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Autore: Seagullgirl    30/06/2011    3 recensioni
Chissà come sarebbe stato Eclipse se fosse arrivata improvvisamente a Forks la cugina di Bella? Se Jacob non fosse stato innamorato di Bella, ma soltanto il suo migliore amico, come lei desiderava?
E se questa misteriosa cugina avesse un segreto? Se tra lei e Jacob nascesse qualcosa che va oltre l'amicizia?
Se siete curiosi, andate a leggere!
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'E se...'
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Dedico questo capitolo a Caterina, perchè è sempre pronta ad ascoltare le mie lamentele, nonostante tutto e tutti, a Irina, perchè non si sa come l'ho convinta a leggere, e a Fiamma, perchè in fondo in fondo, glielo devo. :)
 







« E’ davvero bello, Alice » la ringraziai mentre tirava su la cerniera lampo del mio vestito con delicatezza e velocità.
« Lo so. E’ perfetto per te » disse rimirandomi nel lungo specchio appeso alla parete.

Mi voltai per darle un abbraccio delicato, senza stropicciare i nostri vestiti.
Bella era seduta sulla sedia del bagno da diverse ore, e mi chiedevo come facesse a non farle male il sedere. Ma probabilmente era troppo agitata per pensarci, e non le davo torto. Con l’abilità che aveva lei a tenersi in piedi, poi, lo strascico e i tacchi che aveva scelto per lei Alice mi sembravano un vero attentato alla sua salute. Ma avevo imparato a tenere per me le mie impressioni, e mi limitai a rassicurare mia cugina con un sorriso, poco prima che prendesse a braccetto Charlie e iniziasse la discesa lungo la scalinata.
Ovviamente ero una delle damigelle, assieme ad Alice. Le mie amiche avevano accettato di ripartire assieme a me, la mattina dopo, così avrebbero potuto partecipare al matrimonio.
Sarah, così come Olivia, avevano ricevuto risposte positive da tutte le università alle quali avevano mandato domanda, così, dopo lunghe meditazioni, entrambe avevano scelto Harvard. Certo, avrebbero potuto scegliere Yale, ma le loro famiglie erano molto legate a Harvard, avevano una specie di tradizione, o giù di lì.
Katia invece sarebbe venuta a Yale con me, fortunatamente. Ero contenta che almeno una delle mie migliori amiche sarebbe stata con me, già sapevo che i prossimi mesi sarebbero stati duri e che avrei avuto bisogno di qualcuno con cui confidarmi.
Irina invece… quando me l’aveva detto non ci avevo creduto. Chiunque la conoscesse un minimo sapeva bene come era fatta. Aveva una grande dote che a me mancava: si metteva sempre al primo posto. E faceva bene. Non che non pensasse agli amici, o alla famiglia, solo che era difficile che mettesse gli altri prima di se stessa. Lo faceva solo con le persone più strette, come me, le ragazze, i suoi genitori… e Lee.
Non era il tipo che ti manifesta cosa prova con dimostrazioni d’affetto, ma io e le ragazze sapevamo quanto ci voleva bene, e io sapevo quanto ne voleva a Lee.
Ci voleva la sua dose di esperienza per capirlo, ma io lo vedevo. Nel modo in cui i suoi occhi sembravano inumidirsi quando parlava di lui. Era così dolce in quei momenti…lei mi avrebbe sicuramente presa in giro se glielo avessi detto, ma la trovavo davvero dolce.
Fatto sta che avevo avuto la conferma delle mie supposizioni proprio qualche giorno prima, quando Lee l’aveva chiamata dicendole che aveva ricevuto una borsa di studio per Oxford, in Inghilterra. Irina aveva pensato alla Brown e Yale, ma dopo quella telefonata, aveva cambiato radicalmente i suoi piani. Adesso Oxford era la sua futura casa, l’unico posto dove sapevo sarebbe mai potuta andare. Non l’avrebbe mai ammesso, ma era in quei momenti che mi rendevo conto di quanto amasse quel ragazzo. Per cui rimanevamo io e Katia.
« Che brutto quando bisogna lasciarsi », mormorò sovrappensiero lei mentre eravamo a sedere sulle scale, tutti che ballavano.
« Sono così contenta che Irina e Lee non debbano farlo », aggiunsi.
« Però mi dispiace che se ne vadano così lontani! Non potremo vederci spesso… » disse mogia.
« Non è così grave. Ci vedremo per le feste. E poi, a Yale non avremo molto tempo per uscire, quindi in ogni caso… » in realtà sapevo che avrei sentito la loro mancanza, ma sapevo anche che non era così terribile come appariva adesso.
« Tu e Jake, invece… »
Quello sarebbe stato senz’altro più difficile, è vero. Una cosa è coltivare l’amicizia a distanza, un'altra è l’amore. E quello è senza dubbio più difficile.
« Sarà difficile », fu tutto ciò che riuscii a dire. Sapevo che se avessi detto di più mi sarei messa a piangere, e non volevo. Dovevo essere forte, per una volta.
« Ci sono io con te », mi rassicurò cingendomi le spalle. « Lo so ».
Poggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi per raccogliere le forze necessarie a superare il resto della serata.
 
