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Autore: lightoftheday    11/02/2004    1 recensioni
Fan Fic su Josh Hartnett, Dominic Monaghan, Orlando Bloom, Elijah Wood e varie ed eventuali comparse.
Andie ha tutto quello che si può volere dalla vita: è bella, giovane, all’inizio di una brillante carriera. Ma forse nella vita c’è anche altro…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan, Elijah Wood, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31. Svolta nuova

 

Quel pomeriggio, mentre era impegnata tra un cappuccino e l’altro, Andie pensava seriamente alla realizzazione del suo progetto. Doveva affittare un locale, uno spazio per farne il suo ufficio, sperando che presto sarebbe arrivato qualche cliente, dato che per pagare un affitto doveva necessariamente guadagnare qualcosa. Era silenziosa, stava dietro alle sue congetture, Fran del resto non aveva fatto molto caso a questo, anzi, quel silenzio le faceva anche piacere. Non era dell’umore adatto per fare conversazione e quando Andie le aveva annunciato il suo progetto era stata contenta per l’entusiasmo della sua amica, ma comunque in modo distaccato.

Jules nel frattempo cominciava seriamente a preoccuparsi per Fran. Le nuove cose che aveva scoperto anche grazie ad Andie, le avevano chiarito sì molti dubbi, ma nel frattempo gliene avevano creati di nuovi. Se mai era iniziata tra Billy e Fran era certa che fosse anche finita, dato che Fran negli ultimi giorni aveva passato tutte le sue serate a casa sola davanti alla televisione. Capiva che quella tra lei ed Edward doveva essere stata, e probabilmente era ancora, una cosa molto profonda, ma nello stesso tempo non si capacitava di come una ragazza come lei, intelligente, bella e solare, si dovesse perdere in una storia senza speranza come quella. In tutti quei giorni era stata inavvicinabile, non c’era verso di parlare con lei né di frivolezze né di cose importanti, e Jules non ne poteva più. Anche quella sera, uscendo, l’aveva trovata sul divano davanti alla televisione, intenta nell’ennesima visione di “Quattro matrimoni e un funerale”, uno dei suoi film preferiti. A parte il fatto che Jules proprio non capiva cosa ci trovasse in quella stupida commedia con quel faccia da pesce lesso di Hugh Grant, ma poi avrebbe anche potuto variare un po’! Si era appoggiata sulle sue spalle e le aveva scoccato un sonoro bacio sulla guancia.

- Esco, ed è meglio che vada se no arrivo in ritardo.-

Fran le aveva sorriso debolmente, senza dire nulla, quando Jules si era fermata e l’aveva guardata bene. Aveva fatto il giro del divano, piazzandosi davanti alla televisione, guardandola con occhio scrutatore in un momento aveva deciso che non avrebbe messo piede fuori di casa fino a che non fosse venuta a capo della faccenda. Fran le aveva intimato di togliersi da davanti allo schermo della televisione, di fatto era come se le avesse detto smettila di guardarmi così.

- Che cos’hai Fran? Ti prego, dimmi che ti prende…-

- Ma che vuoi che mi prenda, niente. Adesso vai, o fai tardi anche stasera.-

- Va bene, se la metti così.- le rispose Jules. Fran si aspettava di vederla andare via, mentre invece Jules aveva spento la televisione e aveva preso il cellulare, compose un numero.

- Lij… sono io. Scusami, ma per stasera proprio non posso.- le sentì dire. Aveva fatto una pausa, evidentemente stava parlando l’interlocutore. - Niente di che, ho un problema, ti spiego domani se mai. Scusami se non ti ho potuto avvertire prima, ma è stata una cosa improvvisa…-

Fran la guardava con gli occhi sgranati, assolutamente stupita, e anche un po’ arrabbiata. Jules quindi chiuse la comunicazione e spense il telefono, si tolse il cappotto e lo buttò su una delle poltrone del piccolo soggiorno. Si sedette accanto a Fran e le disse:- Adesso non rischio più di essere in ritardo.-

Fran però si era chiusa nel mutismo, non aveva nessuna intenzione di parlare di quelle cose. Non che Jules non l’avrebbe capita, semplicemente non se la sentiva.

L’ altra però tornò alla carica subito, senza darle tregua.

