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Autore: Kumiko_Walker    25/06/2011    2 recensioni
Era una giornata come tante: il sole splendeva, gli alberi venivano mossi leggermente dal vento, gli uccellini cinguettavano sui rami. Tutto perfetto, tranne per una persona.
Una ragazza che sfrecciava tra la gente alla velocità della luce: Yume Shiro. Una persona strana: lunghi capelli rossi scuro ed occhi verdi chiaro, con un fisico snello ed alto, con grandi forme. Doveva assolutamente andare vedere se era ammessa alla Ojo Hight School.
[ShinxOC]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Shin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Yume Shiro
Capitolo 6: Shinryuji Naga e Sado Strong Golems



Era già passata una settimana dal quel bacio con Shin e il piccolo incidente con Agon.
Avevano già fatto le squadre del Torneo del Kanto:
- Tayo Sphinx .vs. Dinosaurs
- Shinryuji Naga .vs. Demon Devil Bats
- Sado Strong Golems .vs. Ojo White Knights
- Misaki Wolves .vs. Seibu Wild Gunmen
Erano tutte delle squadre molto forti.
Yume sospirò sonoramente, doveva svegliarsi, oggi c’era la partita degli Shinryuji contro i Devil Bats. Lei era emozionata, non vedeva l’ora di vedere le abilità di Sena sul campo. Però, dall’altra parte, aveva anche una brutta sensazione: di quelle che ti fanno venire i brividi dietro la schiena, che ti fanno piegare in due, che ti fanno avere conati di vomito, quel tipo di sensazione.
Si era seduto al fianco di Shin e Takami, con dietro Otawara, che non stava fermo e faceva un gran casino, facendo imbarazzare tutti i giocatori dell’Ojo.
Erano entrate entrambe le squadre, e già c’era un grandissimo coro, anche se non si stava ancora “giocando”. Guardò prima i Deimon Devil Bats, che sorridevano come degli idioti, poi concentrò la sua attenzione agli Shinryuji Naga. C’era un’aura malvagia vicino a loro: Agon. Osservava ogni movimento del piccolo Eyeshield 21, aveva lo sguardo truce, che Yume poteva intravedere dagli occhiali scuri.
Quel ragazzo le faceva paura.
Era immersa talmente tanto nei suoi pensieri, che l’unica cose che la svegliò dal suo temporale coma mentale, fu il fischio dall’arbitro.
Non credeva ai suoi occhi: Monta veniva battuto da Ikkyu, Sena continuava a prendere colpi da Agon.
Non ci poteva credere!
Però notò, che dopo un po’ di tempo, entrò Yukimitsu, il numero 16, era una persona molto fragile, con i capelli neri e gli occhi del medesimo colore. Ma Yume lo sapeva, che quello sarebbe stato il punto forte dei Demon, perché Agon non lo avrebbe filato.
Infatti fecero il loro primo Touch Down.
E continuarono così, Sena battè anche Agon, Shin appena lo vide sobbalzò.
Yume si sentì morire quando la partita finì, ma poi si accorse di quello che aveva fatto Monta.
Si alzò di scatto, non curandosi degli altri - GUARDATE FUORI DAL CAMPO! - urlò.
Praticamente tutti si girarono verso di lei, Hiruma allargò gli occhi, come diavolo l'aveva capito, era solo sugli spalti!
Infatti, Raimon, aveva preso un pezzo di terra con la mano, per questo il tempo si era fermato a 4 secondi.
Una sola azione, che era uscita perfettamente.
Perché loro avevano anche tutto il sostegno delle altre squadre, anche quello della Shiro.
Era inevitabile: i Deimon vinsero 36 a 35.
Yume si sentì sollevata, anche se poi Agon prese un pungo da Unsui, che si meritava.
- Dopo tocca a noi - sussurrò, non aveva paura, voleva solo vincere, e andare contro i Deimon Devil Bats.
Tutti i giocatori dell’Ojo si alzarono e andarono ad allenarsi per la partita conto i Sado Strong Golems, che avrebbero dovuto affrontare l’indomani.
Yume era migliorata tantissimo, era riuscita nel suo intento: raggiungere i 4.1 secondi sulle 40 yards.
Poi, sotto consiglio di Otawara, aveva misurato quanto poteva sollevare sulla panca piana: 70 kg.
Tutti avevano spalancato gli occhi e avevano aperto la bocca, soprattutto Sakuraba, che non voleva credere che una ragazza avesse avuto il suo stesso livello di forza.
Ovviamente Yume arrossì, cosa che non piacque molto a Shin, che fulminò con lo sguardo il povero ricevitore. Era ormai il giorno della partita contro i Golems.
L’unica cosa che Yume aveva capito su quella squadra era che erano tutti degli idioti che puntavano tutto sulla forza fisica.
Infatti il loro allenatore aveva preso in considerazione il bacino femminile, al posto di quello maschile. Ma lo sanno tutti che solo poche ragazze giocano a football americano. Neanche Yume, anche avendo una grande velocità, aiutava solo Shin negli allenamenti.
Aveva mostrato i placcaggi dei Golems agli Ojo, cercando di farli capire, ma con scarso successo. Aveva, allora, pensato di farlo vedere in pratica, col solo risultato di aver ricevuto un placcaggio di Shin, finendo in una posa alquanto equivoca, ma rialzandosi subito dopo, tutta dolorante.
Ora che la partita era iniziata, Yume osservava, con occhio di falco, ogni movimento dei Golems.
Ma ritrovandosi a promuovere la sua teoria: erano degli idioti.
Cioè, come si fa a cadere inciampando nell’erba?!
Infatti l’Ojo aveva vinto senza neanche far fare un punto ai Golems.
Poco dopo la partita, Shin aveva trascinato Yume a casa sua, atto visto dai compagni di squadra che ridacchiavano divertiti.
Loro credevano che era la seconda volta che la Shiro andava a dormire dal linebacker, ma quanto si sbagliavano.
In realtà, Yume, era andata da Shin parecchie volte, anche se nessuno se ne era accorto!
La ragazza dagli occhi verdi si ricordò, però, che i suoi fratelli l’avevano colta con le mani nel sacco.

