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Autore: CP Coulter    01/07/2011    8 recensioni
Spin-off di Glee ambientato dopo Furt. Kurt inizia un nuovo capitolo della sua vita alla Dalton Academy per Ragazzi. Blaine, Wes, David, e i ragazzi di Windsor faranno diventare la sua vita (nel bene e nel male) molto più vivace di quanto non si aspettasse.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qua. La maturità è finalmente finita e vi propongo subito un nuovo capitolo di Dalton. Questo è stato il più difficile che ho tradotto fin ora soprattutto durante la parte della partita. Ho fatto del mio meglio e spero che vi piaccia.
Fatemi sapere.

Un bacio,
Caro

P.S: Abbiamo finalmente avuto il permesso di CP di tradurre le Daltonverse Side-Canon stories, quindi preparatevi ad essere immersi completamente nel mondo della Dalton e della scuola a lei gemellata, la Dobry Hall.



Dalton
 
Episodio 12: Tifo
 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy
Karofsky è venuto qui. Mi piace pensare che la situazione si sia risolta per il meglio.
E  poi ho sentito Blaine e Logan parlare e ho realizzato che non li conosco bene come dovrei
Stasera ci sarà il Festival Invernale. Ma sembra che prima ci sia qualcos'altro di cui mi dovrò occupare
 

Alla mattina c'era sempre freddo, ma il modo in cui Kurt era sepolto sotto quella trapunta eccessivamente spessa portò Reed a domandarsi se i stesse nascondendo soltanto dal freddo o in generale dalla luce del sole mattutino. Il ragazzo più piccolo sogghignò e saltò sulla massa che si trovava sotto le coperte con un grande tonfo. Kurt grugnì per lo shock e per il dolore.

“Alzati e produci!” disse Reed allegramente, sedendosi su quelle che probabilmente erano le costole di Kurt. “Andiamo, non puoi startene rintanato qui tutto il giorno! Oggi è l'ultimo giorno! Poi la scuola è finita!”

Come risposta ricevette soltanto un grugnito poco convinto da sotto la trapunta. Imperterrito, Reed si gettò sull'ammasso di coperte, schiacciandolo con il suo peso. “Stavo pensando, Kurt. Che cosa ne diresti se mi trasferissi qui come tuo compagno di stanza?”

Un pausa.. “Direi che prendersi cura di te, oh uomo-incline-al-pericolo, merita un'ulteriore ricompensa oltre alla tua poco benvenuta personalità mattiniera..”

“Con la presente ti offro anche la possibilità di accedere liberamente all'ottanta per cento del mio guardaroba a partire dal giorno del mio trasferimento.”

Un altra pausa. “..Potresti avermi convinto.”

“Affare fatto!” Reed sorrise e saltò giù. Scosse le spalle di Kurt. “Alzati! Andiamo, sei chiuso qua dentro da ieri pomeriggio. Devi uscire prima che tu metta radici. Facciamo un'ultima prova  - stasera c'è il grande Festival Invernale! Canteremo da solisti! Questo richiede degli outfits fantastici!”

Kurt gemette “.. Non sono esattamente dell'umore, Reed.”

“Non eri dell'umore per uscire dopo le lezioni, non eri dell'umore per uscire insieme al resto del dormitorio per la prima serata tutti insieme fuori dopo la fine degli arresti domiciliari, e non sei dell'umore di alzarti nemmeno oggi?” Reed lo fissò perplesso. “Che c'è che non va? Sei malato?”

Con il rischio di sembrare ancora più drammatico, sì, sono malato. Malato d'amore. Mi sento come se Rachel mi avesse attaccato qualcuna delle sue pazzie. Kurt sospirò. “..Non esattamente.”

Reed rifletté. Con cautela spinse via le coperte dalla testa di Kurt che lo lasciò fare senza lottare. Lanciò un'occhiata al suo amico che stava fissando il vuoto con i suoi contemplativi occhi azzurri. Reed sospirò. “Riguarda Blaine e Logan?”

Kurt alzò in fretta lo sguardo. “Cosa?”

“Riguardo all'altra sera, dopo la visita di quel giocatore di football del McKinley. Sei turbato dal fatto che abbiano litigato..”

Se fosse solo quello.. Kurt si limitò a sospirare. Si domandò tuttavia se Reed conoscesse l'intera storia che c'era dietro Blaine e Logan. Non era sicuro di quanto tempo Reed aveva passato a Windsor, ma quelli che più probabilmente erano a corrente di tutti gli scandali (Wes, David e i gemelli), erano già stati cancellati dalla sua lista di persone interrogabili. Avrebbero dipinto l'intera situazione con imparzialità e poi non era così sicuro che gli avrebbero raccontato tutto.

Quel litigio che Blaine e Logan avevano avuto nel corridoio più che un litigio era stato un ultimatum per l'uno o per l'altro. Logan continuava a premere sui confini e sembrava che più di una volta avesse spinto Blaine oltre ai limiti della pazienza e dell'autocontrollo.

E realizzare che Logan e Blaine avevano avuto un relazione era sconcertante e allo stesso tempo lo portava a domandarsi: A quanti ragazzi di Windsor Logan è andato dietro? Quel ragazzo di certo faceva colpo.

“Stai bene?” domandò Reed dopo l'attimo di silenzio di Kurt.

“Riguardo a Logan..”

Reed alzò un sopracciglio. “Che cosa c'è?”

“.. Come era prima che fosse come è adesso?”

Reed non era sicuro di come rispondere alla domanda. Tuttavia si sedette e disse, “Be'.. Il fatto è che.. Logan è sempre stato così. In realtà adesso si è dato un po' una calmata rispetto all'anno scorso,”

“Questo è Logan che si è dato una calmata?”

Reed sussultò. “Non voglio parlare male di nessuno.. Ma Logan era impopolare per molte ragioni – e molte di queste erano fondate.”

“E Blaine invece?”

Reed lo fissò. “Blaine..? Intendi come fosse l'anno scorso?” Piegò leggermente la testa. “Perché sei così curioso?”

“Io.. Voglio solo sapere qualcosa in più su di lui.. Senza doverglielo chiedere direttamente. Pensavo che tu potessi sapere qualcosa.

“Per quanto si estenda questo “qualcosa”, Wes e David ne sanno molto più di me. Conobbi Blaine un paio di mesi dopo che si era trasferito, quando arrivò a Windsor. Non ci parlammo molto all'inizio. Stava molto sulle sue e Wes e David lo hanno tampinato fino a quando non sono diventati amici.”

Un'altra pausa. Kurt esitò per un bel po'..

“..Blaine e Logan hanno sempre litigato così?”

Reed si immobilizzò. Le sue mani afferrarono le lenzuola. “..No. Loro.. Eravamo tutti dei Warblers e.. Sembravano andare abbastanza d'accordo in Sala Prove. Abbastanza amichevoli.. Fuori stavano con i rispettivi compagni di dormitorio come al solito. Non so molto.”

“Mm..” Kurt annuì. Finalmente si alzò e sospirò. “Ultimo giorno. Andrò a farmi una doccia – Sento il bisogno di svuotare una intera confezione di Clinique e di strofinarmi di dosso tutto il disprezzo di Murdoch.” Fece un piccolo sorriso a Reed e si diresse nel suo bagno.

Reed gli sorrise di rimando e lo guardò andare via, ma non appena ebbe chiuso la porta, un'espressione nervosa gli si formò sul viso. Non voleva mentirgli, ma i Windsor si erano sempre protetti tra di loro – e avevano giurato che non avrebbero più parlato di quello, più che altro per il bene di Blaine. Ma non c'erano dubbi:

Lo sa. Non c'è altra spiegazione a tutte le domande. Kurt sa.
 