- Ascoltami, non mi prendere in giro. Lo so che stai male, perché lo vedo, e mi sembra che tutta questa situazione stia peggiorando. Speravo che il fatto che uscissi con Billy ti aiutasse, poi hai smesso di vederlo. Ne abbiamo parlato anche con Andie, sono giorni che cerchiamo di fare il punto della situazione per capire come aiutarti, ma se tu non ci dici che hai, proprio non possiamo fare niente.-

- Non mi va, Jules.- aveva risposto a mezza voce e guardando per terra. - Non mi va di raccontarti tutto.-

- Tutto di te ed Edward?-

Fran trasalì nel sentirle pronunciare quelle parole. Come faceva a sapere? Jules sembrò leggerle negli occhi quell’interrogativo, rispose subito.

- Non sono cieca, Fran, dentro di me l’ho sempre immaginato. Solo che ne ho avuto la conferma solo ultimamente. E so che ti fa stare male il fatto che lui abbia deciso di raggiungere la sua ex in Canada, è per questo che vuole vendere tutto, o sbaglio?-  Fran non aveva detto niente, era rimasta assolutamente ferma, continuando a guardare il pavimento, quando Jules aveva notato che una lacrima le stava solcando il viso. - Oh cielo Fran, ma perché ti sei tenuta tutto dentro per tutto questo tempo!- le disse abbracciandola.

Dopo un po’ che stavano in silenzio Jules aveva guardato l’orologio. Erano quasi le nove di sera.

- Senti, posso chiamare Andie? Le dico di fare un salto, ci facciamo una bella serata tra noi ragazze, ci divertiamo un po’? Così non ci pensiamo troppo. Ti va, oppure preferisci che ti lascio un po’ in pace?-

- Chiama Andie, devo qualche spiegazione anche a lei.- Jules capiva a cosa si riferisse, anche se fece finta di niente. Telefonò ad Andie, che era a casa da sola. Era stanca quella sera, voleva andare a dormire presto, quando vide che era Jules che la stava chiamando si stupì. Le rispose dicendo:- Ma non dovevi essere al Village Vanguard con Elijah?-

- Se sei libera vieni da noi, qui abbiamo bisogno di una serata tra ragazze, decisamente!- Andie capì che poteva riferirsi a Fran, non se lo fece ripetere due volte.

Dopo nemmeno un quarto d’ora aveva suonato alla loro porta, salendo con sua soddisfazione aveva potuto usare l’ascensore, fatto riparare proprio pochi giorni prima. Una volta tanto non era entrata in casa delle amiche con il fiatone.

Le bastò un’occhiata a Fran per capire che era come aveva immaginato.

 

Fu una serata molto intensa, Fran aveva raccontato molte cose di quegli anni, Jules ovviamente capiva meglio di Andie certe cose. Nonostante fosse stata all’oscuro di tutto, aveva vissuto con lei certi periodi, mentre Fran ricordava anche lei aveva ripercorso quegli anni con la mente. Andie imparò molte cose su di loro durante quella notte, stava lentamente imparando cosa significasse avere degli amici tanto intimi che capiscono al volo quello che pensi il più delle volte, si chiedeva come avesse fatto fino a pochi mesi fa a vivere senza avere quasi nessuno di cui preoccuparsi e che a sua volta si preoccupasse per lei.

Certo, la serietà non poteva certo regnare sovrana per molto tempo, dopo un po’ Jules cominciò a tempestare di domande Fran su Billy, cosa che ovviamente scatenò una reazione a catena, dato che finirono per parlare anche delle altre storie in ballo. Fran non si era sbottonata in particolari, perché tanto non ce n’era alcun bisogno.

- Credo che sia già finita, è da quella notte che non lo vedo e non lo sento più. E poi, ormai non devo più nascondermi dietro un dito. Io non mi sento libera. Forse adesso comincerà a passarmi, ma chissà quanto tempo ci impiegherò.-

- Nessuno ti mette fretta, comunque tu lasciami fare una considerazione…- disse Jules sorridendo, - Ti piace l’uomo maturo!- Fran ed Andie risero.

- Maturo, non esagerare! Billy non ha mica cinquant’anni! Ne ha trentasette…- ribatté Fran.

- E tu? Dodici di meno!-

- Ma smettila, per cortesia! Tu sembri la mamma di Elijah, eppure hai un anno meno di lui!- aveva commentato Andie. Jules ovviamente aveva ribattuto per le rime.

