Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: Kirby    09/03/2006    4 recensioni
Eccomi qua, pronta con una nuova ficcy... Non voglio svelare troppo... Solo che i protagonisti sono Anna e Gilbert... Buona lettura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Già” mormorò facendo il solletico a Peter che ridacchiava felice

“Già” mormorò Gilbert facendo il solletico al piccolo Peter che ridacchiava felice, contento per le coccole che il giovane gli faceva.

“Meglio rientrare” suggerì la signora Allan dopo qualche minuto di assoluto silenzio. Riprendendo in braccio il bambino, si avviò verso casa seguita dal ragazzo.

Rientrarono e presero posto sulla veranda che era ancora illuminata dai raggi del sole.

“Come ti è sembrata Avonlea dopo cinque anni di lontananza?” s’informò la signora Allan dopo che Abby, la loro domestica, aveva portato il the e preso Peter dalle braccia materne.

“Non è cambiata molto, e questo mi rilassa” ammise lui osservando la sala mentre vari ricordi affollavano la sua mente.

I mobili in noce chiaro erano gli stessi che ricordava e non sembravano aver risentito del tempo trascorso. I quadri, raffiguranti alcune scene sacre, erano al loro posto dacché il reverendo aveva occupato la casa parrocchiale,  una decina d’anni prima.

Si ricordava di quando, insieme con i suoi compagni del Queen’s, era stato invitato a prendere il the dal reverendo. E di quella volta, in cui aveva accompagnato Anna e la signora Allan a Bright River a consegnare i vestiti smessi per i poveri.

In quella stanza nulla era cambiato, ma al di fuori… beh, al di fuori parecchie cose erano cambiate.

Un paio d’anni prima , dopo una furiosa litigata con il padre, Charlie Sloane era partito per Carmody. Molti avevano previsto  il ritorno a casa del giovane Sloane nel giro di un mese, ma ormai erano trascorsi alcuni anni e di lui si era saputo ben poco.

Vari ragazzi avevano lasciato il villaggio, attirati dalle maggiori prospettive di lavoro e dalle luci della città.

Altri, come Matthew Cuthbert e Thomas Lynde, avevano lasciato per sempre il loro amato villaggio per tornare nella casa del Signore.

“E’ questo il bello dei villaggi: nulla cambia completamente” gli fece notare lei, sorseggiando il the.

“Magari le persone?” azzardò lui senza alzare lo sguardo dalla tazzina.

“Neppure le persone” precisò lei osservandolo “Molte volte tendiamo a nascondere il cuore dietro una corazza, nel timore che qualcuno lo ferisca nuovamente” gli spiegò paziente.

“Una corazza?” chiese lui ora attento.

“Già. Non è facile essere felici” gi fece notare con gentilezza.

“Signora Allan, io non la capisco.” mormorò lui confuso da quello strano discorso.

L’arrivo del reverendo Allan, impedì alla donna di essere più chiara.

“Gilbert, sei tornato!” esordì il reverendo entrando nella stanza.

“Sono tornato ieri, e mi scuso per non essere passato subito” disse felice dell’accoglienza calorosa che l’uomo gli aveva riservato.

“Sarai stato stanco, non ti preoccupare” lo tranquillizzò il reverendo prendendo posto accanto alla moglie.

“Gilbert è il nuovo medico di Avonlea” gli rivelò con orgoglio la moglie.

“Sono molto contento! E’ bello avere come medico una persona che conosci e che soprattutto ti conosce” puntualizzò lui.

“Ho sentito che Marilla Cuthbert si è fatta male” s’informò la signora Allan.

“Nulla di serio: solo una storta” spiegò brevemente.

“Allora hai rivisto Anna?” gli domandò l’uomo sorseggiando il the.

“Sì. So che insegna alla scuola di Avonlea” asserì calmo, cercando di portare l’argomento su un terreno più neutro.

“E’ vero, sono ormai quasi sei anni” mormorò lui voltandosi meditabondo verso la moglie.

“Esatto” confermò lei.

“Voci dicono che andrai al ballo con la figlia di Lucius Mayer” domandò la signora Allan dopo qualche secondo di silenzio.