“Una partita di che?”(*)

“Per quello che tutto il mondo chiama calcio,” sbuffò Wes mentre inforcava la sua lasagna. Era ora di pranzo e la mensa stava incominciando a riempirsi. Le finestre erano piene di fasci di luce che si diffondevano nella stanza mentre una moltitudine di ragazzi discuteva dei viaggi per le vacanze e delle ultime attività della giornata. “Comunque sì, ce n'è una oggi. L'ultima della stagione. Ci fanno uscire prima per questo. Magari mandano tutti a casa prima per risparmiarci la vergogna di dover guardare la nostra squadra perdere.”

Kurt era confuso. “Ma pensavo che la vostra squadra fosse fantastica.”

“Lo è,” disse David con un sospiro. “Ma giochiamo contro i St. Patrick's Lions. E ogni anno, anche se i Dalton Kings dominano per tutto il torneo, il St. Patrick ci rovina la festa.”

“Sono così bravi?”

“Sì, e in più giocare contro di loro è deprimente,” disse Wes lanciando le braccia in aria drammaticamente. “La loro tifoseria ci ammazza!”

“Non mi sembrava fosse così all'incontro di scherma,” Kurt corrugò la fronte mentre poggiava la sua forchetta per l'insalata. Senza nemmeno guardare, allontanò la forchetta di Evan – il gemello stava cercando ancora una volta di mettergli del formaggio nell'insalata nel tentativo di far “guadagnare un po' di peso” a Kurt dopo il cambio di scuola e tutto. Kurt affermò che poteva prendersi cura di sé stesso da solo. Non appena Kurt fu distratto da Evan, Ethan gettò del formaggio nell'insalata dalla parte opposta.

David, abituato alle stranezze che avvenivano al tavolo da pranzo, ignorò lo sguardo assassino che Kurt stava gettando ad un Ethan dall'aria innocente, e disse, “Be', non lasciano venire le cheerleaders agli incontri di scherma.”

Kurt gli lanciò un'espressione “Non-ti-seguo” con gli occhi stretti. Wes, con la bocca piena di pasta, disse, “Il St. Patrick ha le ragazze dalla sua parte, visto che sono una scuola mista.” Roteò gli occhi al cielo e inghiottì. “In ogni caso, loro hanno le cheerleaders che fanno impazzire la folla. Tutta la loro scuola viene a vedere le ragazze che si dimenano – e fanno impazzire anche tutta la nostra scuola perché, be'.. noi non le abbiamo! Non c'è molto che possiamo fare, essendo una scuola maschile.”

“Una volta hanno cantato i Warblers all'intervallo.” disse Reed, sbattendo le palpebre e con la bocca piena di fettuccine.

Anche Kurt si unì agli altri mentre roteavano gli occhi a questa affermazione. I Warblers erano rockstars, d'accordo, e non c'erano dubbi che i ragazzi della Dalton avessero di loro un'altissima opinione. Tuttavia nel mezzo di una accanita partita di calcio, con una folla di belle ragazze che dimenavano il sedere dall'altra parte del campo, un campus pieno di adolescenti maschi guidati dagli ormoni era più portato ad apprezzare uno spettacolo del tutto diverso.

“Non ci sono solo le Banshees, poi,” brontolò Dwight mentre spingeva i suoi fagioli tostati in giro per il piatto. “Le ragazze sono decisamente sexy, è vero, ma il fatto è che la squadra ha bisogno di tutto l'incoraggiamento possibile! Non solo Blaine ha mollato la squadra, ma Charlie – è il vero prefetto, non l'hai ancora conosciuto – è il capitano della squadra ed è fuori gioco! E' ricoverato in ospedale.”

“Che cosa gli è successo?”

“Uno sfortunato incidente a paintball,” spiegò Evan con un sorriso dolce.

“Non avevamo idea che il cannone sarebbe stato così forte,” aggiunse Ethan.

“Davvero, che sfortuna.. con quelle scale..”

“.. E quel martello.. “

“.. Un brutto atterraggio, sai..”

Kurt fece un impaziente gesto con la mano e disse, “Quindi mi state dicendo che tutta la Dalton è convinta che perderete la partita di calcio -”

“.. per il quarto anno..”

“.. perché non avete delle cheerleaders?”
 
“E giocatori di punta,” fece notare Wes. “Al momento io sono il migliore della squadra.”

David lo fissò. “Cosa? Ma se l'ultima volta ci ho difeso fino alla morte!”

“Ma hanno comunque segnato il goal che gli ha fatto vincere 1-0”

“Be' se avessi ascoltato il coach invece di guardare le ragazze.. ”

Kurt spostò l'attenzione dal bonario litigio e vide che Blaine si stava avvicinando a loro con il suo vassoio del pranzo. Come al solito,

Evan si alzò per cambiare posto – si sarebbe seduto vicino a Ethan – così Blaine avrebbe potuto sedersi accanto accanto a Kurt. Nel momento in cui fece per alzarsi però Kurt gli afferrò il polso per tenerlo al suo posto. Evan lo fissò e anche Ethan, notando cosa stava accadendo, lo guardò.

Kurt non disse nulla, trattenendo Evan esattamente dove era seduto, mangiano con l'altra mano come se nulla fosse. Blaine arrivò con un sorriso e non sembrò accorgersi che il suo solito posto accanto a Kurt era occupato da un gemello alquanto smarrito.

“Non starete di nuovo discutendo della partita, vero?” Blaine corrugò la fronte in direzione dei due. “Cosa cambia se il St. Patrick ha quelle Banshees? Basta non prestare loro attenzione.”

“Facile a dirsi per te visto che non sei interessato,” Wes gli fece una smorfia. “Se là fuori ci fosse Kurt invece...”

Un epidemia di tosse si impadronì della tavola mentre tutti i ragazzi sputacchiavano il loro cibo in giro. Mentre procedevano a lanciare fazzolettini di carta inumiditi contro Wes, la persona in questione – Kurt stesso – reagì diversamente; infatti sembrava piuttosto immerso nei suoi pensieri.

Hmm.. Non è che io non possa.. Non da solo comunque..

“Va tutto bene, Kurt?” chiese Blaine.

Questo lo risvegliò. Kurt arrossì e disse, “Sì, va tutto bene.” Gli fece un sorriso luminoso e ricominciò a inforcare le foglie della sua insalata.

I gemelli si guardarono tra di loro, un po' preoccupati. Ethan non aveva bisogno che Evan dicesse qualcosa – sapeva che la mano di Kurt era ancora sul polso di suo fratello. Reed, che stava osservando, si mosse un po' a disagio. Dwight che  almeno riusciva a sentire perfettamente l'atmosfera tesa,  sbuffò. “E adesso che c'è? Perderemo la partita per il quarto anno di fila? Ve l'ho detto, ragazzi, lasciate che li maledica o altro. Ho questo libro che..”

“Puoi maledire le tribune quanto vuoi – niente li fermerà dal fare qualsiasi cosa staranno facendo,” David roteò gli occhi. “Blaine ha ragione. Concentriamoci sul gioco. Se vinciamo, vinciamo, se perdiamo..”

“Sarebbe normale?” I gemelli alzarono le sopracciglia.

“E inoltre potremmo vedere le Banshees,” sogghignò Wes.

“La ragazza di Wes è al St. Patrick,” Reed sussurrò a Kurt. “E' una Banshee. Ti ricordi di Tabitha?”

