Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Remedios la Bella    30/06/2011    4 recensioni
Diana scopre di essere rimasta incinta, dopo aver subito una violenza sessuale.Il primo a scoprirlo è suo fratello Robert, persona iperprotettiva che cercherà in ogni modo di aiutarla.
Il ragazzo che ha combinato il pasticcio non vorrà prendersi le sue responsabilità lasciando la ragazza in balia del suo destino. Come affronterà la situazione?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo questi capitoli, le cose si faranno molto più interessanti a mio parere. leggete!
Remedios la Bella.
PS: Voglio ringraziare
Cevio98, Kay Burns e mileyfan10 per aver recensito i miei capitoli; siete grandi!
E andate a visitare le altre due mie storie!

Chapter 9

Diana continuò ad avere nausee per il resto di quel giorno. Visto che Michael doveva restare con Robert per tutto il periodo in cui sua sorella sarebbe stata in quelle condizioni, il ragazzo decise di trasferirsi nell'appartamento vuoto della zia Cathy, morta qualche anno prima.
A Diana sembrò ridicolo tutto ciò, ma dopo aver sentito le ragioni di suo fratello, non fece a meno di sorridere.
" Vedi, sorellina, se tu lo vedessi ogni giorno, lo stress ti ucciderebbe e anche l'angoscia non ti lascerebbe stare .. e in più ... sai com'è! Voglio divertirmi un pò con lui ... vedrai, gli farò abbassare la cresta!" Aveva detto, appena erano usciti dalla caserma, tenendo stretto a sè quel povero ragazzuolo tutto tremolante accanto a lui. Diana lo guardò preoccupato, ma alla fine lo sguardo deciso di Robert la convinse. Baciò il fratello, guardò Michael riluttante, e tornò con sua madre a casa sua.

In serata, la chiamò Taylor al cell, mentre era in camera sua, distesa sul grande letto alla sola luce della bajour:" Ehi, Diana! Come stai?"
Diana era felice di poter sentire una voce amica in quel momento così difficile:" Bene, Tay, grazie mille ..."
" Di niente, mi dispiace solo di non averti potuto chiamare prima ..."
" Non fa niente, va tutto bene ..."
La voce di Diana era pacata e morbida, questo sorprese molto Taylor:" Cosa è successo?"
" Beh ... è una storia davvero lunga ..."
" Sono qui per te! Racconta!" Rispose entusiasta la sua amica. Taylor era davvero bravissima, e Diana era felice di averla come amica e consigliera. Le raccontò ogni avvenimento, per filo e per segno. Taylor non la interruppe mai, ma dava segni di consenso e di stupore con gemiti e urletti striduli che facevano ridere Diana. Alla fine, Taylor potè parlare:" Non ci credo che Michael ti abbia fatto una cosa simile! é assurdo! lo ucciderei io stessa se lo avessi adesso tra le mani!" La voce della ragazza risuonò molto arrabbiata:" sono contenta che Robert gliela possa far pagare in qualche modo!"
" Già ..." Fu la sola cosa che riuscì a dire Diana. Era ancora preoccupata per la faccenda di quel ragazzo, non se la sentiva di vederlo di nuovo a scuola:" Tay, sono preoccupata ..."
" Di che? Piccola .. ci sono io per te. E in più c'è Joe!" disse scherzosa quella biondina:" Ma ti rendi conto? Una cotta per te!"
Di certo quell'argomento fece arrossire Diana:" Già .. chi se lo aspettava ... chissà però se ..."
" Riuscirai ad amarlo? oddio, Diana! é un ragazzo adorabile! E in più è caaaaaaaaaaaaaarino!!"
Ecco di nuovo i suoi modi pettegoli, pensò la giovane, ormai completamente rossa in viso. Menomale che Taylor non riusciva a vederla!
" Si è vero è carino ..." Disse Diana, quasi balbettando:" E anche molto gentile ... ma non so ..."
" Andrà tutto bene, cara mia ... e domani ti aiuterò io ok?" la voce di Taylor era dolcissima, ispirava fiducia e sicurezza. Diana ringraziò il cielo di averla come amica e la ringraziò di cuore. Dopodiché chiuse la telefonata e si stese sul letto, stringendo il cuscino a sè, pensierosa per l'indomani. Si mise una mano sul ventre, e sentì qualcosa di caldo. Non fece a meno di sorridere.