- Anche Dom sembra più piccolo di te! E poi Lij non sembra un bambino, e io di certo non sembro sua mamma! E se tu avessi sperimentato che vuol dire stare con lui, sono sicura che adesso tireresti su quel bicchiere per fare un brindisi ai presunti ragazzini!-

Le ragazze risero. - Si, come no… mi sa che tu gli hai pure insegnato qualcosa, data la tua grande esperienza nel campo!- aveva detto maliziosamente Fran.

- Ebbene, che vorresti insinuare? - aveva detto Jules, - che sono una poco di buono?- fece una pausa ad effetto, per poi dire:- Beh, in effetti è vero…- Andie scoppiò a ridere.

- Io ho una teoria su questo, - disse subito dopo Andie, - Voi credete che sia più puttana una che usa il sex appeal come arma facendo intendere che ci sta e poi manda in bianco, o una che se gli va, fa quello che gli va di fare?-

- Io quelle che se la tirano tanto non le sopporto! Nemmeno ce l’avessero solo loro! - Esclamò Jules, per concludere con un:- Frigide di merda!-

La risata era ormai continua e diffusa, anche grazie all’alcool in circolo, le ragazze avevano aperto una bottiglia di spumante che era rimasta in casa da chissà che occasione.

- Anch’io la penso così, quindi a conti fatti mi sa che io sono sempre stata molto più puttana di voi.- Andie non dette il tempo alle altre due di realizzare quello che aveva detto, cambiando tono continuò. - E comunque non sembro più vecchia di Dom, sei una viperetta Jules!-

- Si è vero, oltre ad una poco di buono sono anche questo… ma a proposito del folletto più amato dalla folla, come si mette tra te e lui?-

Andie assunse un’espressione concentrata, raggruppando le idee per rispondere.

- Non lo so, per ora mi godo il fatto che usciamo, che ci divertiamo insieme. Ma sono molto scettica sul futuro che ho davanti.-

Jules aveva girato la testa verso Andie:- E di scopare non se ne parla, eh?-

Andie e Fran entrambe esclamarono:- E dai Jules!- scoppiando a ridere sia per aver detto al stessa cosa nello stesso istante che per l’uscita della ragazza, che non si smentiva davvero mai.

- Che vi prende, è normale che mi venga questo dubbio, no?-

- Si, è perfettamente lecito, però tu non pensi davvero ad altro!- commentò Fran, mentre Andie invece si era fatta catturare da quei pensieri, tanto che era rimasta un momento in silenzio, fu richiamata all’attenzione da Fran che le aveva dato un colpetto sul braccio.

- An, hai sentito che ti ho detto?-

- Che?- aveva risposto come se si fosse svegliata da una trance. Jules scoppiò a ridere.

- Vedi che ci pensa anche lei, ho ragione io!- Andie ebbe un momento per rielaborare quegli ultimi istanti, Jules aveva centrato. Sorrise un po’ imbarazzata.

- E va bene, mi avete beccata, contente? Si, in effetti ci penso ogni qual volta gli vedo il collo scoperto, o fa una boccaccia per richiamare la mia attenzione al bar. Per non parlare di quando mi sfiora con indifferenza… cazzo, mi salgono i brividi sulla schiena!-

- A chi lo dici…- sospirò Jules. - Sai, Lij fa questo giochetto…-

- Zitta, ti prego!- esclamò Andie. - Ti scongiuro, non raccontarmi di Elijah che fa sesso, perché proprio non potrei sopportare l’idea!-

Fran scoppiò a ridere, Jules invece non capiva quell’affermazione.

- Non ti arrabbiare, - continuò Andie, - ma lo sai come lo vedo io Elijah? Come un fratellino piccolo! Mi sembra quasi di vederlo che si alza dal letto la mattina con i capelli arruffati. Io ad uno così gli preparerei la colazione, la merenda per la scuola, gli rimboccherei le coperte come farei ad un fratellino piccolo, ma di certo non mi viene da fantasticarci sopra sessualmente!-

Fran aveva le lacrime agli occhi dal gran ridere, Jules invece la guardava con la bocca aperta, scuotendo leggermente la testa. - Ma tu sei davvero, davvero, davvero strana!- commentò.