“Ci vorrebbe un'amnesia per farmi dimenticare Tabitha,” sbottò Kurt. “E poi non era la sua ex?”

“Sta cercando di uscire di nuovo con lei,” sospirò Evan.

“E' un ciclo,” concordò Ethan.

“Ho un debole per le cheerleaders,” ammise Wes.

Mentre tutto questo succedeva, è degno di nota che ognuno dei ragazzi sotto il tavolo tenesse in mano un cellulare. Mentre la loro ordinaria tranquillità continuava, i cospiratori di Windsor erano immersi in una furiosa chat via SMS.

LeprottoB: Che diavolo, Evan, piantala di fare il cretino, spostati.

PincoPanco&PancoPinco: E' Alice che l'ha fatto rimanere seduto.

CappellaioM: Perché?

PincoPanco&PancoPinco: Non lo sappiamo. Non vuole sedersi accanto al Bianconiglio?

LeprottoB: Aspettate, COSA? C'è forse qualche problema qui?

Ghiro:  Ragazzi, smettetela di essere così palesi o se ne accorgeranno.
 
CavaliereB: Hanno litigato o altro?
 
Ghiro: Penso che Kurt sappia di Logan e Blaine durante l'anno scorso.
 
PincoPanco&PancoPinco: Oh..
 
LeprottoB: Merda.
 
CappellaioM: Merda.
 
CavaliereB: Imbarazzante..
 
PincoPanco&PancoPinco: Manovre di emergenza?

LeprottoB: Immediatamente.

Ci fu una lunga pausa.
 
Bianconiglio: Mi sa che vi siete dimenticati di togliermi dalla lista.

Tutti al tavolo alzarono lo sguardo con la stessa espressione di un cervo colpito dai fanali di un'automobile. Blaine gli guardò con aria corrucciata. “Woah!” Evan saltò in piedi prima che Kurt potesse fermarlo – atterrò esattamente accanto al suo gemello ed entrambi si allontanarono il più possibile da Blaine.

Nel migliore esempio di finta compostezza mai visto, Blaine scivolò sulla sedia accanto a Kurt e i due continuarono a mangiare il loro pranzo con ovvia tensione, “Hai intenzione di assistere alla partita?” chiese Blaine.

Kurt annuì pensoso. “Ci stavo pensando.. Sembra che voi ragazzi abbiate bisogno di tutto l'aiuto possibile.”

“La squadra non è così male. Non sarebbero arrivati così lontani, nonostante Wes e David che cercano di imitare Shaolin Soccer per metà del tempo..”

“Ehi!” esclamarono i due in coro.

“.. Ma i loro ormoni impazziscono quando le Banshees iniziano a ballare.”

“Hmm..” Kurt rifletté per un momento e sembrò prendere una decisione. Si alzò in piedi. “Voi andate avanti. Reed, vieni con me. Ci vediamo dopo alla partita.”

“Cosa – io?” Reed sembrava nervoso, ma si alzò. “Non andiamo alle lezioni del pomeriggio? Perché?”

“Dobbiamo provare per stasera,” Kurt si limitò a lanciargli un occhiata per fargli capire di assecondarlo, e lo spinse immediatamente fuori nel corridoio.

Il resto dei ragazzi li fissò, confusi, e poi Blaine parlò. “Che cosa vuol dire che sa di me e Logan?”

“Non lo so, è stato Reed a dirlo,” disse Wes, fissandolo.

David corrugò la fronte. “Reed non è il tipo da pettegolezzi, quindi immagino che tu e Logan vi siate lasciati scappare qualcosa ad un certo punto.”

“Come se gli raccontassi della mia fase di insanità mentale,” Blaine brontolò. Non aveva più voglia di cibo e spinse via il piatto. “Non importa quanto io cerchi di buttarmela alle spalle, continua sempre a tornare.”

“Forse Logan è come una malattia a trasmissione sessuale che non se ne va anche quando in teoria sei “guarito”...” disse Dwight, guadagnandosi così il premio per la frase più imbarazzante della tavola.

Dopo aver lanciato allo spiritualista un'occhiata fulminante, Wes guardò Blaine,  “Voi due avete fatto o detto qualcosa?”

Blaine rifletté – aveva visto Logan solamente ieri nel corridoio dove avevano avuto il loro “incontro”. Guardò gli altri. “Logan e io abbiamo avuto un altro confronto nel corridoio.. Kurt se n'era andato per parlare al telefono, ma magari ci ha sentiti.”

“Di cosa stavate parlando?”

“..Di cosa era successo tra di noi, quando stavamo insieme, quando mi ha scaricato e di come ha rovinato..”

Non ebbe la possibilità di continuare, perché tutti i ragazzi gemettero e buttarono i loro tovaglioli e le loro forchette sul tavolo. I gemelli lo guardarono esasperati. “Qual'è il problema con te Blaine..?” sospirò Evan. “Non ti abbiamo insegnato nulla? Se devi discutere di argomenti altamente sospetti e controversi, devi farlo almeno ad un codice postale di distanza dalla fonte del problema.”

“Abbiamo fatto così quando dovevamo parlare riguardo al mettere la polvere urticante nel sospensorio di Logan.”

“Non abbiamo avuto successo, ma alla fine è stato un bel tentativo.”

“Kurt deve avervi sentito di sicuro,” disse David, corrugando la fronte. “Avete detto qualcos'altro?”

Blaine esitò. Wes e David aspettavano con trepidazione. Finalmente il prefetto sospirò. “..Ho detto a Logan che non lascerò che mi porti via Kurt.”

Dwight fece cadere la forchetta, fissandolo con gli occhi sgranati.

“Oooh, una confessione involontaria, capisco.”  Evan stava sogghignando enormemente ora.

“Sarebbe stato meglio se fosse successo quando non c'era un rivale coinvolto..” rifletté Ethan.

“Aspetta.. Quindi adesso mi sta evitando perché ho praticamente detto che mi piace?” Blaine ora non voleva davvero mangiare il suo pranzo e buttò giù la sua forchetta. Si mise la testa tra le mani, cercando di capire quale fosse la prima cosa da fare. Prima di riuscirci, i gemelli spuntarono ai suoi lati e gettarono le loro braccia intorno alle sue spalle.

“Su, su, oh Bianconiglio nel panico.”

“Non è poi così tardi.”

“Tirati su! Magari non sa soltanto come comportarsi con te.”

“Dicendo questo, vuoi chiaramente dire che non ricambia i miei sentimenti,” brontolò Blaine senza alzare lo sguardo.

“Questo non è vero,” disse Evan gentilmente, cosa che fece sì che tutti lo guardassero. “E' ovvio che piaci a Kurt. Continua a respingere Logan. Avresti dovuto vedere lo schiaffo durante le Provinciali.”

“Non mi fa sentire meglio.” Blaine si fermò. “Quale schiaffo durante le Provinciali?”

I gemelli si scambiarono due sogghigni cospiratori. “Il Fante di Cuori potrebbe aver fatto qualche forte dichiarazione che dubitava le moralità del novellino. Alice lo ha schiaffeggiato.” Tutti i commensali si scambiarono dei sogghigni. “Di conseguenza, da ciò ricaviamo che lui piace ad Alice molto meno di quanto gli piaccia tu. Il primo rifiuto  è sempre così impagabile.”

Blaine corrugò la fronte e si alzò. “Penso che debba andare a parlare con Kurt mentre ne ho ancora la possibilità.”

