Libri > Il diario del vampiro
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Autore: gaga96    26/06/2011    1 recensioni
Una nuova avventura che metterà in difficoltà la nostra strega.
“Gli stregoni millenari sono quasi impossibili da distruggere. Per distruggere uno di essi, bisogna essere almeno in due, entrambi discendenti dalla stessa stirpe e molto uniti in un forte legame.”Così dice il libro. Ma non era l’ultima discendente della sua stirpe? E chi sarà il nuovo arrivato, che metterà a dura prova i sentimenti che la nostra Bonnie prova per Damon? In questa nuova avventura, Bonnie incontrerà degli amici di cui si potrà fidare e che l’aiuteranno nel suo intento: il circolo delle streghe. Damon può tornare in vita. Ma, alla fine, Bonnie riuscirà a far tornare Damon, o si innamorerà del nuovo arrivato? E riusciranno a sopravvivere tutti? In questa storia, misto tra amori, tradimenti, lotte e perdite, troviamo i personaggi de “I diari delle streghe” e “Il diario del vampiro”, in un crossover all’ultima…presenza…
(Leggere l’episodio uno, “Your Love”, perché tutto dipende da quello. Buona Lettura =P)
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8

Dicono che quando si muore ti passa tutta la tua vita davanti agli occhi e che dopo ritrovi la pace interiore. E' strano quando lo dicono gli altri, si pensa sempre che non capiterà mai a te, o comunque che succederà fra molti anni. Soprattutto se sei un vampiro. 

Non avevo programmato di morire due volte nel corso della mia vita e non-vita. Ma, stranamente era successo. Il problema stava nel fatto che pensavo di non essere del tutto morto. Almeno non ancora. Ricordavo tutti i miei ultimi momenti sulla Terra, i miei ultimi momenti da vampiro. Ricordavo il grande e verde Old Wood e un combattimento fallito contro un potente stregone Antico. Ricordavo che questo stregone (Brator, Baltor, chissene frega) stava attaccando Bonnie con una paletto di legno avvelenato e io mi ero messo in mezzo per salvarla. Ricordavo che io e la mia streghetta eravamo rimasti soli per pochi minuti, a scambiarci gli ultimi baci, mentre Elena e Stefan si riprendevano e lo stregone scompariva nel nulla. Ricordavo un ultimo, doloroso bacio, prima che il veleno mi annientasse per sempre.

Come dicono tutti, avevo rivisto tutti i miei cinquecento anni scorrermi davanti agli occhi in un secondo. Faccende di cui mi pentivo e altre di cui ero orgoglioso. Altre ancora che non avrei mai voluto terminare in questo modo. Poi, mi ero risvegliato qui. In un buco nero. "L'abisso del nulla" lo chiamavo. Perchè, appunto, non c'era nulla. Pensavo di vedere una luce che mi portasse da qualche parte per passare il resto dell'eternità, ma probabilmente mi ero perso per strada. 

Non mi aspettavo certo di andare in paradiso, ovvio, diciamo che non ero proprio il prototipo di angelo, ma non mi aspettavo neanche questo trattamento di abbandono solenne! Un piccolo spiraglio di luce l'avevo intravisto, ma poi ero caduto nel completo e stupendo nulla. 

– Ehilà! C'è nessuno qui?!– gridai un paio di volte, ma sembrava che avessero deciso di segregarmi nell' "abisso del nulla" per sempre. Però insomma! Nella vita non ero sempre stato uno stronzo di prima categoria da meritarmi tutto questo isolamento! Per di più mi ero riscattato con Bonnie! Sono cambiato grazie a lei! L'ho protetta, l'ho seguita, l'ho amata! Mi si era spezzato il cuore nel vedere il suo bello e dolce visino rigato da lacrime per la mia perdita. Spero solo che sia felice, anche se mi manca molto. Anche Stefan sembra mancarmi, ma questo, fortunatamente, sarà un pensiero che resterà nell'abisso del nulla per sempre! Poi c'era Elena, il mio angioletto, che non chiamavo più così da tanto tempo per rispetto di Bonnie. Mi mancheranno un po' tutti credo. Anzi, forse quel minuscolo insetto di Mutt non più di tanto, a parte le volte in cui sparava le sue frasi da duro! Quelle si che mi mancheranno! E' davvero strano fare queste riflessioni. Era da tempo che non pensavo più così intensamente alle persone che mi stavano accanto. In quel momento mi sentii davvero...solo.