Nel mentre, Joe discuteva con sua madre per la faccenda della custodia.
La madre in certo modo era contrariata, Lui continuava a insistere sul fatto di volerla aiutare:"Mamma ascoltami! So che ti sembrerà assurdo ... ma mi sento in qualche modo responsabile! Ti prego lascia che l'aiuti in qualche modo!"
" Joe, tu non capisci ... come fai a dire una cosa simile? Fare il genitore è davvero impegnativo, te lo dice una che ha esperienza in questo campo, in più il bimbo non è e tuo! Come pensi di compensare questo vuoto? Quando il bambino sarà grande, cosa gli dirai se ti chiederà se sei davvero suo padre?" Gli chiese visibilmente preoccupata.

" Gli dirò la verità ... tutto, per lei." Il tono di Joe non tradiva la sua intenzione di gentilezza verso quella povera ragazza. La madre ne rimase sorpresa, cercò di aggiungere proteste, ma più andava avanti, più il figlio andava all'attacco sostenendo le sue buone ma pazze intenzioni. Vide nel ragazzo lo specchio del padre, uomo gentile e sempre disponibile. Non fece a meno di commuoversi. Alla fine si vide rassegnata ad accettare le condizioni del figlio:" Joe, sei davvero un bravo ragazzo .. come tuo padre, tutti e due sempre pronti a aiutare gli altri ... Mah ... " disse al figlio:" Ok, appoggerò la tua scelta, vedo che le vuoi bene e l'ami ... e ti darò il mio aiuto."
Joe guardò sua madre commossa, e non resistette dall'abbracciarla:" Grazie di cuore .. ti prometto, non ti deluderò."
Sua madre venne colta di sorpresa da quell'abbraccio, non ne riceveva uno da quando suo figlio non aveva 10 anni. Lo strinse a sè e lo baciò:" Sei un bravo ragazzo."

" Tu sei una mamma meravigliosa."le rispose lui, dolcemente. La lasciò in cucina, prese il suo cellulare e digitò il messaggio da inviare a Diana, visto che si erano scambiati i numeri quella mattina:" Mamma acconsente, ti aiuterò come posso ... Ti voglio bene."
Esitò leggermente a inviare il messaggio, ma alla fine premette il tasto invio. Il messaggio arrivò a destinazione.
Per risposta .... arrivò uno smile sorridente, seguito da un " Ti voglio bene anch'io."
Joe sorrise, e si stese sul letto pensieroso.
Giornata pesante quella, ma il domani sarebbe stato ancora più complesso.
 

Chapter 10

La scuola non fu mai un peso per Diana come quel giorno. E se tutti avessero già saputo di lei? Che figura avrebbe fatto? Non riusciva a muoversi dal letto dalla preoccupazione. Sua madre tentò di svegliarla e di convincerla ad andare.
" Figliola, non credo che nessuno sappia della tua faccenda! Le notizie non girano così in fretta!"
" Si certo come no! A meno che tu non abbia social network o non abbia la febbre di pettegolezzi!" sbuffò Diana di malavoglia. Si alzò dal letto lentamente e andò a prepararsi nonostante le sue paure.
Ci mise un pò, ma dopo poco tempo era pronta per uscire.
Per fortuna riuscì a evitare il viaggio in macchina e ulteriori chiacchiere della madre. Arrivò Taylor tutta trafelata, per accompagnarla a scuola.

" Signora Smith!" urlò l'amica saltellando dalla fretta:" Diana?"
La madre la vide e le disse di aspettare solo pochi istanti. La figlia uscì dopo circa un minuto.
" E mi raccomando divertiti!" Augurò la madre, appena la vide uscire dal cancelletto di legno del cortile. Diana non seppe se rispondere con imprecazioni a quell'augurio del cavolo o stare zitta. Optò per la seconda cosa, e insieme a Taylor prese la metrò per scuola.
" Stai bene?" le chiese l'amica in metropolitana. Diana sorrise e annuì. Era un sorriso che nascondeva insicurezza e angoscia, ma doveva sforzarsi di non far trasparire i suoi problemi a chi le stava intorno.
Dopo neanche dieci minuti arrivarono a scuola. Lì, sul portone d'ingresso, le aspettava Joe, impacciato ma sorridente. Taylor non fece a meno di stuzzicarla per tirarle su il morale (O per farla arrabbiare ...):" Uh! Guarda un pò! C'è il tuo cavaliere che ti aspetta, donzella!"