I gemelli lo ritrascinarono giù. “Siediti. Hai tempo. Logan non farà alcuna mossa fino a che non riuscirà a trovare Alice da solo. Finché Alice è con il ghiro, se ne starà alla larga. Per ora e, ci serve un piano di battaglia.”

“Che sarebbe?”

“Stasera c'è il Festival Invernale. Tu rappresenti Windsor insieme agli altri... e Logan rappresenta Stuart come al solito. E' tempo per noi di travolgere qualche Stuart e farti conquistare completamente Alice.”

“Ci saranno i sui genitori,” Blaine impallidì, ricordando che Kurt aveva detto che Burt e Carole sarebbero venuti a vedere. “E i miei genitori.”

“La fortuna aiuta gli audaci,” sogghignò David.
 


“Perché stai evitando Blaine?” domandò Reed mentre seguiva Kurt nel cortile. Paragonato a quello del McKinley questo cortile aveva più o meno le dimensioni di una sala da ballo ed era lastricato con pietre che sembravano fossero state importate dall'Europa. In quel momento, fuori tutto era freddo, e Reed si stava strofinando le mani sulle braccia per tenersi caldo.

“Non sto evitando Blaine,” rispose Kurt conciso mentre tirava fuori il cellulare e continuava a digitare.

“Ma non ti sei seduto accanto a lui,” disse Reed sbattendo le palpebre. “Hai costretto uno dei gemelli a rimanere seduto.”

“Non sto evitando Blaine, Reed,” sospirò Kurt, portandosi il telefono all'orecchio. “Non potrei neanche se ci provassi e non voglio farlo. Ho solamente questa idea che devo realizzare prima che l'effetto della follia di Windsor sparisca e io realizzi che cosa diavolo sto facendo.. pronto, Quinn?”

Kurt? Che succede?” domandò, sembrando alquanto sorpresa.

Reed si agitò, “Ma ti stai comportando in maniera strana da..”

“Reed!” sbottò Kurt “Smettila di agitarti come un pesce sul fondo di una barca. Non sto evitando Blaine. Non posso evitare qualcuno di cui sono innamorato. Ora fai silenzio!”

Funzionò. Reed rimase immobile a fissarlo, la bocca aperta in quella che avrebbe potuto essere schok assoluto o gioia. La capacità del suo amico di essere franco continuava a stupirlo.

Quinn fu più lenta a capire. “Chiedo scusa, ma che cosa sta succedendo? Mi trovo in qualche specie di talk show della Dalton?” Ci furono dei disturbi dall'altra parte e Santana si intromise. “Innamorato di chi? E i dettagli sono necessari! L'hai già conquistato?

“Santana!” la rimproverò Kurt. Corse sopra al fatto che l'avevano messo in vivavoce per motivi di necessità. “Dove siete adesso?”

Sala prove.. Albero di Natale.. Lauren si sta mangiando tutti i popcorn che dovrebbero andare sull'albero.

“Ho bisogno di un favore che potrebbe essere il mio regalo di Natale da parte di tutte voi.”

Che cosa vuol dire tutte noi?” Santana sembrava sospettosa.

Vuol dire Natale..” intervenne Brittany da qualche parte. “Artie ha detto che vuol dire Natale.”(**)

No Brittany.. Intendeva..” iniziò Artie.

Kurt scosse la testa e sospirò. “Solo le Cheerios. Voi ragazze conoscete le Banshees?”

Dal St. Patrick?” Kurt poté quasi vedere Quinn sollevare un sopracciglio.

“Il capitano è Margot. Il suo fidanzato è nei Marines e lei comanda le Banshees allo stesso modo. Le manca un dito al piede sinistro e ne ha uno finto,” aggiunse Santana, provando che la rete di spionaggio di Sue Sylvester funzionava paurosamente bene. “Ritornando alla domanda di prima, innamorato di chi?”

Kurt, non sono sicuro se mi piace molto quello che sento..” iniziò a dire Finn imbarazzato.

“Ho bisogno che i Cheerios vengano qui per una spedizione punitiva,” dichiarò Kurt. “A quanto pare le Banshees stanno dando ai ragazzi della Dalton del filo da torcere seducendoli attraverso il campo. Abbiamo una partita stasera e speravo che avrei potuto avere un po' di rinforzi.”

Quinn rispose, “Un po' di rinforzi? Quindi intendi riprendere possesso della divisa?

Reed gli lanciò un'occhiata confusa. Kurt sogghignò al telefono. “Venite qui e preparatevi. Portate ogni Cheerios che trovate. Io ed un'altra persona ci uniremo a voi.” Sorrise a Reed.

Il ragazzo più piccolo sbatté le palpebre. Kurt in risposta alzò un sopracciglio. Reed non era sicuro di ciò che stava succedendo, ma aveva la sensazione che stava per esserci trascinato dentro. Si guardò intorno con disagio e vide qualcuno sparire dietro l'angolo dell'edificio.

Qualcuno con una spilla rossa sul suo colletto.
 

“Logan.”

Il prefetto seduto sul ramo di un albero godendosi il suo pranzo tranquillo, guardò in basso e vide Derek corrucciato, con le mani sui fianchi. “Posso esserti d'aiuto?”

“Dovresti lasciar perdere Hummel,” disse Derek schietto.

Il sospiro che Logan emise fu davvero esasperato. “Derek, non mi interessa quante volte tu debba dirlo, ma niente farà andare via quello che provo. Pensi che mi piaccia inseguire qualcuno di così difficile? E hai visto il modo in cui si veste quando non ha la divisa? Giuro, non potrei mai portarlo ad un country club senza..”

"Country club? Logan, stai progettando di presentare Kurt hai tuoi genitori?” Derek lo fissava sbalordito. “Stai pensando di fidanzarti? Senza offesa, ma la cosa sta diventando folle, perfino per te.”

“Michelle verrà per vedermi cantare stasera. Se lei e il vecchio vengono, non vedo perché non dovrei dire loro di Kurt.”

“Tu sei pazzo. Lo ripeterò tante volte quante saranno necessarie. Pensavo che finché fossi “interessato” andasse bene, ma stai esagerando. Stai facendo progetti basandoti sul nulla. E lo sai che il signor Wright non sarà entusiasta di saperlo.”

Logan saltò giù dal ramo con un tonfo secco. “Non è mai entusiasta di sapere nulla di me che riguardi un altro maschio, Derek. E' in realtà sollevato dal fatto che io abbia te: spera che tu possa appiopparmi una delle tue ragazze.”

“Non te ne darei neanche una, sei troppo instabile.” Derek incrociò di nuovo le braccia sul petto. “Sei stato poderosamente rifiutato da Hummel, Logan. I piani per portarlo con te nella East Coast e presentarlo al country club sono così fuori questione..”

“Non è come l'anno scorso, Derek!” Logan gettò le braccia al cielo. “Neanche con Blaine era così! Non so perché e non mi interessa! Mi sta facendo impazzire, io non inseguo le persone, sono loro a venire da me. Pensi che sia facile? Provaci tu!”

“Logan, Kurt ha fatto la sua scelta. E' innamorato di Blaine.”

Logan si fermò. Si voltò lentamente verso il suo amico che lo stava guardando con aria ferma e quasi simpatizzante. “..Che cosa hai detto?”

Derek sospirò. “Ho visto Van Kamp e Hummel nel cortile. Stavano discutendo o.. altro. Ma l'ho sentito dire a Reed quello che provava per Blaine. Ha detto di essere innamorato di lui. Se è abbastanza forte da ammetterlo con qualcun altro, penso che significhi fine dei giochi.”

