Anime & Manga > Eyeshield 21
Segui la storia  |       
Autore: Kumiko_Walker    02/07/2011    1 recensioni
Era una giornata come tante: il sole splendeva, gli alberi venivano mossi leggermente dal vento, gli uccellini cinguettavano sui rami. Tutto perfetto, tranne per una persona.
Una ragazza che sfrecciava tra la gente alla velocità della luce: Yume Shiro. Una persona strana: lunghi capelli rossi scuro ed occhi verdi chiaro, con un fisico snello ed alto, con grandi forme. Doveva assolutamente andare vedere se era ammessa alla Ojo Hight School.
[ShinxOC]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Shin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Yume Shiro
Capitolo 8: Yamato e Aiuto-Allenamenti Christmas Bowl
 
Yume si era svegliata a causa di una telefona che le aveva rotto i timpani.
A mala voglia, aveva preso il suo cellulare dal comodino. Doveva essere stressata anche in un giorno libero?!
Si sistemò i capelli dietro l’orecchio e rispose, a mala voglia.
Ora che ci pensava, i Deimon avevano vinto contro i Dinosaurs, anche se Hiruma Yoichi si era fratturato il braccio destro.
E indovinate un po’ chi la chiamò? Ovviamente il quarteback demoniaco!
-  Kekekekeke! Buongiorno, Kumiko! - la sua voce era indemoniata fin dalla mattina presto (erano le 08.30), e al cellulare sembrava quasi metallica.
- Che cosa vuoi? Stavo dormendo! - si lamentò la ragazzo, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio.
- Devi venire a dare uno mano per gli allenamenti per il Christmas Bowl! - neanche aveva chiesto il suo parere. Hiruma aveva deciso così e basta.
- Guarda che ho degli impegni, io! -.
- Ma prima devi andare ad Osaka, insieme a quel nano di merda, alla scimmiaccia di merda e alla fottuta cheerleader, per spiare i Teikoku Alexanders! Alle 09 e 30 alla stazione! - detto questo, chiuse la telefonata, senza che lei avesse la possibilità di ribattere.
- Uff… credo di non avere altra scelta… - Yume si pettinò i capelli, si mise una tuta rossa, fece una veloce colazione e lasciò un messaggio ai due fratelli: “Parto per qualche giorno per il Kansai! Chiamatemi appena leggete questo foglio!”
Lo mise sul tavolo in bella vista.
Poi cacciò dentro alla sua borsa blu (gentilmente offerta dagli Ojo White Knights), qualche vestito di ricambio.
Appena chiuse la porta della sua casa, cominciò a correre il più veloce che poteva, per riuscire a raggiungere la stazione 5 minuti prima che il suo treno partisse.
- Yume! Sei arrivata, finalmente! - la salutò Sena. Dalla faccia, anche lui era stato costretto a venire.
- Forza, partiamo! Yu-nee, Sena, Monta! - Suzuna, trascinò i tre sopra al treno.
- Siccome il viaggio è lungo, giochiamo ad Uno! - Taki tirò fuori, da qualche parte, delle carte da Uno, e i quattro cominciarono a giocare.
Tutte le venti partite che fecero furono vinte da Yume.
- Yu-nee, sei proprio forte! - Suzuna cominciò a fare qualche battuta, e tutti si misero a ridere.
Quando arrivarono nel Kansai, era già notte fonda, quindi decisero di fermarsi in una locanda. Sarebbero andati al Teikoku la mattina seguente.
Per risparmiare, la stanza la divisero in quattro, ma a loro non è che importava molto.
Yume si svegliò alle 07 e si preparò per bene. Si mise una tuta azzurro e bianca, si sistemò i capelli in una coda e preparò la colazione: delle fette di pane con marmellata, nulla di che, la Shiro non aveva proprio voglia di cucinare.
- Yume, sei già sveglia? - chiese Sena, sfregandosi gli occhi, ancora mezzo-addormentato.
- Buongiorno Sena, in realtà sono già pronta e ho preparato la colazione! Sono abitua a svegliarmi presto! - la Shiro sorrise e si sedette al tavolo, per fare compagnia a Sena.
Appena il ragazzo finì la colazione, si andò a preparare, mentre Yume andò a svegliare Suzuna e Monta. Per quest’ultimo ci volle un po’ di tempo prima che si svegliasse.
Quanto tutti furono pronti, andarono verso il Teikoku.
- Quanto è grande questa scuola! - commentò Suzuna, restando a bocca aperta.
- Guarda che così ti entrano le mosche in bocca! - scherzò Yume.