- Non è che sono strana, è che il tuo Elijah non mi fa sesso per niente, mi pare un bambinone. Mi fa… tenerezza, ecco …sì, tenerezza! Me lo terrei sulle ginocchia se si mettesse a piangere!-

- No, tu sei strana, te lo dico io!- Di fatto Jules, non sapeva spiegarsi bene il perché, la cosa avrebbe potuto offenderla, ma sapeva che Andie non lo diceva certo per farle dispiacere. Rispetto alla forte antipatia che c’era stata fino a non molto tempo fa tra Elijah e la sua amica, quello era un passo avanti. Andie era in assoluto la persona più sincera che conosceva, non era in grado di mentire a loro.

- Ma parlando di uno che sesso me lo fa eccome, su me e Dom vi dico una cosa. Vi spiego perché vedo il mio futuro incerto… in poche parole, se prima quando volevo una cosa la chiedevo punto e basta, adesso non mi riesce più.-

- E sarebbe a dire?- le aveva chiesto Fran.

- Sarebbe a dire che con lui sto bene fino a che non arriva il fatidico momento del saluto… buonanotte, buonanotte… e poi il panico!-.

- Ah, ora capisco…!- aveva detto Jules, - Hai paura!-. L’aveva detto più per farla innervosire che perché lo credesse veramente, inaspettatamente Andie annuì.

- Hai proprio ragione. Mi spaventa il pensiero che lui potrebbe cercare di baciarmi una di queste sere riaccompagnandomi a casa, figuriamoci se cominciassi a pensare di andare a letto con lui! Oh cielo, mi sono proprio rimbecillita!-.     

- Oh sì! Ti sei proprio rimbecillita. Però quanto sei dolce!- le aveva detto Fran sorridendole e sbattendo gli occhi. Andie l’aveva guardata perplessa, quindi Fran continuò:- Sei proprio cotta di lui! E questo è un bene, perché sei assolutamente ricambiata! Jules, ci dovresti essere al bar quando c’è Dom, questi due sono uno spettacolo!-. Andie aveva abbassato lo sguardo imbarazzata.

- Me l’immagino Fran! Piccioncini adorati!- rispose strizzando una guancia ad Andie, che aveva allontanato la mano di Jules sorridendo.

- E allora parliamo di te, furbacchiona… quand’è che ti deciderai a dirci che anche Elijah ti piace, sul serio?- disse Fran per togliere dall’imbarazzo Andie.

- Non ho mai detto il contrario!-

- Si, si, certo, ma io ho detto sul serio!-

- Sul serio, mi piace!- aveva detto allora Jules, ridacchiando.

- Stupide noi che ci proviamo!- aveva concluso Andie.

 

Nelle settimane che seguirono fu tutto molto diverso. Fran era tornata sorridente, anche se ovviamente non riusciva a non pensare ai suoi crucci, che comunque rimanevano perennemente nella sua testa. Per altro doveva muoversi a cercare una nuova sistemazione lavorativa, perché non poteva permettersi di rimanere disoccupata. Edward le aveva offerto tutto il suo aiuto, avrebbe voluto aiutarla per quanto gli era possibile, ma lei aveva rifiutato categoricamente. Se la sarebbe cavata da sola, come del resto aveva sempre fatto. E se proprio doveva accettare un aiuto, di certo non avrebbe accettato il suo. Si era anche rivista con Billy, in occasione di una delle uscite di gruppo che gli altri avevano organizzato. Aveva capito subito che lui poteva essere un amico, niente di più, e nonostante il primo imbarazzo causato anche dal fatto che per giorni non si erano sentiti dopo quella notte, capirono che quello che stava nascendo, qualunque cosa fosse, era un peccato buttarlo via.

Jules aveva ricevuto un altro ingaggio, non appena avrebbe portato a termine gli impegni che aveva in quel momento si sarebbe dedicata al nuovo progetto. Si trattava di una pubblicità per la televisione, sempre per la stessa ditta di cosmetici. Era poco più di una comparsa, ma la cosa la entusiasmava. Quando l’aveva raccontato a Fran ed Andie loro quasi avevano stentato a crederle, ma la cosa che le sarebbe piaciuto di più fare era recitare. A Fran non l’aveva mai raccontato, ma al liceo aveva frequentato un corso di teatro con ottimi risultati e se avesse potuto farla, all’università, le sarebbe tanto piaciuto fare recitazione. Se le cose avessero continuato a migliorare probabilmente avrebbe avuto qualche chance di provare a realizzare questo sogno, la notorietà rende liberi di fare più cose, magari avrebbe anche potuto iscriversi ad un corso di recitazione, perché no?

