Un bacione a Lusty, la mia
beta, che mi aiuta sempre...grazie di tutto!!
...la ricorda: Chihiro
e M e l y c h a n!
...e la segue: aliena, Angel of hope, angela90, Bliss_, fenicex8, Killy, kiri_chan, kymyit, Mikan_Chan, Moyoko, SakuraX16, Vampyretta ed _AZRAEL_!
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!
Eos
ritornò da sottocoperta con il piccolo anello di gomma.
La
piccola allungò le manine ridendo per afferrarlo e, una volta
preso, lo portò
alla bocca cominciando a masticarlo.
“Non
è un tesoro?” chiese la ragazza, con sguardo dolce.
“Tesoro
un cavolo!” esclamò Kidd, sventolandole sotto il naso il dito
che Rocìo aveva
morso.
Una
piccola goccia scarlatta fuoriusciva dal polpastrello.
Eos
scoppiò a ridere, mentre il suo uomo la guardò con
espressione leggermente
offesa.
“Che
c’è da ridere?!” sbottò “Mi ha fatto male!”
Lei
gli posò dolcemente una mano sulla guancia.
“Scusa,
ma la situazione è troppo buffa!” prese il dito del rosso per
guardarlo meglio,
e sorridendo gli diede un piccolo bacio.
Quel
semplice contatto fu sufficiente a farlo tremare un poco, complici i
mesi di
astinenza dal sesso per via della gravidanza.
“Senti…”
sussurrò Kidd, con ancora la bimba in braccio “…che ne dici
se…ce ne andiamo un
po’da soli…”
Era
titubante, aveva paura di un rifiuto, Killer gli aveva detto che le
neomamme
avevano non pochi problemi nell’intimità.
Eos
per tutta risposta arrossì e coprì le orecchie di
Rocìo, guardandolo storto.
“Non
si dicono queste cose quando c’è la bambina!” lo rimbeccò.
“Ma
fammi il piacere! A malapena comprende quello che diciamo!”
La
giovane addolcì lo sguardo.
“Beh,
e con lei come facciamo?” chiese, riferendosi a Rocìo.
“Secondo
te cosa ci stanno a fare i vice capitani?” domandò di rimando
con un sorrisetto
beffardo Kidd, per poi chiamare a gran voce “KILLER! PORTA IL CULO QUI!”
Il
biondo scattò subito davanti ai tre.
“Cosa
c’è?”
Kidd
in risposta gli porse la piccola, non prima però di averla
carezzata
teneramente sulla guancia.
“Puoi
occuparti di lei per qualche ora?” chiese.
Killer
non se lo fece ripetere, annuì e prese delicatamente la bambina
ancora intenta
a rosicchiare il giochino di gomma.
“Dovrebbe
stare tranquilla per un po’.” disse Eos, “Se il giochino si riscalda,
rimettilo
in frigo per dieci minuti, tra poco deve fare il riposino, basta che
gli canti
quella canzoncina sulla luna… e non quella del marine impiccato!”
E
guardò Kidd con aria di rimprovero.
“Non
me la ricordavo quella scemata! Mi dispiace!” si difese il rosso.
“Tranquilla
Eos, mi piace stare con lei” la rassicurò il biondo cullando la
bimba, “Ma voi
che dovete fare?”
La
ragazza si mise sulla difensiva:
“Abbiamo
un po’sonno…c i facciamo una bella dormita… sai, le poppate notturne…”
“Andate
a collaudare il materasso, ho capito.”
Kidd,
arrossendo violentemente, prese la sua compagna per un braccio e con
lei sparì velocemente
nelle camere.
Era
la prima volta che facevano l’amore dopo la gravidanza.
Eos
cercò goffamente di nascondere le sottili smagliature bianche
che segnavano
leggermente la sua pancia, imbarazzata e un po’ timorosa.
Aveva
paura del dolore, come nella loro prima volta. Era passato un po’di
tempo.
Kidd
le scostò teneramente le mani tremanti dalla pancia, sorridendo
nel tentativo
di tranquillizzarla.
Per
lui era sempre splendida, anche con le smagliature, con il chiletto che
ancora
doveva buttare giù e con le enormi mutandone bianche comode ma
non molto carine
a vedersi.
Eos
era bella, bella come la prima volta che l’aveva vista.
La
baciò sulle labbra con dolcezza, nella penombra della stanza.
“Fai
piano.” lo avvertì lei a bassa voce “Ho un po’ di paura”.
“Lo
so, tranquilla, Costina” mormorò Kidd carezzandole il collo “Non
ti farò mai
del male”.