 
 
Al matrimonio era stata invitata un sacco di gente, compresi i lupi e il clan di Denali. Quelle tre non mi stavano molto simpatiche a dire il vero, ma mi finsi ugualmente cortese e sorrisi leggermente quando Tanya mi porse la mano.
Passai la maggior parte della serata con le mie amiche e Angela, che continuava a guardarsi intorno con aria stupefatta. Alice era impegnata a dirigere la serata e schizzava da una parte all’altra della casa di continuo, come una piccola trottola.
Dei lupi erano venuti solo Seth, Quil, Embry e Jake, e solo Seth sembrava perfettamente a suo agio. Quil ed Embry erano visibilmente all’erta, mentre Jake teneva d’occhio le cugine di Denali con fare sospetto.
Vedere ballare Bella e Jake, poi, era uno spettacolo orrendo. Non facevano altro che dondolarsi da un piede all’altro, così come aveva fatto Charlie.
Una cosa orripilante, da non ripetere mai più.
Verso fine serata la stanchezza cominciava a farsi sentire, così mi sedetti sulle scale, poggiando la testa al corrimano e chiudendo gli occhi.
« Sonno? » domandò Jake sedendosi accanto a me. Annuii debolmente spostando la testa sulla sua spalla, decisamente più comoda.
« Sei preoccupato per Bella, vero? »
Lui meditò un attimo, la mascella tesa. Fece un profondo respiro e rispose.
« Perché vuole diventare un mostro? » domandò quasi più a se stesso che a me, « tu che sei sua cugina lo capisci? » mi guardò speranzoso, sperando in una specie di illuminazione da parte mia.
« Sì, lo capisco », ammisi.
Ma tanto sapevo che non l’avrebbe mai potuto capire. Per lui, come per Edward, era la sicurezza ciò che contava di più. Ma Bella non lo faceva per i Volturi, né per non invecchiare. Era così difficile da capire?
« Lei vuole passare il resto della sua vita con lui », dissi semplicemente,
« e questo è l’unico modo che ha per farlo ».
Jacob mi guardò sbalordito. « Potrebbe farlo comunque. Tanto una volta che lei sarà morta anche lui si farà ammazzare », disse quasi compiaciuto.
Lo guardai male prima di ribattere.
« Jake, proprio non vuoi capire? Mettiti nei suoi panni. Sarebbe egoistico volere che lui passi la sua vita con lei mentre invecchia, e poi sapere che dovrà morire anche lui. Io ho provato a vederla dal suo punto di vista, e se al suo posto ci fossi tu… non lo permetterei mai. Per cui, se c’è un’alternativa… fa bene a sceglierla ». Lui già sapeva che appoggiavo Bella in pieno nella sua scelta, per cui era inutile che tentasse di dissuadermi.
« Per cui a te non fa nessun effetto sapere che tua cugina tra poco diventerà un vampiro e che probabilmente ti vorrà uccidere? » chiese pieno di rabbia.
« Non credo sarà così. Non credo che vorrà mai uccidere o me o te ».
Mi guardò poco convinto, poi spostò lo sguardo altrove.
« Non sarà più la mia Bella », sussurrò con amarezza e dispiacere.
Gli posai una mano sulla spalla, cercando di confortarlo.
« Invece sì. Sarà sempre lei, solo molto meno imbranata », scherzai, ma lui non parve cogliere l’ironia.
Nonostante questa piccola nota scura, però, il matrimonio fu idilliaco.
La bravura di Alice nell’organizzare eventi era davvero sensazionale e mi congratulai con lei.
Ci fu un gran baccano alla fine, mentre gli sposi uscivano sommersi da orde di riso tra gli applausi di tutti e si dirigevano alla macchina.
La meta della luna di miele era sconosciuta a tutti, soprattutto a Bella.
Sapevamo solo che avrebbero preso un aereo, ma non era un grande indizio.
Mentre Bella salutava tutti tra le lacrime generali, sentii un nodo allo stomaco. In fondo un po’ Jacob aveva ragione: quella era l’ultima volta che avrei visto le guance di mia cugina arrossarsi, l’ultima volta che l’avrei vista inciampare o piangere, e un po’ mi rattristava. Ma in fondo tutti nella vita dobbiamo rinunciare a qualcosa, e lei l’aveva fatto. Ma come diceva sempre, quello che avrebbe ottenuto in cambio era molto di più.
« Mi raccomando, non ti dimenticare di noi mentre sei a Yale », mi sussurrò nell’orecchio mentre mi abbracciava.
« Tranquilla, non lo farò mai »
Edward mi abbracciò subito dopo di lei. « Non fare sciocchezze mentre non ci siamo », scherzò.
« Farò il possibile », risposi a tono.
Salirono in macchina insieme a tutto il riso che avevano tra i capelli dopo i formidabili lanci di Emmett e partirono, scomparendo nel buio della notte.
 