L'ultima cosa che Derek vide fu Logan che lo spingeva contro il più vicino muro di mattoni, le braccia puntate a entrambi i lati e gli occhi verdi che dardeggiavano. Logan sembrava – per mancanza di parole migliori – un potenziale assassino. “Cosa?”

“Logan!” urlò Derek furioso, spingendolo via. “Riprenditi!”

“No.”

Derek lo afferrò per la giacca e lo sbatté a sua volta contro il muro rumorosamente. La furia verde nei suoi occhi si smorzò. Logan sembrò ritornare in sé, respirando affannosamente e passandosi una mano tra i capelli. Ci fu una lunga pausa mentre recuperava la sua compostezza. “Grazie..”

“Stai prendendo le tue medicine?”

Non ci fu risposta. Derek lo spinse arrabbiato. “Ti ho chiesto se stai prendendo le tue medicine!”

“..non.. regolarmente.” Quando vide l'espressione sulla faccia dell'amico, Logan aggiunse, “Non voglio! Non mi piace sentirmi intontito! Voglio provare qualcosa, qualsiasi cosa! E' terribile sentirsi così incredibilmente intontiti – specialmente durante quella tormenta! Ero con Kurt e non ho sentito nulla! E' stupido e non ha alcun senso, ma lui mi fa sentire qualcosa!”

Derek sembrava furioso. “Stai permettendo che distrugga tutti i progressi che hai fatto! Non ne vale la pena, Logan! Pensa a quello che perderai se non cominci a controllarti. Ti ricordi perché sei alla Dalton, non è vero? Perché sei a Westerville invece che nell'Upper East Side?”

“..Sì.”

“Non fosti in grado allora di avere una relazione tranquilla con Blaine – e adesso non sarà diverso con Kurt,” sbottò Derek. “Non ne vale assolutamente la pena!”

Logan scivolò sul pavimento nello stesso modo in cui aveva fatto alle provinciali dopo che Kurt l'aveva schiaffeggiato e se ne era andato, lasciandolo lì con niente a cui aggrapparsi. Era come una candela che se ne andava, lasciandolo al buio, arrabbiato e confuso di nuovo. Si portò le mani sulle tempie. Voleva indietro la luce.

“...Sì, invece.”
 


Gli studenti della Dalton iniziarono a disporsi lungo le gradinate dell'enorme campo. I ragazzi della Dalton avevano abbandonato l'uniforme in favore dei cappotti e guardavano i tifosi dei St. Patrick Lions che iniziavano a riempire rapidamente il loro lato, agitando piccoli striscioni e bandiere bianche, verdi e dorate. Alcuni di loro avevano portato delle vuvuzelas verde acido e stavano iniziando a strombettare rumorosamente.

I tifosi dei Dalton Kings sventolavano le loro bandierine – blu con una fascia obliqua dorata per Windsor, rossa con una croce bianca per Stuart, e bianca con il contorno dorato per Hanover – formando sulle loro gradinate i colori della Dalton. Anche loro erano armati di vuvuzelas, determinati a sovrastare i cori delle Banshees del St. Patrick che stavano iniziano a radunarsi davanti alle loro gradinate.

S.P.! Fatevi sentire!” Le cheerleaders stavano applaudendo seguendo il ritmo.

Lions!” ruggì la folla in risposta.

I gemelli trascinarono Blaine sulle gradinate nonostante le sue rumorose proteste di non voler guardare la partita. Molto francamente, preferiva stare lontano dalla linea di fuoco di Murdoch – aveva odiato l'allenatore sin da quando aveva iniziato a lavorare con loro, e il fatto che avesse abbandonato la squadra per evitare il suo tormento e dedicarsi di più ai Warblers non l'aveva messo in buona luce.

Comunque, ai gemelli non interessava e volevano che si sedesse e che guardasse Wes e David, più che altro per vedere se avrebbero cercato di fare qualche altro numero che sfidava le leggi della fisica.

“Di che cosa avete parlato con Kurt prima?” domandò Blaine mentre si sedevano.

“Sta arrivando insieme a Reed. Avevano soltanto bisogno di qualche.. attrezzatura.” I gemelli sembravano piuttosto animati, cosa strana visto che non erano per nulla amanti degli sport di squadra (nonostante fossero ovviamente molto portati per l'attività fisica). “Ti assicuro Blaine che devi essere qui. Sarà fantastico.”

“Voi due sapete qualcosa che noi non sappiamo?” Dwight che era stato obbligato ad assistere (con la minaccia di dare fuoco alla sua enorme collezione di libri di Demonologia), guardò i gemelli corrucciato. “Avete truccato la partita o altro?”

“Altro,” disse Evan, capace a malapena di restare seduto.

“Non sapranno che cosa gli ha colpiti.” Ethan sogghignò.

Justin venne giù lungo il corridoio e si sedette vicino a loro. Fece un cenno al prefetto di Windsor con un sorriso amichevole. “Bella festa dell'altro giorno, Dwight. Va tutto bene qui, Blaine?”

“Tutto bene, Justin.” Blaine annuì. “Che cosa ti porta qui?”

“Ti tengo d'occhio. Logan mi preoccupa. E' di nuovo arrabbiato.” Justin fece un piccolo sorriso. “Potrei aver pensato che volesse ucciderti. Non ho mai avuto così tanti problemi con un prefetto di Stuart prima d'ora. Mi mette dannatamente a disagio, onestamente.”

“E' il tuo ultimo anno,” gli ricordò Blaine. “Dovresti rilassarti e non farti coinvolgere.”

“In mezzo a Windsor e Stuart e la situazione in cui si trovano?” sbuffò Justin. Il fastidio rendeva il suo accento cockney ancora più marcato. “A malapena posso starne fuori. Sarebbe come fuggire da un incendio invece che cercare di spegnerlo. Hai una vaga idea di quanto sia grato che Hanover sia tranquillo? O almeno lo è da quando Wesley se n'è andato. Te lo assicuro, quel ragazzo era destinato ad essere uno di voi.”

I gemelli sembravano piuttosto orgogliosi di ciò. “I ragazzi di Stuart credono nella puro talento! I ragazzi di Hanover sono i custodi della pace! I ragazzi di Windsor oltrepassano i limiti!” dissero, recitando allegramente la comune demarcazione tra le tre case, citando il discorso di Herman Dalton, il fondatore della scuola.

Gli spalti scoppiarono in urla e strombettii mentre entrambe le squadre scendevano in campo. I Lions indossavano la loro divisa verde con le rifiniture bianche, mentre i Kings sfoggiavano la loro uniforme principalmente bianca e blu. David era l'unico diverso: la sua maglietta da portiere di un rosso brillante spiccava in mezzo agli altri e dopo il loro conciliabolo con Murdoch, la squadra entrò in campo.

Ci fu il calcio di inizio e la partita incominciò in mezzo alle grida da entrambe le parti. Dall'altro lato, le Banshees iniziarono a porsi in formazione e incominciarono a ballare, agitando i pompon. Le loro divise abbracciavano i loro corpi nella miglior maniera possibile e indossavano delle canottiere verdi con delle gonne a tubo che, vista la loro lunghezza, potevano benissimo essere sciarpe. Ogni volta che lanciavano le gambe in aria, i ragazzi della Dalton rimanevano meravigliati dal colore dorato e scintillante delle loro culottes che le gonne nascondevano a malapena.

Saint Patrick, fatemi sentire!” intonavano in coro.

Lions!” rispondeva la folla ruggendo.

Saint Patrick, forza, ruggisci!

Lions!

