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Autore: BlueMoon1996    01/07/2011    4 recensioni
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Questa storia parla della nuova generazione, dopo la seconda guerra magica. Ci saranno amori, amicizie e talvolta anche avventure per i nostri giovani protagonisti.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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 Questo sono io!

 

James Potter si svegliò di soprassalto. Aveva fatto un sogno terribile, non che questo lo spaventasse no, d'altronde lui era uno di quelli che credono che i sogni non centrino niente con la realtà, che facciano parte di un mondo diverso, messo lì da qualcuno per far scappare gli esseri umani dalla monotonia. Convinto di riuscire a prendere sonno si girò dall'altra parte per essere spinto direttamente nelle braccia di Morfeo, ma, a quanto pareva, il sonno non arrivava e James, decise quindi di fare una passeggiata notturna per andare a sgraffignare qualcosa dalle cucine con il solito mantello che gli aveva regalato suo padre il suo primo anno ad Hogwarts.

Dopo una bella scorpacciata, cominciò a fare i compiti per il giorno seguente anche se... no aspettate un momento, James Potter che fa i compiti? “Mah il mondo è strano” avrebbe pensato chiunque lo avesse visto nella sala comune di Grifondoro alle 3 di notte con in mano il libro di pozioni. Ma se c'è di mezzo James Sirius Potter una spiegazione ci deve essere per forza. Infatti, il ragazzo, aveva fatto una scommessa con sua cugina Rose secondo la quale lui non sarebbe riuscito a fare i compiti di pozioni senza dare una sbirciata a quelli dei suoi compagni se non addirittura copiandoli. Lui non ci aveva badato più di tanto ma dato che non riusciva a prendere sonno nel cuore della notte si era detto “Cosa c'è di più soporifero di un tema di pozioni?” e così avrebbe preso due piccioni con una fava, anzi tre: la scommessa, un voto discreto e forse il tanto atteso sonno che gli faceva pesare la testa. Dopo circa un'ora aveva finito e tranquillamente si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.

 

< James? Jamie? JAMEES!! > < Che c'è? Chi urla di prima mattina? >. James aprì gli occhi, appena in tempo per vedere una testa bionda e un visino angelico chiamarlo indispettito, con le braccia incrociate, e lì il povero grifondoro non ebbe più dubbi: sua cugina Dominique lo stava strattonando tentando di farlo svegliare e ricordandogli che aveva un compito di trasfigurazione e la McGranitt se lo sarebbe mangiato vivo se non si fosse sbrigato. Così il poveretto tra strattoni e secchiate di acqua gelida si alzò, alla volta dell'aula di trasfigurazione. Non aveva mai avuto problemi con la materia, nonostante non fosse proprio uno studente modello, diciamo che era più un tipo... ribelle come dicevano tutti era proprio il nipote di suo nonno! A James non dispiaceva sentirsi chiamare così, anche se non aveva conosciuto il nonno era fiero di portare il suo nome, consapevole che James Potter era stato veramente un uomo valoroso. Ritornando alla sua condotta, beh non si poteva dire che era impeccabile... una punizione a settimana vi basta come spiegazione? Eh si perchè lui, insieme a suo cugino Fred e sua cugina Roxane ne combinavano di tutti i colori e a volte anche la sua sorellina Lily veniva a dargli manforte.

La vita a Hogwarts era sempre monotona ovviamente ma James sapeva come divertirsi, passando... come si suol dire di fiore in fiore (ossia da una ragazza ad un'altra) questo non tanto per il suo cognome, anche se contribuiva, ma per il suo affascinante aspetto: alto, muscoloso, occhi color nocciola scurissimi, sorriso furbo ed un naso un po' pronunciato ma che stava a pennello sul suo viso. Così tutte ( e dico tutte ) le ragazze della scuola speravano sempre in un suo invito, che sia a Hogsmeade o semplicemente a pranzo in Sala Grande, e questo è tutto dire! Era un donnaiolo, si, ma qualcuno, di lì a momenti, avrebbe potuto sconvolgere per sempre la fatidica monotonia che James viveva tutti i giorni e che tentava, a volte invano, di spezzare.