- Dove sarà il club di football americano? - chiese Sena, guardandosi da tutte le parti.
- Chiediamolo a quella ragazza! - propose Taki, indicando una ragazza, piuttosto alta, magra, piatta come un ferro da stiro, occhi castani e capelli biondi, legati ad una treccia.
- Scusa, sa dov’è il club di football americano? - chiese Suzuna.
- Ci sto andando proprio ora, seguitemi! - quella ragazza aveva risposta con un sorriso, ma Yume notò che era anche nervosa. Timida, pensò la Shiro con un sorriso.
- Mi chiamo Karin Koizumi, sono la quarteback del Teikoku Alexanders, piacere di conoscervi, voi siete…? - Karin sorrise e si presentò timidamente.
- Io sono Suzuna Taki -.
- Sono Raimon Taro, ma chiamami Monta! -.
- Mi chiamo Sena Kobayakawa -.
- Io mi chiamo Yume Shiro, piacere di conoscerti! -.
Dopo queste presentazioni, girarono l’angolo e Yume si fermò di scatto.
Ignorò tutta la squadra che salutava la quarteback, e il suo sguardo si soffermò su un ragazzo: alto, abbastanza muscoloso, capelli rossi, occhi marroni e sorriso sulle labbra.
- Tu…! - la Shiro fu percossa da scosse poco gentili.
- Oh! Guarda chi si vede! Yume! Ne è passato di tempo! - quel ragazzo la salutò con un sorriso.
- Ne è passato di tempo?! Sei sparito per 3 anni! - la Shiro stava per scoppiare, e con tutta la sua buona volontà, cercò di fermare il suo braccio, pronto a dargli uno schiaffo.
- Yu-nee, lo conosci?! - chiese Suzuna, mettendole una mano sulla spalla.
- Lui è mio cugino, Yamato Takeru! Se sapevo che c’era anche lui, non sarei venuta! - le parole uscite dalla sua bocca, sembravano voler tagliare quel ragazzo dalla strana capigliatura rossa.
- Che cattiva, che sei, carissima Yuki-chan! - Yamato fece una piccola risatina.
- Non chiamarmi così! - Yume era imbarazzata, odiava proprio quel lato del cugino, non lo reggeva.
- Yuki-chan? - chiese Suzuna, interrompendo “l’amorevole” conversazione tra i due.
- Una volta, quando avevo circa 6 anni, mi ammalai, ero bianchissima e avevo indosso solo un vestito bianco, siccome il mio tempo atmosferico preferito era la neve, Yamato si è inventato il genialissimo soprannome “Yuki-chan”, ovvero “nevetta”  - la Shiro raccontò la nascita del suo soprannome con rabbia.
- Ahahahah, ti ricordi ancora? - Takeru rise, cosa che decisamente non piacque a Yume, solo grazie a Sena e Monta che la trattennero, lei non uccise Yamato con una mazza, tirata fuori da non si sa dove.
Quando gli animi furono placati, si riuscì a parlare, perlomeno, civilmente.
- Intuisco che siate venuti qui per il Christmas Bowl, vi mostro un po’ i nostri spogliatoi - trascinò i quattro dentro uno spogliatoio, si poteva sentire la puzza di sudore, che schifo.
Ora che ci pensava, erano circa sei squadre al Teikoku, mi sembrava ovvio che uno spogliatoio era messo in casino.
- Questo, invece, è lo spogliatoio della prima squadra - era del tutto diverso da quello precedente: tutto pulito e messo in ordine, veramente molto bello.
- Certo che c’è molta differenza… - commentò Yume, con una punta di sarcasmo.
- Su Yuki-chan, qui, i più forti hanno il lusso, mentre quelli un po’ più deboli stanno nell’altro spogliatoio - Yamato rise, mentre la Shiro strinse il pugno e abbozzò un sorriso, nascondendo un ringhio.
Dopo, a loro, venne presentato il ricevitore: Taka Honjo.
A Monta non gli stette molto simpatico, ma non lo disse apertamente.
Alla fine la giornata fu finita, ma Yume venne presa in disparte da Yamato.
- Yuki-chan, senti per la storia dei tuoi genitori - venne bloccato prontamente da un’occhiataccia della Shiro.
- Non ne voglio parlare, ok, Yamato? - Yume si girò per andarsene, ma Yamato intuì quella mossa e le bloccò il polso.
- Yuki-chan, vuoi davvero scappare per sempre? - quella domanda fece sobbalzare la Shiro.
- Ci ho messo molto tempo per recuperare il sorriso, non voglio ricordare, ok? Ora lasciami… - lei non avrebbe pianto, assolutamente.