Ad ogni urlo della folla, le Banshees volavano in aria, eseguendo i loro basket tosses con dei doppi axel perfetti. Un'intera fila di Banshees fece degli herkies in contemporanea per la gioia della folla di entrambe le scuole. I Dalton Kings, mentre guardavano la loro tifoseria ammaliata dalle Banshees, sembravano disgustati. Pochi ragazzi con molta convinzione continuavano a cercare di sovrastarle e di distrarre gli altri con il fastidiosissimo suono delle vuvuzelas.

“Dove sono...?” borbottò Evan, passando in rassegna la folla.

“Le Banshees stanno dominando. I Lions ci hanno appena rubato la palla, di nuovo.

“Pensi che Reed abbia mollato? Sono passate cinque ore.”

“Reed non mollerebbe mai. Può essere un po' spaventato, ma non mollerebbe mai.”

“D'accordo, allora. E' anche un Warbler, quindi le coreografie non dovrebbero essere così difficili per lui..”

“Tranne per il fatto che in queste ci sono delle acrobazie..”

“Di che cosa state parlando?” domandò Dwight confuso.

“Dove sono Kurt e Reed?” domandò Blaine un po' preoccupato. “Avevano detto che sarebbero arrivati in tempo per la partita.” Si guardò in giro. Il fatto che Logan non fosse sulle gradinate inseme agli altri Stuart non lo rassicurava.

I gemelli allontanarono la sua preoccupazione. “Rilassati, Bianconiglio: concentrati sulla tua performance di stasera.”

David, sul campo, stava incominciando ad essere davvero infastidito. Era un portiere particolarmente bravo ed era odiato da praticamente tutta l'Associazione per la sua incredibile difesa per la squadra della Dalton. Ma perfino lui incominciava a stufarsi di parare attacchi quando i giocatori della sua stessa squadra si facevano distrarre da mutandine dorate e occhiate ammiccanti di qualche audace Banshee dall'altra parte del campo.

Il punteggio era fermo a 0-0, e stava iniziando a diventare ovvio che il morale dei Kings non era così fantastico. David stava mantenendo furiosamente la difesa quasi da solo mentre i Kings, attacco dopo attacco, fallivano nel campo dei Lions.

“Se per qualche miracolo di Dio riuscissimo a vincere questa stupida farsa, al diavolo il Premio per il Miglior Portiere; chiederò all'Associazione di dare a David quel dannato premio per il Miglior Giocatore.” disse Wes affannando ad uno dei loro migliori attaccanti mentre correvano lungo il campo.

“Gli faremo avere quel dannato trofeo inciso con il suo nome, se necessario,” rispose l'altro ragazzo senza fiato. Lanciò un'occhiata alla sua sinistra e tirò un pugnò a Wes sul braccio. “Wes, forza, concentrati sulla partita!”

Wes, distratto dal sorriso malizioso di Tabitha e dai cenni che gli faceva dall'altra parte del campo, mancò il passaggio. David affondò il volto tra le mani mentre Wes faceva di tutto per recuperare e calciava la palla ad un altro attaccante. Tra le Banshees, una ragazza mora dall'aria severa con la scritta “capitano” in lettere scintillanti sul retro della divisa schioccò le dita in faccia a Tabitha. “Forza, Adams! E quando fai il basket toss, trattieni il respiro, capito?”

Tabitha sussultò. “Sì, signora.”

Dwight trasalì quando, con un rumore terrificante, un attaccante dei Kings fin' addosso ad uno dei Lions. Ci furono problemi sul campo mentre le persone cercavano di risolvere la situazione. “Che cosa sta succedendo..

“Tra poco.. ci sarà l'intervallo..” borbottarono i gemelli.

Mentre i giocatori per il momento si ritiravano nei rispettivi spogliatoi per la fine del primo tempo (I Lions forse dovevano riposare e pianificare il massacro dei Kings, che probabilmente stavano subendo l'infame ira di Murdoch), le Banshees iniziarono a correre in campo creando la formazione. I ragazzi della Dalton, non più completamente depressi dai due zeri sui tabelloni, si raddrizzarono per vedere le “più sexy cheerleaders dell'Associazione” che si preparavano all'esibizione.

Le Banshees avevano talento – avevano vinto il terzo e il secondo posto negli ultimi quattro anni – e iniziarono il loro spettacolo dell'intervallo. Dagli alto parlanti dello stadio uscirono a fortissimo volume le Pussycat Dolls e il lato di St. Patrick iniziò a esultare follemente.
 
In un insieme di basket tosses e acrobazie da ginnaste, le Banshees danzavano seguendo il ritmo di When I Grow Up in perfetto stile, agitando i loro riccioli pieni di lacca per capelli e ammiccando non solo alla folla del St. Patrick, ma anche a quella della Dalton che rispondeva felicemente.
 

“Come hai convinto la coach Sylvester a dire di sì?” domandò Quinn nel buio spogliatoio femminile.

“Ho venduto la mia anima,” rispose la voce di Kurt. “Sono vostro per le regionali e per le Nazionali. Dovrò sottostare ad un infernale allenamento ogni venerdì sera senza lamentarmi e senza scuse – il che include mutilazioni e malattie critiche – per tenere il passo con le vostre coreografie. La Sylvester ha inoltre il permesso di usare il campo della Dalton ogni qual volta lo necessiti per qualsiasi operazione per uno spettacolo top secret.. e apparentemente c'è una clausola “per seppellirci i cadaveri” nel contratto che ha stillato. ..In più Reed ha acconsentito a comprare all'intera squadra dei buoni regalo per un mese di cene gratis da Breadstix.”

“A proposito, ti amo,” disse Santana da qualche parte.

“Già..” Reed sembrava imbarazzato e agitato. “Se facesse vincere alla Dalton questa partita, ve ne comprerei per due mesi. Kurt, sei sicuro di volere che io faccia questa cosa?”

“Stai bene. Andrai bene. Sei riuscito a stare al passo con l'intera coreografia. Non c'è bisogno che tu faccia nulla di troppo complicato.”

“E poi,” disse Santana malignamente, “Ti lanceremo in aria soltanto per due piani. Niente di che.”

Kurt!

“Santana, smettila di spaventarlo: non è abituato a questo tuo lato inquietante. Andrai bene, Reed.”

“Le Banshees sono fuori..” disse Brittany vicino alla porta. “Hanno quasi finito..”

C'era una folla di persone ora alla porta. Santana sbuffò. “Le cheerleaders più sexy dell'Associazione un cazzo! Quelle Banshees verranno distrutte – non abbiamo nemmeno bisogno della nuova coreografia del coach Sue stavolta. Il nostro numero di riscaldamento va più che bene.”
 
“La Dalton non si accorgerebbe comunque della differenza,” rispose Kurt. Osservò Margot, il capo cheerleader, mentre camminava di fronte al gruppo come una top model e lanciava baci alla folla, anche a quella della Dalton. I suoi occhi si strinsero. “E' il momento, stronzette.”


La Dalton non aveva mai avuto uno spettacolo per l'intervallo (tranne per quella volta in cui si erano esibiti i Warblers), e così le Banshees si aspettavano di fare il bis. Mentre finivano l'esibizione di When I Grow Up, iniziarono ad incitare la folla perché si riscaldasse per il secondo spettacolo. Erano pronti per il prossimo numero – Stripper delle Soho Dolls, progettata appositamente per far fuori l'intero stadio – ma le note iniziali erano partite a malapena quando tutte le luci dello stadio si spensero.

I gemelli alzarono lo sguardo e sorrisero. “Sì!”