 

Vestito Melanie: http://www.polyvore.com/matrimonio/set?id=29047201 
                                                        

                                                           * * *
 
 
Guardai un ultima volta la casa con sguardo affranto, mettendo anche l’ultima valigia nel taxi. Stavolta avevo rifiutato di farmi accompagnare; prima mi separavo da loro e meglio era. Prolungando l’attesa avrei solo aumentato la difficoltà della cosa. Nonostante non volessero ammetterlo, anche le mie amiche erano dispiaciute di doversene andare, ma soprattutto lo erano per me. E io odiavo essere compianta, per cui cercavo di mostrarmi forte.
Alice mi saltò al collo con veemenza, abbracciandomi stretta. Vedendo la sua espressione capii che avrebbe pianto, se solo avesse potuto farlo.
« Non pensare di liberarti di me così facilmente », minacciò in un sorriso.
« Certo che no, ti obbligherò a farmi visita », risi tirandole una gomitata scherzosa nelle costole.
Charlie mi abbracciò con la sua solito impaccio e mi augurò buon viaggio, così come gli altri.
Gli abbracci migliori furono quelli dei Quileute, specialmente quello di Seth, caldo e amichevole.
« Torna a trovarci presto », disse Quil dandomi una pacca sulla schiena.
Passai da un paio i braccia all’altro, fino a che non trovai quelle che aspettavo di più. Jake mi strinse forte a sé, accarezzandomi i capelli e respirando nell’incavo del mio collo, facendomi venire i brividi.
« Mi mancherai da morire » sussurrai mentre le lacrime rigavano le mie guance. Sapevo che tanto prima o poi avrei pianto. Almeno l’avevo fatto solo una volta. Era già un bel traguardo.
« Tu di più », ripose tristemente. « Conterò i giorni », scherzò.
Mi guardò negli occhi per un tempo infinito, come a volersi imprimere bene nella mente quell’immagine e mi baciò delicatamente, ma con passione. Cercavo di godermi ogni istante di quel bacio, perché per molti mesi avrei dovuto farne a meno, e sapevo che sarebbe stato molto difficile.
Quello fu il saluto più triste di tutta la mia vita, ma per qualche motivo sentivo che avrei dovuto esserlo molto di più. Ma quella strana sensazione non accennava ad andarsene… cercavo di non pensarci.
Salii sul taxi assieme alle mie amiche e mi voltai per guardare cosa mi lasciavo alle spalle, mentre l’auto scivolava sulla strada bagnata.
 