Yamato, come richiesto dalla cugina, lasciò la sua mano.
- Ci vediamo - senza girarsi, la Shiro salutò il ragazzo, con un cenno del capo, ormai era già tramonto, sarebbero ritornati nel Kanto quella notte stessa.
 
- Yume, sei pronta? - chiese Suzuna, scuotendole leggermente le spalle, mentre prepararono la borsa/valigia.
- Sì, scusa, stavo pensando ad una cosa - la Shiro le sorrise, cercando di essere il più naturale possibile.
Quando anche Sena e Monta furono pronti, andarono alla stazione. Era notte fonda, e i lampioni facevano diventare la stazione una scena tipica horror.
Yume si attaccò al braccio di Sena.
- Yume? - lui arrossì leggermente, per quel attaccamento improvviso.
- Yu-nee… non è che hai paura del buio? - chiese Suzuna. La Shiro venne percossa da un brivido ed annuì.
Taki evitò di capire il perché della sua paura e i quattro si sistemarono comodamente sul treno e aspettarono che ritornassero a casa (ovviamente si addormentarono nel tragitto).
Appena il treno si fermò, la prima a svegliarsi fu Yume, che scosse gli altri e tutti, più o meno riposati, scesero.
Erano circa le 10 e i quattro andarono subito alla scuola Deimon.
Subito la Shiro si avventò sul quarteback demoniaco.
- Tu lo sapevi che c’era anche Yamato! - gridò lei, furiosa.
- Uff… e se anche fosse? - chiese lui, sbuffando, guardando il cielo con fare sognante.
Yume decise che era inutile litigare con Hiruma, tanto avrebbe vinto di sicuro lui.
- Forza, per 2 settimane sarai la servetta dei Deimon! - disse in fine, non notando lo sguardo assassino della ragazza.
Decise di non discutere e annuì, anche se prima o poi gliela avrebbe fatta pagare.
Quanto mai accettò! Per le 2 settimane seguenti passò l’inferno: la costrinsero a lavare le divise, pulire gli spogliatoi, prendere l’acqua per i giocatori, correre a prendere sacchi per l’allenamento e altri mille lavori. Alla fine di tutti i giorni, era talmente sfinita che toccava a Shin portarla (di peso) a casa.
Alla fine del suo lavoro, Yume tirò un sospiro di gioia.
Il Christmas Bowl era alle porte.
Il giorno prima della partita incontrò Yamato.
- Yuki-chan! - la salutò lui, sorridendo.
- Cosa ci fai qui, Yamato? - chiese lei, scocciata.
- Ti volevo solo salutare, come sei cattiva! - sbuffò Takeru, sorridendo da ebete.
- Bè? Cosa vuoi? Non mi dai mica a bere che sei venuta a salutare - chiese la Shiro, incrociando le braccia al petto.
- Ti vedo piuttosto affaticata - Yamato cercò di cambiare il discorso.
- Non cambiare il discorso! - Yume non urlò solamente perché erano in mezzo alla gente, ma gliene avrebbe dette di tutti i colori, se fossero stati a casa.
- Sei un tipo insistente, sai? Non te lo dico e poi dovresti farmi gli auguri! -
- Io non faccio il tipo per te! Ma per i Deimon! - ringhiò la Shiro.
- Ok… allora ciao - non smise di sorridere, Yamato e se ne andò.
Il giorno seguente, i Teikoku persero contro i Deimon.
Yamato aveva il morale un po’ a terra, ma non lo diede a vedere.
A Yume faceva pena.
- Forse mi dispiace un po’ per te, solo un po’, eh! - sbuffò lei.
Takeru drizzò la testa e le sorrise.
- Grazie, Yume - faceva uno strano effetto essere chiamata “Yume” al posto di “Yuki-chan”.
- Chiamami Yuki-chan, come hai fatto sempre, mi da fastidio essere chiamata “Yume” da te! -
- Sei strana, lo sai? Prima ti dava fastidio, adesso vuoi che ti chiami così, perché? -
- Almeno ho un argomento con cui discutere con te, Yamato! - detto questo, girò i tacchi e andò da Shin, lei si diverte sempre molto con Yamato, anche se non lo avrebbe mai ammesso, né a lui, né a nessun altro.



Note dell'autrice: dopo aver rifatto bene i calcoli, credo che i capitoli saranno 12 al posto di 14. Cosa posso dire? Bè, se avete tempo, recensite, please!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Eyeshield 21 / Vai alla pagina dell'autore: Kumiko_Walker