- Yume-chan, dove stai andando, anche questa sera? - chiese Ichigo, spuntando dietro alle spalle della sorella.
- Dalla mia amica a dormire - mentì la Shiro, mentre metteva le cose che le servivano dentro lo zaino.
- Non si dicono le bugie, sai? - la rimproverò Akira, giocando con una ciocca rossa della sorellina.
- Ma cosa volete?!- chiese infastidita Yume.
- Ieri ti ho vista, uscire dalla casa di quel ragazzo, non dirmi bugie, ok? - Akira le lasciò andare la ciocca di capelli, con un’espressione seria.
- Dopotutto ai già l’età per quello - commentò Ichigo, alzando leggermente la voce sull’ultima parola.
- Nii… sentite, io sono ancora vergine - la Shiro era talmente imbarazzata da nascondere la testa nello zaino nero.
- Ah… - i due sorrisero e tirarono un sospiro di sollievo.
- Allora vai - la incoraggiò Akira, con un sorriso sornione.

Infatti lei e Shin non avevano fatto nulla, lei lo aiutava con i compiti di giapponese e restava a dormire da lui, ma non avevano ancora fatto nulla.
Ok, ok, avevano fatto qualcosa. Ma non erano andati oltre a carezze e baci.
Così, come ogni giorno (perché ormai Yume andava a dormire da Shin ogni giorno), si erano rintanati nella camera del ragazzo, che puzzava di chiuso.
La Shiro ce la metteva tutta per aiutare il suo ragazzo, anche se con scarsi risultati, visto che era troppo concentrato sulla partita che, la settimana successiva, avrebbero dovuto giocare contro i Deimon Devil Bats.
- Shin, alla partita ci penserai dopo, ora concentrati! - lo riprendeva Yume, arrotolando il libro di giapponese.
Stava per riprenderlo per l’ennesima volta, quando le parole furono fermate dalle labbra di lui.
Shin la spinse a terra, si staccò per riprendere fiato, mentre la osservava.
Era alta quanto lui, i capelli rossi era incollati al suolo, gli occhi verde chiaro che emanavano stupore, la tuta nera, le gambe magre, il naso piccolo, il seno prosperoso, le mani, morbide e vellutate, cercavano di mantenere una distanza, spingendo il torace del ragazzo, le labbra morbide, la magrezza della ragazza (solamente 43.5 kg), sembrava così fragile, che se Shin avesse premuto con forza, l’avrebbe rotta in mille pezzi.
Ma sapeva che si sbagliava, in realtà Yume era tutt’altro che fragile: era molto forte e veloce, che nessuno poteva essere al suo livello, nemmeno lui, e questo gli bruciava. Quanto gli bruciava.
Quando la vedeva correre provava sempre un pizzico di invidia nei suoi confronti, ma non lo avrebbe mai ammesso. Però una cosa la sapeva bene: lei era sua.
Le accarezzava con dolcezza il viso, che prima sembrava infastidita dal gesto del compagno, ma poi si era rilassata, aveva socchiuso gli occhi, che continuavano ad osservarlo, e si era lasciata accarezzare, dal tocco delicato del compagno, che le faceva un leggero solletico.
- Dai Shin, finiamo - Yume si era riportata alla realtà, e, sospirando, si era alzata e messa a sedere, con le gambe ancora sotto al compagno, leggermente curvate.
Shin, per qualche secondo, la guardò, poi si rimise in ginocchio e prese il libro di giapponese, cercando di capirci dentro qualcosa.
La Shiro si era messa dietro a lui e lo aveva abbracciato, guardando anch’essa la lettura del linebacker.