“Ho incontrato Jenny questa mattina e mi ha invitato ad andare con lei” ammise lui, con voce distaccata.

“Anna invece andrà con James, almeno così dicono” mormorò lui non troppo convinto. La signora Allan lo fissò corrucciata per l’uscita poco felice che aveva appena fatto.

“Lo so, me l’ha confermato lei stessa questo pomeriggio” borbottò lui, finendo il suo the che si era quasi completamente raffreddato.

“Non credo proprio, dottore” sibilò Anna Shirley facendo il suo ingresso proprio in quel momento.

“Reverendo Allan, signora Allan” mormorò chinando la testa in segno di saluto.

“Oh cara, mi ero dimenticata che saresti passata a ritirare il merletto per gli abiti” si ricordò improvvisamente la donna alzandosi in piedi “accomodati pure mentre io vado in salotto a prenderlo” mormorò lei.

“Accomodati Anna” la invitò il reverendo.

“Grazie” mormorò compita la giovane prendendo posto, mentre il reverendo le osservò “veramente ero convinto che saresti andata al ballo con James. Lo dice tutto il villaggio.”

“E’ vero ma” iniziò lei imbarazzata “ma io non ho mai detto niente del genere” precisò lei, lanciando un’occhiata torva al ragazzo che sedeva accanto a lei.

Abby appoggiò sul tavolo in tavola una tazzina e la teiera, pronta a servire la nuova ospite.

Era una donna di circa quarant’anni, con capelli castani legati in una severa crocchia. Occhi azzurri fissavano tutto e tutti senza particolare interesse. Era molto alta ed aveva un fisico snello nonostante l’età.

“Veramente non mi posso fermare” cercò di rifiutare Anna, ma Abby fu irremovibile.

“Un po’ di the non ha mai fatto male a nessuno” borbottò la donna, mentre la giovane accettava di buon grado la tazzina con il liquido ambrato.

Anche Gilbert si trovava nella medesima situazione, ma preferì non ribattere, visto come aveva zittito la ragazza.

“E’ piuttosto difficile dire di no ad Abby, ma è una così cara persona” la giustificò il reverendo, appena la donna si fu allontanata.

“Forse ha ragione Abby: una tazza di the non ha mai fatto male a nessuno” ripetè Anna sorseggiando il the.

“Allora Anna, come vedi la classe di quest’anno?” s’informò il reverendo.

“Molto bene, specie adesso che tutti i Pye hanno terminato gli studi. Anche se il prossimo anno i gemelli di Norman Pye e Tillie Wilson faranno la prima” mormorò corrucciata.

“Magari hanno preso dalla parte dei Wilson?” suggerì Gilbert tentando d’inserirsi nella conversazione.

“Non credo” borbottò Anna senza guardarlo.

“Peccato che l’anno scolastico sia già terminato. Magari i gemelli andranno a studiare a Bright River?” ipotizzò l’uomo, ma non riuscì ad sembrare convincente.

“Scusatemi per il ritardo” si scusò la signora Allan entrando nella veranda.

“Grazie mille signora Allan, è bellissimo!” disse emozionata la ragazza mentre i suoi occhi grigi brillavano dalla gioia e le guance assumevano quella tinta rosea d’eccitazione.

Gilbert la osservò: sembrava che il tempo fosse tornato indietro di cinque anni.

Molte persone nascondono il proprio cuore dietro una corazza per non soffrire le parole della signora Allan gli tornarono in mente vedendo l’espressione gioiosa di Anna.

Anna aveva sofferto molto nella sua vita… ed era decisa a non ripetere le esperienze passate, trincerando il suo cuore dietro una corazza che le garantiva sicurezza e serenità rifletté il giovane, capendo solo in quel momento il senso della loro strana conversazione.

“Ti accompagno a casa Anna?” si offrì Gilbert gentile, mentre lei tornava ad essere seria.

“E’ ancora giorno. Davvero Gilbert non è necessario” cercò di rifiutare lei.

“Ma Anna, c’è un bel po’ di strada da qui al Tetto Verde” le fece notare la signora Allan “E poi Marilla si preoccupa. Sai com’è fatta, nelle sue condizioni poi” cercò di convincerla la donna.