Ci fu un attimo di confusione nello stadio mentre la folla mormorava. Comunque le Banshees erano sorprese di scoprire che altre persone stavano invadendo il campo, spingendole con cura via dal centro con autorità.

“Spostatevi. Spostatevi.” Le altre ragazze, non chiaramente visibili nel buio, le spinsero via in modo martellante.

“Ma che diavolo?” domandò Margot, mentre furiosa e quasi inciampando veniva spinta con le altre Banshees fuori campo.

Quinn, Brittany e Santana si limitarono a sorridere e si voltarono, raggiungendo la loro postazione di fronte alla folla della Dalton.

Le luci si accesero e cominciarono a cambiare colore. Quando la musica uscì dagli altoparlanti, le luci si mossero seguendo il ritmo. Un gruppo fermo in una formazione perfetta e senza difetti si trovava al centro del campo, con le teste abbassate e le ombre che tremolavano per le luci a intermittenza.

Sebbene all'inizio confusi, i ragazzi capirono che cosa stavano guardando: ragazze con la divisa da cheerleaders. Erano aiutate da un piccolo gruppo di ragazzi con la stessa divisa. Le uniformi rossi e bianche dei Cheerios risaltavano ogni volta che le luci le colpivano. La seconda squadra di ragazze ora si trovava di fronte alla folla della Dalton, i capelli stretti in code di cavallo, in attesa dell'attacco.
 
I make them good girls go bad
I make them good girls go—
Good girls go bad

Gli spalti della Dalton esplosero in grida selvagge mentre dei cannoni sparavano coriandoli e le Cheerios iniziavano a muoversi, proprio mentre la musicava iniziava. Al contrario delle Banshees, soltanto le Cheerios di supporto avevano dei pompon. La schiera principale non ne aveva nessuno e si concentrava solo sugli ipnotici passi di danza. I Kings, avendo sentito la musica e le grida folli dagli spalti della Dalton, iniziarono a disporsi a bordo-campo, guardando scioccati.

Quinn, Santana e Brittany erano davanti; le ragazze si muovevano con precisione e lanciavano ai ragazzi delle occhiate ammiccanti mentre eseguivano i loro passi di danza perfetti – le giravolte e i movimenti dei fianchi di Brittany ricevettero un'attenzione particolare. Santana fece loro un sorrisetto prima di fare una perfetta ribaltata all'indietro, finendo in mezzo alle altre cheerleaders che la sollevarono e le fecero fare un basket toss alto quasi tre piani. Il pubblico andò in delirio.

Ma era soltanto l'inizio. Un ragazzo minuto con i capelli biondo rossicci con la divisa rossa e bianca dei Cheerios si fece avanti con un sorriso che era quasi un sogghigno, con indosso un microfono, e si unì a loro nella coreografia, prendendo il comando e alzando la voce:
I know your type
You're daddy's little girl
Just take a bite
Let me shake up your world
'Cause just one night couldn't be so wrong
I'm gonna make you lose control—

E' Reed quello?” esclamò scioccato Dwight dalle gradinate mentre Blaine, con la bocca spalancata per lo stupore, si piegava in avanti sulla ringhiera.

“E' Reed – Non ci credo!” gridò Wes, ridendo insieme al resto della squadra meravigliata.

I gemelli stavano urlando a pieni polmoni, tifando a tutto spiano mentre i ragazzi di Windsor impazzivano e i Warblers di tutti i dormitori sventolavano in aria le loro bandiere. Reed chiaramente non era così esperto come le cheerleaders, ma riuscì a stare al passo con i passi complicati del ritornello.
I make them good girls go bad
I make them good girls go bad
You were hanging in the corner with your five best friends
IYou heard that I was trouble but you couldn't resist
I make them good girls go bad
I make them good girls go
Good girls go bad—

I Cheerios agitavano i fianchi avanti e indietro, facendo sì che sia la tifoseria del St. Patrick che quella della Dalton impazzissero mentre si facevano da parte con precisione militare. Reed si unì alle ragazze nei passi di danza, prima di fare un passo indietro, indicare il gruppo alle sue spalle e poi facendosi in là per fare spazio.

Un intero gruppo in formazione a V lanciò le ragazze in aria e le riafferrò, mentre i danzatori centrali si inginocchiavano per rivelare Kurt Hummel che nella sua vecchia divisa dei Cheerios stava nel mezzo sorridendo e cantando:
 
I know your type
Boy, you're dangerous
Yeah, you're that guy
I'd be stupid to trust
But just one night couldn't be so wrong
You make me wanna lose control—

Finì la sua parte con un sogghignò e ammiccò cosa che fece quasi fermare il cuore di Blaine. Il gemelli sogghignavano senza pietà, facendo finta di scuoterlo per riportarlo alla realtà.

“Evvai!” urlò David, battendo le mani ricoperte dai guanti da portiere
 
I make them good girls go bad
I make them good girls go bad
You were hanging in the corner with your five best friends
You heard that I was trouble but you couldn't resist
I make them good girls go bad
I make them good girls go
Good girls go bad—

Kurt, essendo stato allenato più rigorosamente rispetto a Reed, si muoveva quasi in sincronia perfetta con i Cheerios mentre eseguivano una serie di passi di danza uniti a degli esercizi ginnici. Dietro di lui, Reed venne sollevato e lanciato in aria in un backflip, cosa che fece esultare come matti i ragazzi della Dalton. Reed avrebbe poi affermato di non aver mai incontrato in tutta la sua vita delle ragazze così forti.

Kurt e Reed fecero in contemporanea due ribaltate in avanti – Kurt aggiunse una ruota alla sua – e si posizionarono di fronte al gruppo imitando una marcia militare mentre danzavano e i Cheerios cantarono con loro.
 
Oh, she's got away with the boys in the place
Treat 'em like they don't stand a chance—
And he's got away with the girls in the back
Acting like they're too hot to dance—
Yeah, she's got away with the boys in the place
Treat 'em like they don't stand a chance—
And he's got away with the girls in the back
Acting like they're too hot to dance—

Ad ogni verso la Dalton rispondeva con urla incredibili. La canzone continuò con lo stesso effetto e anche i giocatori a bordo-campo avevano iniziato a ballare. La folla del St. Patrick  si era unita a loro e le Banshees potevano a malapena reagire.

La coreografia si concluse con una piramide, una posa da parte di tutta la squadra e con l'esplosione di non meno di quattro cannoni spara coriandoli. Lo stadio era ormai un pandemonio e le vuvuzelas strombettavano in tutte le direzioni mentre i ragazzi agitavano le loro bandiere. I Cheerios si ergevano trionfanti, mentre Kurt e Reed respiravano affannosamente davanti con Quinn, Brittany e Santana.

“Non riesco a credere a quello che abbiamo appena fatto,” mormorò Reed, mantenendo la posa e guardando l'animata folla della Dalton. “Guarda questi ragazzi!”

“Se avessi saputo che era così semplice farvi esaltare così, l'avrei fatto molto prima,” sogghignò Kurt.

Nelle retrovie ci fu un movimento furioso. “Scusatemi.. Fatemi passare.. EHI!” Le ultime parole provenivano da Margot che torreggiava sopra Kurt con il suo metro e ottanta d'altezza, i fianchi robusti e degli addominali così duri da far invidia a quelli di Brittany.

“Che diavolo sta succedendo qui?” domandò. “Avete deliberatamente interrotto la nostra esibizione.. e non siete nemmeno della Dalton! Non ci sono ragazze alla Dalton!”