 

*

Rose Weasley camminava nervosa per il corridoio: di lì a poco si sarebbe tenuta la prima ora di pozioni dell'anno, e lei, nonostante fosse dotata in tutte le materie, pozioni proprio non la capiva. Aveva ereditato sicuramente il talento da sua madre Hermione, ma l'ignoranza in pozioni probabilmente gliela aveva donata suo padre Ronald. Comunque Rose se la cavava sempre perchè un accettabile o un oltre ogni previsione riusciva a strapparlo. Allora voi vi chiederete “ ma di cosa si lamenta?” ma io ho detto che aveva ereditato il talento di sua madre e con questo anche la sua ossessione a prendere i voti più alti. Alla fine, mentre Rose si decideva ad entrare nell'aula un ragazzo urtò contro di lei facendola precipitare direttamente nella segreta. Mentre la ragazza si chiedeva chi fosse stato ad urtarla la risposta le giunse subito: Scorpius Malfoy, il bellissimo ragazzo dai capelli biondo platino le sorrideva sprezzante dall'alto del suo metro e ottantacinque e neanche le tese una mano per farla rialzare. Rose si alzò quindi da sola e guardò sprezzante il giovane rampollo di casa Malfoy, il quale rispose all'occhiataccia con un ghigno ancora più largo. Finalmente la professoressa di pozioni (Lumacorno era andato in pensione, ora c'era una professoressa, Calì Patil, molto gentile e anche giovane, ma anche molto preparata) entrò e tutti si misero a lavorare. Alla fine Rose era soddisfatta della sua O, e anche se non era Eccezionale, non aveva di che lamentarsi a parte il fatto che le era toccato dividere il calderone nientemeno che con il pomposo occhi grigi ghiaccio. Quella giornata era cominciata bene, pensò Rose, dopo che si era sistemata i lunghi capelli rosso fuoco (marca Weasley) e aveva riposto gli occhiali sulla faccia, incamminandosi verso la prossima lezione.

 

*

Rose si scontrò con suo cugino Albus, il quale le fece un sorriso e scappò alla lezione di Incantesimi, che poi, pensava il ragazzo, non gli era mai piaciuta più di tanto la materia, perchè doveva studiarla? Poi si ricordò che se aveva ancora l'ambizione a diventare Medimago, quella era una scelta obbligata. Entrò nell'aula e notò gli sguardi interessati di parecchie ragazze di Corvonero, chissà che volevano... beh magari cercavano James, si suo fratello riscuoteva un successo a dir poco spaventoso con le ragazze mentre lui... si non aveva mai detto di essere brutto, ma non aveva tutto il fascino di James e a dirla tutta non gli interessavano le relazioni, voleva concentrarsi solo sullo studio. Ah ecco che arrivava il suo migliore amico: Scorpius Malfoy, bello, biondo, alto, insomma un Malfoy, a suo padre gli era venuto un colpo quando aveva scoperto quest'amicizia!

  < ciao Al! >

< Allora, alla fine l'hai invitata la Cooper a Hogsmeade? >

 < non ho avuto l'occasione! Ma lo farò presto tu invece? Non inviterai nessuna? >

< no, sai che non mi interessa Scorp! >

Scorpius guardava il volto dell'amico, non riusciva a capire perchè non volesse uscire con nessuna se metà della popolazione femminile avrebbe fatto carte false per uscire con lui. Cioè non montiamoci la testa, lui, Scorpius Hyperon Malfoy era ovviamente il più figo, ma anche Al sarebbe potuto uscire con qualcuna insomma era alto, abbastanza muscoloso (per via degli allenamenti da Quidditch) occhi verdi e una massa di capelli neri ribelli, come quelli di suo fratello James, che d'altronde Scorpius non sopportava, sempre con quell'aria da strafottente che se ne va in giro con tutto il clan Weasley e i suoi due fratelli, anche se a volte Al stava in sala comune con lui, beh diciamo quasi sempre. Eh si perchè contrariamente a tutto il resto della famiglia fatta eccezione per due, Albus Severus Potter era un Serpeverde, e coi fiocchi avrebbe aggiunto. Ma mentre faceva queste acute riflessioni, una ragazza le si avvicinò e cominciò a flirtare con lui, il quale, per niente infastidito, ricambiava con entusiasmo fino al suono della campanella.

  
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