- Shin, lo stai leggendo al contrario - le mani della ragazza, andarono a prendere i bordi del libro e metterlo nella giusta posizione.
- Scusa - ecco, ora a Yume venivano i sensi di colpa! - Shin, senti, io non sono ancora pronta - sussurrò lei, nell’orecchio del ragazzo, con la mano libera, fece ruotare il viso del linebacker di profilo, dandogli un bacio a stampo.
Lui annuì e ritornò al suo libro di giapponese, mentre la Shiro sorrideva da dietro.
- Preparo un the? - chiese Yume, che voleva uscire da quella stanza dall’aria soffocante.
Shin annuì lievemente, visto che era troppo concentrato a studiare.
La scout si alzò e andò in cucina.
Prese una teiera e ci mise dentro l’acqua, mentre aspettava che si scaldasse, cercò due bustine per il the e delle tazze.
Sentì il fischio della teiera, che fumava e sembrava una locomotiva impazzita.
La prese per il manico e versò l’acqua nelle due tazze, con dentro le bustine da the.
Il resto dell’acqua bollente la buttò nel lavandino, che creò molto vapore.
Yume portò il the a Shin, che lo bevve in un sol sorso, non curandosi che era praticamente bollente.
La Shiro lo guardò perplessa, soffiando sulla sua tazza fumante.
Fece dei piccoli sorsi per assaporarselo, il the quasi bollente andava giù per la gola che era una meraviglia, riscaldando tutto il corpo della ragazza, che sorrideva come una vecchia di 80 anni.
Shin la guardava con la coda dell’occhio, accennando un sorriso divertito.
Era ormai notte.
Shin aveva riposto il libro nello zaino e aveva sbadigliato rumorosamente.
Yume aveva gli occhi che le si chiudevano, e aveva già messo il pigiama: una giacca rosa a maniche lunghe con pantaloni lunghi del medesimo colore. Eppure aveva ancora freddo.
- Shin, posso dormire nel tuo letto, insieme a te? - chiese, come una bambina che ha paura del buio e vuole rifugiarsi nel lettone dei genitori.
Il linebacker si girò di scatto, sorpreso per la richiesta della ragazza.
La vide in pigiama, leggermente più grande di lei, con occhi assonnati e sguardo perso nel vuoto.
- Va bene - acconsentì lui, con un sorriso.
Si erano infilati sotto le coperte bianche, Yume ebbe un brivido, cosa che non sfuggì a Shin, che la abbracciò.
La Shiro si addormentò, cullata da quelle braccia.
Invece Shin restò un po’ a pensare: di come aveva conosciuto quella ragazza, all’inizio strana, ma poi se ne era innamorato, a come i due erano finiti per restare a dormire da lui, della partita contro i Kyoshin Poseidon, dove Yume lo aveva baciato di sua iniziativa, e di quel momento, abbracciati in un letto singolo.
Il linebacker soffiò sull’orecchio della ragazza, che mugolò qualcosa, muovendo leggermente le braccia e le gambe, infastidita.
Shin sorrise, poi si addormentò anch’esso.
Ma prima di cadere tra le braccia di Morfeo pensò, ancora una volta, alla partita che avrebbe giocato la settimana successiva, e la resa dei conti che avrebbe avuto con Kobayakawa Sena, no, anzi, con Eyeshield 21.


Note dell'autrice: ok, che roba smielata è questa? Quando l'ho scritto avevo in mente qualcosa di molto diverso, ma poi è uscita 'sta roba inguardabile.
Vorrei avvertire che gli aggiornamenti saranno lenti, d'ora in poi!
   
 
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