“D'accordo, Signorina Amazzone con la pelle di carta vetrata, se è così che la metti..”

Sue Sylvester si avvicinò con aria fredda, squadrando le Banshees mentre i Cheerios si portavano a distanza di sicurezza – Kurt prese Reed sotto la sua ala e lo portò via dal luogo dello scontro. 

“Che interessante assortimento di topolini spaventati hai radunato qui. Sono sicura che verranno uccisi facilmente ma anche dolorosamente quando decideremo di far fuori la competizione per le Regionali quest'anno. Ma forse non sarà necessario, visto che si saranno spaccati le ossa del collo con quelle specie di impiccagioni tremendamente eseguite che avete fatto per tutto il pomeriggio. La quota che ho investito nelle azioni delle pompe funebri salirà di certo.”

“Questo non cambia le cose!” sbottò Margot. “Voi non..”

“Si dà il caso che io abbia una certa importanza in queste questioni dopo aver vinto per sei anni consecutivi le Nazionali con le nostre coreografie ripetute ormai in modo ridicolo. Ho una buona autorità basata sul ricatto estremo, creativi metodi di tortura e il mio contratto che dice che noi Cheerios possiamo tifare per chiunque vogliamo ogni volta, il che include che, se ci va, potremmo tifare anche per la vostra prematura dipartita. Se volete, potremmo usare dei pompon fatti con i vostri capelli unti e sporchi in segno di lutto.”

Si piegò verso Margot. “Ora gira quelle tue chiappette rifatte e torna nel tuo campi prima che vi gettiamo addosso le nostre scorte di emergenza di polvere altamente proteica e vi divoriamo vive.”

Margot diventò rossa e viola. Si voltò e schioccò le dita e le Banshees la seguirono, guardando Sue spaventate.

La terribile coach si voltò poi verso Kurt. “Porcellana, ti aspetto in campo venerdì.”

Kurt sorrise. Le Cheerios sembravano divertite. A questo punto i Kings erano ritornati in campo e si erano gettati su di loro. “E' stato
fantastico!” disse Wes, incredibilmente  estasiato.

“Kurt, non avevo idea che tu fossi un cheerleader!” esclamò David.

“E' stato sexy, decisamente sexy!” concordò Wes, con un enorme sorriso. Si voltò verso gli altri ragazzi, “Forza, andiamo a far fuori quei Lions!”

Con un grande urlo di battaglia, i Kings corsero in campo. I ragazzi di Windsor iniziarono a saltare oltre le barricate verso Kurt e Reed, che vennero sommersi da abbracci di gratitudine.
 

La Dalton visse la partita con un solo goal grazie alla furiosa carica di Wes lungo il campo a pochi secondi dalla fine. Per tutto il tempo, i Cheerios saltarono su e giù a bordo-campo, incitando i ragazzi della Dalton a fare il tifo e sollevando il morale dei Kings. David tenne duro in porta: non fece segnare neanche un goal, anche se si ritrovò con una concussione.

Coriandoli caddero dal cielo mentre gli studenti della Dalton saltavano per la prima vittoria in quattro anni della loro squadra verso St. Patrick, facendo capire a Kurt il potere che gli ormoni avessero su una comunità esclusivamente maschile.

Fu dopo la partita, mentre la squadra era ritornata negli spogliatoi e i ragazzi di Windsor stavano scortando i Cheerios al loro autobus, che il signor Harvey li raggiunse.

“Ciao Kurt, Reed.” Aveva sul volto un enorme sorriso. “Esibizione interessante.”

I due risero, Kurt si passo con cura una mano tra i capelli per sistemarsi la frangia. Greg continuò, “Se voi due riuscirete a mettere la stessa energia nel duetto di stasera, sarò lieto di inserire questa canzone nel nostro repertorio.”

“Sul serio?” rise Reed sorpreso.

“Voi due sembrate cavarvela piuttosto bene nel ballo. La signorina Medel ed io potremmo pensare alla possibilità di inserire in po' più di movimento nei nostri numeri, visto che le New Directions sono chiaramente sia in grado di cantare e ballare.”

“Sembra fantastico!” disse Kurt, sorridendo. “Ho già alcune idee.”

“Niente di troppo esagerato, d'accordo?” Greg sorrise. “Ci saranno i vostri genitori stasera?”

“Sì,” Kurt annuì e così fece Reed, ma sembrava leggermente a disagio. Greg lo guardò e gli mise una mano sulla spalla. “Andrai benissimo.” E se ne andò.

Kurt guardò il suo amico. Reed alzò lo sguardo e sorrise. “Mi è piaciuto molto cantare con te là fuori. Non sapevo che fosse così divertente essere al centro di una performance.”

“Certo che lo è.” Kurt sorrise. “E stupirai anche tua mamma. Ne sono sicuro.”

“Già..” Reed si limito a un sorriso. Notò qualcosa alle spalle di Kurt, poi sorrise. “Vado ad assicurarmi che i gemelli non si comportino in modo strano con le ragazze e vice versa con Dwight.” Se ne andò.

Kurt era leggermente sorpreso, si voltò e si trovò di fronte a Blaine che se ne stava lì, tutto sorridente. “Bell'esibizione. Piuttosto inaspettata.”

“Che posso dire.. Sono un ragazzo dai molti lati diversi.” Kurt sorrise, arrossendo un po'. Stava ancora indossando la divisa dei Cheerios che metteva mostruosamente in risalto il suo corpo. Blaine lo stava contemplando. Con la mano la indicò.

“Sai, dovresti tenerla addosso.”

“Perché?”

“Ti sta tremendamente bene.”

Dopo aver udito quello che Blaine aveva detto nel corridoio, Kurt arrossì fino all'attaccatura dei capelli. “Già.. be'.. non abituartici. Non succederà di nuovo.”

“Chi lo sa? Magari sì. Hai dato ai ragazzi un assaggio e vorranno vedere i Cheerios di nuovo. E diciamo che mi è piaciuto vederti così spensierato.” Sorrise. “Sembravi più felice quando stavi al centro.”
 
“E questo è qualcosa che sicuramente vedrai di nuovo stasera.”
 

Nel prossimo episodio: Era una indimenticabile notte d'inverno, quando tutte le danze si fermarono per un momento. Il tabellone segna che Kurt è al centro, ma non tutti nella sala stanno seguendo gli stessi pasti. Ci sono molti segreti e ci sono molti bisbigli, e Kurt vede, anche se per poco, che cosa è vero e che cosa non lo è.

 
(*) Nella versione originale era:
Kurt: “A soccer game?”
Wes: “It's called football in the rest of the world.”
 
Gli americani chiamano il calcio soccer, mentre nel resto dei paesi anglofoni si chiama football. Scusate se ho cambiato totalmente la scena, ma questo scambio di battute era intraducibile in italiano.

(**)Nella versione originale:
Quinn: “What does you all mean?”
Brittany: “It means Christmas. Artie said Yule mean Christmas.”
 
Qui c'era un gioco di parole che almeno secondo me era intraducibile perché giocava su you all (tutti voi) che si pronuncia come Yule, l'equivalente pagano del Natale. La povera Brittany ovviamente ha fatto un po' di confusione..
Infine ho lasicato i termini che indicano le acrobazie delle Cheerleaders in Inglese, perché penso che in italiano non abbiano una traduzione corretta. Se così non fosse e qualcuno le conosce, me lo faccia sapere. Sarò più che contenta di inserirle.

La canzone che Kurt e Reed cantano durante l'esibizione dei Cheerios è Good Girls Go Bad dei Cobra Starship e Leighton Meester
  
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