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Autore: Kumiko_Walker    21/06/2011    1 recensioni
Era una giornata come tante: il sole splendeva, gli alberi venivano mossi leggermente dal vento, gli uccellini cinguettavano sui rami. Tutto perfetto, tranne per una persona.
Una ragazza che sfrecciava tra la gente alla velocità della luce: Yume Shiro. Una persona strana: lunghi capelli rossi scuro ed occhi verdi chiaro, con un fisico snello ed alto, con grandi forme. Doveva assolutamente andare vedere se era ammessa alla Ojo Hight School.
[ShinxOC]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Shin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Yume Shiro
Capitolo 5: Contro I Dei del Mare



Era il giorno della partita contro i Kyoshin Poseidon.
Yume era seduto su una panchina, mentre registrava tutti i dati sugli allenamenti degli Ojo.
Mancavano solo due ore.
Non sapeva perché, ma era nervosissima.
Sospirava ogni secondo, mentre osservava, quasi sempre, Shin.

Il giorno prima era andata a dormire dal linebacker, e si era svegliata per il sole che penetrava dalle persiane aperte.
Poi le apparve davanti qualcosa che si sarebbe solo sognata di vedere: Shin addormentato con i capelli scompigliati.
Guardò l’ora, erano le 6.20.
Si alzò e andò a prepararsi qualcosa da mangiare.
Dopo circa dieci minuti Shin si era precipitato giù anche lui, mezzo addormentato e con il dorso nudo. Cosa che fece imbarazzare Yume, ma non lo diede a vedere più di tanto.
Il ragazzo non mangiò, si vestì e cominciò ad allenarsi per la partita di quel pomeriggio.
Yume non avrebbe mai capito quel ragazzo.


- Cosa avete fatto ieri sera tu e Shin? - chiese Wakana, con un sorrissetto stampato in viso. La scout fece cadere la penna che teneva in mano e si girò di scatto verso l’amica.
- Che intendi? - una domanda-risposta imbarazzata, pronunciata da quelle labbra morbide e idratate, che Shin aveva potuto provare, o meglio baciare.
- Dai, lo so che sei andata a dormire da Shin… non mi puoi nascondere queste cose - si, ok, te lo avrei detto, ma non parlare ad alta voce che altrimenti sentono tutti! La maledì mentalmente Yume.
Infatti, sotto previsione della Shiro, tutta la squadra, appena quelle parole furono dette ad alta voce dalla manager, si girarono con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
Shin aveva alzato gli occhi al cielo, in cerca di un qualsiasi aiuto da parte di un Dio, era diventato peggio di un pomodoro maturo. E’ carino vederlo imbarazzato, sembra un cucciolo. Pensò Yume, osservandolo. Poi scosse la testa, non credendo a quello che aveva appena pensato.
- Allora, non dici niente? - chiese Wakana, avvicinandosi con occhi strani, chissà cosa stava pensando in quel momento.
- Mi ha solo ospitato e non è successo nulla - scandì bene le ultime parole, per farla entrare in testa alla sua migliore (perché ormai lo era diventata) amica.
- EH? Eppure si vede lontano un miglio che ti piace! - silenzio assoluto, pesante e imbarazzato.
Tutta la squadra sudava, ma era interessata alla discussione tra le due ragazze, Shin aveva spalancato gli occhi, l’allenatore guardava interessato la scena e Yume… bè, lei era talmente rossa, che, se avrebbe potuto, sarebbe sparita ai confini dell’universo.
Deglutì sonoramente, poi riprese le redini della discussione - A me Shin non piace, piuttosto tu e Takami-san… - venne fermata da una manager infuriata, che le aveva messo la mano sulla bocca per farla stare zitta.
Shin si sentì mancare dentro, quando Yume aveva detto quella frase, voleva morire, ma non lo diede a vedere, anche se la Shiro si accorse che qualcosa non andava nell’amico.
Erano ormai passate due ore da quella discussione intrapresa con Koharu.
Shin non aveva più parlato, non si era allenato al massimo, sembrava assente.
Anche in partita era strano: placcava malissimo, non prendeva bene i giocatori del Poseidon, ma li placcava comunque. Questa piccola debolezza fu notata dall’allenatore, che sfruttò l’intervallo della fine del primo tempo per rimproverarlo.
- SHIN! CHE TI PRENDE?! STAI GIOCANDO DA SCHIFO! - ma il linebacker non lo stava ascoltando: era troppo occupato ad osservare Yume, che era alle spalle di Gunpei.
- MI ASPETTO CHE TU VADA MEGLIO NEL SECONDO TEMPO! - era una minaccia, e questo tutti lo avevano capito, perfino Otawara.
Shin restò seduto sulla panchina dello spogliatoio, sudato ed ansimante.
Tutti decisero di lasciarlo solo, infatti andarono sul campo, per scaldarsi, lasciando la Shiro e il linebacker da soli.
Lui aveva la testa china, mentre Yume lo osservava, con i suoi occhi penetranti, che il ragazzo si sentiva sempre addosso.
- Shin… -san, cosa c’è? - chiese lei, rompendo il silenzio, mancavano solo due minuti esatti al ricominciare della partita, ma non aveva importanza, almeno per loro due.
- Davvero hai pensato quelle cose? - chiese Shin, sempre tenendo la testa bassa.
- Eh? - Yume, non capiva il motivo di quelle parole, ma poi si ricordò della discussione con Wakana.
- A me Shin non piace! -
Aveva detto così, possibile che era talmente stupida?
Le lacrime le bagnarono le guance arrossate, aveva la bocca aperta ed un grandissimo groppo in gola.
Che grande bugia aveva detto.
- Mi dispiace, Shin-san - aveva sussurrato lei, prendendogli la testa.
Shin era stupito di quel gesto. Ora o mai più.
La baciò, ma non come aveva fatto il giorno prima, quello era casto e senza sentimento.Ma quello era diverso: pieno di passione e di tutti i sentimenti nel cuore dei ragazzi.
Si staccarono appena ebbero sentito il fischio dell’arbitro annunciare l’inizio del secondo tempo.
- Grazie - disse Shin, alzandosi e andando sul campo, con un’espressione indecifrabile in viso.
Yume, ancora con un sapore di menta sulla labbra, andò anche lei a vedere la partita.
Shin bloccava tutti, riprendeva la palla, faceva innumerevoli touchdown.
La partita finì 72 a 21 per gli Ojo.
- Ma che è successo a Shin? - chiese Sakuraba.
- Non ne ho idea, ma forse una persona lo sa - Takami si girò verso Yume che sorrideva.
- Giovani - sbuffò Gunpei.
Yume non avrebbe mai detto cosa era successo negli spogliatoi con Shin.
Il linebacker, con un sorriso, si avvicinò alla scout.
Si fissarono un attimo, ma non fecero nulla, non si mossero di un millimetro.

