Martin si avvicina Lola.
Lola: STAMMI LONTANO!!
Martin: scusa … - cerca di abbracciarla ma Lola si alza e corre verso la porta –
Lola: APRITE!!!!! – urla piangendo –
Martin: Lola … Lola …
Lola: SMETTILA! NON MI TOCCARE! VA VIA … ti prego …
Lola tremava tutta sembrava essere sotto shock, Martin le aveva ricordato il padre quando arrabbiato la picchiava.
Lola: ti prego …
Martin si avvicina e l’abbraccia, Lola cerca di liberarsi senza risultato.
Martin: sta calma … va tutto bene … ti prego lols …
Poco dopo Lola torna in se. Abbraccia Martin piangendo.
Martin: va tutto bene … shh basta piangere – le alza il viso e le asciuga le lacrime –
Lola: …
Martin: non … credevo … io non pensavo tu … avresti reagito così … mi … mi dispiace Lols …
Lola: … voglio uscire da questa camera
Martin: ok … - prende il suo cellulare e chiama Kate – sei in ambasciata? … sono chiuso in camera … devi venire ad aprire … NON LO SO!! TROVA UN MODO PER APRIRE QUESTA PORTA!! SUBITO!!
Pochi minuti dopo la porta si apre. Lola che era stesa a terra si alza di colpo e scappa via.
Correva, correva verso casa, verso camera sua, chiude a chiave la porta e si butta sul letto piangendo. Martin aveva esagerato. Come aveva potuto farle quello, sapeva che così si comportava suo padre. Al solo pensiero del padre Lola ricomincia a piangere, sentiva sulla sua pelle ancora le sue fredde mani che la picchiavano. Guarda la foto che aveva sul comò, l’aveva scattata in gita, lei e Martin abbracciati, sorridenti, la prende tra le mani per poi sbatterla verso l’armadio. Il vetro era ora rotto, fatto a mille pezzi, pezzi che ora mai non potevano più ricomporsi, proprio come la loro amicizia.
Kate: cosa è successo?
Martin: niente …
Kate: Martin parker sai che con me puoi parlare …
Martin: non mi va …
Kate: come vuoi
Martin: di a mio padre che oggi non torno. Ci vediamo domani. Porterò il cellulare con me ma NON chiamatemi per sciocchezze.
Kate: …
Martin esce dall’ambasciata, prende la moto e guida, guida per circa due ore senza sapere dove stesse andando. Si ferma, davanti a lui c’era il mare, il sole che tramontava, scende dalla moto e va in spiaggia, si toglie la maglia e si tuffa. Inizia a nuotare, piangeva le sue lacrime si mischiavano all’acqua salata del mare, davanti agli occhi aveva ancora la scena di Lola, la sua Lola piangere e tremare. Come aveva potuto comportarsi così con la persona che più amava. Aveva sbagliato e lo sapeva, era stato uno stupido. Era stanco, le sue braccia non cela facevano più si ferma poi chiude gli occhi e si lascia portare dal mare fino alla riva.