“D’accordo” mormorò non del tutto convinta.

“Portale i miei saluti e dille che giovedì pomeriggio farò un salto a trovarla” l’avvisò affabile.

“Non mancherò. Attenderà con ansia la sua visita” si congedò Anna dirigendosi verso il calesse.

I coniugi li accompagnarono fino alla staccionata e li salutarono fino a che scomparvero dalla loro vista.

“Con il mio arrivo ho forse interrotto qualcosa?” chiese il reverendo.

“No, il nostro discorso era già terminato. Il loro, invece, è ancora aperto” mormorò appoggiando la testa sulla spalla del marito, mentre rientravano in casa.

 

“Davvero Gilbert, casa tua è dall’altra parte e non è il caso che allunghi di così tanto la strada. Lasciami pure qui” cercò di convincerlo lei.

“Anna, non mi pesa portarti fino al Tetto Verde e poi ho una medicina per i dolori reumatici della signora Lynde” le spiegò lui, mettendo a tacere le proteste della ragazza.

“D’accordo allora” mormorò lei fissando la strada davanti a loro.

“Avete già finito di preparare i vestiti?” chiese lui.

“Non ancora. Adesso abbiamo disegnato i modelli e li abbiamo fissati alla stoffa,  Diana la sta tagliando e domani inizierà il vero lavoro di cucito” mormorò con voce sognante, immaginando il meraviglioso abito che si sarebbe confezionata.

Anna amava ballare e amava farlo soprattutto all’hotel di White Sands. Le ricordava un castello, almeno così le aveva detto alcuni anni prima quando lui l’aveva accompagnata al ballo.

Era dispiaciuto di non poter essere il suo cavaliere, ma temeva che lei non avrebbe mai accettato la sua proposta.

Ma era davvero solo questo che l’aveva spinto ad accettare l’invito di Jenny? Non era invece il timore che lei accettasse, a spaventarlo?

“Gilbert? Gilbert? Gil!” lo chiamò lei scrutandolo preoccupata.

“Scusami Anna?” domandò lui osservandola stupito.

“Il Tetto Verde è a sinistra” gli fece notare lei “stiamo andando a destra.”

“Scusami. Stavo pensando ad altro” mormorò lui arrossendo lievemente.

“Non fa niente” concesse lei, tornando a guardare il paesaggio.

Gilbert la osservò rapito dai ricordi: chissà se un giorno il sorriso sarebbe tornato ad illuminare il suo viso solo per lui.

Purtroppo per il ragazzo, la distrazione gli impedì di vedere una buca un po’ troppo profonda.

Successe in un attimo: il rumore secco della ruota che si rompeva ed il calessino che traballava incerto prima di inclinarsi pericolosamente a destra.

“Gil!?” gridò Anna, cercando di afferrare il braccio del giovane, che tentava di calmare i cavalli.

 

Ecco qua la fine del quinto capitolo. Come al solito ringrazio Nisi Corvonero per il beta reading (spero di non aver combinato guai ^_^).

Ed ora i ringraziamenti:

Nisi Corvonero: ciao Mitica! Non posso dimenticarlo, ma lo apprezzo comunque un sacco. Non so come ringraziarti, mi raccomando fammi sapere, attendo il tuo parere. Un bacione!!

Lu: ciao cara! Sono diventata color pomodoro: grazie per i tuoi complimenti! Sono felice d’esser riuscita a rendere i personaggi aderenti alle caratteristiche che la Montgomery aveva delineato nei suoi libri. La signora Lynde è fatta a suo modo, ma non è cattiva. Non svelo nulla su Diana, ma non perdere le speranze… Non aggiungo di più. Grazie per le recensioni costanti. Un bacione!!

Cate: ciao cara! Ti ringrazio per i complimenti e sono felice che la storia ti piaccia. Questo è il seguito: fammi sapere. Un bacione!!

Ringrazio i lettori anonimi, se volete, alla fine della pagina c’è il pulsantino “Recensione” se lo cliccate mica m’arrabbio?

Al prossimo capitolo, ciao!

Kirby alias Luana80 

  
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