Poi si girarono, nelle direzioni opposte, entrambi con un sorriso stampato in viso.
Non si dissero nulla, ma i loro occhi parlavano chiaro.
- Ehi, Takami-san, senti - Wakana sussurrò qualcosa all’orecchio del quarteback. Lui spalancò gli occhi.
- Wakana… tu sogni troppo ad occhi aperti - disse lui, con delle goccioline di sudore da ogni parte del volto.
Yume gli guardò, con un punto interrogativo stampato in viso.
- Di cosa parlate? - chiese, con un pizzico di cattiveria.
- Nulla! - fu la loro risposta in coro.
Yume gli guardò con occhi incerti, ma poi gli lasciò perdere.
Tra una settimana sarebbe iniziato il torneo del Kanto, e lei non se lo voleva lasciar sfuggire, per nessun motivo.
Si era iscritta a quella scuola da poco tempo, ma già sentiva di fare parte a quella squadra di mezzi matti.
Ora, però, voleva fare solo una cosa: pensare in santa pace.
Non conosceva molto la città, ma si ricordò un posto dove sarebbe potuta andare: a quella sponda di quel lago.
Salutò velocemente la sua squadra, si inchinò ai Kyoshin Poseidon, in modo molto educato, si sentiva un po’ inferiore a loro, il motivo? Trovarti davanti dei bestioni di 2 metri ti fa sentire molto inferiore.
Però aveva già legato con uno di loro: Mizumachi, alto, forte e molto stupido, però la Shiro andava d’amore e d’accordo con lui, le sembrava che sopra le loro teste gli si fosse materializzata una scritta “Subito Amici”.
Sentiva dietro di lei lo sguardo geloso di Shin, mentre dalla parte di Mizumachi, un ragazzo dai capelli blu scuro e gli occhi azzurri, che guarda l’amico con un pizzico di odio.
Yume si accorse dell’ora e si ricordò del suo impegno, voleva farlo prima delle 19.00, cioè l’ora della cena insieme ai suoi fratelli.
- Vado, ciao Mizumachi, ciao Shin! - prima che uno dei due potesse risponderle, la ragazza si era già precipitata fuori dallo stadio, alla velocità della luce, che aveva anche migliorato.
In quei pochi giorni era riuscita ad andare leggermente più veloce, ma non era ancora riuscita a raggiungere i 4.1 secondi sulle 40 yard, che erano il suo obbiettivo personale.
Ora era lì, su quella sponda, mentre guardava il tramonto. Iscriversi alla Ojo Senior High School era stata un’ottima scelta.
Prima del torneo di Kanto voleva raggiungere i 4.1 secondi. Era talmente immersa nei suoi pensieri, che non si accorse che qualcuno le posava una mano sulla spalla.
A quel contatto Yume si girò di scatto, infastidita.
La persona che si ritrovò davanti era un ragazzo che aveva un anno più di lei, abbronzato, ma non troppo, gli occhiali scuri, sorriso sulle labbra, rasta viola, alto e molto muscoloso.
Ma aveva un’aura maligna intorno, e poi le ricordava qualcuno.
- Salve, ha bisogno di qualcosa? - chiese la Shiro in modo cortese, accennando un sorriso.
- No, posso restare qui con te? Posso darti del tu, vero? - si era tolto gli occhiali. Aveva dei bei occhi, di un grigio scuro, ma restava sempre inquietante.
- Certo, io sono Yuki, piacere - non sapeva perchè aveva mentito, comunque la ragazza aveva sorriso e dato un’occhiata di sfuggita all’orologio, erano le 18.30 e lei abitava proprio dall’altra parte della città.