Andie invece era determinata a portare avanti il progetto di mettersi in proprio e aveva cercato di trovare uno spazio per un ufficio. Purtroppo per lei, sembrava che non ci fosse niente di decente e che non costasse un occhio della testa da poter affittare. Imperterrita continuava a cercare, nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto sempre adibire la sua stanza degli ospiti ad ufficio, anche se non era affatto da professionista serio avere lo studio in casa.

Una domenica era andata a Boston, per andare a trovare suo zio. Non lo vedeva da un bel po’, da quando gli aveva comunicato che si era licenziata dallo studio legale e si era messa a fare la barista. Il pover’uomo non c’era rimasto molto bene, tuttavia aveva smesso da un bel pezzo di criticare tutte le scelte di sua nipote, e aveva anche smesso di cercare di capirle.

Quando Andie gli comunicò che avrebbe aperto un suo studio, che fosse suo e di nessun altro, lui aveva improvvisamente capito che cosa fosse preso a quella ragazza. Andie aveva a stento trattenuto le lacrime quel pomeriggio, quando suo zio per la prima volta nella sua vita le aveva parlato di suo padre. Le disse che lei gli assomigliava terribilmente: Andie aveva la sua stessa tenacia, metteva la stessa passione di lui nel fare le cose, era una persona onesta.

- Credo che tu sia diventata come lui avrebbe voluto. Sono molto fiero di te.-

Andie in quel momento comprese che era bello sentirsi dire quelle cose da suo zio. Molto più bello che di sapere che era diventata molto simile a suo padre era il fatto che lui fosse fiera di lei. Le sembrò di toccare il cielo con un dito, e la sua tenacia nel portare avanti quel progetto crebbe moltissimo.

Rintontiva Dominic in continuazione con i suoi ragionamenti, e a lei sembrava che lui ogni tanto non ne potesse davvero più di starla a sentire. Smetteva con lui e attaccava con Josh, per e-mail o al telefono, dato che lui era partito per Los Angeles per girare il famoso film sulla guerra di secessione e chissà quando sarebbe tornato.

Dominic invece non si annoiava mai di sentirla parlare, anzi, il suo entusiasmo rendeva euforico anche lui. Sarebbe stato molto più euforico se in quelle settimane fosse riuscito a concludere qualcosa di più con Andie, ma di fatto aveva sempre paura di fare il passo più lungo della gamba. E doveva muoversi a far capire ad Andie che lui la voleva, e non in senso solo fisico, perché il tempo a disposizione diventava sempre meno. Aveva poco più di una settimana, poi sarebbe dovuto andare via da New York. Era stato contento di vedere che era successo quello che sperava, Andie aveva mostrato la sua vera identità davanti ai suoi amici. Senza bisogno alcuno che lui intercedesse per lei, tutti l’avevano accolta come se niente fosse stato. Con Orlando, nonostante l’imbarazzo iniziale, le cose andarono subito bene per Andie, anche grazie al fatto che lui stesso si impegnò a metterla a suo agio. A parte per quanto era riguardato quell’incidente per cui Andie l’aveva rappresentato come legale, lei con Orlando era stata sempre diffidente e di poche parole, sempre costantemente in imbarazzo, fino a che un giorno lui aveva capito che toccava a lui farla sciogliere un po’. Una sera, durante un uscita di gruppo, lui l’aveva salutata e gli si era avvicinato. Quando era stato abbastanza vicino a lei e abbastanza lontano dagli altri le aveva detto una frase semplice e un po’ sibillina, che lei tuttavia aveva interpretato benissimo:- Oh, il mio avvocato preferito! Comunque volevo che tu sapessi che io faccio finta di niente, sai, quando ho qualche ricordo imbarazzante che mi passa per la testa… questo è il segreto!-. Aveva concluso la frase con un occhietto, ed Andie da quel momento aveva capito che doveva lasciarsi tutto indietro.

Del resto, lei ormai non era più la stessa.

   
 
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