" Sta zitta!" Diana sbottò imbarazzata, diede una gomitata a Taylor, e si avvicinò a Joe:" Ciao ... come va?" Chiese rossa in viso. Lui rispose che stava bene:" Ti .. posso accompagnare in classe?" fece lui cercando di essere gentile.
" Siamo nella stessa classe, lo sai vero?"
Joe si tirò il cappellino sopra gli occhi per non far vedere il suo livello altissimo di imbarazzo:" Me ne ero scordato ... cavoli." Fece, flebilmente. Taylor non fece a meno di sorridere:" Beh .. io devo andare, si è fatto tardi!" Girò i tacchi, rivolse un occhiolino a Diana che la guardò incredula e scappò in corridoio, lasciando i due soli.
" Accidenti a lei." pensò Diana" Poteva evitare di lasciarmi sola con lui." Era leggermente irritata. Guardò Joe per vedere la sua reazione, e neanche lui sembrava tranquillo.
" Senti Diana ... ormai sai che io ti ... si insomma mi capisci ... ma non devi sentirti obbligata a volermi bene ok? Insomma!" Cercava qualche modo per toglierle il peso di quella situazione alquanto imbarazzante. Sapeva di essersi messo lui in quella specifica situazione: "Possiamo anche solo restare amici, ma voglio comunque prendermi quella responsabilità che ti ho promesso."

Diana arrossì violentemente. Gli si avvicinò e gli baciò la guancia, suscitando alcuni mormorii in un gruppo di ragazzine lì vicino:" Grazie ... davvero. Per ora niente mano nella mano, ma in futuro penso che qualcosa ci potrà essere." Gli sorrise e poi lo esortò per andare in classe. Lui annuì senza dire niente, e insieme andarono in classe. Non mancarono bisbigli e mormorii degli studenti che vedendoli insieme si sbalordirono. Loro due non diedero segno di resa e continuarono a camminare senza rivolgere lo sguardo a nessuno. Entrati in classe, Taylor guardò Diana con occhi di intesa, che Diana ricambiò con un sguardo che sapeva più di vendetta che di ringraziamento:" Tu me la paghi stavolta!" Sembrava dire. Taylor rise, anche quando Diana si lamentò dell'imbarazzo che le aveva fatto prendere con Joe.
Diana non trovò il tempo di ucciderla per fortuna; la campanella suonò l'inizio della lezione. Il professore entrò, salutò ,fece l'appello.
Michael quel giorno mancava, Diana ci pensò tutto il giorno durante la scuola.

Forse non aveva il coraggio di mostrarsi a scuola, o suo fratello lo stava conciando per le feste, oppure non voleva vederla ... insomma, era in ansia per la sua assenza. Non che lei provasse qualcosa per lui, sia chiaro, quel bruto l'aveva pur sempre violentata in fin dei conti, ma non riusciva a stare tranquilla.
Arrivò l'ora di pranzo. Diana non volle mangiare niente, le nausee stavano cominciando a farsi sentire per l'ennesima volta.
" Non vuoi proprio niente?" Le chiese Joe apprensivo. Lei scosse la testa:" No davvero non ho fame."
" Come vuoi ... ah! Senti .. ti andrebbe di fare un salto dal consulente dopo le lezioni?" le chiese Taylor a bruciapelo. Diana alzò la testa e la guardò storta:" Intendi dire il signor Winchester?"

" Si intendo dire proprio lui .. potrebbe aiutarti, in fondo è stato utile a molti degli studenti dell'istituto sai?" Le spiegò l'amica. Diana non sembrava molto convinta:" Ma siete sicuri che sia una buona idea?"
" Certo! tentar non nuoce ..." Rispose Joe. Il suo tono convinto convinse anche Diana, che anche sbuffando accettò. Dopo le lezioni, i tre si avviarono all'ufficio del consulente scolastico, il signor Ned Winchester.
Un ufficio piccolo, colorato dai mille post- it affissi dovunque, quadri di psicologia, un archivietto ,una grande scrivania, e un poster dei Beatles messo dallo stesso consulente.
L'uomo, con i suoi occhi piccoli, arcigni e celestini, guardò i tre arrivati con aria scettica:" Ditemi, avete bisogno di una consulenza?"
" Io piuttosto ..." Intervenne Diana facendosi coraggio, e intimidita piuttosto dallo sguardo interrogatorio di quell'omino basso e sudaticcio, a giudicare dagli aloni sotto le ascelle.
" Accomodati cara." le indicò la sedia, lei si sedette. Ma volle che anche gli altri rimanessero lì. Per Ned non ci furono problemi.
E in breve Diana spiegò la sua situazione di adolescente dai mille problemi. 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Remedios la Bella