Si sarebbero presentati e poi lei se la sarebbe filata, senti troppi complimenti.
- Io sono Kongo Agon - Yume si bloccò, ma stiamo scherzando? Kongo Agon?! Uno dei gemelli dello Shinryuji Naga?! E per di più quello più malvagio!
- Oh! Che sbadata! E’ così tardi? Scusa, devo andare! - la Shiro si alzò velocemente, con il volto pallidissimo.
- Aspetta, tu resti qui! - Agon le strinse il polso, talmente forte da farle male.
- Lasciami! - si lamentò Yume, cercando di liberarsi da quella morsa.
- AGON! - lo chiamò una voce.
Entrambi i ragazzi si girarono.
C’era un ragazzo, sul vialetto, tutto rasato, con gli occhi grigi, alto e muscoloso, era quasi la copia sputata di Agon. Yume guardò quel ragazzo per un po’, cercando di ricordarsi il nome, poi le venne in mente: Kongo Unsui!
Era il fratello gemello di Agon.
Infatti il ragazzo seduto lasciò il polso della Shiro, con un sorrissetto sadico in viso.
Si era alzato ed era andato verso il fratello.
Gli diede una pacca sulla testa rasata e fece finta che non era successo nulla.
Yume ringraziò mentalmente Unsui.
Ma era veramente in ritardo.
Spinse il tallone sull’erba e cominciò a correre, proprio di fianco ai fratelli, che parlavano tranquillamente.
Appena lei gli passò a fianco, loro di fermarono.
- Ma cosa…? - Unsui sgranò gli occhi, possibile che era quella ragazza che aveva appena salvato dal fratello?
- E’ veloce, ma è comunque spazzatura - commentò Agon, sbuffando.
Il fratello maggiore guardò ancora quella ragazza, che sparì qualche secondo dopo dietro l’angolo.
Yume si precipitò a casa con un grande ritardo.
Per timore di incontrare di nuovo il ragazzo con i rasta, aveva preso la strada più lunga e ci aveva messo il doppio del tempo, arrivando alle 19.20, quando, ormai, la cena era finita.
I due fratelli la guardarono male, ma non dissero nulla.
Yume chinò la testa e si preparò un panino.
Si sedette, i suoi fratelli erano ancora seduti, che la guardavano con preoccupazione. - Sono andata con il club ad una partita di football americano -.
- Ma non ci puoi avere messo così tanto - Akira si fece insistente.
- E’ che ho preso la strada lunga e mi sono persa parecchie volte - mentì Yume, non poteva mica dire ai due la faccenda con Agon!
- Stai mentendo, ma non ti chiederò nulla, tanto non ci dirai niente - commentò Ichigo, guardandola.
- Apparte… quando ci presenti il tuo ragazzo? - chiese Akira sorridendo sotto i baffi.
Yume sputò l’acqua che stava bevendo.
- NON SONO AFFARI VOSTRI! - urlò, e si rinchiuse in camera, sbattendo la porta.
- Yume-chan, dove vai? - chiese Ichigo.
- A dormire! - fu la risposta. I due fratelli ridacchiarono, la loro sorellina non l’avrebbero mai capita.


Note dell'autrice: e poi boh... è uscita 'sta roba... avete capito tutti che lo scontro contro i Poseidon è stato solo un pretesto per arrivare a questa scena. E la storia di Agon, in realtà non saprei, diciamo il loro primo incontro, ok? C'è un motivo del perchè il nome "Yuki", ma lo scoprirete solo nel capitolo 8, e fino a lì non verrà mai più menzionato.
   
 
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