesse alcuna resistenza.

-E’ morto?- chiese, invece.

Piangeva.

Hermione corse dal corpo esanime di Draco e s’inginocchiò al suo fianco, poggiando una guancia sul suo petto –No, oddio, no, è vivo- gemette e, anche lei, iniziò a piangere.

Il suo, però, era un pianto così differente da quello di Ron, che Harry non poté fare a meno di chiedersi che cosa ci fosse, tra Hermione e Malfoy.

Perché quello di Hermione era un pianto di liberazione e i suoi occhi quelli di una belva quando li punto contrò Ron

-Sei un mostro, Ron! Ti detesto!- gridò –Non sai niente! Non sapevi niente! Come hai potuto? Ron! Come hai potuto!-.

Harry le si avvicinò lentamente, per non spaventarla, e le posò le mani sulle spalle

-Dobbiamo consegnare Malfoy agli auror- mormorò, cercando di farla alzare in piedi –Lascialo stare-

-No!- Hermione era sconvolta e, tra le lacrime, cercava a tentoni la propria bacchetta. Harry la fissava, incapace di capire. Ron continuava a piangere in silenzio.

-Hermione…-.

Tentò ancora una volta di farla alzare ma lei lo cacciò con uno schiaffo

-Dammi la tua bacchetta, Harry! Dammi la bacchetta!- gliela rubò dalle mani e si asciugò gli occhi.

Guardò il corpo di Draco, lì, disteso a terra. Nonostante sentisse l’impulso di uccidere Ron, puntò la bacchetta verso Draco

-Evanesco- sussurrò e le vesti di Malfoy scomparvero. Ron sgranò gli occhi senza capire. Probabilmente pensò che quella fosse la conferma definitiva della pazzia di Hermione.

Harry, invece, rimase immobile a fissare il fianco sinistro di Draco.

Poi vomitò l’anima.

 

eHm…

Siamo quasi giunti alla fine. Questo era il penultimo capitolo che spero vi sia piaciuto come i precedenti. Devo ammettere che l’ho scritto abbastanza fluentemente, anche se conteneva alcuni dei passaggi più impegnativi della storia. Non mi convince pienamente ma non mi andava di cambiarlo. Perché? Perché sono irrazionale e istintiva e mi sono emozionata moltissimo mentre lo scrivevo. Ho sentito le grida di Hermione, il dolore di Draco e la paura di Harry nitidamente. Spero di avervi trasmesso almeno un po’ di queste emozioni.

Naturalmente ringrazio di cuore tutti coloro che mi sostengono con i loro commenti ^__^

A presto,

Nischino

   
 
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