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Autore: Nina133    26/06/2011    3 recensioni
Dopo aver fissato per un tempo interminabile le gocce che cadevano lente giù per il tubo della flebo, mi sono alzata e ti ho salutato.
Quando succede quello che non dovrebbe succedere, quando rischi di perdere qualcuno...ti accorgi quanto ci tieni
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'amicizia, quella vera, dura per tutta la vita.'
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23/06/2011 ..M***A
Per Marco,

che ha deciso di stare male proprio durante la maturità.





Quando ho messo piede in ospedale lo stomaco ha iniziato a contorcersi.

Per fortuna non ero sola, c'eravate anche Voi, i miei Amici.

Non mi sono mai piaciuti gli ospedali...tanto meno andare a trovare le persone in ospedale.

Mi sento sempre inadeguata, non so mai come comportarmi, ho paura di fare qualcosa di sbagliato.

La mia testa  si fa un sacco di problemi...quando in realtà le cose sono più semplici di quello che sembrano

Più ci avvicinavamo alla stanza più mi sentivo irrequieta.

Ho iniziato ad avere caldo...e ad avere le vertigini, ma non l'ho detto a nessuno; per fortuna sono passate in fretta.

Sono entrata per ultima nella stanza.

Quando ti ho visto per poco non svenivo.

Non ho mai provato tanta paura per una persona come in questi momenti.

E' stato devastante. Ho provato angoscia...timore...odio...tristezza..e paura.

Odio verso di me perchè non ti avevo ancora detto tutto...e potevo perderti per sempre.

Odio...perchè sei così scemo che mi sono affezionata troppo a te. E ti voglio troppo bene.

Odio perchè mi prendi sempre in giro...e continuo a volerti bene.

Paura di averti perso...paura di non poterti salutare più....paura di non poterti più dire che non ti sopporto.

Paura di non sentire più la tua voce...

Vederti lì è stata la conferma di quello che mi era stato detto per telefono, "il concreto".

Sì, eri sveglio, ma eri comunque in un letto d'ospedale...con aghi e fili d'dappertutto... e qualcosa nel polmone sinistro.

Al solo pensiero che hai smesso di respirare per qualche minuto, mi vengono i brividi.

Il tuo polmone si è bucato come se fosse fatto di velina e si è riempito d'acqua.

E' successo tutto all'improvviso..neanche tu ti sei accorto bene cos'è successo.

Ed eri lì, coricato in quel letto bianco, bianco come le lenzuola, bianco come la stanza...bianco come il tuo volto.

Sorridevi, sembravi stare bene, ma forse non era così.

Dentro magari stavi soffrendo come un cane, ma non volevi mostrarti debole.

Non volevi che ci preoccupassimo per te, non volevi spaventarmi.

Non volevi spaventarmi perchè sapevi che sarei stata male...troppo male.

Dopo aver fissato per un tempo interminabile le gocce che cadevano lente giù per il tubo della flebo, mi sono alzata e ti ho salutato.

Ci vedremo domani, non ti lascerò solo.



Ma guarisci...rimettiti in fretta perchè ho bisogno di te.
   
 
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