 
                                                              * * *
 
 
Erano passate solo due settimane da quando Melanie se n’era andata da Forks, quando aveva ricevuto una chiamata da Alice.
Edward e Bella erano tornati dalla luna di miele in anticipo a causa… di qualcosa.
Sembrava che Bella avesse riscontrato una specie di… gravidanza accelerata. Carlisle stava studiando il caso, e ogni giorno Alice chiamava Melanie per aggiornarla sullo stato di sua cugina, ma purtroppo lei non poteva muoversi. Non poteva tornare a Forks, per cui doveva accontentarsi delle telefonate, almeno fino a che non fosse stato possibile allontanarsi dall’università. Si sentiva spesso anche con Jacob, che ogni volta le pareva sempre più nervoso e preoccupato.
Per questo motivo aveva deciso che non appena avesse dato l’esame che stava preparando si sarebbe assentata per un po’, in modo da poter tornare
Almeno per la data entro la quale era previsto il parto. La gravidanza invece di nove mesi sarebbe durata intorno ai tre, ma sempre abbastanza da permettere a Melanie di assentarsi dalla scuola.
Inizialmente Carlisle e Edward erano caduti nel panico più totale, non conoscendo il processo di sviluppo dell’embrione, ma Melanie era riuscita, anche grazie alle conoscenze dei suoi vecchi professori, ad ottenere qualche informazione in più, anche se non molte.
Per questo, Edward, sotto consultazione di Carlisle, aveva deciso che l’unico modo per salvare Bella era trasformarla subito dopo il parto, che sarebbe potuto essere devastante.
Ma quello non era l’unico problema: tra i lupi c’erano adesso due fazioni, perché l’essere che Bella portava in grembo era qualcosa di sconosciuto, e pertanto secondo Sam andava eliminato. La cosa creava non poche tensioni, e strane dinamiche nel branco, ormai diviso.
Ma c’era anche dell’altro…
 
 
Yale, Connetticut, Primo giorno.

 
« Wow. E’ davvero bellissimo » disse Katia con la bocca aperta, mentre si guardava in giro.
« Cosa ti aspettavi? Con la retta che paghiamo… » risposi un po’ cinica.
Lei fece finta di nulla, mentre continuava ad ammirare lo splendore generale.
Ora che me lo faceva notare, era davvero molto chic. Le finestre erano coperte dai rampicanti, il parco intorno immenso e verde, pieno di alberi sotto i quali sedevano gli studenti. Gli alloggi erano intimi, le aule grandi e l’edificio d’epoca. Era davvero molto bello.
Mentre contemplavo la bellezza di tutto ciò una voce interruppe i miei pensieri.
Il cuore mi saltò in gola mentre mi voltavo verso quello che ne era il proprietario.
« Ehi! Melanie, Katia, che piacere vedervi! » Jensen ci salutò con naturalezza.
« Il piacere è tutto tuo », sputò tra i denti Katia, sorpresa quanto me.
« Sempre molto carina, Kat », le rispose con quel suo solito fare arrogante e scherzoso.
Io lo fissavo ancora allibita. « Cosa ci fai qui? » la mia voce uscì con un non so che di terrorizzato.
« Mi pare ovvio, no? Ci studio », rispose con il suo solito sorriso sghembo.
Odiavo quel sorriso. Così arrogante, ma anche così terribilmente sexy.
« Fino a qui c’ero arrivata, ma credevo che fossi andato a quella di New York »
Lui fece spallucce. « Ho cambiato idea », disse semplicemente.
Aveva cambiato idea. Tutto qui.
E così, per un’ idea cambiata, mi ritrovavo a dover passare i prossimi mesi, e forse addirittura i prossimi anni, con lui. Certo, l’università era molto grande e probabilmente lo avrei incontrato al massimo un paio di volte al giorno, ma il solo sapere che lui era lì, mi innervosiva.
« Scusate, ma adesso ho una lezione. E’ stato bello rivederti, Mel » mi sorrise esi allontanò, salutando Katia con un cenno.
Mentre Jensen se ne andava mi voltai a guardarla. Era palesemente arrabbiata dopo quell’incontro. Scosse la testa e io sospirai.
Sarebbe stato un lungo, lunghissimo anno. 






Spazio dell'autore:

Eccomi qua! Non so se l'avete capito, ma questo è il nostro ultimo capitolo.

Ma non siate tristi, perchè a breve inizierò il seguito di questa storia, che sarà ancora più intricato e pieno di sorprese, quindi leggetelo!!
Volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto e incitato a continuare questa storia, tutte quelle che mi hanno recensito o messo nei preferiti, seguiti ecc...
E volevo ringraziare le mie amiche, che mi hanno ispirato i personaggi di Irina, Katia, Olivia e Sarah.  Nonostante a volte vi voglia strozzare ragazze, non avete idea del bene che vi voglio. :)
E per finire, cosa ne dite di lasciarmi una piccola recensione dicendomi cosa vi è piaciuto e cosa no di questa storia? Cosa avreste cambiato, come l'avreste fatta finire... tutto quello che volete.
Detto questo vi saluto, ma vi aspetto con il seguito di questa FF, molto molto presto!
Un bacio, Ellie.

   
 
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