Mi mancava Bonnie...da morire...(Hahaha! Anche nella disperazione più completa mi uscivano di quelle battute davvero macabre!)

 

Passarono i giorni, forse settimane e non vedevo ancora novità. Iniziai a disperarmi. Non perdevo mai il controllo di me stesso, ma quella situazione mi stava opprimendo! Iniziai ad angosciarmi sul serio, soprattutto perchè non capivo cosa mi stava succedendo! Non era per niente normale questa storia.

All'improvviso un luce molto forte, mi investii, accecandomi! Mi riparai gli occhi e voltai di scatto la testa. Quando capii che avrei potuto girarmi, lo feci. Quello che mi ritrovai davanti fu come un sogno! Non capii come, ne il perchè mi ritrovai su un aereo!

Un aereo pieno di passeggeri, che stava volando tranquillamente. Ad un certo punto, una hostess bionda partì come un razzo sulla corsia in cui c'ero io, trainando un carrellino pieno di vassoi. Ci fu un po' di turbolenza e la ragazza accellerò per sbaglio passo e mi accorsi che se non mi fossi spostato le sarei finita in braccio! Ma i posti a sedere erano tutti occupati!

–Signorina, attenzione!– le gridai, ma lei parve non sentirmi! Mi preparai allo schianto, cercando di indietreggiare, quando all'improvviso il carrellino si schiantò su di me. Peccato che non sentii nulla. Perchè il carrellino era nel mio stomaco. Spalancai gli occhi, un po' disorientato. Ero un fantasma? 

Avanzai lentamente e mi accorsi in meno di un secondo che ero diventato un tutt'uno con la hostess! Mi sentii quasi estasiato! Altro che i miei vecchi Poteri!

Feci qualche passo in più finchè non percepii una specie di aura. Quasi una forza attrattiva, come succede fra due calamite. Curioso, mi spostati fra i vari sedili, anzi, trapassai i vari sedili, fino a che le mani non iniziarono a prudermi e i sensi ad impazzire alla vista di una riccia chioma rosso fragola. Mi sentii quasi in ansia e divorai gli ultimi passi fino ad arrivare a quel sedile accanto al finestrino e vedere la persona che mi mancava di più al mondo!

–Bonnie...–sussurrai, stralunato, deluso dal fatto che non potesse sentirmi! In quel momento mi sentii davvero felice! Ce l'avevo davanti, bella come al solito, anche se un po' giallina a causa forse del volo. Mi accucciai e le accarezzai una guancia paffuta, risentendo quel calore che mi trasmetteva quando ancora poteva sentirmi! Speravo con tutto il cuore che mi percepisse, ma sembrava indifferente e questo mi ferii. Avrei voluto gridarle che ero lì, ma tanto non mi avrebbe sentito. Mi rialzai, guardandola con sguardo malinconico, perchè sapevo, sentivo che lei stava pensando a me, che le mancavo, ma io volevo che lei sapesse che c'ero, che ci sarei sempre stato! 

Poi, notai che la forza che avevo captato prima non proveniva da lei, bensì dal tizio seduto li accanto, con cui mi accorsi stava parlando. Una morsa mi investì il petto, e sentii un fuoco rodermi dentro. Come osava quel tipetto lì, tutto bello tirato, con la sua barbetta da sfigato, parlare con Bonnie? La Mia ragazza, anche se ero morto? Involontariamente gli lancia un pugno talmente forte che purtroppo lui non sentì perchè ero un cavolo di fantasma! Lo trapassai solamente. Ma quello che provocò quest'azione mi stupii non poco. Quando gli passai attraverso, sentii una scarica di energia che mi attraeva al suo corpo. Lo guardai in quei suoi odiosi occhioni azzurri e sentii quell'energia. Gli sfiorai la mano e potei sentirla di nuovo, più forte. E, all'improvviso capii.

 

 

Passai una notte insonne. Continuavo a sentire quell’urlo di dolore di Damon nelle orecchie e qualcuno continuava a gridare “E’ colpa tua! E’ colpa tua se lui è morto!”. Non chiusi occhi, tanto che la mattina dopo ero completamente fiacca. Mi lavai la faccia con l’acqua gelata e bevvi due tazze di caffè.

Poco dopo, notai che Eric si era alzato.

—Eric?— lo chiamai.  Vidi la sua sagome in controluce venire verso di me, dal balcone. Camminava quasi dondolando da una gamba all’altra. Mi si avvicinò e mi spostò i riccioli dietro le spalle con entrambe le mani.

—Buongiorno, mio piccolo uccellino!— mormorò, sorridendo. Io gli sorrisi e senza alcun imbarazzo gli strinsi i fianchi. Poi riascoltai nella mia mente le sue parole e mi bloccai di colpo.

—C-come hai detto?— balbettai, incredula di ciò che avevo sentito. Mi aveva chiamata…uccellino? Lui fece un sorriso sghembo, di quelli che mi faceva anche Damon quando voleva farmi girare la testa. Mi venne un moto di nostalgia a quei ricordi, mentre mi confondevo sempre di più. Aggrottai le sopracciglia, con la mente in subbuglio. Poi lui appoggiò le mani sulle guance e mi baciò. Io mi sciolsi completamente a quel bacio, sentendo che ogni brutto pensiero o ricordo mi stava lasciando in quel momento. Mi sentivo bene, e ricambiai il bacio, poggiando la mia mano sulla sua nuca e l’altra sul suo collo. Da tanto non mi ero sentita così. In quel bacio sentii il sentimento che Eric provava per me. Sembrava…amore. Ma poteva provare un amore così profondo dopo due settimane che mi conosceva? Non ne avevo idea, sapevo solamente che fra di noi c’era sempre stata una certa alchimia. Quando stavo con lui, in alcuni momenti, mi sembrava di rinascere e quasi dimenticavo il passato. Dimenticavo le sofferenze passate, gli anni a Fell’s Church, i litigi con Elena e Meredith, Stefan, Matt, Baltor e…Damon. 
 

Un momento...Cosa avevo appena pensato? Mi staccai all’improvviso, scossa da un terribile pensiero. 

—Che c’è?— chiese lui.

—N-niente!— mi affrettai a rispondere. Poi bussarono alla porta.

—Ciao! Oh, scusate, vi ho disturbati?— disse Laurel, lanciando un’occhiata al petto nudo di Eric e arrossendo violentemente.

—Ehm…no! Che succede?— dissi, allontanandomi dal troppo vicino Eric.

—A-ehm…Diana voleva iniziare ad esercitarsi con le magie.—

—Certo, arriviamo subito!— tagliò corto Eric che stava frettolosamente cercando una maglietta.

—Penso ci convenga sbrigarci, eh Bonnie?— scherzò Eric. Io sorrisi frettolosamente e mi chiusi in bagno per vestirmi. Ma soprattutto per avere un secondo per riflettere. Avevo veramente pensato che Eric mi facesse dimenticare Damon? Il mio Damon? Come…come potevo dimenticarlo? Dei brividi mi percorsero la schiena. E se stesse succedendo proprio quello? Se mi stessi…innamorando di Eric? Mi venne quasi un conato di vomito in quel momento. No! Insomma, come può un amore di due settimane, batterne uno di quasi un anno, perduto e ritrovato, sofferto e amato? Ma non potevo non accettare il fatto che provassi qualcosa molto più dell'affetto per Eric. Elena aveva ragione! Aveva ragione su tutto. Dovevo scegliere. Eric era così dolce con me e mi faceva stare benissimo. E Damon…Damon era sempre stato nel mio cuore. L’avevo sempre amato. Ma avrei mai potuto rimpiazzarlo con qualcun altro? Provocargli questo dolore così grande facendolo tornare per poi scegliere Eric? 

“Bel casino, Bonnie. Sei una grande! Ora, la domanda è:

Damon o Eric?”



Ciao a tutti! Finalmente ho ritrovato i documenti! La parte iniziale, quella del Pov Damon, non era nella traccia iniziale, ma mi è stata data l'idea da AriaSolis, che io ringrazio tantissimo anche perchè è sempre presente anche nelle recensioni! Bonnie, poverina, ha un po' di confusione in testa e speriamo che si chiarisca le idee prima di prendere la decisione di far o no tornare Damon! Grazie a tutti, scusate il ritardo e recensite, che fa sempre piacere! Ditemi cosa va o non va e cosa vi piacerebbe che ci fosse nei prossimi capitoli! 
Ciao e una bacioneee!

gaga96

   
 
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